|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Area personale
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 28/09/2017
Hugh Hefner se ne va a 91 anni e con lui un pezzo della nostra storia e del nostro costume. Una leggenda che nel 1953 cambiò la società, la concezione della sessualità e le visioni contorte dei bacchettoni, dei puritani e dei benpensanti. La donna nuda entrò di prepotenza nelle case di molti grazie alla rivista Playboy che chiese a Hefner un investimento minimo all'epoca, ma divenne subito un ricco strumento per scuotere il torpore di quegli anni immediatamente dopo la guerra. L'America si avviava ad essere fulcro e pilota dell'economia, delle novità assolute in tutti i campi e il resto del mondo era lì pronto a recepire tutto ciò che gli USA sfornavano. Così la storia si arricchì di nuovi mezzi di comunicazione, non solo cronaca e servizi utili alla comunità, ma riviste come Playboy che segnarono l'epocale svolta che oggi sappiamo essere stata propedeutica e utile all'attuale stato della nostra totale comunicazione sociale. Quella rivista non è stata più interessante dalla metà degli anni ottanta: dopo aver tracciato un percorso unico, cadde nel dimenticatoio tra polemiche e innovazioni. Non è un necrologio per l'uomo Hefner che ha vissuto trasgredendo con i suoi eccessi e le sue follie, è un riconoscimento a chi ha saputo segnare la storia della società. Riporto il giudizio di Giampiero Mughini su Playboy che mi sembra molto pertinente: "Uno dei giornali che hanno traslato la storia del mondo, un gran cazzotto in faccia all'idea che la vita dovesse essere rinuncia e sofferenza e che il bel vivere fosse robaccia di cui vergognarsi o da nascondere a tutti i costi". Volenti o nolenti, Playboy resterà una perenne testimonianza di come la società abbia avuto bisogno di scossoni per aggiornarsi e vivere nuove esperienze socio/culturali.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
E come disse lo chef Vissani: "Il dado è tratto". Epocale decisione, finalmente avranno detto in molti, ed escludendo i detrattori più concitati e spregevoli, le donne arabe potranno ottenere la patente di guida. Festa grande in Arabia Saudita, loro il progresso non lo negano e lo cercano, senza sobbalzi e con calma, ma quando capiscono che è il momento si procede senza problemi. C'è uno zoccolo duro che insiste a dire che le donne non potrebbero guidare perché dotate di metà cervello rispetto agli uomini, ma Re Salman che governa dal 2015, non è tipo che nega riforme e progresso. Il regno Wahabita che fa riferimento alla parte più intransigente sunnita dell'Islam, provvederà a rendere operativa la disposizione nel giro di poco meno di un anno: c'è da organizzare la parte amministrativa, burocratica i corsi per la scuola guida. Fino a ieri, una donna pescata alla guida nel paese saudita, era multata e incarcerata. Una conquista tra le altre avvenute negli ultimi anni, che conduce la nazione a livelli occidentali rendendo sempre più libertà alle donne. Ora imposteranno tutte le opportune norme e regole e istruiranno le donne alla giuda anche se pare che non ne abbiano bisogno visto che molte si azzardavano ben sapendo di infrangere la legge. Un plauso a questa parte dell'Islam che non ha bisogno di attentati e gruppi di terroristi per competere con l'occidente opulento e proficuo. Una sola riflessione: come faranno per gli autovelox che provvedono a scattare la foto oltre che alla targa, anche al guidatore? Di una donna al volante con indosso il classico niqab, il volto non si vedrebbe, quindi? Si va a tentoni? Si fa una lotteria, oppure si addebita alla targa l'eventuale contravvenzione? Come ce l'hanno il cervello le donne arabe? Metà di quello degli uomini? AhAhAhAhAhAh!!!!! Ma mi facciano il piacere! Riconoscetene una al volante, se siete capaci!
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |