Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Marzo 2019

...E SE LO DICE LUI...

Post n°3162 pubblicato il 14 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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"Sono molto preoccupato per la rete, per il web che potrebbe sfuggirci di mano...". Detta così da Tim Berners Lee, padre geniale dello spazio internet e creatore con Robert Cailliau, del Word Wide Web (le famose tre www...), sembrerebbe una boutade allarmistica e fuorviante. Sono passati trentanni dall'avvio del grande e sensazionale web: un susseguirsi di scoperte, di navigazioni, di esplorazioni che hanno investito il globo. Oggi, dopo le strade maestre percorse dai tecnici, analisti, programmatori e veri beneficiari della rete per un uso tecnico, commerciale e ricco di corrispondenze universali, il web è terra di conquista incontrollabile, immense praterie da occupare e da gestire alla portata di tutti. Non è fuori di testa Sir Tim Berners Lee, ha compreso in appena trentanni, cosa sia oggi veramente internet: tra disinformazione, cattiverie e fake che sono a partorire incessantemente altre fake, il pericolo è evidente e si radicalizza in modo irreversibile per il classico: "Tutti contro tutti". Noi utenti siamo tra gli ultimi anelli della infinita catena: volenti o nolenti, trainiamo, veicoliamo l'ondata e concorriamo alla gara per chi fa peggio o meno peggio. Tim a tale proposito è molto chiaro: "Il divario riscontrabile tra chi è operativo in internet e chi invece frequenta pochissimo o per niente la rete, è profondo: oggi la metà della popolazione mondiale è in linea. Lasciare indietro tutti gli altri è un lusso che non possiamo permetterci, pertanto è necessario puntare all'uguaglianza, creare opportunità e creatività per tutti. Il web è un diritto umano e quindi un bene accessibile a tutti: gli attacchi degli hackers, il linguaggio spropositato e odioso che spesso prende sempre più il sopravvento, non serve alla comunità ma solo al profitto e alla convenienza di pochi. Ecco quindi la campagna su cui si concentra l'attenzione di Tim Berners Lee: attivarsi con i governi e gli utenti affinché sottoscrivano impegni seri e propositivi, la rete ha da essere una comunità globale con un fulcro ben preciso su cui vertere: i cittadini tutti! L'impegno dovrà essere collettivo, le piattaforme tutte dovranno rispettare i diritti umani, gli interessi collettivi e questo si può ottenere solo tenendo ben in vista la privacy, la diversità e soprattutto la sicurezza. "Il web è per tutti, è possibile cambiarlo. Non sarà facile, ma abbiamo tutti la capacità di farlo lavorando seriamente e con impegno. Noi nel nostro piccolo possiamo contribuire con il nostro comportamento chiaro e inequivocabile: rispetto per tutti, comportamento lecito e leale, posizioni nitide e senza fantocci o manichini manovrati al buio. Se avremo voglia di cambiare questo spazio e renderlo veramente un "servizio" per tutto il pianeta, comportiamoci da persone serie e volenterose, capaci anche di scrivere di "saluti e baci", ma detti e scritti senza alcuna pretesa e con un minimo di schiettezza e genuinità. Non ci costerà molto ma sarà molto meglio che abbruttire con malizia e ipocrisia, i rapporti tra gli utenti dello spazio internauta. Coraggio possiamo farcela!


 

 

 
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FUGA DA NEW YORK

Post n°3161 pubblicato il 12 Marzo 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

