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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Durante la campagna elettorale USA, ne abbiamo dette di cotte e di crude su Trump, magari non siamo stati nemmeno teneri perché lo abbiamo giudicato più per il personaggio che per il politico. Ammettiamo che intimamente speravamo in una vittoria della Hillary e pertanto il tycoon l'avremmo solo ricordato per le sparate dette durante i comizi elettorali. Poi le elezioni le vinse, sorridevamo e ne parlavamo con sussiego e moderazione, tendevamo più a tranquillizzare noi stessi che gli interlocutori. Era quello il frangente in cui cominciava a far paura più il politico che il pittoresco personaggio. Ora siamo passati al pieno esercizio delle sue funzioni presidenziali e non c'è più spazio per le perplessità e le riserve: siamo a dover veramente preoccuparci delle sua scelte, alcune (poche) già in cantiere, altre paventate a gran voce per ora. Trattasi di posizioni che ci interessano molto, perché riguardano la politica estera, riguardano trattati mondiali dove sono in discussione temi importantissimi che riguardano la salute del pianeta e la nostra personale, per gli effetti che ne deriverebbero nel tempo se non passassero gli accordi. Siamo in una posizione che oggi si aggrava ancor di più, peggiorerà se i suoi piani saranno attuati nella misura stessa in cui li sventola ai quattro venti, li spiffera a denti stretti come se la rabbia fosse repressa e incontenibile. Quest'uomo è fuori di se, capisce bene il grosso potere che abbia sedendo sulla poltrona dello studio ovale, e spara caxxate come fossero manganellate da dare a destra e a sinistra, secondo chi abbia sui gorgioni in quel momento. Vi avverto: la storia dei dazi al 100% contro la UE in genere, colpirà chi finora abbia piazzato bene la sua mercanzia in America. Allora, vi saranno nazioni come la Francia che potrà essere colpita nel suo celebre formaggio Rocquefort, noi italiani potremo essere colpiti sulla mitica e prestigiosa Vespa che in USA è un must apprezzato, altre nazioni EU potrebbero essere presi di mira sul meglio delle loro produzioni che ben si attestino sul suolo americano. Non vi sono ancora leggi e norme in tal senso per ora, tuttavia conosciamo ormai molto bene il giullare che minaccia perché chi deve intendere intenda, mostra i muscoli per spaventare e ricondurre a miti pretese gli europei che magari alla notizia dei dazi hanno cominciato a sudare freddo. La sua estemporaneità è tale che al tavolo da gioco non sia facile capire se bluffa o meno, certo è che non spara cazzate a vuoto: quelle che potrebbero sembrare senza un bersaglio preciso e diretto, sono lanciate solo perché sia ben recepite dagli interessati. E' iniziato un gioco al massacro, ebbene che tutti gli stati europei siano attenti e vigili. Il bambino Trump vuole toglierci il pallone col quale giocavamo amichevolmente, perché lui vuole un altro ruolo in campo, altrimenti non gioca più, se ne va e ci porta via il pallone. La sua carne di manzo non ci interessa, non la vogliamo perché imbottita di estrogeni; nonostante la varie assicurazioni, io non ci credo e accerterei ogni carico che malauguratamente arrivasse dagli USA. Insomma, siamo ai ricatti e per ora, a proposito di carne, non ve ne è tanta al fuoco, però conoscendo l'elemento, nel giro di poco tempo vedrete quanta ne metterà a cuocere per...cuocerci. Le graticole caro "Ciuffo Ribelle" rimarranno vuote se aspetti che gli europei cedano. Ora sono io che tremo: e se Bruxelles abboccasse? Che figura di m...a.
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