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« SESSANTA E NON MOSTRARLI...E SE LO DICE LUI... »

FUGA DA NEW YORK

Post n°3161 pubblicato il 12 Marzo 2019 da monellaccio19
 

 

 

No, non è il titolo di un film e nemmeno una profezia maligna, è una scena catastrofica ma non troppo, per un esodo che comincia a dare segni evidenti e malefici. L'ultima scena eclatante che ricorda il momento drammatico attuale, avvenne nel lontano 1975 durante una crisi pesantissima e irreversibile. Ma cosa accade in realtà oggi? Nulla di imprevisto e inimmaginabile: Trump è il manovratore, la sua amministrazione surreale e avventurosa, ha sconquassato l'economia generale del paese. I repubblicani stanno sbagliando un po' tutto e i fragili equilibri tenuti in vita dalle precedenti amministrazioni, hanno cominciato da un bel po' a scricchiolare paurosamente. Le destre stanno dimostrando che non è con i proclami stratosferici e con le analisi ad uso e consumo personale che si risolvono i problemi. New York, la grande mela, il sogno dei tanti che almeno una volta vorrebbero visitarla,  non è più una metropoli per ricchi! E  se non lo è per i ricchi, figuriamoci se può ambire ad esserlo, almeno in certi quartieri, per il ceto medio. Sulla amministrazione della città o meglio, su ogni famiglia, grava un debito pubblico di 81.100 dollari.  Una situazione che tende ad essere insopportabile per tutti: per coloro che lavorano e non guadagnano abbastanza e per coloro che guadagnano tanto ma vengono tassati per il 70% del reddito! Secondo tecnici ed economisti, la situazione non è allegra, un recupero non è prevedibile e si allunga l'ombra del dissesto finanziario. Fuggono tutti, Amazon per primo è scappato dalla città portando dietro la sua potenziale seconda sede americana: insopportabile situazione economica che ha indotto la forza lavoro dei grandi gruppi, a lasciare la piazza newyorkese. Migliaia e migliaia di famiglie hanno abbandonato il campo per trasferirsi altrove, dove le pretese sono più accettabili. La grande mela è la città più cara al mondo, l'imposizione fiscale è altissima e da quando si è insediato il sindaco De Blasio, le spese pubbliche sono aumentate del 32% fino a raggiungere 3 miliardi di dollari per quest'anno. Pertanto meno investimenti, meno aziende grandi e importanti in città e meno cittadini pronti a sopportare un grande carico fiscale. Trump, fiducioso e spaccone come sempre, prevede una ripresa costante e netta, ma se nell'immediato tutto ciò non accadrà, gli esperti e gli analisti prevedono una bancarotta per la grande mela. Quando un bruco si impadronisce di una mela, la mela non sarà mai intonsa e buona, il buco anche se piccolo, lo si noterà comunque. 

 
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woodenship
woodenship il 13/03/19 alle 03:29 via WEB
E'uno di quegli effetti che erano stati previsti dal regalo fatto da Trump con la sua riforma fiscale:tagliando le tasse ai ricchi ed alle imprese, parallelamente ha tagliato le risorse federali per il wellfare, costringendo le amministrazioni locali,se volevano mantenere un certo livello di assistenza,ad aumentare la tassazione. In pratica si è fatto bello scaricando gli oneri sugli stati e le città.Ecco quel che sta succedendo:le imprese scappano verso i luoghi che promettono meno imposizione fiscale,sfuggendo anche alla responsabilità sociale, ovvero quella di contribuire ad alleviare le disuguaglianze.I ricchi ci vanno appresso, perchè anch'essi trumpianamente egoisti.Ai dipendenti non resta che seguire il lavoro, dunque andandosene pure loro:quel che rimane è il dissesto ed il debito che lievita. Ma il motivo di tutto ciò viene sottaciuto, Anzi vantando i risultati in borsa ottenuti dalla riforma fiscale di Trump:prova questa dell'impazzimento della politica americana e non solo.Quando si esauriranno gli effetti del regalo ai ricchi, la crisi sarà ancora più profonda,proprio come l'abisso di ingiustizia sociale che si sta scavando sempre più.......Sogni d'oro vecchio mio.....W....
 
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