No, non è il titolo di un film e nemmeno una profezia maligna, è una scena catastrofica ma non troppo, per un esodo che comincia a dare segni evidenti e malefici. L'ultima scena eclatante che ricorda il momento drammatico attuale, avvenne nel lontano 1975 durante una crisi pesantissima e irreversibile. Ma cosa accade in realtà oggi? Nulla di imprevisto e inimmaginabile: Trump è il manovratore, la sua amministrazione surreale e avventurosa, ha sconquassato l'economia generale del paese. I repubblicani stanno sbagliando un po' tutto e i fragili equilibri tenuti in vita dalle precedenti amministrazioni, hanno cominciato da un bel po' a scricchiolare paurosamente. Le destre stanno dimostrando che non è con i proclami stratosferici e con le analisi ad uso e consumo personale che si risolvono i problemi. New York, la grande mela, il sogno dei tanti che almeno una volta vorrebbero visitarla,  non è più una metropoli per ricchi! E  se non lo è per i ricchi, figuriamoci se può ambire ad esserlo, almeno in certi quartieri, per il ceto medio. Sulla amministrazione della città o meglio, su ogni famiglia, grava un debito pubblico di 81.100 dollari.  Una situazione che tende ad essere insopportabile per tutti: per coloro che lavorano e non guadagnano abbastanza e per coloro che guadagnano tanto ma vengono tassati per il 70% del reddito! Secondo tecnici ed economisti, la situazione non è allegra, un recupero non è prevedibile e si allunga l'ombra del dissesto finanziario. Fuggono tutti, Amazon per primo è scappato dalla città portando dietro la sua potenziale seconda sede americana: insopportabile situazione economica che ha indotto la forza lavoro dei grandi gruppi, a lasciare la piazza newyorkese. Migliaia e migliaia di famiglie hanno abbandonato il campo per trasferirsi altrove, dove le pretese sono più accettabili. La grande mela è la città più cara al mondo, l'imposizione fiscale è altissima e da quando si è insediato il sindaco De Blasio, le spese pubbliche sono aumentate del 32% fino a raggiungere 3 miliardi di dollari per quest'anno. Pertanto meno investimenti, meno aziende grandi e importanti in città e meno cittadini pronti a sopportare un grande carico fiscale. Trump, fiducioso e spaccone come sempre, prevede una ripresa costante e netta, ma se nell'immediato tutto ciò non accadrà, gli esperti e gli analisti prevedono una bancarotta per la grande mela. Quando un bruco si impadronisce di una mela, la mela non sarà mai intonsa e buona, il buco anche se piccolo, lo si noterà comunque. 

 
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SESSANTA E NON MOSTRARLI

Post n°3160 pubblicato il 11 Marzo 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Quella a destra l'avrete sicuramente riconosciuta: è la Barbie, la bambola fashion & glamour più nota sul pianeta. Ha appena compiuto sessanta anni e credo sia doveroso da parte mia, concederle un regalo, raccontando e fornendo brevi cenni sulla sua vita. Nata il 9 marzo del 1959, la Barbie ha avuto una sua antenata alcuni anni prima: più precisamente nel 1952 quando sulle pagine domenicali del "Bild Zeitung", apparve un fumetto disegnato da Reinhard Beuthin. Tanto interesse suscitò la novità che lo stesso disegnatore, pensò bene di realizzare Lilli, una bambola/soprammobile che vivacizzò il mercato dell'epoca: infatti la si regalava per l'addio al celibato oppure come porta fortuna agli uomini. I coniugi Handler (lui era proprietario della Mattel) un giorno videro la Lilli in una vetrina: la figlia che era con loro impazzì per quella bambolina e la sua mamma intravide uno sviluppo commerciale per lei. Fu approntata quindi la Barbie, doveva rappresentare una ragazza adulta, una ragazza alla moda per l'epoca e la sua fortuna è stato il contesto sociale del tempo. Erano gli anni giusti, quelli del boom occidentale dopo la seconda guerra mondiale. Inizi anni sessanta, v'era il boom economico, tanto benessere per tutti: lavatrici, cucine all'americana, frigoriferi, televisori, auto e quanto di nuovo e bello potesse fornire il mercato internazionale, per coinvolgere gli stati che volevano dimenticare la guerra appena conclusa.  La Barbie conquistò il mercato perché era femminuccia, infatti allora esistevano solo bambolotti e uniformi allo standard dell'epoca. Lei era alta, slanciata, bella, elegante e le bambine non potettero farne a meno: tutte dovevano avere il must che sconvolse il mercato. Tutti i più grandi stilisti hanno vestito la Barbie, i colori e i modelli più belli perché il tempo che trascorreva inesorabilmente, non la facesse apparire vecchia e fuori moda. Così è stato per sessantanni e le sue forme, la sua sinuosa figura non è mai cambiata, anzi, sono cambiati i suoi amici, a parte il fedele Ken e tutto il corredo occorrente per giocarci. Insomma, Barbie è il "totem" della società dei consumi: l'evolversi sfacciato della società consumistica, si riflette sulla mitica bambola che alla fine rappresenta con il suo snobismo, proprio il consumo a tutti i costi, il benessere e il top del vivere alla grande. L'evoluzione commerciale ha tuttavia dovuto, col trascorrere del tempo, adeguarsi alla involuzione della Barbie: quindi c'è stata la Barbie disoccupata, la sfigata, la Barbie in ritardo, ecc.ecc. Insomma, pochi "giocattoli" hanno vissuto sulla propria pelle i cambi temporali della storia: dal consumismo alla contestazione, dal femminismo alle battaglie storiche delle donne, un adeguarsi sempre al passo e dobbiamo ammettere che il tempo inesorabile nel lasciare segni, non l'ha mai scalfita, non l'ha mai coinvolta nel suo incedere. Avete mai visto dopo sessantanni di vita, una sola ruga sul volto e sul corpo di Barbie?


