Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Marzo 2019

SONO SOLO PARTITE DI CALCIO

Post n°3167 pubblicato il 20 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Ormai è malcostume diffuso: non si può assistere ad una partita di calcio tra giovanissimi, categoria "pulcini" o "under 16", senza dover subire scene disgustose che si verificano sulle tribune o sugli spalti, tra i genitori dei ragazzi in campo. Non v'è giornale locale che non riporti puntualmente notizie di questo genere: scazzottate, parolacce, imprecazioni gratuite e pesanti rivolte ai ragazzi in campo o alla terna arbitrale che giudica e governa le squadre impegnate nello scontro. Genitori incapaci di godersi i loro figli che si divertono giocando al calcio. Il punto centrale è uno solo: questi giovanissimi sono promettenti calciatori che potenzialmente potrebbero avere un futuro nel ricchissimo mondo del calcio nazionale e internazionale. Ebbene, i papà non ci stanno a sopportare gli scontri tra il figlio e un avversario (normalissimi contatti di gioco) e subito inveiscono all'indirizzo dell'avversario. I ragazzi non possono sbagliare un passaggio o un gol e subito vengono subissati da imprecazioni dagli stessi genitori dei loro compagni di squadra. Insomma, un "tutti contro tutti" per proteggere o rimproverare i propri figli quando vengono toccati dalle critiche e/o insultati pesantemente. La scintilla scocca immediatamente e quando partono le prime parolacce, è scambio feroce e focoso: pensate, spesso vengono coinvolte anche le mamme e giù borsettate e ceffoni, mentre gli uomini passano a vie di fatto ben più violente e malandrine. Non è più tempo di far finta di niente, tutto ciò non serve a nessuno: i genitori deludono i ragazzi che vogliono giocare ed essere sereni senza sentirsi costantemente sotto esame; i procacciatori di affari che spiano e valutano i ragazzi per scoprire nuovi talenti; le figuracce degli adulti che passano per villani e maneschi, mentre credono di tutelare i loro figli. Perché la Federazione non interviene e non trova il modo per regolare queste "intromissioni" personali e autoritarie? Il gioco del calcio è bello: i ragazzi imparano non solo a giocare ma recepiscono i valori e il rispetto per gli avversari come è giusto che sia. Alcuni ragazzi hanno pianto negli spogliatoi per le follie compiute sugli spalti: si rendono conto che sono nocive e poco eleganti manifestazioni che pongono in cattiva luce gli stessi ragazzi. Se fosse necessario, la Federazione potrebbe inibire la presenza dei genitori sugli spalti e in tribuna: sono loro la causa e quindi solo per quel momento, i 90 minuti di una partita, i ragazzi potrebbero essere..."orfani".

 
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E DI ESAGERATA COMPULSIONE NE VOGLIAMO PARLARE?

Post n°3166 pubblicato il 19 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Non è il primo, non è l'ultimo e non è l'unico. Li vediamo, specie nelle stagioni più fredde "addobbati con abiti umani", scarpette e quanto altro possa renderli carini da vedere e da ammirare. Sono purtroppo manie e compulsioni che circuiscono i padroni dei cani in particolare: li vestono, li adornano e li rendono ridicoli conciati in tal guisa. Tutto questo con buona pace della Vittoria Brambilla, ha un termine preciso che definisce puntualmente tale tentativo di umanizzare gli animali: antropomorfizzazione. Se prima vi erano tentativi di coprire un cane solo per difenderlo dal freddo pungente o dalla pioggia battente, oggi rileviamo come si tenda all'esagerazione del fenomeno e addirittura, a forzature fuori da ogni logica. Gli animali non hanno bisogno di tutto questo, il troppo amore verso di loro, molto spesso si riversa per effetto di una strana empatia, in un amore verso se stessi: cioè, rendere bello e grazioso l'animale perché chi lo ammirasse, fosse preso da ammirazione e benevolenza verso il proprietario/a. Varie sono le forme di antropomorfizzazione e lo notiamo dal coinvolgimento totale dell'animale: dal pigiamino per dormire alla dieta salutista ed esasperata, riservata all'amico a quattro zampe. A volte ci chiediamo difronte a certe "mise", che cosa passi per la testa dei padroni. Non comprendere la funzione, l'aspetto, le modalità d'abbigliamento, che nulla hanno a che vedere con un animale, significa negare la conoscenza dell'animale stesso e trattarlo come non dovrebbe essere mai trattato. E' innaturale, è un modo che mette a disagio la bestia: se potesse si strapperebbe le vesti di dosso per essere al naturale...un semplicissimo, bellissimo cane. E' un fatale errore metterli al pari con noi umani, è contro natura comportarsi così, serve ben altro al fidato amico dell'uomo, per interagire e comprendersi con il suo proprietario. Certamente non è l'abbigliamento griffato e curioso da vedere indossato da un cane che fa moda e manifesta amore da dimostrare alla gente, e no all'animale. Lui, il cane, se ne strafrega se indossa qualcosa  o meno. Se non ha niente addosso, campa lo stesso e bene pure. Ditelo ai fuori di testa. 

