Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Febbraio 2021

E MO' BASTA!

Post n°3815 pubblicato il 08 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
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Di casi di violenza perpetrati negli asili a danno di piccoli bambini, ne leggiamo spesso e NON  volentieri! Ormai sono notizie che fanno parte delle cronache cittadine e pare che nessuno dei responsabili si preoccupi più di tanto. E' facile anche comprendere perché: le punizioni inflitte non sono mai dure e come sempre, abbiamo la miglior classe di avvocati difensori pronti a ottenere per i loro clienti, pene esigue se non addirittura la mancanza di reato evidenziata in sede giudiziaria. Un classico della nostra giustizia che da anni contestiamo per l'inerzia e per le "stralunate" conclusioni. Ebbene, vi racconto l'ultima così tanto per passare il tempo visto che secondo alcuni, di questo si tratterebbe. Bologna, asilo comunale: una maestra viene beccata in flagranza mentre schiaffeggia un bambino. I carabinieri che già tenevano sotto controllo la persona manesca con strumenti audio e video, sono intervenuti proprio mentre la maestra si accingeva ad "accarezzare" la guancia del piccolo. Arrestata sul posto per maltrattamenti sui minori, è stata condotta davanti al GIP, il quale convalidando l'arresto, ha contestato le accuse dei carabinieri: "Solo tre schiaffi in quindici giorni...". Orbene, la maestra in questione, italiana e dipendente del Comune di Bologna, era tenuta sotto controllo da ben quindici giorni poiché le indicazioni avute dai carabinieri sembravano certe e in attesa di essere comprovate. Pertanto, grazie alle intercettazioni ambientali predisposte dai militari dell'Arma,  erano dimostrabili: il 19 gennaio, una bambina di 3 anni era stata afferrata per un braccio e trascinata con la forza verso una cassettiera su cui era stata spinta per farla sedere. Il 29 gennaio, vittima un bimbo sempre di tre anni, ha ricevuto un calcione perché seduto scorrettamente alla sedia. Inoltre, la donna spesso ricorreva a toni minacciosi e redarguiva i piccoli mostrando i pugni. Insomma, in una quindicina di giorni, i militari avevano visto abbastanza per mettere su le accuse e procedere all'arresto della donna violenta e poco rassicurante con i piccoli. L'accertamento circostanziato audio/visivo, mostrava tre ceffoni dati a tre bambini diversi, oltre tutto il resto dimostrato dalle prove prodotte. "Occorre pertanto concludere che non si è in presenza della condotta tipica del reato di maltrattamenti",  sosteneva il Gip rigettando   le misure cautelari per la donna, ovvero: "Questo reato implica un comportamento che si protrae nel tempo e si manifesta con una pluralità di episodi” e infine chiosa: " Il comportamento di questa insegnante è censurabile sotto il profilo educativo, ma si tratta di un tema che riguarda le capacità pedagogiche e professionali dell’indagata e   deve trovare le contromisure necessarie da parte dell’autorità scolastica”.  Ma siamo seri o stiamo raccontando barzellette? Tre schiaffi in quindici giorni non significano niente se non sono reiterati e continuativi verso la stessa persona? Azz! Poi, tutte le aggressioni e gli interventi violenti sono censurabili, ma non avendo la costante della violenza insistita, sono materia pedagogica e di interesse scolastico, ossia, la scuola deve preoccuparsi di intervenire! Raga' non so più che leggere e raccontare, non ci capsico più una mazza e se Letizio Magliaro (questo è il nome del giudice) si esprime in tal guisa e non ravvisa reati tali da trattenere la maestra, avrà forse ragione, poiché la sua "interpretazione" non fa una piega. Mi piacerebbe sapere se partissero querele e/o denunce da parte dei genitori per maltrattamenti, cosa farebbe il giudice? Demanderebbe tutto alla scuola? Insomma tanto per farla breve, lui il Gip, a che serve? Un bambino, come dovrebbe essere "conciato" perché si metta mano alla giustizia senza interpretare con voli pindarici, le situazioni e  i reati? Ovvero, o un piccolo lo si ammazza di botte e forse...dico forse, scatterebbe l'arresto oppure, gli inseganti, le maestre facciano pure il loro comodo visto che nella maggior parte dai casi, tutto finisce a tarallucci e vino. Il comune di Bologna per ora, ha sospeso la maestra in attesa che si concluda la storia impietosa e denigrante per la categoria delle maestre d'asilo. 

