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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ieri sera, proveniente da Cagliari, è atterrato a Fiumicino l'ultimo volo della Compagnia Italiana Alitalia. Dopo settantaquattro anni di onorevole servizio aereo battendo la nostra bandiera nazionale, il brand scompare e potrebbe essere acquisito dalla nuova società battente sempre la nostra bandiera, ma con un nuovo nome: ITA. Un giorno memorabile oggi, gli aerei che si alzeranno in volo, per il momento e attendendo la risoluzione per la cessione del marchio che dovrebbe avvenire entro oggi, saranno solo per la nuova compagnia. Sono sincero: dovrei essere felicissimo, fare salti di gioia per questa "dipartita" definitiva che chiude una storia lunghissima fatta di momenti onorevoli e marcati dallo stile, dal garbo del personale e dalla bellezza molto fashion delle nostre divise che tutto il mondo ci invidiava. Ma questo "baraccone" da cinquant'anni circa, era solo un bacino elettorale, un modo per accontentare le clientele e uno sperpero di danaro pubblico pazzesco. In dieci lustri, Alitalia è costata a noi tutti 13 miliardi di euro, ovvero e per essere più diretti con le tasche dei cittadini, 500 euro a famiglia o 216€ per ogni cittadino compresi i neonati. Ho attaccato più volte questa maliziosa società sempre in mano ad amici e amici degli amici, gestioni facili e avventurose, stipendi manageriali offerti senza alcuna condizione, stipendi per tutti con molta generosità e in qualunque momento. Dovrei essere felice perché finalmente chiude uno degli abomini più disastrosi di questo paese e insieme alla RAI, roba che ci costa maledettamente. L'Italia è piena di codesti baracconi a nostro totale carico e rendono o non rendono, siamo sempre noi a sborsare. A breve ci sarà l'elezione dei vertici RAI, ne vedremo delle belle e molti di voi capiranno cosa significhi esattamente baraccone mantenuto da noi. Concludo: non so come finirà questa storia di ITA e quanto durerà, mi spiace per chi abbia perso il posto, mi spiace per chi sia rimasto e abbia dovuto rivedere il suo compenso, ma se posso essere sincero, temo che con ITA sarà come con il lupo: perderà il pelo ma no il vizio. Spero di no...ma torno a non godermi la mia vantata e non espressa felicità per la dipartita dell'Alitalia. No fiori, ma opere di bene.
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