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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Dicembre 2021
La domanda nasce spontanea: "E' lì a riposare in giardino dopo aver sfrenato e giocato con il suo padrone? Oppure, notando il suo sguardo sperduto nel vuoto, è lì perché abbandonato? O ancora, è lì perché stava comodo come sempre quando stava a casa e il suo padrone, dovendo disfarsi del divano, lo ha abbandonato in aperta campagna non accorgendosi che ci fosse ancora l'animale sopra?". Una foto che suscita tanti interrogativi, eppure, senza conoscere i fatti o i supposti eventi, a vederla credo che tutti abbiamo pensato la stessa cosa: è un cane abbandonato...punto! In questi giorni gli amici degli animali domestici, specie cani e gatti, sprecano i loro annunci perché siano evitati i grandi e tipici botti natalizi: boati veri e propri che spaventano gli animali, li terrorizzano anche stando in casa e a nulla valgono tutte le precauzioni per tranquillizzarli e teneri buoni. A Milano sono stati vietati, in tutte le città italiane si sono attivati tutti perché si sia moderati e limitati nell'uso proditorio di vere e improprie "armi da guerra". Beh, stanotte allo scoccare del passaggio di consegne tra il 2021 al 2022, fateci caso, annotate come siano andate le cose giusto per capire come siamo fatti noi italiani. Tutti amanti degli animali, tutti a difendere gli amici fidati a quattro zampe, però al momento opportuno, se c'è da divertirsi a discapito dei cani e dei gatti, allora mettiamo da parte le battaglie a loro favore, e via con gli abbandoni e i botti di S. Silvestro. Sono proprio curioso di sapere come andrà stanotte. Intanto per il cane in foto, dopo le sue peripezie dovute all'abbandono e nonostante il comodo divano, alla fine è stato recuperato, curato e rimesso in forma! Così tanto per rendergli il 2022 meno cattivo del previsto: infatti era stato abbandonato a Natale scorso.
Tanti auguri amici, buon anno e vita serena. No, non sono per voi che leggete, gli auguri sono per gli animali. Per voi che leggete, mi limito a formulare sinceri auguri perché il 2022 non sia come il 2021. E come dovrà essere? Decidete voi...
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Un piccolo incidente "diplomatico" si è verificato nella sala da pranzo della Camera dei Deputati. Un onorevole casualmente ha scoperto che stava pranzando su una candida e pulitissima tovaglia "Made in Egypt". Apriti cielo: "Ma come, importiamo dall'Egitto le tovaglie?" ha sbroccato l'onorevole Andrea Delmastro meloniano doc, imbufalito per l'affronto di non poter pranzare su una tovaglia made in Italy. Il politico ha preso atto della situazione, ha fatto le sue considerazioni in altra sede e con tutta franchezza, non gli si può dare torto. Oggi il "Made in Italy" così come lo abbiamo conosciuto negli anni passati, è un modo come un altro per vantare una produzione che non è più quella di un tempo: ricercata, apprezzata e ambita da tutti. Siamo ormai globalizzati e considerando quante siano le industrie italiane nelle mani estere, incrociare un'etichetta "Made in Italy" non solo diventa difficile, ma potrebbe anche preoccupare chi la scovasse: "Seeeeee! ...non fatemi ridere!". Il caso è politico, non si può accettare che nel "palazzo" che conta, si debba posare i gomiti su una tovaglia che viene dall'Egitto. Almeno nelle sedi istituzionali usiamo prodotti italiani, cerchiamo di difendere una produzione che ci appartiene, dimostriamo quanto ci teniamo alla difesa dei nostri prodotti. Insomma, pur se ovvie e risentite, le rimostranze andranno avanti con una opportuna interrogazione parlamentare per approfondire il tema. Siamo pieni, caro onorevole di tutti i "Made in..." che esistono sul pianeta: arrivano da tutte le parti per incisiva convenienza: materiali di ogni genere, manufatti, alimentari e tutto lo scibile possibile. A parte la grande moda privilegiata come i marchi italiani e prodotti nel paese, tutto ciò che viene prodotto in Italia, molto spesso, viene evitato perché costa molto più di ciò che viene importato. Abbiamo perso i mercati, abbiamo prezzi molto alti e a parte le classi sociali in grado di mantenere gli alti livelli, la maggioranza degli italiani compra...ciò che costa meno. Un dura verità e scusate se è poco! Comunque a favore della tovaglia egiziana, depone (come si può notare sull'etichetta) un bel 100% cotone! Scusate se è poco!