 



 

 
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SCENDIAMO ALLA PROSSIMA...SARA' MEGLIO!

Post n°3814 pubblicato il 07 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
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Per qualcosa che devo pagare per "legge" e senza batter ciglio, vi confesso che ora sono stanco! Questa RAI che mi propina programmi simili a una minestra riscaldata e impiattata cambiandone solo la presentazione e ornandola come fossimo degli imbecilli, mi ha portato allo sconforto totale. Non mi diverto più e pensando alle emittenti commerciali che nonostante la gratuità, sono peggio della tv di stato, ho pensato bene di modificare le mie scelte limitando l'uso dei canali tradizionali e preferendo Netflix.  Impossibile continuare con 'ste menate da una parte (RAI) e dall'altra (Mediaset). Sono in caduta libera, sarà per colpa del covid, ma dai dati ultimi registrati, solo RAI 3 e LA7 sono tendenzialmente in crescita. Comunque siamo alle pezze, siamo costretti a subire e ognuno si regoli come può. Intanto il polpettone "Sanremo" è bello e confezionato: questi signori, così come per il concorso "Miss Italia", non hanno capito ancora che i tempi sono cambiati e non si può insistere apparecchiando sempre la stessa tavolata e ripassare gli stessi piatti. Sanremo è una palla al piede, un peso che ci trasciniamo dietro e che come altri baracconi italiani sarà la rovina perpetua delle nostre casse: lo fanno per favorire la città? Lo programmano per favorire gli ascoltatori? I giovani? Beh, i giovani proprio no, se qualcuno lo farà, sarà solo perché obbligato dal covid. In altri momenti a quell'ora, i giovani sono fuori casa. Gli anziani? Sì, potrebbero ma solo per inedia accertata e sonnolenza garantita. Tra l'altro quest'anno, la programmazione per i cinque giorni tradizionali dal martedì al sabato, sarà dalle 20.45 alle 1.30 circa. Immaginate un "ragazzo anziano" come me che rimbambisce davanti al televisore per seguire Sanremo. La politica tracima da ogni canale, i programmi di intrattenimento fanno acqua e esondano senza freni, qualche fiction prende il volo, mentre altre sono "copia e incolla delle precedenti edizioni. Insomma questa RAI non fa più per me: pago turandomi il naso, ma volo altrove. Mediaset poi....basta parlare del "Grande Fratello Vip": iniziato il 14 settembre scorso, finirà il 28 febbraio (?) prossimo. Ma vi rendete conto? OK...basta non seguirlo come faccio io. Ma sapete che il "corredo" è l'anima della trasmissione? Cercate di evitare le notizie e gli aggiornamenti del programma? Non ci riuscirete mai, un attacco continuo dappertutto e usando tutti mezzi d'informazione possibili e immaginabili. Che roba è mai questa? Ma a chi interessano cinque mesi di trash da accumulare per poi versare nei cassonetti? Gli ascolti calano, la gente è stufa e per la prima volta in tanti anni, sono stufi pure i concorrenti!!! Vabbè, volete rifarvi con la "Pupa, il secchione e viceversa", accomodatevi pure ....divertitevi con poco, ne avete facoltà. Infine, chiudo con una nota dolente che non accetto: Il buon Amadeus, non solo ci rifila la moglie nelle pubblicità e gli spot da lui interpretati, ma è riuscito con la sua potenza mediatica, a far assumere la  moglie per essere al suo fianco sul palco di Sanremo. Mi sembra abbastanza, io mollo, pago e chiudo tutto. Netflix mi andrà bene e mal che vada passo anche a Sky, ma lo scempio non lo accetto più. Ho fatto l'italiano finché ho potuto, ma ora basta. Peccato che sfogliando giornali e spazzolando il web mi toccherà incrociare questi argomenti e certi signori perché il mondo è piccolo e fatalmente, me li ritroverò sempre tra i piedi. Ma non ho molto tempo e quel che mi resta, me lo voglio godere a modo mio. 

