Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Agosto 2020

...E YOKO ONO ANCORA UNA VOLTA DICE NO!

Post n°3658 pubblicato il 30 Agosto 2020 da monellaccio19
 
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Dopo quarantanni dall'omicidio del marito John Lennon, per l'ennesima volta, Yoko Ono esprime il suo no per il rilascio in regime di libertà vigilata, dell'assassino Mark David Chapman. E' l'undicesima volta che Yoko, con determinazione e irremovibilità, esprime il suo diniego perché l'uomo resti in carcere senza godere di alcun beneficio. Tutto ciò nonostante il colpevole, in questo lungo tempo, si sia ravveduto e pentito del ferale omicidio. La corte america prende atto e continua a tenere in galera Mark rimettendosi alla decisione della moglie di John. Il difensore cerca disperatamente di far uscire il suo protetto, ma Yoko come più volte ribadito e scritto alla Corte, non intende essere affatto clemente e quindi l'uomo continuerà a chiedere la sospirata libertà vigilata nel 2022, come da legge americana. Non è vendetta, non è cattiveria e non è cuore duro e anima indifferente, Yoko non si arrende e la Corte si rimette a lei: non intende far venire meno i principi e la pena meritata per un assurdo omicidio, quindi la pena resta giusta e compatibile senza sconti e senza perplessità. Penso in questo momento al nostro paese: quanti casi portati avanti per omicidio e colpevoli beneficiati per errori riguardanti l'iter processuale, cavilli della difesa che ci campa sui dettagli, e soprattutto parenti mai soddisfatti per le pene comminate e  per le decisioni prese con molta leggerezza e che sono volte sempre o quasi, al garantismo, alla bonaria comprensione. I parenti sbraitano per ottenere giustizia: hanno perso un loro caro ma non frega niente a nessuno, conta l'imputato che venga favorito a scapito di quel "giustizialismo" spesso controverso, discusso con pregiudizi e con mala fede di chi arditamente tiene a favore dell'imputato. Conta il pseudo recupero del reo non la pena del colpevole. Ecco perché da noi, i più sono fuori o godono di grandi libertà, mentre i parenti sono sempre a lamentarsi di questa giustizia che naviga a naso, procede con le sue interpretazioni fasulle e capace di mettere gli italiani, gli uni contro gli altri.  

 
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NON E' BELLO CIO' CHE E' BELLO MA...

Post n°3657 pubblicato il 29 Agosto 2020 da monellaccio19
 
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Dalla "Treccani", definizione di bellezza: "L’essere bello, qualità di ciò che è bello o che tale appare ai sensi e allo spirito". Ho voluto proporvi la definizione per parlarvi di questa modella o mannequin, come dicono quelli che parlano bene, e affrontare quindi una tremenda e perniciosa consuetudine che in momenti particolari come questi ultimi anni che stiamo vivendo, è ormai una patologia cronica che etichetta i nostri interventi, spesso pregiudizievoli e buttati giù senza alcun criterio. Sempre per citare quelli che scrivono bene e per essere "up to the date", l'argomento che sto per introdurre è lo "body shaming", ossia, deridere o sfottere qualcuno che non corrisponda ai canoni di bellezza. La donna è Armine Harutyunyan di origini armene, 23 anni ed è una delle 100 modelle più sexy al mondo secondo il parere di Gucci per cui Armina sfila. Poiché di lei si parla sempre più spesso, la rete e i social stanno imparando a conoscerla sempre più: la giovane donna  è sotto attacco virale perché il suo volto non corrisponde ai canoni di bellezza di cui parlavo poco più su. Non vi racconto le decine e decine di insulti espressi nei suoi confronti, addirittura siamo alle polemiche verbose e cattive tra i favorevoli e gli sfavorevoli. Tanto per mettere alla prova i maschietti, gira una domanda in rete: "Tu usciresti a cena con Armina?". Credo che ormai siamo all'apice delle contumelie e del disprezzo; eppure nel lungo tempo, la moda si è adeguata cercando di non tralasciare nessun soggetto alternativo. In principio erano le donne senza alcuna imperfezione, statuarie e belle rispettando l'unico canone disponibile al momento. Poi, qualcuno cominciò a far polemiche, a rendersi conto che di donne diverse in passerella non se ne vedevano: grassottelle (curvy), con la vitiligine, addirittura con handicap e altro ancora: gli stilisti volevano accontentare tutti e per farlo diversificarono il campionario ormai stantio e superato. Le abbiamo viste sfilare tutte le donne nel campo della moda, senza limiti di età e di bellezza o bruttezza come in questo caso specifico. Gucci la ritiene sexy, molti in rete la ritengono poco adatta alle sfilate e non la giudicano assolutamente bella. Una guerra senza esclusioni di colpi, una lotta che pone in evidenza come il popolo degli odiatori mediatici, si espande a vista d'occhio e prolifera manifestando la propria contrarietà con basse insinuazioni e battutacce poco apprezzabili. Qualcuno ha messo in dubbio che possa essere una donna, poi sulla sua origine armena hanno ricamato sulla etnia esprimendo le proprie basi razziste veicolando solo commenti pessimi. Foscolo scriveva: "La bellezza è una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani". Ma in questo caso siamo proprio a fare i censori molesti e seriali a prescindere dalle effettive condizioni di giudizio. Insomma, la domanda è solo una e vale non solo per il caso che stiamo affrontando, bensì riguarda tutti i naviganti e i frequentatori dei social  e della comunicazione: "Con quale diritto e autorità si scatenano con insulti pesanti, offese gravi e apprezzamenti disdicevoli?". In fondo il diritto di parlare e scrivere lo abbiamo tutti, quindi asserire che Armina sia poco bella o brutta, non è vietato. Pertanto non siamo ai confronti leciti così come spesso avviene (la modella conta oltre 37 mila follower su Instagram), ciò che sia inaccettabile sono gli insulti e le offese gratuite e pervicaci. Vale sempre la frase: "Se non sei desiderabile per un uomo, allora non lo sei affatto"? Eppure mi sembrava fosse stato superato questo stadio irrazionale e poco edificante. Mi fermo qui e mi permetto ancora una citazione: "La bellezza non sta nella cosa guardata, ma nello sguardo". (G. Gade)

