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UN COLORE TANTE STORIE

Post n°1675 pubblicato il 07 Marzo 2016 da monellaccio19
 

 

Ieri sono stato in centro con i miei pards: una passeggiata a piedi che ci mancava da un bel po'. Come vi è noto, il centro di una città è sempre movimentato, trafficato e ipercaotico: nella mia città poi, il centro è particolarmente speciale. Il buon Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, ebbe il grande ardire di disegnare la città nuova, la parte che doveva poi allargarsi portandosi dalla città vecchia sul mare, verso l'interno. Cosa escogitò il nostro caro Murart? Una città a scacchi: se vedete Bari dall'alto noterete un grande quadrilatero perfetto, e non a caso ancora oggi, si chiama quartiere Murat oppure borgo Murattiano. Una cazzata che all'epoca fu definita geniale, ma oggi resta solo una bella visione dall'alto e niente di più! Un isolato, un incrocio, un incrocio, un semaforo. Cosa comporta tutto questo? Che bastano venti macchine per creare un problema di viabilità e peggio ancora, quei dannati semafori non conoscono il sostantivo sincronizzazione. Comunque, con Sugo, Vitozzo e Gianci, si parlava dell'annoso problema, anche se negli ultimi anni ormai si va in centro a piedi, e ci è venuta un' idea balzana, una prova fisica che abbiamo voluto testare in un momento in cui ci era favorevole il grande traffico festivo di auto e di tantissima gente che passeggiava a piedi. Abbiamo deciso di attraversare la strada con il semaforo rosso!!! Una bella prova di coraggio ma nel contempo, un'azione che ci serviva per giungere ad una conclusione:

Attraversare la strada con altre persone mentre il semaforo è rosso, Immagini Divertenti

 

Infatti, noi abbiamo attraversato con il rosso e...la gente ci è venuta dietro!!!! Quindi? Siamo quelli che si distraggono? Quelli che se ne fregano dei semafori e delle regole? O siamo quelli che quando hanno fretta, se ne fottono di tutto e di tutti e vanno comunque? Il popolo "bue" esiste veramente? E come accaduto per il semaforo, se la palla va in fallo, tutti in fallo? E se la palla va in rete...tutti in rete?

 
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nina.monamour
nina.monamour il 07/03/16 alle 18:00 via WEB
Ciao Carlé in una società in cui la maggior parte delle persone tende ad uniformarsi con la massa, l'originalità è una virtù oramai quasi rara. Molto spesso essere originali è una questione di coraggio perché significa distinguersi e differenziarsi dagli altri e quindi esporsi di più ai loro giudizi. Sicuramente è più facile restare nascosto nella zona di comfort che uno si costruisce intorno e nel quale passi inosservato, ma siamo sicuri che tutto questo rende felici? Credo che essere originali significa anche essere disposti a correre dei rischi perché le cosiddette "pecore nere" non sempre vengono viste di buon occhio ed è per questo che si corre il rischio di essere esclusi a causa della propria "diversità". Ma è davvero un rischio? Personalmente ritengo più rischioso reprimere la propria creatività solo per il timore di essere incompresi e mal giudicati. Se ti guardi intorno, puoi notare che le persone che hanno avuto (quasi mai) il coraggio di differenziarsi, sono quelle che nel corso del tempo hanno ottenuto anche più soddisfazioni nella vita perché hanno potuto esprimere fino in fondo quel potenziale creativo che molti non hanno il coraggio di mostrare. Il grande Seneca avrebbe detto.."Non c'è dunque nulla di peggio che seguire, come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti. Questa è la prima cosa da evitare". Buona serata cher.
 
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