 
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DICONO TUTTE COSI'

Post n°3813 pubblicato il 06 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
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Camilla Giorgi, tennista italiana con buone chance, si è data alla moda ma non è casuale! Le piace ancora il tennis e non è detto che possa o debba abbandonarlo del tutto. La ventinovenne, donna molto bella e fine, ha orientato la sua attenzione sulla moda sin da bambina: attratta dal magico mondo del fashion, su Instagram ha postato foto molto belle con indosso biancheria intima con il brand della madre Claudia Fullone. Una proposta interessante e molto apprezzata, un buon viatico per emulare la Ferragni di cui la Camilla è una estimatrice. In una intervista ha subito negato la sua eventuale vocazione, diventare una "influencer" non è nei suoi progetti, ma non pone limiti alla provvidenza. Dicono tutte così, mai dichiarazione fu così banale: io intanto vado....poi si vedrà. E' il futuro di queste nuove generazioni. A che serve studiare quando poi gli "strumenti" che saranno messi in campo, saranno fisicità, bellezza, curve scultoree e tanto, tanto ben di dio? Una favola che si ripete giorno dopo giorno, una pletora di belle donne/ragazze pronte a tuffarsi in un mondo dorato, dove i soldini arrivano in sacchi lanciati da un aereo, direttamente in casa. Magari si potranno laureare, ma la messa in pratica del sudato titolo di studio, richiederebbe duro lavoro, impegno costante e pressante. Mentre così, si lavora meno, si guadagna assai e la vita scorre meglio di quanto dovrebbe se facesse la tennista, l'ingegnere, il medico o l'avvocato!!! Auguri Camilla, un futuro radioso e solido, vai con il tuo corpo, il tuo aspetto su Instagram e con la complicità della mamma, vedrai quante belle soddisfazioni. Siamo veramente assai su questo mondo, da qualche parte ci si dovrà pur...inclinare!




 

 
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FORSE NON HA TUTTI I TORTI...

Post n°3812 pubblicato il 05 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
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Non si spiegherebbe altrimenti la sua posizione antifemminista: Yoshiro Mori, ottantatreenne presidente del Comitato Olimpico per Tokio 2020, è alle prese con una serie di problemi da affrontare per le imminenti olimpiadi da tenere in Giappone. Poverino, tavoli dopo tavoli, discussioni su discussioni, lo stanno portando allo stremo: trattasi di una grande e importante organizzazione e le cose, come ben sapete, i giapponesi le vogliono fare come sia loro costume. Tra le tante sedute e discussioni, c'è stato chi abbia proposto di aumentare del 40% le donne appartenenti al comitato organizzatore. Tutto ciò per fornire un apporto concreto e organizzativo: l'avesse mai fatto il malcapitato consigliere, c'è mancato poco che Mori se lo mangiasse vivo! "Quando alle riunioni partecipano molte donne, si perde molto più tempo del solito. Se una alza una mano per intervenire, si accende la corsa per dibattere e parlare, le donne sanno prenderla alla lunga e discutono tanto!". Il comitato è formato da 24 membri di cui 5 sono donne, aumentare il numero del gentil sesso porterebbe alla rivalità, si rincorrono per dimostrare chi sia la più brava. Pensavate che i social perdessero questa ghiotta occasione? Ma non scherziamo: si è scatenata la bagarre, le critiche facevano a gara come le donne, ognuna voleva essere più pungente delle altre. Insomma il buon Yoshiro ha dovuto scusarsi pubblicamente per rientrare dalle sue azzardate posizioni. Non è servito a molto, il danno era fatto e il "marchio infame" era ormai posto a fuoco su un suo braccio incartapecorito. Vabbè, ormai si scivola facilmente su posizioni oltranziste e scorrettamente politiche. Intanto io con il vostro permesso, una domanda me la porrei: "E se fosse vero quello che ha detto Mori?". AhAhAhAhAhAhAh!!!!!

