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"BEST BEFORE..." E "USE BY..."

Post n°2649 pubblicato il 05 Dicembre 2017 da monellaccio19
 

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Una pratica dimostrazione di come in Inghilterra, si possa ridurre lo spreco a favore dei più bisognosi, recuperando una parte dai quei sette milioni di tonnellate di cibo che si perdono ogni anno. Se si fa una buona e corretta informazione, si ottiene un buon risultato e si recupera cibo ancora utile ed edibile. Sui tanti prodotti in vendita già confezionati dalle aziende produttrici, due sono le scritte che appaiono: "Best Before..." e "Use by...". Entrambe seguite da una data molto chiara stampigliata sulla confezione. In pratica sarebbero l'equivalente delle scritte in italiano "Consumare preferibilmente prima del..." e l'altra invece "Consumare entro e non oltre il...". La catena inlgese di supermercati "East of England co-op", con una mossa ben precisa, ha messo in vendita a soli 10 centesimi tutti i prodotti contrassegnati con "Best Before..." già scaduti da pochissimi giorni o con imminente scadenza; ovvero, prodotti che è ancora possibile consumare poiché la loro scadenza non è poi tassativa. Potendo ancora contare sulla bontà del prodotto da consumarsi "preferibilmente entro il..." è ovvio che la vendita abbia registrato un grande successo a soli 10 centesimi al pezzo. Una iniziativa accettata dalla "Food Standard Agency" inglese per la tutela del cibo, che tranquillizza i consumatori perplessi e nello stesso tempo una distribuzione più vasta per gli indigenti. Sappiamo tutti che spesso e in quasi tutte le nazioni occidentali vi siano associazioni benefiche e di volontariato che provvedono a ritirare grandi scorte di cibo "Best Before..." per poi dirottarle presso le mense pubbliche, le gestioni religiose e tutti coloro che provvedono a dar da mangiare ai più poveri. Mentre con l'iniziativa del supermercato, la vendita di quei prodotti si è consumata in un ora circa svuotando gli scaffali con un risultato immediato: favorire coloro che "devono risparmiare" subito, senza perdere quel tempo che porterebbe alla lunga i prodotti a scadenza: raccoglierli, stivarli, gestire la distribuzione porterebbe appunto ad una perdita di tempo importante. Molti supermercati del Regno Unito hanno apprezzato la mossa della concorrenza e si sono dichiarati pronti a fare altrettanto. La scelte del tempo e della immediata fornitura alla clientela e determinante, il prezzo poi, sarebbe un regalo diretto e senza intermediari magari pericolosi e malandrini. E perché non farlo anche noi? Noi non scherziamo con gli sprechi in Italia e una mossa simile, potrebbe aiutare direttamente e immediatamente tanta gente. 

 
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ranocchia56
ranocchia56 il 05/12/17 alle 12:26 via WEB
Bellissimo ed interessante argomento, l'iniziativa è buonissima, non solo si eviterebbero sprechi e diminuirebbe il costo per chi acquista, ma la cosa più importante è che si eviterebbero le truffe degli intermediari. Capita molto spesso purtroppo che nei supermercati oltre a vendere la merce non più vendibile a gente che non legge nelle confezioni, non si sa bene dove vada a finire, fatto sta che se fosse vero quanto afferma una società che indaga in merito, determinati alimenti che hanno la data nella scatola e non nel contenuto interno potrebbero tornare alla ditta che li ha prodotti e inscatolati nuovamente con date più recenti, se così fosse sarebbe a dir poco tremendo! Sta di fatto che qui capita a volte di acquistare prodotti apparentemente confezionati da poco e duraturi e trovarli deteriorati ed è inutile portarli dove si sono acquistati perché bene che vada dicono che li restituiscono alla ditta e non ti danno niente in cambio oppure ti dicono che dovevi portarli indietro appena aperti (magari il supermercato è a km. 2 di distanza e non hai ne macchina ne tempo per andarci) e non il giorno dopo perché magari non lo hai conservato bene tu appena aperto.... Una battaglia persa quindi e queste cose non devono succedere. Ah già sto facendo un monologo perché ormai chi non sa che in Italia funziona tutto così, che ci sono scaffali pieni di merce che il giorno dopo non si può vendere e restano così alla chiusura mentre c'è gente che muore di fame, storia vecchia, molto vecchia. Magari la stessa iniziativa dell'Inghilterra arrivasse anche qui, sarebbe già un gran passo avanti, di merce che si conserva più a lungo tipo, olio, pasta, farine e altro ce ne è diversa. Buona giornata
 
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