 
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TOPLESS O NON TOPLESS....

Post n°3656 pubblicato il 28 Agosto 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Siamo alle beghe quotidiane, alle scaramucce mordi e fuggi. Sarà che con il covid, anche chi sia guarito e abbia superato il problema, siamo tutti stressati, ansiosi e timorosi per paura di essere beccati o subire una ricaduta, non ci sfugge più nulla. Siamo inconsciamente, tutti delatori e spie al servizio della legge. Non ci sta bene nulla, siamo pronti a scattare al minimo segnale che ci sorprende e ci pone in uno stato depressivo ed esagerato. Esempio: un bambino giocava facendo le bolle di sapone sul balcone e una signora sua vicina,  ha chiamato i carabinieri. Mi sembra una decisione esagerata e i militari stessi non sapevano come venirne fuori per ricomporre il problema. Questo stiamo vivendo e non solo in Italia, ma un po' ovunque specie in quei posti vicini a noi e che con noi, sono a condividere a livello sociale tutte le paure e le preoccupazioni. Di contro, tuttavia, ne avremmo ben donde visto che spesso ci sia chi rema contro e lavora per destabilizzare la popolazione. In Francia, sulla spiaggia di Sainte-Marie-la-mer, spiaggia molto celebre nelle vicinanze di Perpignan, c'è stato un avvenimento unico ed eccezionale: una signora ha chiamato i gendarmi perché vicino alla sua postazione sulla spiaggia, v'erano due donne che prendevano il sole in topless. Apriti cielo, una circostanza che ha scatenato un piccola rivoluzione: la mamma era preoccupata per il suo bambino, ma nello stesso tempo, non ha considerato che il topless è un segno di libertà e come tale non può essere alienato e inibito. I gendarmi, non sono stati forse molto delicati e moderati nell'affrontare le due donne: le hanno invitate a rivestirsi immediatamente. Rivolta degli altri bagnanti e un chiaro rifiuto ad eseguire l'ordine. Pensate, è intervenuto il ministro dell'interno Darmanin per ricomporre la situazione e asserire pubblicamente che le due donne non erano colpevoli e/o imputabili. Il topless è consentito un po' ovunque (non confondiamo queste donne con un campo nudisti) e sulle spiagge (ovunque) capita di incrociare donne in monokini con le tette libere da ogni orpello. Il caso non è nuovo, sono passati anni e anni da quando negli anni '70 si inizio a parlare di topless o monokini. In tutti gli anni a seguire, con le prime sentenze e con la giurisprudenza che mano a mano si aggiornava, il topless è  stato sdoganato, liberalizzato e non costituisce reato sulle spiagge dei paesi occidentali almeno.  In questo caso oltre l'intervento a favore del Ministro a favore delle due donne con le poppe al vento, vi sono state le scuse della gendarmeria e la rivolta sui social è rientrata dopo battute divertenti. Il bambino, il figlio della signora evidentemente ha posto domande imbarazzanti alla mamma piuttosto restia alle spiegazioni e così ha chiesto l'intervento dei gendarmi. Senza fare troppo casino, la signora poteva spiegare al piccolo, con giri di parole, che le due signore non commettevano niente di male; oppure i gendarmi, evitando il perentorio invito a rivestirsi, potevano prendere in disparte il bambino e dire ciò che la mamma non è stata capace di dire: "Vedi piccolo, oggi non sai perché sono con i seni scoperti, ma un giorno quando sarai più grande, comprenderai come sia piacevole e carino ammirare le tette libere delle donne...in spiaggia!!!!!! Oh...meglio che niente!