 
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UOMINI E DONNE: VISIBILI MA...FANTASMI

Post n°3811 pubblicato il 04 Febbraio 2021 da monellaccio19
 
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Il popolo della notte: quegli uomini e donne invisibili che dopo essersi aggirati per tutta la giornata in città, si portano verso gli angoli più bui e meno frequentati del centro, delle stazioni metropolitane o ferroviarie, dove sistemarsi per la notte. I clochard, i barboni se preferite, esseri umani che per piena indigenza e assoluta mancanza di mezzi, devono dormire per strada e ripararsi dal freddo intenso dell'inverno in città come Milano o del nord in genere. Quando il freddo morde, uccide in tutti i posti, essere fuori e in presenza di altre patologie, ci sono persone che rischiano la vita puntualmente ogni notte. Eppure per loro si muovono associazioni e volontari sempre in giro per raggiungerli e offrire loro assistenza per la notte: coperte, bevande calde, controlli medici in presenza di patologie anche leggere. La Caritas poi, mette a disposizione di costoro pasti caldi e luoghi per dormire con un tetto sulla testa. Molto spesso, non si possono accontentare tutti questi bisognosi ma talvolta, essere senza fissa dimora e passare anche la notte all'addiaccio, è una scelta di vita. Era questa la vita di Umberto, un clochard di settantacinque anni, trovato morto a Milano in zona stazione ferroviaria Porta Garibaldi, da agenti della Polfer. A causa del freddo e magari di altre patologie, l'uomo non ha chiesto aiuto, è morto senza dare alcun segno. Indagando sulla sua persona, la polizia ha trovato in una cassetta di sicurezza messa a disposizione dalla Caritas per i senza tetto: 100 mila euro in contanti, 19 mila euro in titoli azionari, e una pensione attiva di 750 euro mensili provenienti dalla Germania. Una scelta di vita pazzesca, un vivere ai margini della società lontano dai parenti e girovagando per la città. Chiarina, sua sorella, sostiene che da quando è sparito nel nulla, lo hanno cercato ovunque, ma senza mai ritrovarlo. Tra le altre carte, risulta il possesso di una casa in Calabria, sua regione natia e la proprietà di due furgoni con relative assicurazioni pagate. Umberto se ne è andato così  in un  solitario viaggio verso l'infinito, senza alcuna condivisione con nessuno, se no i suoi amici vagabondi. Perché? Perché rendersi invisibile, pur possedendo il necessario per vivere la sua vita anche da solo? Perché scegliere il sacrificio, la vita di strada e l'essere emarginato? Ci vuole coraggio oppure l'amarezza, il dolore di certe situazioni familiari lo hanno alienato al punto tale da fuggire e da imboscarsi per rendersi invisibile. Quanti stereotipi, quanti luoghi comuni coinvolgono i barboni? La retorica li descrive come fannulloni e pronti a chiedere elemosina per poi ubriacarsi in qualche osteria. Cosa sappiamo di vero? Quali storie nascondo al punto di passare come fantasmi vestiti di cenci e  senza un passato, senza un futuro. Un sacrifico fatto per mera scelta: un vivere ai margini della società, ma con coscienza e gusto per la libertà ambita da un uomo desiderso solo della solitudine.  R.I.P. Umberto.




 
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