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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi di Febbraio 2023
Sembra tornare ai tempi della "La banda degli Onesti" con Totò e Peppino De Filippo. Il danaro falso è sempre protagonista: la Zecca provvede a studiare tutti i mezzi possibili per rendere le banconote inimitabili, ma alla fine, i falsari producono tranquillamente tanto di quel danaro da invadere l'Italia e l'Europa. A Napoli dopo oltre un anno di indagini, di intercettazioni e di pedinamenti, i Carabinieri hanno bloccato una attività proficua e remunerativa: lo spaccio di banconote false. Magari sarebbe soluzione ottimale, se con il danaro falso si comprassero capi d'abbigliamento e accessori falsificati con i grandi marchi della moda: falso per falso...non v'è reato! Ma questo caso che vi riporto, accaduto a Napoli (sic), ha una particolarità: non sono i falsari, ovvero gli appartenenti alla banda che si devono preoccupare di spacciare, ma tutta la gente è coinvolta poiché le banconote false, erano in vendita in un apposito basso nel quartiere Vasto della città partenopea. Aperto tutti i giorni tranne i festivi, l'orario era dalle 12 alle 19.30: si entrava e si consultava il tariffario a prezzo fisso: ogni banconota costava il dieci per cento del suo "valore nominale". Un pezzo da 50 euro costava solo 5 euro e così via, tutto era a disposizione. Niente battute, niente richieste del tipo: "Allora, mi da 500 gr. di pezzi da 20 euro e un kilo abbondante di pezzi da cinquanta euro". Roba da supermercato, prezzi fissi e bassi, banconote false con vendita spicciola e libera! L'operazione dei carabinieri ha portato all'arresto di nove persone, arresti domiciliari per 10 persone e divieto di dimora per cinque persone. Sequestrati 250.000 euro di banconote false e l'operazione non finisce qua. Pensare che nel film di Toto, alla vista della prima banconota falsa stampata Totò, Peppino e Giacomo Furia ballavano per la gioia sul ritmo della Cucharacha: "La filigrana...la filigrana...".
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Ricordo ancora le domande che ricorrevano spesso durante l'epidemia: “Dopo che sarà tutto finito, come saremo? Ci ritroveremo peggiori o migliori dopo questa tremenda e drammatica esperienza?”. Ebbene, scusate il mio pessimismo, perdonate la mia riserva intellettuale, ma credo proprio che la società ci stia ritrovando peggiori e più disorientati di prima. In Italia, come in tante altri parti del mondo, precipita tutto! Mi interessano i giovani: hanno perso la voglia di relazionarsi, non puntano più al confronto, alla realtà, ma vivono solo di virtuale un tanto al kilo. Come sostiene il filosofo Zecchi, i ragazzi non badano più ai meriti, alla qualità e alla concretezza delle persone che possano confermare come la vita possa continuare magari discutendo, argomentando, approvando o dissentendo, loro hanno trovato la loro formula magica. In fondo è quello che volevano i big dei social quelli che da tutto questo bailamme traggono vantaggi politici, economici e finanziari. Andiamo su, sono tutti “LIKE” e con una attestazione di questo genere, non si porta avanti un paese. Tutti a confermare con un click ciò che fa la politica, l'economia e la finanza. I ragazzi e non solo loro, sono ormai incasellati e prigionieri dei like, poco interessati al paese, l'importante e vivere la vita oggi e del domani non frega niente. Noi adulti come le stelle, stiamo a guardare e il paese precipita lentamente e inesorabilmente. Il PD ha cambiato segretario, una svolta storica con una donna con idee chiare: sarà sufficiente a sterzare per contrastare chi non sia in grado di aiutare questo paese a crescere? Occhio: non vi chiedo di porre un like a questo post!
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Quando la finiremo, noi italiani brava gente, di fare i furbi per fregare il prossimo? Ormai è una consueta abitudine, li vediamo all'opera e ci stupiscono per le loro intraprendenti trovate, dettate dalle necessità non proprio impellenti. Dà fastidio vedere scene estemporanee, quando si sceglie l'estero per esibire teatrali furbizie senza pensare che si offende anche l'intelligenza altrui. Questa Range Rover è di un italiano che in Svizzera, non trovando posto per parcheggiare, ha pensato bene di sistemarsi in una piazzola adibita al ricarico delle vetture elettriche. La sua auto è anche elettrica e quindi perché non posizionarla e far finta di ricaricarla? Innanzi tutto l'ha parcheggiata anche male, poi non essendo interessato alla ricarica, ha allungato al massimo il cavo e ha posato la spina sulla ruota anteriore. Una furbata da oscar se vogliamo, scoprire l'inganno non era facile: macchina posta in posizione per la ricarica, cavo esteso per collegarla, quindi...tutto bene! Gli svizzeri, come tanti altri, non sono poi fessi: si sono accorti che la grossa spina era solo tenuta sul copertone e hanno proceduto con una bella multa. Tiè...così impari come si fa esattamente la ricarica e dove si pone correttamente la spina. Poi, nel caso ti sia alterato per la multa sul parabrezza, beh...ben ti sta e spero non ti sia lamentato come spesso fanno tutti. Pensa se te la caricavano sul carro attrezzi e te la portavano via! Come ebbe a dire Emilio Fede ai tempi belli: "Che figura di m***a!".
