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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Ottobre 2019
E' noto quanto sia frequente oggi, la predisposizione dei produttori televisivi a investire su qualunque soggetto e/o argomento che salga agli onori della cronaca, per avviare una fiction. Fateci caso, si ricorre a tematiche sociali che interessano il grande pubblico e su quelle si imbastiscono storie e sceneggiature. Riconosco che la RAI abbia inanellato una serie di successi in questi ultimi anni che hanno catturato buone percentuali di share. Se sono ben realizzate e con trame che destano interesse, si fanno seguire volentieri. La notizia che arriva da Hollywood ha scosso in particolare noi italiani: pare che si stia realizzando una serie tv prodotta dal network "Freeform", incentrata sulla "Divina Commedia" e in particolare, sull' "Inferno" di Dante. Beh, se fosse un lavoro di estremo valore culturale, scritto e realizzato con meri scopi letterari e culturali, potrebbe anche starci, ma una serie tv, andiamo su, siate seri! Tra l'altro da quel che leggo, la sceneggiatura sarebbe ambientata ai tempi odierni e con una location strabiliante: Los Angeles. Una scelta azzardata, dall'Italia sono partiti twitter di proteste di ogni genere: "Giù le mani da Dante" sarebbe il senso dei messaggi e credo sia l'invito più indicato, se pensiamo agli americani (con tutto il rispetto) che tenteranno di immergere il capolavoro universale, in un contesto attuale e con un personaggio principale femminile di nome Grace Dante (sic) ventenne, una madre tossicodipendente e una famiglia con tanti problemi al seguito! E' evidente trarre da questi presupposti, lo scempio che ne verrebbe fuori: un trash all'americana, magari con buoni ascolti e un insulto primordiale al nostro vate Dante. Lasciate stare i capolavori, non entrare in essi per destabilizzarli, manipolarli ad uso e consumo di un pubblico di fascia bassa, incapace di valutare un lavoro al di là di ciò che vede e sente. Ci sono nella nostra letteratura opere che sono ormai capolavori intoccabili e sacri, opere sublimi che solo chi abbia cultura personale da vendere potrebbe azzardarsi a portare in teatro, al cinema o in tv e talvolta, con spocchia e presunzione. Pertanto cari amici americani, se volete approfittare di valide, proficue situazioni e/o ambientazioni favorevoli, da noi c'è solo l'imbarazzo della scelta basta dare un occhiata ad alcuni canali commerciali della nostra tv per avere tanto, ma tanto materiale da cui attingere. Insomma sul trash potremmo dare lezioni, ma su Dante e tanti altri che già seggono sull'Olimpo della cultura, tenete già le mani altrimenti ve le ...cionchiamo!
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Qualcuno, con irriverenza e sufficienza, lo ha definito il "Santo Graal" del vario abbigliamento di Kurt Cobain. Anima e frontman dei Nirvana, Kurt è stato portavoce di una generazione rock e caso strano, lo è stato più da morto che da vivo. Senza entrare nel merito della sua carriera professionale, devo ammettere che quando sono in gioco certi "personaggi" degni di questo appellativo, c'è da ritenere che si pensi sempre al modo migliore per sfruttarne l'immagine e fare soldi. Kurt tenne un grandissimo concerto (unico per la sua strabiliante esibizione) a New York negli studi di MTV: un successo con i fans a toccare il cielo con un dito. Capisco tutto questo: ogni generazione ha avuto i suoi modelli, i maestri da imitare o da seguire. Io come molti miei coetanei, tuttavia, non ho mai mai oltrepassato certi limiti: Presley era un mito per noi ragazzi, lui e la sua America, rappresentavano esempi e modelli da seguire e imitare, vuoi per la presenza, vuoi per l'abbigliamento. A ciascuno i propri miti. Un cardigan che Kurt indossava quella sera del concerto, avvenuto nel novembre del 1993 e visto da milioni di fans, dopo la sua tragica morte avvenuta cinque mesi dopo (mai chiarita con certezza la causa), fu tenuto da qualche parte fino a quando nel 2015 fu messo all'asta e venduto per 137.000 dollari. Potere dei grandi venditori di idoli: costruire sul mito, trattando tutto ciò che sia appartenuto al legittimo proprietario. Un