Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Gennaio 2022

FACCIAMO A CAPIRCI

Post n°4172 pubblicato il 31 Gennaio 2022 da monellaccio19
 
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Ci sono alcuni aspetti, quando viviamo grossi problemi collettivi come il covid, che cogliamo in ritardo e addirittura non ne siamo a conoscenza perché impensabili. La storia della proprietaria di un negozio di Cremona, è poco nota ma chissà quanta gente è coinvolta. Il negozio "Per filo e per sogno" tratta biancheria, è lì da trentaquattro anni e la signora Maria Rosaria Ziglioli di 58 anni, dopo molti anni di buon lavoro e di affari rassicuranti, oggi è costretta a chiudere a causa delle mascherine sul volto dei clienti. Perché mai? Perché la signora è sorda! Pensate che a causa di cure oncologiche, ha perso l'udito 38 anni fa, ma lei ha imparato molto bene a leggere il labiale e così durante tutta la sua attività, non ha mai avuto problemi per relazionarsi e dialogare con la clientela. Ora dopo un paio di anni, con l'impiccio e l'impaccio delle mascherine, la signora Maria Rosa, è in grosse difficoltà: le mascherine le impediscono di comprendere le richiese e la gestualità per quanto possa aiutare, purtroppo non è sufficiente. Per una dannata mascherina, salta un'attività e si chiude un esercizio produttivo. Specie per chi non conosca il problema della signora Ziglioli, a volte si creano scene imbarazzanti: lei usa una mascherina trasparente indicata per i sordi, ma i clienti che non conoscono il problema, a volte pensano: "Ma questa è tonta, ci fa o ci è?". Sono due anni che si sforza di capire cosa dicano gli acquirenti, ma spesso vi sono problemi. Allora? O i clienti indossano la sua stessa mascherina, oppure dovrebbero scrivere e descrivere cosa vogliano comprare. Situazione importante, imbarazzante e poco favorevole: chiude il negozio? Va bene, interessa a qualcuno? Soluzioni alternative? Assumere una persona che medi tra lei e i clienti? Idee da proporre? 

 
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MORIRE DI NONCURANZA SI PUO'

Post n°4171 pubblicato il 30 Gennaio 2022 da monellaccio19
 
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René Robert: fotografo, nato in Svizzera nel  1936 e morto a Parigi nel 2022. Fotografo specializzato in fotografie di balletti di flamenco, muore all'età di 86 anni per ipotermia. Sembra un necrologio come tanti, l'annuncio di una morte improvvisa e inattesa, ma in realtà c'è un dettaglio che evidenzia come la vera causa della sua morte sia un'altra: l'impassibilità del prossimo, l'inaccettabile menefreghismo della gente. E' accaduto che René transitasse su una via centrale di Parigi, molto movimentata e affollata, quando ha avuto una vertigine che lo ha fatto cadere rovinosamente a terra svenuto. Stenterete a credere che sia rimasto così fermo e immobile per nove ore e fino a quando la morte, a causa della bassissima temperatura, non lo abbia colto mentre era ancora svenuto. Nove ore di follia umana: non era nascosto, era visibile e immobile,  la gente gli passava vicino e nessuno per ben nove ore, si è permesso di interessarsi a lui, non dico di toccarlo, ma assicurarsi che non fosse nulla di grave. Lo ha soccorso un barbone, un poveraccio senza dimora che ha provveduto a dare l'allarme ma...era troppo tardi. Fine di una storia, fine di un uomo e la vita riprende. Io mi chiedo spesso se capitasse a me una scena del genere, cosa farei nell'immediato, notando una persona a terra e immobile? Mi fermerei oppure tirerei dritto? Non voglio assolutamente salire in cattedra e fare lezioni che non mi spettano, ma io sono come gli altri? Vediamo un uomo a terra e pensiamo a un ubriaco? Un barbone che steso per terra non attrae l'attenzione di nessuno? Non so rispondere a questa domanda e penso a me stesso, penso a chiunque si possa trovare in una condizione simile. Una sola cosa so con certezza: René Robert non è morto per ipotermia, ma è morto per una brutta e vigliacca malattia che improvvisamente prende tutti: l'indifferenza! Meditiamo: è toccato a René, ma al suo posto poteva esserci chiunque. 

 
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CAMBIARE LA MANO PER APRIRE...

