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Messaggi del 29/08/2017

IL DESTINO E LE SUE STRADE

Post n°2459 pubblicato il 29 Agosto 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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Una storia singolare con una decisione coraggiosa, magari  istintiva, ma giusta secondo la signora Loreta. E’ accaduto in provincia di Padova dove il consorte Loris è ammalato da tempo a causa di una grave malattia. Quando le degenze sono lunghe, la  vita quotidiana non può fermare una intera famiglia e questo il dr. Loris lo sa benissimo, quindi in piena lucidità mentale, non ha fermato i preparativi delle nozze previste da tempo per la figlia Alice e il genero Edoardo. Tutto è andato come previsto fino al fatidico giorno fissato   per il matrimonio. Il papà però, non solo non ha potuto accompagnare la figlia all'altare, ma è stato costretto a seguire la cerimonia grazie ad un collegamento via Skype. Insomma, previsto tutto, allestita una ripresa per renderlo partecipe dal letto dell’ospedale, quel destino che spesso imprechiamo quando ci è contrario, non ha voluto che accadesse: è deceduto poco prima che iniziasse la funzione in chiesa. Dramma e dolore coinvolgono la signora Loreta che viene tempestivamente informata della dipartita. A questo punto si manifesta il coraggio (?) e la forza di volontà della signora: non informa nessuno della morte dell’amato Loris e nemmeno la figlia viene messa al corrente: “Mi sentivo distrutta nell’anima, ho dovuto trattenere le lacrime, ma ho ritenuto in quel momento di non avvertire nessuno, ho finto che fosse tutto in ordine e permesso quindi a mia figlia, di vivere la giornata più bella della sua vita. Sono certa che questa fosse anche la volontà di mio marito”. Tutto è andato come previsto, il pranzo di nozze si è svolto normalmente e persino le riprese via Skype sono continuate regolarmente senza che fossero seguite dal povero Loris. Tutti gli invitati, gli sposi, i parenti e gli amici, sono stati informati il giorno dopo della grave perdita. Una bella storia nonostante il dramma personale dei diretti interessati, ma a questo punto mi e vi chiedo: “Saremmo stati capaci di fare la stessa scelta? E’ giusto che si menta o si nasconda una notizia così grave anche se le ragioni siano molto chiare e mirate? Cosa occorre veramente per affrontare una situazione di questo genere? 

 
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SEMPLICE: SI PALLEGGIANO LA BIMBA

Post n°2458 pubblicato il 29 Agosto 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per PADRE E MADRE MUSULMANI COL VOLTO COPERTO

 

Sarete anche usciti dalla Europa, sarete anche entusiasti della vostra scelta, ma questo non dovevate farlo, per nessuna ragione. Ma dove avete studiato per essere assunti nei servizi sociali inglesi? Ma chi vi ha mai detto che integrazione significhi togliere una bimba bianca di cinque anni e cristiana a tutti gli effetti, per affidarla per ben due volte a genitori di fede mussulmana? Quanto accaduto a Londra nel distretto di Tower Hamlets, ha dell'incredibile e gli indignati aumentano ora dopo ora. La bambina ha dovuto accettare anche se a malincuore, l'affidamento deciso dai servizi sociali londinesi. Appena entrata nella nuova famiglia ha capito subito nella sua ingenuità che non tirava aria buona: via il crocifisso che aveva al collo, via il suo piatto preferito perché arricchito con la pancetta,via le festività riconosciute dal mondo cattolico, Natale e Pasqua, lezioni stressanti per imparare l'arabo e soprattutto, una "mamma"  con tanto di niqab per quanto riguarda la prima famiglia. Gli intelligentoni dei servizi sociali dopo aver capito che la bambina non era felice, a suo agio e incapace di sopportare quel clima ostile, hanno pensato bene, ritenendo che dipendesse dalla famiglia (cioè le persone), di passarla ad un'altra dove la mamma non indossa il niquab ma il burka per uscire, ossia, sono sempre arabi mussulmani. Insomma, ha imparato che le donne occidentali sono tutte idiote e ubriacone, si mangia in un modo diverso, si pensa a tutt'altro rispetto a ciò che aveva imparato e l'atmosfera non è delle più indicate visto che la bimba sia battezzata e anche appassionata di calcio. "I nostri servizi sociali forniscono una casa e una famiglia amorevole a centinaia di bambini ogni anno e in ogni caso teniamo in alta considerazione la provenienza culturale e l’identità dei minori". Questo sostengono i dirigenti del comune e la questione sembrerebbe risolta, ma la bambina deve essere tirata fuori da questa "tortura" basata su due mondi diversi per cultura, per educazione e per religione. Infatti se mancano le famiglie bianche che possano accogliere la poverina che è già provata per essere stata tolta alla mamma, non si risolve il problema piazzandola nella prima famiglia libera da impegni, anzi, due famiglie arabe pronte ad accettarle. Signori dei servizi sociali datevi una mossa prima che scoppi una piccola ma fatale guerra. Spero intervenga il Papa: se parla bene dei mussulmani dovrebbe avere anche a cuore i cristiani cattolici. Se poi vogliamo "regalare" altro a costoro, basta dirlo con chiarezza: ci sono tanti politici bisognosi di...affidamento!

 
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