 
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MA GRETA...CI FA O CI E'?

Post n°3165 pubblicato il 17 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Greta Thunberg, la sedicenne svedese, parla, agisce, muove le masse e nel giro di pochi mesi, diviene il "deus ex machina" per la battaglia climatica che i popoli della terra devono necessariamente intraprendere se non vorranno trovarsi "faccia a faccia" con un pianeta fortemente compromesso dai veleni che produciamo in quantità esorbitanti. La storia di Greta è nota a tutti: assurta con spirito polemico e deciso alle cronache internazionali, la ragazzina ha iniziato il suo percorso con un sit-in davanti al Palazzo del Governo Svedese. Da sola, accompagnata da un cartello vistoso e seduta per terra con le gambe incrociate, nell'agosto 2018 protestava garbatamente contro l'assoluta passività dei vari governi mondiali difronte al problema impellente e gravissimo, della malattia del nostro globo e dei veleni sparsi su di esso e nell'aria che ci sovrasta. Una giovane donna che protesta da sola è già una notizia, ma se poi tra i tanti curiosi che si sono avvicinati confermando la loro solidarietà alla protesta pacifica della Greta, c'era anche un tale Ingmar Rentzhog, allora era destino che i due si incontrassero. Il signor Rentzhog, un anno prima aveva fondato una start up "#Wedonthavetime" (non abbiamo tempo) per mettere su un social che partirà il 22 aprile prossimo, con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul grande problema del clima: il signor Ingmar conta di mettere insieme circa cento milioni di adesioni al suo progetto che è simile a quello di cui parla Greta. I due si incontrano e fanno amicizia e così nascono i primi sospetti tra coloro che oggi si trovano davanti una ragazzina molto operosa, pronta a sfidare tutti e in grado di parlare dinanzi a platee folte di persone che rappresentano i governi mondiali. Tutti l'ascoltano, però pochi agiscono. Pertanto la domanda è semplice: "Chi c'è alle spalle di Greta Thunberg?". Non pare vero che una sola giovanissima ragazza, possa compiere passi così importanti e divenire leader di un movimento istantaneo e istintivo, pronto a battersi al suo fianco. Il signor Rentzhog non solo punta sul social e sulle adesioni da raccogliere in rete, ma è anche il presidente del "Think Thank Global Utmaning" (sfida globale) fondato e finanziato dalla  milionaria Kristina Personn. Credo che i dubbi di molti comincino a diventare certezze: alle spalle della ragazza intraprendente v'è un apparato con i soldi che tende probabilmente a fare ancor più soldi. Pertanto si intravederebbe una perfida strumentalizzazione della ragazza che ha saputo raccogliere adesioni su tutto il pianeta e specie i giovani studenti che sono scesi in piazza per condividere con Greta, le sue preoccupazioni e le sue richieste precise e globali. Insomma, molti temono un piano molto definito alle sue spalle, un potere occulto ma non troppo che possa sfruttarla a dovere. I ragazzi in sciopero non hanno convinto molto con i loro cortei, pare che ci tenessero, salvo qualcuno, a disertare le lezioni più che interessarsi al pianeta. I governi ascoltano ma non sembrano affatto interessati al coinvolgimento, promettono con la chiara intenzione di non mantenere alcuna promessa. Intanto la barca va, si seminano i dubbi, i fans di Greta aumentano e le paure di un movimento fantoccio prende un po' tutti coloro che magari avrebbero voluto fare affidamento sulla giovane e attivissima svedese. Nulla è certo, le chiacchiere già girano e delle due l'una:  o Greta è veramente una meteora capitata per caso pronta a battersi per un problema molto più grande delle sue possibilità, oppure la ragazze con le trecce ha alle sue spalle con piena consapevolezza, un movimento molto interessato alle sue convinte esposizioni e proteste. Siamo alla strumentalizzazione oppure alla vera collaborazione tra più parti? Io, e credo tanti altri come me, avremmo piacere che Greta fosse sola, unica e solerte guerriera pronta a muovere masse indicibili per affrontare un problema che ci sta veramente a cuore. Non facciamo molto affidamento sui governi, sono pochi coloro disposti a non avvelenare il mondo. Se lo faranno, moriranno prima di altra malattia: la mancanza di grandi e ricchi affari!

