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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Aprile 2021
Non avrei mai immaginato che ci sarebbe stato un seguito al post di ieri: "Allora, fiorellin del prato, sai che c'è di nuovo? Visto che la situazione precipita e le mie t-shirt vanno in malora per colpa delle tue amiche che sghignazzano come oche, sgomitano come complici compiacenti, ostentano sorrisetti maliziosi e insopportabili, dispensano occhiate di commiserazione, ora detto io le condizioni inconfutabili e indiscutibili!". Deciso e perentorio ormai, non ammetto deroghe e sono pronto per dettare le mie volontà...ultime e irrespingibili. "Va bene, non ho alcuna intenzione di contraddirti, caro il mio signor gramigna invadente e dannoso, quale è il tuo problema? Cosa hai in mente per difendere il tuo primato di maschio offeso duramente nell' orgoglio?". Bella domanda c***o! Mo' che dico alla Philadelphia Light? "Posseggo una vagonata di magliette, vuoi che le dismetta solo per favorire le inquiline del Campidoglio? Cosa sono io? La pinella o il jolly del burraco? Solo chiacchiere e distintivo per loro? Lo vedranno chi è il titolare delle "insidie grafiche" impresse a proposito sugli indumenti del sottoscritto. Sai che faccio signora Activia? Le mando ai maritini delle signore irreprensibili e castigate, le snob e le schifiltose senza tempo". Breve pausa. "Grrrrrrrrrrrrr!!!!!". A questo punto il ruggito emesso dalla pantera rosa, è un segno chiaro e inequivocabile per me, capisco che ormai sono alla fine, non ho speranze e cerco una dignitosa difesa con una provvidenziale ritirata. "A' bello senza senz'anima, adesso siediti su quella seggiola e ascolta tu!". Non so cosa ti passi per quella scatola di Riomare che ti ritrovi al posto della testa, se perdo per causa tua una sola delle mie amiche, non ti succederà niente di grave salvo che...". Pensavo peggio come reazione, forse me la cavo con poco. Tutto incuriosito e pronto a subire la bonaria e contenuta ira, le chiedo: "...salvo cosa, giuggiola?". "...salvo che sarai costretto per il resto dei tuoi giorni a mangiare con la cannuccia!!! Capisci a' mme!!!!!". A questo punto, il piacevole incontro tra "fiorellin del prato" e gramigna, si dissolve mestamente. Sempre per abbandono del maschio dominante: il signor gramigna. Non mi va di infierire oltre, la chiudo qua anche perché "mangiare" solo liquidi, non credo di esserne capace.
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La vedete questa? Beh, non per vantarmi, ma di t-shirt del genere ne ho a bizzeffe e mi sembra sia giunto il momento di tirarle fuori con l'approssimarsi della bella stagione. Dalla camera da letto: "Susina, posso sapere che fine ha fatto la maglietta nera che mi regalarono anni fa gli amici?". Dall'altra stanza: "Percoco, posso sapere di quale maglietta parli, visto che gli amici t'ingolfano il guardaroba con le loro stramberie?". Ancora io, con tutti i tiretti aperti: "Ma come quale, quella bella che amo tanto, quella nera con la scritta in rosso: "Dalla! Non è un cantante ma un consiglio!" E lei, imperterrita: "Ah! Quella? E' andata nel bustone recupero indumenti usati, cassonetto giallo!", "Fruttolo, che ne dici se ci incontrassimo a mezza strada per parlarci?". Il tono della sua voce cambia: "Senti nespola, sono indaffarata! Posso solo fare un video con il cellulare e tu poi mi mandi il tuo video! Possiamo comunicare così! OK?". "Murgia porcona! L'hai data via? Sei sotto flebo o cosa? Sai che ci tenevo a conservarla, tra l'altro era un regalo!!!". E lei, sempre più distaccata: "Certo, so che era un regalo a cui tenevi, ma ero anche stanca dei sorrisetti maliziosi della gente e dei commenti delle mie amiche: "A chi si riferisce Carlo con il "dalla"? ....ah,ah,ah,ah! E' solo divertente e niente più. Convincilo, lui è come sosteneva De Niro nel film "Gli Intoccabili": solo chiacchiere e distintivo!". A questo punto il discorso tra susina e percoco si chiude malinconicamente per abbandono di...percoco. Vabbè, pazienza ne indosserò un'altra e tutte le altre le metterò al sicuro in cassaforte: le proteggerò, nessuno me le toccherà e le sue amiche (buone quelle) continueranno a rompere gli zebedei e se ne faranno una ragione. Le difenderò strenuamente fino alla morte...loro...le magliette.