 

 
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RIP IN PACE! NONOSTANTE IL DITO MEDIO

Post n°3655 pubblicato il 27 Agosto 2020 da monellaccio19
 
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Irma Filomena Nanni di Rimini, una donna di 84 anni deceduta serenamente il 18 agosto scorso, non ha scelto di essere immortalata sul manifesto funebre con il dito medio ben in vista. Se avesse potuto scegliere in tempo, avrebbe indicato la stessa foto che i figli hanno preferito: scattata scherzando con i suoi nipoti e il dito medio ben in vista. Ma perché mai tale scelta inappropriata? Perché Irma era una donna libera con una vita tutta sua: niente scuola perché ritirata sin dalla prima elementare e orfana di madre, lei imparò a leggere e scrivere acculturandosi con giornali e fotoromanzi; anticlericale sfegatata, ha vissuto la sua vita senza scendere a patti con nessuno. La libertà assoluta di chi non si ispira a chicchessia  e non cerca modelli. Nessuna donna dei suoi tempi fu uguale a lei, senza peli sulla lingua diceva quel che pensava e l'ipocrisia non faceva parte del suo semplice e vigoroso bagaglio. Nessun funerale per lei: solo quel manifesto, sepoltura nel cimitero si S. Maria del Cerreto e sulla lapide ancora la stessa foto: per chi non l'avesse capita, lei irride la morte e la manda affan'cucolo. Ciao Nonna Irma, riposa in pace ovunque tu sia!

 
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VIP O NON VIP: TUTTI A FARE GLI SPACCONI

Post n°3654 pubblicato il 26 Agosto 2020 da monellaccio19
 
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Parlare troppo per poi essere smentiti dai fatti, spesso non viene considerato attentamente. Capita spesso di incrociare gradassi, spacconi, bulletti sempre pronti a usare i verbi essere e fare. Vantarsi a sproposito, finché capita ai comuni mortali come me, ci può anche stare e le brutte figure seguono con il tempo, ma se poi sono vip a porsi su questo piano, allora le cose cambiano. Sapete che in questo ultimo mese di agosto, lo sport preferito da moltissimi italiani sia stato quello di infettarsi "ad capocchiam" e infettare i loro amici e parenti...di conseguenza. Le modalità riguardano coloro che nel covid non credono, ritengono sia tutta una presa per i fondelli e quindi, disattendendo le norme e le aspettative, procedono senza problemi e se ne fottono di tutti e di tutto. Se poi a tutto questo bailamme estivo, aggiungiamo i Vip che parlano e straparlano come se fossero autorità competenti, allora la "guerra" dei pro e dei contro, si ingigantisce a sproposito mettendo molti in difficoltà: la Sardegna sembrava un paradiso incontaminato, quindi andare nell'isola incantata è stata una scelta di molti. Ebbene, hanno infettato l'isola e sono o stanno tornando a casa, infettati e pronti per introdurre il virus nelle loro famiglie. Questi buffoni sono tra coloro che non hanno creduto o quanto meno, hanno sbeffeggiato il virus e oggi si lamentano per l'errore commesso. Dicasi la stessa cosa per coloro che azzardatamente hanno scelto l'estero, ma non solo, hanno scelto posti che tutti sapevano essere a rischio e puntualmente, sono stati in Spagna e Grecia, per farsi fregare serenamente. Stanno tornando o sono già tornati anche loro e puntualmente, sono in cattiva compagnia: il covid è con loro! Potrei continuare ma sapete bene quale sia la situazione. Beh io ce l'ho con i negazionisti, i no vax, i terrapiattisti e tutti quelli che per sport o partito preso, parlano, straparlano e con il loro blablabla, convincono (ahimè) altri indecisi poco attenti ai fatti. Insomma, i medici, gli infermieri, gli operatori ospedalieri continuano a lamentarsi per queste sciocchezze mentre fuori c'è una pletora di gente che si batte dialetticamente sulla potenzialità del virus e spesso sono famosi e importanti personaggi. Che dirvi? Resto basito  se Flavio Briatore, dopo aver sparato centinaia di cartucce sull'epidemia che non esiste e sulla chiusura del suo prestigioso locale,  è stato beccato dal virus e per solidarietà si associa  alle sessanta persone (suoi dipendenti), coinvolti e beccati anche loro. Posso dire che mi dispiace? Oltre Flavio, c'è l'esempio di Federico Lauri, noto come Federico Fashion Style, il noto parrucchiere delle dive con diversi locali sparsi per l'Italia: è stato in Sardegna circondato dalla tante stelline, stelle e donne vip, mentre il covid lo beccava in silenzio. Oggi sta male e il gradasso che sparava cazzate a destra e a manca, farà la sua brava quarantena. Spavaldamente tutti a cavalcare la tigre, ma al momento più critico sono lì a invitare quelli che sono stati vicino a loro, di controllare lo stato di salute. Non se ne può più: in un campo di nudisti in Francia, dove anche molti italiani porcelli sono stati a sollazzarsi, quasi tutti hanno contratto il virus e quando rientreranno saranno problemi anche per loro. Smettetela di fare gli spacconi, vip o non vip, siete tutti a rischio come noi  poveracci che corriamo gli stessi vostri pericoli ma con...moderazione e pazienza. Due qualità che vi mancano, cari signori! Spero possiate guarire serenamente e indi poscia, trarrete la giusta lezione da questo "incidente".

 
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