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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Beh, dopo aver scherzato con il post precedente, ora passiamo a parlare seriamente di un problema che ci coinvolgerà tutti. Il 31 dicembre p.v. scadrà la proroga concessa a suo tempo dal governo (in attesa di nuovi provvedimenti), sull'obbligo di etichettare il latte e i suoi derivati, indicando la tracciabilità dei prodotti. Ovvero, conoscere esattamente la provenienza e la fonte di ciò che compriamo nell'ambito del caseario. Pertanto accadrà che dal 1° gennaio dell'anno a venire, non sapremo o cercheremo invano sui prodotti che desideriamo acquistare, quei dati fondamentali che riguardano da vicino: il "Made in Italy". Noi abbiamo norme severe e puntigliose da rispettare e degli altri paesi non sappiamo, noi facciamo campare i nostri produttori italiani e non intendiamo dare soldi a nessuno correndo magari il rischio di prendere fregature. La coldiretti, nella persona del suo presidente Prandini, è chiara sull'argomento: se non vi sarà un ulteriore proroga al primo di gennaio 2022, cadremo in un trappolone pauroso: la nostra filiera punta sul 100% della materia prima italiana e senza la dicitura a garanzia del nostro acquisto, rischiamo di comprare latte e formaggi di cui non sappiamo nulla. Doppio danno quindi: qualità e reddito che vengono meno alla faccia degli italiani fedeli e innamorati del tipico prodotto nostrano verificato, controllato e indicato chiaramente. Occhi aperti e vi invito a seguire questo caso: il 31 dicembre è alle porte...della fregatura!!!!
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