cardigan vecchio, liso, consunto, bruciacchiato per le cicche e alcune macchie di vomito, a chi si potrebbe vendere per realizzare qualcosa, se no a un fans? Affare fatto allora e affare ripetuto l'altro giorno rimettendo sul mercato il vecchissimo e puzzolente (ormai) cardigan per farne capitale. E' stato aggiudicato a un altro fan, per soli 300.000 dollari!!!! Anche in questo caso potere e magnificenza di chi si muova in questa società di affamati di trofei, di idoli da adorare e ammirare, beatificando se stessi e coloro che lo guardano con una certa invidia. Anche possedendo soldi e avendo i miei idoli, non avrei e non farei mai pazzie per nessun oggetto al mondo, e men che mai per un vecchio cardigan con un bottone mancante, unto, con fori di bruciature e un odore insopportabile. Abbiamo e stiamo perdendo anche il senso della percezione, non sappiamo distinguere nemmeno il valore reale da quello percepito. Un oggetto di culto che ha un tale prezzo da annebbiare le menti e confondere l'idee anche ai fans: sono reliquie e pezzi d'antiquariato che solo il lungo tempo ne attribuisce valore, ossia, si gioca proprio sul tempo per valorizzarlo e venderlo sempre più caro. Ma la domanda è: "Che farsene? Era di Kurt Cobain e quindi, possederlo che cambia?". Poteva andare a finire in un museo a lui dedicato (???), ma venderlo e rivenderlo, è solo business per chi incassa! Voi per quale oggetto del vostro mito, spendereste un bel po' di soldini?
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Correva l'anno 1973 quando con alcuni amici, ci concedemmo quindici giorni da trascorrere spensieratamente a Parigi. Una sola brutta sorpresa ci rovinò il soggiorno nella grande città, un incidente di cui ancora oggi, nonostante il lungo tempo trascorso, ricordiamo come andò. Entrammo in ristorante per pranzare e poiché avevamo voglia di spaghetti, uno dei miei amici che parlava speditamente il francese, ordinò spaghetti al sugo per tutti. Fummo serviti con celerità e la sorpresa fu quella di trovarci di fronte ad un piatto con una bella bistecca ai ferri e un pugno di spaghetti al lato come contorno! Perché vi ho raccontato questa esperienza che ci segnò profondamente e ancora oggi, solo a parlarne, ci fa rabbrividire? Siamo italiani, risultiamo essere i maggiori consumatori di pasta al mondo, siamo padroni assoluti della pasta anche in cucina. Come la prepariamo, la cuociamo e la serviamo noi, nessuno al mondo! Eppure, quel giorno assaggiammo "du' spaghi" che giocavano a nascondino con la carne, una cottura da paura e tanto scotti, da berci su bicchieroni di vino per eliminare il sapore che non riuscirei nemmeno oggi a descrivervi. Della carne non ne parliamo nemmeno, un sacrificio sull'ara millenaria nel deserto. Vabbè, andò così e capita di rimanere delusi a tavola. Specie io che con la pasta ho avuto rapporti che non immaginate nemmeno: piattoni che mia madre scodellava da farmi lacrimare gli occhi, una masturbazione mentale ogni volta che mi sedevo a tavola. La sera poi, quella preparata in più, passata in padella e appena bruciacchiata, era un tripudio...maccheronico. Bei tempi, come era verde la mia valle: oggi pago un prezzo carissimo sull'altare della dea "Glicemia" e devo assolutamente contenermi. Ciò non toglie che continui a magiare la pasta, cambio molte ricette e a tavola una sola portata: 50 grammi di pasta cucinata e preparata con una verdura, oppure con un ortaggio; una scelta molto vasta e non solo mi diverto a cucinare, ma sono molto soddisfatto perché chiudo il pasto con un frutto. Ebbene, leggo che molti italiani si stiano regolando diversamente per evitare pasti normali e/o eccessi di pasta. Oggi grazie ai dettami espressi dagli chef e reclamati dalle diete ipercaloriche, a casa o fuori, seggono dinanzi a piatti come quello che vedete su. Ovvero, la stessa presentazione che ancora oggi mi ossessiona dal lontano 1973; non è possibile, ma questa è la nuova tendenza: poca pasta e presentata come contorno nello stesso piatto! A prescindere dalle diete legittime e necessarie, apprezzate che la "sacra pasta" venga servita come contorno in un piatto dove vi sia carne o pesce? Per me...è una boiata pazzesca!
