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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« IO PARZIALE E TIFOSO? EB... | SCUSI? E' DA MOLTO CHE ASPETTA? » |
Una domanda porrei a ciascuno dei signori che si siano posti in queste ultime ore, al centro della cronaca nera. Il signore in foto, è colui che ha ammazzato nel sonno, senza indugiare e senza alcuna remora, il figlio di appena due anni. Aljich Rhustic, nato a Firenze ma di estrazione croata, ha 25 anni: violento e tossico dipendente, abita abusivamente con la moglie e altri figli, in uno stabile della periferia ovest di Milano. Un vita al limite, un fuori di testa che avrei difficoltà a definire e/o chiamare padre: fuggito e subito acciuffato dalla polizia, non ha avuto problemi ad ammettere il delitto e a spiegarne le ragioni: "Non mi lasciava dormire in pace!". Non riesco nemmeno a pensare quale potrà essere la pena per l'efferato e grave delitto. Magari potrà essere recuperato e con il tempo reintrodotto in società? No, uno come lui non potrà mai, non ci riuscirà mai. E che uomini sono coloro che al funerale dell'ex pugile ucciso dalla figlia Deborah, all'uscita della bara, hanno intonato cori e applaudito il feretro come fossero suoi tifosi? E chi sarebbero costoro? Amici, parenti o che altro? "Lorenzo non era un mostro, sbagliava perché esagerava con l'alcool". Prima di essere accoltellato ha tentato di ammazzare, preso dai fumi dell'alcool, la moglie e poi la figlia che a sua volta ha tentato di sottrarre la madre all'ira dell'uomo sbronzo all'inverosimile! Beh, che uomini siete? Voi che avete applaudito e inneggiato alla vittima che cosa avete provato per lui? Ma dove siamo arrivati? Piangetelo ma non osannatelo, era un violento come tutti gli altri che si fanno di droghe e alcool. Infine, veniamo all'uomo che approfittando di un mortale incidente occorso a un signore in bici di 54 anni, mentre era morto a terra travolto da un tir, gli ha sottratto il bancomat ed è corso a prelevare 500 euro. Incastrato dalle telecamere degli sportelli in zona, la polizia lo ha individuato e arrestato. Ha ammesso il furto, ha tentato di giustificarsi, ma non ha sprecato una parola per il poveraccio morto, non ha chiesto nessuna notizia in merito. Lavorando per una azienda di trasporti, si è solo preoccupato di chiedere ai poliziotti: "Non è che ora perdo il lavoro?". Ma anche questo, che uomo è? Tre casi, con un campionario umano difficile da valutare e stimare: con tutta la buona volontà e senza nutrire sentimenti di odio e/o vendetta verso coloro a cui chiedo "Ma che uomini siete?", non possiamo eludere l'altra domanda fondamentale e decisiva: "Ma quali mostri stiamo generando? Che uomini stiamo diventando o siamo già diventati? Quali valori, quali principi nonostante i limiti del nostro vivere, possono vantare questi signori di cui le cronache nere sono ricche? Non so più nemmeno se condividere la dichiarazione del parroco che ha celebrato il funerale dell'ex pugile: "Misericordioso è chi ha il cuore grande e il coraggio di perdonare davvero". Beh, comincio a nutrire qualche dubbio.
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