 

 
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...E CIRCO SIA!

Post n°3159 pubblicato il 10 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Spero che eventuali dubbi siano stati dissipati, la prova definitiva e incontestabile, è il grande colpo di genio del premier Conte, ammettendo che possa essere farina del suo sacco: altri sei messi a...spasso! Credo sia l'unico modo astruso e inusuale per cambiare argomento. Per la Tav, anche i più accesi sostenitori si sono annoiati a morte dopo giorni e giorni di chiacchiere al vento. State sereni, possono fare quello che vogliono, anche i protagonisti del grande circo Barnum, ma il governo non cadrà mai: la tattica che usano dal loro insediamento, è ormai nota a tutti. Si litiga di brutto, in netta contrapposizione, ma dopo un paio di giorni, oppure quando tutto sembra perduto, si trova la soluzione. Sono diversamente abili, lo riconosco: nessuno di noi, molto probabilmente saprebbe fare di meglio al governo. E' vero, una campagna elettorale infinita: tutti coinvolti e pronti ad interpretare i lavori, le piecés più disparate sul palcoscenico della politica italiana. Chapeau, devo per onestà intellettuale, riconoscere la loro superba bravura, il loro interpretare con la massima serietà ogni impegno spettacolare! C'è di tutto: dai numeri da circo alle tragedie greche, passando dal serio al faceto con una disinvoltura unica ed eccezionale. Credo proprio che potranno governare a lungo se vorranno e soprattutto se riterranno occupare il "potere" a prescindere dal paese che governano. Ma dove si è visto mai un governo dove i componenti siano nella maggior parte dei casi, in pieno disaccordo? Uno straccio di contratto sottoscritto alla faccia degli italiani, sembra essere il giusto grimaldello per aprire strade infinite e impensabili. Si litiga e ci si scontra, ma la frase ricorrente tra le due posizioni è una sola: "Comunque il governo non andrà in crisi, non cadrà mai!". Se qualcuno comprende cosa nasconde una frase simile, la spieghi perché non è chiara per tutti.  

 
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NO ALLA VIOLENZA...COMUNQUE!

Post n°3158 pubblicato il 09 Marzo 2019 da monellaccio19
 
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Molti amici sanno che la festa celebrata ieri, non la condivido molto. E' una questione di principio e visto che parliamo di par condicio per le donne, mi chiedo: "Perché non esiste una festa degli uomini?". Il tempo poi, ha dato un impronta a questa festa, anzi prendendo spunto dalla amica Nina la definisco ricorrenza più che festa. Non c'è da festeggiare, per le donne è lotta continua, lotta per raggiungere la dovuta e obbligata dignità umana e il dovuto piano sociale da condividere con gli uomini. Ieri ne abbiamo parlato nel post e credo non vi siano dubbi: molte battaglie attendono le donne e il tempo passa, ma di concreto e fattibile, non si vede granché. Tuttavia, tanto per dare sempre la giusta considerazione ad entrambi i generi umani, oggi mi permetto proporvi il contraltare naturale alla festa (ricorrenza) della donna. La festa degli uomini. Un po' di giustizia è doveroso rivolgerla ai maschietti e pertanto, non per reclamare diritti, ma tanto per mettere uomini e donne sullo stesso piano, vi sottopongo il video che potrebbe quanto meno, in forma molto virtuale, aggiungere un opportuno contributo alla parità dei due sessi che io caldeggio da una vita. 



 
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