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E dopo il post di ieri, ecco ancora la dimostrazione di quanto siano pervicaci e perniciosi nelle proposte alcuni produttori che non si avvedono al momento opportuno, di quanto siano provocatorie le loro scelte commerciali. Le carte che vedete fanno parte di un mazzo di novantanove carte più o meno con gli stessi soggetti. Sono parte del corredo di un gioco da tavolo piuttosto simile al Monopoli, il cui nome è "Squillo": credo non occorra molta fantasia per comprendere il senso del gioco. Ogni giocatore che siede al tavolo, fa la parte del magnaccia o se preferite pappone, per cui, il suo scopo (sic) è gestire le prostitute, amministrare le entrate, aumentarle e possibilmente favorire l'ingresso sul "mercato" di giovani promesse. Pertanto, ogni donna ha le sue qualità, il suo prezzo e le sue attitudini professionali. In caso gli affari non andassero bene (sempre per gioco), le donne rischiano di dover vendere organi per restare nella partita. Ognuno si batte per buttar fuori i papponi avversari e secondo le carte che man mano si scoprono, si va incontro a rischi e/o vantaggi suggeriti dalle diverse condizioni. Queste le caratteristiche di "Squillo" e credo vi sia abbastanza per metterlo subito in discussione: ancora una volta le associazioni femministe e qualche donna in politica, si sono mosse per richiedere l'immediato ritiro dal mercato del gioco infamante e offensivo. Non voglio passare per un bacchettone e pusillanime censore di cattivi costumi, ma scusate la domanda: "Che gioco sarebbe?". D'accordo: le puttane e i protettori esistono e non si possono negare, il gioco tuttavia è di stimolo in modo improprio al mestiere più antico del mondo. Far fuori gli avversari, obbligare a vendere gli organi delle prostitute, istigare al mestiere giovani promesse, ma che altro devono inventarsi questi signori? Credo vi siano tutti gli elementi per cancellarlo assolutamente: secondo il mio parere non sarebbe nemmeno utile relegarlo per la vendita, in negozi di sexy shop. Una bruttura unica e criticabile in tutti i sensi: nemmeno i peggiori individui ci giocherebbero proprio perché non ci sarebbe divertimento come per altri giochi estremi e più abbordabili. Due giorni di seguito e due notizie sessiste e antifemministe: siamo allo stremo, siamo alla definitiva perdita di ogni limite morale. Ma che paese è mai questo?
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Ci risiamo: ancora provocazioni inutili che certamente non depongono a favore di chi idealizzi simili proposte. La maglietta o t-shirt se preferite, è stata posta in vendita presso i supermercati Carrefour: troppo vistosa e provocatoria l'immagine perché non fosse notata immediatamente da chi non vuole e non deve sopportare simili rappresentazioni sfregianti. Un uomo e una donna stilizzati a sinistra: la donna dichiara la sua legittima posizione e lo dice a gran voce, mentre la scritta indica che c'è un "PROBLEM"; a destra invece, si nota solo l'uomo con il braccio teso mentre spinge giù fuori dal riquadro la donna: sotto la scritta "SOLVED", ossia, stanco della discussione butta fuori la donna e il "Problema è Risolto". In parole povere un chiaro e risolutivo riferimento al bagno in comune: l'uomo prepotente con un gesto chiaro e molto evidente, scaccia la donna e...risolve il situazione. Come facilmente era prevedibile è scattata la caccia tramite Instagram e WhatsApp: donne in politica hanno espresso immediatamente il loro dissenso rilevando come la maglietta sia un esplicito invito alla violenza sulle donne. Hanno invitato subito Carrefour a far sparire immediatamente le magliette improponibili e hanno coinvolto la politica per eventuali provvedimenti! Siamo alle solite: possibile mai che vi siano idioti che continuino con queste menate sperando di scoraggiare le donne? Sanno benissimo che la battaglia si trascina vivace e senza esclusioni di colpi, perché insistere? Sperano che le femminucce demordano e mollino la presa? No, se ne facciano una ragione, non accadrà mai e otterremo sempre lo stesso risultato: chiacchiere, polemiche e l'oggetto del contendere che viene rimosso. Deponete le armi voi antifemministi e misogini, abbiate la capacità di comprendere come fatalmente andiate a sbattere contro un muro bello tosto. Non c'è trippa per voi, convincetevi e dedicatevi a ben altro. Lasciate in pace le donne: se si incazzano e mordono il polpaccio, non lo mollano fino a quando...diventa solo osso da masticare con calma!
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