Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19apungi1950Vince198cassetta2OgniGiornoRingrazioDott.Ficcagliahesse_fsurfinia60DoNnA.SSono44gattinfilax6.2maresogno67elyravbubriskaArianna1921
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

 

« FINIRANNO MAI QUESTI ATT...TRA UN BONUS E L'ALTRO.... »

SONO FUORI ORARIO...PORTO GIU' LA SPAZZATURA

Post n°3829 pubblicato il 22 Febbraio 2021 da monellaccio19
 

 

 

 

La foto a sinistra è puramente casuale, c'era e la lascio perché in fondo, fa parte del sacchetto destinato al cassonetto. La foto grande invece, sarebbe il mio cruccio, la mia infinita malattia: sono così affranto e coinvolto da quest'uomo, dalla sua trasmissione e dai contenuti vacui e assolutamente superflui che sono costretto ormai, a rivolgermi al mio psichiatra di fiducia. Ho necessità di fare qualche seduta, non posso andare avanti a queste condizioni: più tento di sgombrare e rimuovere le mie paturnie, le mie pressioni e depressioni, i miei incubi notturni, e più peggioro. Stamane ho aperto come al solito la pagina generale di "Google News", operazione che faccio tutti i giorni, per la prima scorsa ai titoli dei giornali e: 

*Maria Teresa Ruta piange a "Non è la D’Urso": “Goria? Non voglio vederlo”. (da Gossip TV).

*Maria Teresa Ruta a Live non è la D'Urso: «Goria? Ho perdonato i suoi tradimenti, ma ora non voglio vederlo» (da il Messaggero).

*Grande Fratello Vip, "Voglio morire". Crollo emotivo per Dayane Mello: quella impensabile confessione su Rosalinda. (da Libero quotidiano).

*ANDREA ZELLETTA: "HO UN'ALTRA IDEA DI AMICIZIA". Il giovane ammette i suoi dubbi riguardo Dayane Mello a Rosalinda Cannavò (da GFP).

*Grande Fratello Vip", Andrea Zenga a Rosalinda: "Non conosco Adua, mi piaci tu". Tenere confidenze nella notte per la coppia appena nata nella Casa (da TGcom24).

Questi sono i titoli messi in evidenza da Google. Andrò dopo a sfogliare tutto il resto con calma, molta calma e dopo aver assunto i miei medicinali. Ma so già cosa mi aspetta! 

Io non li vado a cercare, non seguo i programmi e li scanserei, se non fossi travolto e sommerso da tutto ciò che improvvisamente mi ritrovo davanti agli occhi sui giornali.   