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Come da tradizione, l'altra sera al Teatro Duse di Bologna, è andato in scena il concerto "Bollicine" con l'Orchestra sinfonica "Senzaspine". Un appuntamento che si ripete da otto anni e che riempie il teatro per la sua programmazione musicale. L'orchestra diretta dal M° Matteo Parmeggiani, ha offerto una selezione di brani molto noti: dal lirico al classico, fino a un mix molto suggestivo di polke e valzer tra i più famosi del repertorio di Strauss e Ciajkovskij. Una serata tutta da godere per la bravura dei solisti e per l'esecuzione intraprendente non solo dell'orchestra, ma anche per alcuni interventi di due ballerini, un clown e un coro "Gli Stonati" che già dal nome, è stato tutto un programma. Insomma un grande spettacolo e un grande pubblico con la voglia di divertirsi. Ebbene, tra un brano e l'altro inaspettatamente e dopo aver posato la bacchetta sul leggio, Il Maestro Parmeggiani ha chiamato la flautista Annamaria Di Lauro sul proscenio. E qui il colpo di scena: il direttore guardandola negli occhi, le ha detto: "Vuoi sposarmi?". Una richiesta inattesa per il pubblico e la sorpresa ha spiazzato tutti. E' durato un attimo il silenzio, poi la flautista ha risposto con un SI' chiaro e forte. A quel punto un bacio tra i due a sugellare la complicità, mentre l'orchestra partiva con il "Valzer dei fiori" di Cjaikovskij. I due musicisti si abbandonano all'invitante valzer tratto dallo "Schiaccianoci" e il teatro si infiamma con prolungati e calorosi applausi. Adoro queste scene da film, sono così commoventi che anche se non proprio spontanee (il pubblico comunque non sapeva), l'atmosfera e il romanticismo espresso, catturano i meno preparati e li coinvolgono nella emozionante esibizione. Peccato, avrei voluto esserci perché a un mix di questo genere, non è facile assistere: musica bella, attrazioni divertenti e una richiesta di matrimonio. Carle' che altro vorresti di più?
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Con l'affondamento della nave "Concordia" by Costa, tra morti e feriti, le assicurazioni provvidero a risarcire danni su danni, prodotti a persone e cose. Una ridda di liquidazioni legittime e ovvie, per coloro che vissero la tragedia immane. Sembrava tutto finito, non se ne parlava più, ma oggi v'è notizia di una sentenza che sotto il profilo della giurisprudenza, potrebbe aprire nuovi iter processuali. Un passeggero tra coloro che si salvò, ha fatto causa per essere risarcito: l'ufficio legale della Codacons ha provveduto alla sua difesa e a chiusura del procedimento, Ernesto Carusotti con sentenza della prima sezione del Tribunale Civile di Genova, ha ricevuto la somma di 92.700 euro per aver subito "stress post naufragio". Una sentenza che la Codacons ha sostenuto per danno patrimoniale e non patrimoniale, a causa del trauma post traumatico. 77 mila euro per la sua personale richiesta e 15.692 per spese legali. Una vittoria molto importante e decisiva per la Codacons che ha sempre sostenuto la grave responsabilità della Costa Crociere per l'incidente e sottolineando quanto siano state incongrue le liquidazioni effettuate per tutti i superstiti. A questo punto entra in gioco la giurisprudenza e si potrà dar adito a nuove richieste di danaro per risarcire un danno che si potrà dimostrare con certificati medici ma...senza segni evidenti attuali, rilevabili su coloro che ne facessero legittima richiesta. E vai con i processi civili, quelli che nel nostro paese, si sa quando iniziano ma no quando finiscono!
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So che toccherò la suscettibilità di molti tra voi, so che qualcuno mi dileggerà per la mia tracotante avversione verso il Cav, tuttavia quanto sto per scrivere è verità, come tante altre storie del Silvio che hanno reso (im)popolare il nostro uomo...politico! Ebbene, sapete tutti cosa sia capace di tirar fuori dal suo cilindro magico il Berlusconi che piace all'elettorato, questa è la sua ultima iniziativa "pro domo sua". Ha provveduto a donare, pescando tra i pezzi pregiati della sua collezione privata, opere d'arte per donarle al suo popolo di centrodestra e anche a coloro che pur non essendo della sua parte politica, gli sono...amici, molto amici. Lo scopo? Beh, è Natale, siamo a fine anno, si scambiano regali, c'è chi dona e c'è chi riceve. Una sorta di "ut do des", magari gravoso e costoso, ma utile per finalizzare l'itinerario politico del nostro uomo molto impegnato. Una sola preghiera: non ammassatevi, non fate assembramenti e mettetevi in fila, c'è posto per tutti e opere d'arte a non finire, manco il pozzo di S. Patrizio poté contenere tanto!
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