 

 

 


 
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MALIGNAMENTE? BEN GLI STA!

Post n°3164 pubblicato il 16 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Il tempo è galantuomo e spesso, su questo luogo comune, dobbiamo convenire. Esso ci conferma come errori commessi, posizioni intransigenti e severe, vengono poi smantellate e abbattute dando ragione a chi non condivide  idee e argomentazioni pervicaci e intollerabili. I vaccini di cui tanto si è parlato, non hanno mai costituito oggetto del contendere e motivo di scontri verbosi tra parti in disaccordo, anzi, in un passato non molto lontano, di vaccini non si parlava affatto: tutti conoscevamo la loro utilità, tutti ci attivavamo per la prevenzione dei nostri figli e talvolta, anche noi adulti abbiamo provveduto per evitare mali che avrebbero potuto danneggiarci. Sto generalizzando, parlo di vaccini e quindi coinvolgo un po' tutti. Sui bambini poi, si è scatenata la bagarre: proprio sui più deboli e indifesi, alcune parti politiche si sono scontrate con medici e specialisti, affermando la completa inutilità dei vaccini a protezione dei più piccoli. Una volta al governo, sentendosi più forti per la posizione raggiunta, ci sono stati momenti di grave tensione tra chi sosteneva a spada tratta il "NO-VAX" e chi invece riteneva giusto il vaccinarsi, per se e per gli altri. A scuola era scontro aperto, sappiamo come siano andate le cose e oggi, il buon senso soprattutto, ha indirizzato le famiglie a sottoporre i bimbi alle vaccinazioni obbligatorie. Ho riassunto i fatti perché...toh...guarda caso, il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, si è beccato la varicella. La rete si è scatenata contro un  politico piuttosto attivo contro i vaccini. Si è fatto quattro giorni in ospedale Fedriga: ha 38 anni e beccarsi la varicella non è uno scherzo specie se non si è protetti. Lui risponde agli attacchi negando di essere stato un paladino dei no-vax, anzi, ci tiene a ribadire che i suoi figli sono vaccinati e ha sempre esortato tutti alla vaccinazione. Tutt'al più, pur essendo favorevole al vaccino, lui è contrario all'obbligo. Questa è la solita canzonetta dei nemici della vaccinazione: ognuno sceglie da solo, ma non si deve obbligare nessuno! Ma come? Se un bambino non vaccinato lo mandiamo in aula con altri bambini non tutti vaccinati, cosa accade? Insomma, come si può accettare una condizione che non sia equanime per tutti? Finora non è mai accaduto, siamo andati avanti decenni e decenni con la tacita accettazione delle prevenzione riconoscendone la validità; arrivano loro e dovremmo buttare all'aria un lavoro capillare che ha mantenuto i nostri figli al sicuro da epidemie nocive e pericolose? Fedriga poteva passare un brutto quarto d'ora per aver contratto la varicella alla sua età, pertanto si faccia un esame di coscienza e capisca contro cosa si sia battuto: qui non si tratta di decidere solo della propria pelle, ma di evitare che si metta in gioco anche la pelle di altri e in particolare, proprio sui bambini, questo lusso non potremmo e non dovremmo concedercelo. Spero che la lezione sia d'insegnamento per gli scettici che ancora e proditoriamente, insistono. 

 
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NE BASTA UNO PER NON AMMAZZARE LA SPERANZA!

Post n°3163 pubblicato il 15 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Quell'uomo è da tenere d'occhio: è la nostra ultima e unica speranza!

 
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