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E mo' ve lo spiego! Adesso io vi saluto, vi lascio in bilico magari punti dalla curiosità e tra quattro ore circa, torno presentandovi il mio ultimo libro...scritto appunto proprio stamane, nelle ultime quattro ore! L'infernale apparato digitale, la semplicità del suo uso, servendosi anche di tutor capaci di addestrare in pochi minuti anche il più disperato degli scribacchini, non a caso mi chiamano tutti Carle' "Mansueto l'amanuense" , è in grado di scrivere un libro o meglio e tanto per essere precisi, di impostare un'idea e la Chat mostruosa, ve lo scrive. All'atto pratico va così: piccoli passi, si riceve un periodo o una frase, poi magari un altro passetto in avanti e senza sforzarsi più di tanto, il libro in quattro ore (minuto più minuto meno) è pronto! Sono in vendita i primi volumi: poesie, racconti, romanzi, saggi, favole per bambini, c'è di tutto a partire da 1 euro fino ai 5/6 euro e si possono comprare testi a scelta. Opere di pivelli all'inizio, testi di pigroni che non ce la fanno perché incapaci, insomma, tutti pronti a scrivere e a proporsi. Gli scrittori professionisti che sono già sul mercato meritatamente, si stanno agitando per questa innovativa possibilità nata dalla tecnologia e dalla intelligenza artificiale che potrebbe scalzarli dal loro lavoro, ma la domanda nasce appunto da un dato semplicissimo: "Va bene servirsi del sistema trascendentale, ma se serve solo un aiutino, il piccolo e modesto input per avviare, oppure solo in momenti critici dove la scrittura si blocca perché l'autore non riesce a procedere. Tuttavia, farsi scrivere interamente un libro in pochissime ore mi sembra un insulto bello e buono. Come è facile entusiasmarsi, ma resta appunto la domanda fondamentale: "Perché?".
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Essere sportivi, nella pura accezione del termine, qualifica pienamente chi si comporta nel pieno rispetto degli avversari. Mariaclotilde Adosini, diciottenne atleta della squadra di scherma della Polisportiva di Bergamo, ha partecipato a Beauvais (Francia) al Campionato Mondiale di scherma under 20. La nostra Mariaclotilde è una spadista, ha cominciato bene il suo girone ed è giunta ai sedicesimi: le bastava battere l'avversaria e procedere quindi fino alla finale, con incontri diretti. Pertanto si è scontrata con la francese Juliette Baudinot: le due erano equilibrate e l'incontro era appassionante, entrambe ci credevano! Stoccata dopo stoccata, finalmente è giunta quella vincente da parte dell'italiana e la Adonisi ha vinto battendo la francese 15 a 14. Gioia e lacrime poiché la vittoria era un buon viatico per proseguire verso le finali. A questo punto, colpo di scena e la nostra spadista viene convocata dal collegio arbitrale poiché per un errore arbitrale, le erano state aggiudicate due stoccate invece di una. La francese ha protestato e ha invitato a consultare il VAR per verificare quanto fosse accaduto. Infatti tutti hanno rivisto il momento dell'errore, capitato proprio nell'ultimo minuto dell'incontro. Tuttavia per regolamento l'Italiana aveva diritto di tirar dritto per la sua strada e tenersi stretta la vittoria. A meno che....a meno che senza coercizione e liberamente, avesse deciso di ripetere quel maledetto ultimo minuto, saltando quindi l'errore arbitrale. Bella scelta le hanno proposto, decidere su un dettaglio così compromettente e superabile con un semplice no, la nostra atleta dopo una sofferenza emotiva, ha deciso di ripetere lo scontro come chiesto dal collegio arbitrale. Si è proceduto e la Adosini ha perso l'incontro e la possibilità di procedere. La francese ha vinto, l'ha abbracciata, le due atlete piangevano per motivi diversi e alla fine, tutto il pubblico (per maggioranza francese) ha applaudito Mariaclotilde e l'ha osannata con sperticate lodi. Grande sportività, immensa lealtà e un comportamento da entusiasmare il pubblico. "Ho fatto con rispetto quello che mi hanno chiesto, ho perso ma lo rifarei ancora, questi sono gli insegnamenti della mia famiglia e dei miei dirigenti sportivi". Questa la sua dichiarazione finale. L'altra sera in Francia ha vinto il fair play di una grande atleta italiana.
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