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TRAGICAMENTE SI CONTINUA A...MORIRE!

Post n°4892 pubblicato il 07 Maggio 2024 da monellaccio19
 

 

 

 

 

 

Ancora morti sul lavoro, ogni giorno è una ferale notizia: seguo i tg, i social, spazzolo il web e puntualmente, incrocio la notizia che non vorrei mai leggere. Morti che si sommano ad altri in elenchi infiniti e listati a lutto. A Casteldaccia (PA) cinque persone morte perché addette a lavori di manutenzione di una pompa sommersa. Diventa sempre più strano questo paese, blaterano in tanti, discettano e dissertano serenamente su tutti gli argomenti possibili e immaginabili: i soloni ormai sono padroni di questo paese, nella misura in cui si ritengono depositari delle soluzioni per i tanti problemi che flagellano la nostra vita sociale, il lavoro, la scuola e le stesse scelte politiche  Ma poi, poniamocela la domanda primaria: è così difficile prevenire, evitare e garantire ai lavoratori la sicurezza necessaria sui luoghi dove operano? Le aziende, le imprese, le ditte e tutti coloro che dovrebbero tutelare la vita e la buona salute di chi lavora, si preoccupano che siano osservate tutte le norme e le regole per difendere e proteggere i loro dipendenti? La prevenzione soprattutto, è rispettosa delle leggi imposte dallo stato? Insomma, chi viene meno in tutto l'apparato? Uno dietro l'altro sono scesi in quel maledetto pozzo e le esalazioni non le ha percepite nessuno? C'è stato anche un ferito grave, la trappola è scattata mentre erano giù insieme e nulla hanno potuto fare per fuggire. Nessuno è stanco di tutto ciò? Nessuno ha da osservare quanto sia grave questo lento ma inesorabile “morire” sul lavoro? Piangono solo i parenti, gli amici e...gli altri? Testa girata come al solito cominciando dai politici e il loro solito rammarico ipocrita e ben espresso lessicalmente con parole di circostanza!  

 
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Vince198
Vince198 il 07/05/24 alle 10:42 via WEB
E' una problematica che va avanti da decenni e non si riesce ad implentare nel comportamento di certi operatori che esiste una regola fondamentale: prevenzione, non strafare e usare attrezzature idonee. La legge 626 dovrebbe essere conosciuta nella sua capillarità (con cui ho avuto a che fare al tempo e ho capito che in Italia praticamente pochi la conoscono e ancora meno la applicano) ed è veramente complicato sia comprenderla che per l'appunto applicarla. Infine c'è il fattore imprevedibilità e lì bisogna solo sperare che il buon Dio ci metta Lui una mano dove l'uomo non arriva. Ciò detto le morti sul lavoro sono una sconfitta per tutti pur nella ricerca di eventuali responsabilità che devono trovare giusto ristoro per chi ha subito la perdita di un essere umano nel proprio ambito familiare. Anche se va riconosciuto che la perdita di una persona cara lascia nell'anima tracce indelebili che nessun risarcimento potrà colmare. Ciao, Vince.
 
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