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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Credo che il senatore Cerno, anche se la domanda posta era intrisa di ironia palese, avrebbe dovuto rivolgersi alla famosa trasmissione tv: "Chi l'ha visto?". L'altro giorno in senato, durante una seduta, il senatore è intervenuto esordendo così: "Come sta il presidente Conte? Sta bene? Chiedo se i Ministri Di Maio e Salvini, nella loro qualità di Vicepresidenti del Consiglio, non ritengano di voler appurare, secondo le attribuzioni loro proprie, lo stato di salute del Presidente del Consiglio Conte e se questo sia ancora nell'esercizio delle sue funzioni, ovvero, dopo le magre figure raccolte, non abbia preferito trascrivere unicamente il titolo di Presidente del Consiglio nel proprio curriculum vitae per poi ritirarsi a vita privata». Un'evidente presa d'atto e una domanda legittima visto che il nostro Presidente del Consiglio, per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, mantenga un ruolo defilato, poco visibile e poco responsabile; la sua funzione istituzionale, in questo momento delicato che sta attraversando il paese, è essere in "trincea" per affrontare e risolvere i molti problemi che ci attanagliano. Sappiamo tutti le ragioni per cui Conte abbia accettato la carica e le condizioni poste dai due conduttori primari di questo governo. Quindi al di là dell'anomalia evidente di un Presidente quasi "assente" e pienamente sostituito dai due leader nazionali, la domanda non è chi è costui, ma...PEKKE'????? Come può un uomo, a prescindere dal prestigio, dal curriculum, dai soldi, dal potere, dalla visibilità e tutto ciò che potrà derivare dalla sua prestazione in questo governo, accontentarsi del minimo indispensabile? Ossia, sul profilo umano, personale e professionale, questa situazione gli pesa o no? La sua dignità è o no, compromessa da una prestazione fasulla, artefatta e volutamente forzata, visto che la nostra costituzione preveda la presenza di un Presidente del Consiglio? Può un uomo mettere in disparte un minimo di personalità, di carattere e passare per una marionetta? Le sue limitatissime imprese reali, sono uno sfregio alla sua alta figura, alla sua persona e alla sua cultura; da professore e uomo intelligente è in grado di porsi la domanda: "Ma che figura ci faccio io qua, quando devo solo eseguire ordini ricevuti dai due vice?". Ecco, queste domande, queste considerazioni, se l'è mai poste il Prof. Giuseppe Conte? E se si è dato le risposte che presumo un uomo con un pizzico di dignità debba darsi, gli va bene lo stesso fregandosene di ciò che penseranno di lui gli italiani, i suoi studenti e soprattutto...la storia?
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