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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Una storia singolare con una decisione coraggiosa, magari istintiva, ma giusta secondo la signora Loreta. E’ accaduto in provincia di Padova dove il consorte Loris è ammalato da tempo a causa di una grave malattia. Quando le degenze sono lunghe, la vita quotidiana non può fermare una intera famiglia e questo il dr. Loris lo sa benissimo, quindi in piena lucidità mentale, non ha fermato i preparativi delle nozze previste da tempo per la figlia Alice e il genero Edoardo. Tutto è andato come previsto fino al fatidico giorno fissato per il matrimonio. Il papà però, non solo non ha potuto accompagnare la figlia all'altare, ma è stato costretto a seguire la cerimonia grazie ad un collegamento via Skype. Insomma, previsto tutto, allestita una ripresa per renderlo partecipe dal letto dell’ospedale, quel destino che spesso imprechiamo quando ci è contrario, non ha voluto che accadesse: è deceduto poco prima che iniziasse la funzione in chiesa. Dramma e dolore coinvolgono la signora Loreta che viene tempestivamente informata della dipartita. A questo punto si manifesta il coraggio (?) e la forza di volontà della signora: non informa nessuno della morte dell’amato Loris e nemmeno la figlia viene messa al corrente: “Mi sentivo distrutta nell’anima, ho dovuto trattenere le lacrime, ma ho ritenuto in quel momento di non avvertire nessuno, ho finto che fosse tutto in ordine e permesso quindi a mia figlia, di vivere la giornata più bella della sua vita. Sono certa che questa fosse anche la volontà di mio marito”. Tutto è andato come previsto, il pranzo di nozze si è svolto normalmente e persino le riprese via Skype sono continuate regolarmente senza che fossero seguite dal povero Loris. Tutti gli invitati, gli sposi, i parenti e gli amici, sono stati informati il giorno dopo della grave perdita. Una bella storia nonostante il dramma personale dei diretti interessati, ma a questo punto mi e vi chiedo: “Saremmo stati capaci di fare la stessa scelta? E’ giusto che si menta o si nasconda una notizia così grave anche se le ragioni siano molto chiare e mirate? Cosa occorre veramente per affrontare una situazione di questo genere?
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