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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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La mitica enciclopedia Treccani, chi la sfoglia più? Disposti in biblioteca a far bella mostra: dizionari, vocabolari, atlanti geografici, chi li consulta più? A parte i vecchi e datati album fotografici, chi inserisce più le foto in raccoglitori che non siano "file" su PC e cornici digitali? Le code, le file interminabili presso posta, banca o altro ufficio, si evitano perché si opera "on line", comodamente seduti a casa. Perché andare in centro o all'iper quando c'è la possibilità di acquistare su Amazon e affini? E il piacere della telefonate, di quelle belle telefonate per "trattenersi" con la voglia di parlare con qualcuno, dove sono? Messaggini! Si fa prima e non si perde tempo. Chi si fa più un solitario o un altro gioco come una volta? Oggi, sul web...altro che solitario e passatempi vari. Prenotare un viaggio, una gita, un pranzo fuori? In rete! Clicca e via! Si è in una città che non si conosce o in una zona nuova e si deve raggiugere un luogo in particolare? Navigatore! Non è rimasto nemmeno il contatto personale per chiedere a qualcuno. Approcci diretti sempre meno. Ci si intrattiene con amici e parenti da qualsiasi parte e ci sarà sempre qualcuno avulso dal gruppo che, in disparte e per sua libera scelta, smanetta su IPad, smartphone e altre diavolerie con il mondo a portata di clik! Il rapporto, umano e diretto, va sempre più a puttane: niente più concezioni pratiche di spazio, tempo e contatto! La società virtuale soverchia e affossa la società tradizionale, luoghi sempre meno condivisi e vissuti emotivamente : tecnologia, iperdigitale e web, ci hanno rubato l'anima! Da parte mia, coinvolto come tutti ma con un briciolo di attenzione a certi valori ed esigenze, faccio salti mortali per difendermi, per usufruire senza esagerare. Per esempio: il pokerino con gli amici ci manca da oltre un anno ormai, rinunciare è stato gioco forza, un'appuntamento consolidato nel tempo e strettamente "live", altro che virtuale: come faremmo a rompere l'idillio reciproco, a sfotterci, a vincere e a perdere, a coglionarci con gli improbabili bluff che dopo tantissimi anni non servono a niente perché ci sgamiamo all'istante? Giocavamo solo durante le feste di Natale, 2/3 volte ed era una goduria unica. E poi, come faremmo a fumare e a bere, noi ragazzi anziani che non dovremmo per motivi di salute, se non derogassimo in tale opportuna circostanza? Per noi vale sempre il vecchio detto: "La carta vuole il fumo!" E noi per questo giochiamo a poker...solo per bere e per fumare...da soli, senza che le "aguzzine" ci rompano gli ammenicoli! "Per paradosso, siamo persone in compagnia quando siamo soli in casa e siamo soli quando usciamo".
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