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...se potesse parlare, questo chiederebbe il palazzo storico del "Monte di Pietà" sito a Napoli in pieno centro. Fondato e costruito nel 1539 per volere di Carlo V e realizzato dal Banco di Napoli, fu voluto per aiutare gli indigenti e i poveracci male in arnese che fossero costretti a rivolgersi agli strozzini per chiedere prestiti. Un valore artistico inestimabile, i secoli trascorsi hanno lasciato il segno e come spesso accade, il vecchio stabile pur trovandosi in una area storica dichiarata patrimonio universale dell'Unesco, rischia di scomparire per far posto a un albergo/ristorante. La notizia della potenziale vendita si è diffusa subito e associazioni, sindacati e cittadini, sono scesi in piazza per protestare e contestare la vendita del prezioso immobile ricco di storia e cultura. L'Istituto S. Paolo responsabile della vendita è stato "avvertito": "Giù le mani da un pezzo importante di Spaccanapoli", sono tutti avvertiti i coinvolti in questo ulteriore atto di smaltimento dei tesori pubblici. Da cinquecento anni l'istituto era meta di gente che impegnava di tutto per avere anche piccoli prestiti, niente interessi al tempo dell'apertura, una sorta di assistenza dovuta al popolo bisognoso. Forza amici napoletani, datevi da fare e battetevi per salvare la storia della vostra città. Non si può barattare un "cimelio" protetto per un albergo/ristorante, rispetto e cultura non meritano questi trattamenti levantini e affaristici, l'arte e la cultura non si trattano come merce da vendere per fare cassa. Non affondiamo ancora di più questo paese che già sta andando alla malora.
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Desidero spezzare una Lancia e...costruire una Volvo, a favore della Sabrina Salerno. 53 anni: non dimostrarli e non sentirli! E' tornata prepotentemente alla ribalta e dopo una pausa improvvisa, raccoglie le sue prime soddisfazioni. Nel programma serale su TV8 partecipa alla trasmissione condotta da Enrico Papi: "Indovina la Canzone". Beh, comparata al programma che riafferma il ritorno di Simona Ventura su RAI2 "Games of Games", non c'è paragone. Mentre Papi vecchia volpe, porta avanti uno show frizzante, divertente e brioso, la Ventura fa flop con una gara che sa molto di "già visto" e la sua voce gridazzara innervosisce il telespettatore. Solo confusione e di sorrisi manco l'ombra. Sarà spostato il suo appuntamento proprio perché non fa ascolti, mentre Papi e la sua "truppa" tra cui spicca la Salerno, non va male e fa share. Credo che ne vedremo di rientri in questo lungo periodo: le girl di un tempo, cadute in disgrazia per vari motivi, stanno tornando e...che ritorno. Ho notato anche la Tatangelo che si affanna. Staremo a vedere....e mai verbo, fu più azzeccato!!!!!
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C'era da aspettarselo: erano giorni che il venticello portava in giro una notizia poco piacevole, una sorta di precoce profezia che se fosse risultata vera, sarebbe stata una...rivoluzione mondiale. La "Howard University" di Washington, grande e famosa università tra le prime venti al mondo, cambia registro e impostazione didattica. Frequentata da sempre non solo dai bianchi, ma dalla elité degli afroamericani, sollecitata e spinta da movimenti all'interno e all'esterno dell'ateneo americano, sopprime e smantella il dipartimento degli studi classici. Pertanto si orienta la disponibilità verso altre priorità, si destinano gli insegnanti verso altri corsi che non siano riferiti al classicismo ormai ricorrente e radicato negli atenei da secoli e secoli. Affan'cucolo Omero, Virgilio, Cicerone, Socrate, Dante e tutta la bella compagnia: fuori tutti i suprematisti bianchi! Sono uomini morti ormai e nel tempo la loro posizione "politica", sembra essersi materializzata d'incanto. E guerra ormai, i neri non ci stanno più a studiare costoro che nei loro contesti storici e nei loro scritti, hanno dato lampanti esempi di razzismo. Ovviamente la rivoluzione apre uno scontro aperto e vigoroso tra le culture diverse, tra i professori, tra gli studenti: non si tratta di mangiare una pizza e mettersi d'accordo su come debba essere, qui si parla di scuole di pensiero vere e proprie. "Martin Luther King leggeva Socrate", "Il razzismo è come un virus che minaccia il mondo" afferma a gran voce un altro luminare. Le polemiche si accalcano, sgomitano e si fronteggiano digrignando i denti. Certo è che la strada si è improvvisamente lastricata di cattive intenzioni e poca voglia di discutere serenamente per capirsi e confrontarsi. Sbaraccare i canoni occidentali basati su esposizioni e scambi di opinione e passaggi culturali, è comunque un errore poiché in questo caso e con queste rigide posizioni, non è più un problema che possa riguardare Omero e/o altri. Colore della pelle e posizioni antiche quanto legittime, lontane decine e decine di secoli, nulla hanno a che vedere con il politicamente corretto e men che mai, con costoro che siano ormai morti e a "loro" non interessa una maledetta mazza. Questa è storia, parliamo di classici che nel lungo tempo hanno segnato la storia dei mondo: Colombo non interessa più, gli invasori di un tempo hanno lasciato tracce che raccontano storie inaccettabili e offensive per i neri e i suprematisti bianchi, sono fantasmi che pesano nella storia dei neri americani. Essere neri passa a essere sinonimo di rifiuto di cultura, ma guarda caso trattasi della tesi di coloro che appellano i neri chiamandoli negri! Apprestiamoci dunque ai mutamenti epocali: magari noi occidentali manderemo affan'cucolo Mark Twain, Henry James, Emily Dickinson, Edgar Allan Poe, Melville e tanti altri pilastri che hanno fatto grande l'America e gli americani, neri compresi.
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