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Post n°3029 pubblicato il 19 Ottobre 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per totò e peppino la famosa dettatura della lettera

 

 

Ad occhio e croce dovrebbe essere andata più o meno così. Salvini racconta che Conte leggeva e Di Maio scriveva. Io ci credo, mi sembra plausibile ma non ci metto la mano sul fuoco perché con quei due non mi azzardo. Una sporca faccenda non c'è che dire: qualcuno pesca nel torbido e lo fa con convinzione. Sarebbe anche accettabile se non fosse che parliamo di un governo in sede di DEF, ovvero di uomini riunti alla prese con documenti importanti che riguardino lo stato Italiano. Salvini racconta una verità, Di Maio un'altra, le basi dei due sono in subbuglio, Conte suda freddo ritenendo di aver già superato la fase finale e conclusiva. Ma la verità quale è? Chi bara? Chi fa il doppio gioco? Chi si distrae? Non è facile dare risposte sempre per quelle ragioni a cui accennavo prima, chi si azzarda? Conte prende l'unica decisione possibile: riunione dell'intero consiglio dei ministri per sabato: sarà l'unica occasione per capirci qualcosa e concludere riaccordandosi (lui spera) sulle discordanze rilevate da Giggino. Indetta la riunione, Salvini avverte che non parteciperà, non ha tempo da perdere poiché per lui tutto scorre liscio. Inoltre non può giocarsi il w.e. e la partita di calcio da seguire. Centinaio, altro ministro, annuncia: "Se non va Matteo non ci vado nemmeno io!". I "senzapensieri" così si comportano, tra amici della comitiva si fa proprio così per decidere cosa si debba fare una serata qualsiasi o per Capodanno. Incredibile ma vero. Conte minaccia le dimissioni e cadrebbe il governo, Salvini si caga sotto e avverte che prenderà il primo aereo per Roma e sarà presente al consiglio avvertendo: "Non ti preoccupare, vengo giù io e aggiusto tutto!". Raga' ditemi con sincerità estrema: "Avete mai visto o sentito roba del genere in seno ad un qualunque governo legittimo e in piena attività legislativa? Potete scorrere i libri della storia recente ma non troverete tracce di tali comportamenti assurdi e imprevisti per un governo ligio e fedele al proprio mandato. Eppure, questo è il viatico: massima attenzione alle mosse degli avversari, il M5S ha presentato un settantina di emendamenti al DEF. Ma come? Non spettano alle opposizioni in aula gli emendamenti? Che fanno si oppongono "addosso" come quelli che con il cellulare si telefonano addosso appunto? Salvini si sta incazzando: "Ora basta se volete buttare tutto all'aria basta dirlo!". Sono ore drammatiche, sono alla frutta e passa, o qualcuno si pente ora e lo dice, oppure questi saltano. Salvini è certo che non accadrà, poiché sull'argomento dello scudo fiscale, quello che ha innescato il problema, ha precisato: "Non me ne può fregar di meno", cioè a dire: "Ho altri pensieri per la testa e figuratevi se mi possa importare o meno dell'Italia". Di Maio invece sente sul collo il fiato della base: ci sarà il raduno in piazza e fare figuracce non ci sta né lui, né i boss che comandano le marionette dietro le quinte: Casaleggio e Beppe Grillo. Non riconoscere questa situazione come una grossa grana per il paese e per chi ci guarda, è da pazzi. Siamo a farci ridere alle spalle e questo veramente dovrebbe essere mortificante per tutti. Peccato, avere i paraocchi e non riconoscere tutto 'sto casino, porta a credere che i folli abbiano votato e affidato il paese a persone fuori di testa. Se litigano e poi fanno pace credetemi, fa più più paura del governo che cade in un momento molto delicato come questo con un DEF in ballo!

 
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