Post n°4170 pubblicato il 29 Gennaio 2022 da monellaccio19
 
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In Inghilterra c'è qualcuno che ha commentato così una nuova disposizione appena inserita nel codice della strada inglese: "Se avessimo modificato questa regola 55 anni fa, quando la introdussero gli olandesi nel loro codice stradale, oggi avremmo meno vittime della strada". E non ha torto il mister che si esalta per questa norma appena introdotta dagli inglesi: quando ci si ferma e si deve aprire lo sportello per scendere dall'auto, si deve usare la mano...opposta. Ovvero, a prescindere dalla posizione del volante, gli inglesi lo hanno a destra della vettura, mentre altri europei hanno la guida a sinistra, dovendo scendere si è soliti portare la mano più vicina alla portiera per aprirla. Quindi un italiano aprirebbe con la sinistra e un inglese con la destra. La "Dutch  Reach" in vigore presso i Paesi Bassi da oltre 50 anni, è questa piccola ma importante attenzione che viene suggerita per gli automobilisti che si accingono a scendere dalla vettura. In tal modo, per usare la mano giusta, si è costretti a fare una mezza torsione sul busto e procedere. Così facendo, si è indotti a guardare lo specchietto retrovisore e magari con la testa già rivolta alla strada, notare se non sopraggiunga improvvisamente un ciclista o un motociclista, un monopattino o altro, rasentando l'auto e procurando un incidente che sarebbe meglio evitare. Francamente non conoscevo questa disposizione nazionale e obbligatoria inserita nei codici della strada dell'Olanda e ora dell'Inghilterra. Non so se voi foste a conoscenza, ma ammetto che sarò attento a mettere in pratica il sistema: aprire sempre con la mano opposta e più lontana dalla portiera. Se accettata, per ora è solo un consiglio in Italia, saremmo più attenti ed eviteremmo incidenti anche pericolosi. 

 
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FRANCIA: SI CAMBIA MENU'

Post n°4169 pubblicato il 28 Gennaio 2022 da monellaccio19
 
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Ecco un bel decreto che dovremmo fare nostro. In Francia, è stato pubblicata la norma che impone alla ristorazione collettiva e commerciale, l'obbligo di indicare sul menù la provenienza della carne. Ovvero, dal maiale al montone, dal pollame al manzo, dagli agnelli a tutti gli ovini, dovrà essere indicato il paese di provenienza. In particolare si dovrà citare il paese dove è stato allevato l'animale, il paese dove è stato macellato e comunque per ogni tipo di carne fresca, refrigerata o congelata. Tutti i dati devono essere riportati minuziosamente sul menù del locale dove si intende mangiare. Il decreto entrerà in vigore il primo marzo p.v. dopo l'autorizzazione delle Comunità Europea. La nostra Coldiretti plaude all'iniziativa e si augura che il nostro paese si adegui in tal senso. E' certamente una modalità utile per chi come noi e la Francia, punti sulla qualità delle carni e sulle zone di pascolo e di macellazione. Specie noi in Italia che ci battiamo per la tracciabilità dei prodotti che invadono le nostre tavole, siamo a pretendere di conoscere i dati essenziali delle carni che mangiamo fuori casa. Un terzo della spesa alimentare degli italiani è destinata al cibo da consumare fuori casa, quindi su 60 miliardi spesi nel 2021, 20 miliardi sono per i nostri pranzi e le cene fuori. Conoscere e sapere cosa stiamo mangiando quando ordiniamo la carne in genere, mi sembra cosa buona e giusta. Pazienza se nello scorrere i menù, dovremo leggere un libro anziché alcune pagine dove gli elenchi dei secondi erano più snelli e veloci.  Si fa presto a dire: "Io prendo una fiorentina...". 

 
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CON IL CRONOMETRO ALLA MANO...

Post n°4168 pubblicato il 27 Gennaio 2022 da monellaccio19
 
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Nel maggio del 2018 accadde che presso l'aeroporto di Malpensa, un assistente di volo, ebbe a incontrare un collega sindacalista nel suo ufficio, per prospettargli un problema. La hostess era molto preoccupata, il sindacalista cercava di calmarla e le girava intorno per tranquillizzarla. Indi poscia, le pose una mano sul collo con leggerezza e comincio a massaggiarla: "Sei troppo tesa, rilassati, è un problema che si risolve...", intanto con le mani andò oltre e passò a veri e propri palpeggiamenti. L'assistente di volo, non ebbe dubbi e si sottrasse alla "manipolazione" non gradita e non richiesta. La donna lasciò l'ufficio e turbata per quanto accaduto cercò di riprendersi. Intanto le chiacchere di corridoio confermarono che l'uomo fosse solito cercare approcci con le colleghe abusando delle buone occasioni che le capitavano, così la donna molestata, raccolse il coraggio e denunciò alla magistratura quanto fosse accaduto. L'altro giorno c'è stata la sentenza e ascoltate le testimonianze, l'accusa e la difesa dell'uomo, la giudice Nicoletta Guerrero, presidente di un collegio comprendente altre due donne, ha espresso il suo verdetto: "I fatti denunciati sono veri, ma il reato non c’è perché non c’è stata reazione immediata". Pertanto il signore manesco, pur riconosciuto colpevole, viene assolto dal reato di molestie sessuali, solo perché la hostess, ha reagito con una ventina di secondi dopo l'inizio del palpeggiamento!!! Non mi va di aggiungere altro, ho ristretto i fatti all'essenziale altrimenti mi inalbero e divento un...vegetale!!! Ditemi se è sufficiente la motivazione per discolpare un maneggione e inoltre, suggerite alla giudice quanto tempo una donna dovrebbe impiegare, per sottrarsi a un palpeggiatore seriale?

 
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