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 22/02/21 alle 16:45 via WEB
Ari, riciao...C'è chi guarda il rotocalco televisivo preferito, chi legge giornali specializzati, chi telefona all'amica per le novità dell'ultima ora, chi accosta l'orecchio al muro di casa per ascoltare i litigi dei vicini. Il motivo? Soddisfare l'innata esigenza di entrare nella vita degli altri, famosi e non, di conoscere i particolari di amori e tragedie, debolezze e virtù. In una parola, di fare gossip. Termine con cui, oggi, non si indica più solo il pettegolezzo VIP, ma il chiacchiericcio generalizzato, «l'arte» di spiare dal buco della serratura, la spifferata da condominio. Senza che il proprio occhio indiscreto venga scoperto. Il tentativo di scovare l'origine della parola gossip, però, non spiega perché il termine abbia acquisito un significato negativo. La ragione potrebbe risiedere nella solidarietà femminile nata in un tempo in cui la donna era del tutto estromessa dalla vita pubblica, e dunque pettegolare in una cerchia di sole donne era il chiaro segno, forse non del tutto consapevole, di una reazione al predominio maschile: un modo per ritagliarsi uno spazio in cui l'opinione e la posizione della donna avessero valore. Con il commérage, che si avvicina all'italiano «comare» (dal latino commater, «madrina»), cioè il pettegolezzo, continua Kapferer, «le donne si riprendevano quel diritto che gli uomini rifiutavano loro, discutendo non solo del sociale, ma anche dei suoi lati occulti. Private di vita pubblica, quindi, le donne rendevano pubblica la vita privata (ivi)». Tutto questo si è poi forse tradotto in un costume duraturo, cioè il pettegolezzo che oggi conosciamo.Al di là delle ricerche in laboratorio, è bene spiegare perché si fa gossip, qual è la ragione che spinge milioni di persone a occuparsi dei fatti degli altri. E una risposta plausibile arriva da Gisèle Freund, una delle prime esponenti del fotogiornalismo femminile, vissuta nell'Europa nazista, che diceva: «leggendo le storie d'amore, i particolari della vita intima di persone celebri e fortunate [le donne] possono sognare e dimenticare la propria esistenza, spesso mediocre. La stampa scandalistica è anche un mezzo per sfogare l'odio che nasce dalla difficoltà della vita» Il gossip è pettegolezzo, cronaca rosa, chiacchiericcio leggero, ma può trasformarsi in un'arma devastante, capace di distruggere la reputazione e persino la vita di una persona. A volte basta un'insinuazione, una foto, una dichiarazione diffusa sui media per far crollare l'immagine di qualcuno. E questo meccanismo vale per la gente comune, ma a maggior ragione per i personaggi pubblici. Lo dimostrano le vicende che periodicamente compaiono sulle pagine dei giornali o nelle televisioni di tutto il mondo: fatti, a volte persino falsi, relativi alla stretta sfera privata dei VIP vengono spiattellati pubblicamente, senza curarsi delle conseguenze. Perché quel che comanda è la copertina, il servizio esclusivo, lo scoop. E pur di ottenerlo si è disposti a tutto. Un caso emblematico è quello della morte, il 31 agosto 1997, di Diana Spencer, inseguita a folle velocità nel cuore di Parigi da un cronista e alcuni fotografi; l'autista se ne accorge e tenta di seminarli, ma l'auto sbanda e si schianta. Per Diana, il suo compagno e l'autista non c'è niente da fare. Il mondo resta sgomento, in molti si chiedono fino a che punto possa o debba arrivare l'occhio indiscreto di fotografi e riviste. La risposta non si fa attendere: la danno i milioni di lettori che, nonostante tutto, tengono in piedi, anzi, finanziano l'industria del gossip, nel Regno Unito come in Italia. Al punto che oggi, a fronte del netto e continuo calo di vendite di quotidiani e periodici di attualità, l'unico segmento a sentire meno la crisi dell'editoria è proprio quello della «stampa rosa». Ma chi c'è dietro l'industria del pettegolezzo? Senz'altro gli imprenditori del settore, ovvero le agenzie fotografiche, gli editori, ma soprattutto le decine, centinaia di vip di basso e medio rango che fanno del gossip una linfa vitale: nascono in TV, durano pochi mesi, il tempo di una stagione, poi comincia la decadenza e, con essa, la caccia alla copertina, alla «gossippata», per tentare di ridare luce alla carriera: si mettono in piazza amore, figli, lavoro. A volte, però, entrati nel fantastico mondo dei flash, si perde il controllo della situazione, e c'è chi trasforma la macchina fotografica in un'arma. È il caso, ad esempio, di «Vallettopoli», in cui, come accertato dalla magistratura (anche se ancora le sentenze di condanna non sono definitive), il noto paparazzo Fabrizio Corona ha ricattato numerosi VIP, chiedendo decine, centinaia di migliaia di euro, per non vendere servizi fotografici compromettenti ai giornali di gossip. È la faccia scura di una medaglia che, certo, stenta a splendere, ma, di sicuro, ha e continuerà ad avere un ruolo fondamentale nella società. Mi scuso per essermi dilungato, ma datosi che nessuno, o quasi di noi, riesce malgrado la propria volontà ad evitare ciò che hai ben descritto, ho volutamente aggirato il tutto riconducendo la tua analisi alla nostra utopia di poter vivere facendoci solo ed unicamente i santi caxxi nostri e fottercene delle cazzate altrui...Buona serata, by sal
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963