Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Luglio 2019

"QUELLA TUA MAGLIETTA FINA..."

Post n°3285 pubblicato il 25 Luglio 2019 da monellaccio19
 
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"...tanto che hanno immaginato tutto..." le due faine del quotidiano italiano incapace di proporre...serietà. Carola (proprio lei) la nemica amatissima da Matteo, si è presentata per l'ultima udienza in tribunale indossando pantaloni neri e una maglietta. Un abbigliamento semplice, pratico e sportivo, adatto ad una donna che per praticità preferisce vestire in tal guisa. Ebbene, non è dato sapere quanti fossero i giornalisti presenti appena giunta al Palazzo di Giustizia, erano sicuramente tanti  quel famoso giorno che poi, per voler del giudice, le fu concessa la libertà definitiva. Ebbene, nessun cronista sulla propria testata giornalistica, ha fatto riferimenti al vestiario della Carola, solo le due simpatiche canaglie del quotidiano estroverso, dopo accurate ricerche, opportuni sguardi fissi sulla donna, hanno scoperto che sotto la maglietta fina, non v'era un reggiseno! I due si sono scambiati uno sguardo interrogativo, hanno accertato la situazione e di corsa hanno buttato giù il pezzo scoop da pubblicare tempestivamente sul giornale. Così è stato e i soliti quatto gatti che leggono quel quotidiano, hanno appreso l'eclatante e spudorata notizia: la Carola senza reggiseno! Come vedete questo è un modo alternativo per fare giornalismo e pepare un articolo con un insulso dettaglio, per attrarre i pochi pruriginosi lettori che affollano le pagine infrequentabili della testata. Invece, ciò che sia accaduto dopo mi preoccupa molto: alcune organizzazione femministe, tra cui #Freenippleday, per replicare al curioso e improponibile articolo, hanno avviato un'iniziativa per controbattere la mancanza di reggiseno sotto la maglietta di Carola. Il 27 luglio, tutte le donne sono invitate a uscire senza reggiseno, ovvero, qualunque donna (oltre le attiviste) voglia dimostrare solidarietà alla tedesca, trascorra la sua giornata e sbrighi tutte le faccende e/o impegni fuori casa, con le tette in libertà. Un replica che potrebbe essere maldestramente inutile e poco convincente: insomma, parliamo di libertà per le donne, indichiamo quanto possano e debbano fare per raggiungere vette più alte e posizioni più aggressive e loro, tanto per essere sulla breccia, che fanno? Vanno fuori casa senza reggiseno? Andiamo su, non scendiamo sullo stesso piano del giornale imputato di leggerezza perché scrive di certi argomenti sciocchi e osè, facciamola finita: sono anni che le donne procedono con le tette nude e lo fanno anche senza motivazioni, solo per sentirsi libere. E noi che facciamo? Ci arrapiamo per così poco? Coraggio rientriamo tutti nei ranghi, anche le attiviste che questa volta hanno scelto una causa inutile e vacua. Ognuno si faccia le tette sue....anche di plastica se gradisce!

 
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NOI CHE...

Post n°3284 pubblicato il 24 Luglio 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

La vecchia cartolina illustrata mostra il  vecchio e ormai inesistente lido alle porte di Bari, dove negli anni cinquanta, molte famiglie baresi si recavano per trascorrere le giornate al mare, specie quelle festive. Un mio zio era solito dirmi: "Carle' sai perché mi piace quando è festa? Perché non si lavora e si mangia bene!". Una frase che ricordo ancora dopo oltre mezzo secolo, perché racchiude il senso della vita di allora: lavorare duro, lavorare senza soste e mantenere quegli standard che nell'immediato dopoguerra, ci hanno poi consentito di entrare serenamente negli anni sessanta, gli anni del boom economico. All'epoca la domenica, consentiva ad una famiglia intera di riunirsi e di trascorre una giornata tutti insieme al mare o in campagna. Le ho provate tutte, le ricordo le festività passate con i miei genitori, mia sorella e i parenti più stretti fuori casa. Con macchine dell'epoca (Topolino Fiat) e altre disponibili, ci si trasferiva fuori e la gioia dello stare insieme era unica, inimitabile per tutti. Io ero un bambino e di quelle giornate ricordo in particolare, le domeniche passate al mare: a Bari o nella vicinanze della città verso sud o nord, rammento la corsa per arrivare tra i primi e prendere posti comodi vicino alla risacca, ovvero, quasi con i piedi in acqua. Levatacce che non vi racconto, pacchi, borse e tanta roba da portare e ciò che interessava più di ogni altra cosa, era il famoso pranzo domenicale che fosse ben protetto! Proprio così, all'epoca il cibo si portava da casa e poiché era giorno festivo, si doveva mangiare come se fossimo a casa. Pertanto e non vi stupite perché non credo che tra voi vi siano solo giovanotti e ragazzini, c'era di tutto, c'era ciò che eravamo soliti mangiare: pasta al forno e parmigiana di melanzana erano i punti fissi, rappresentavano l'irrinunciabile, i must che non potevano mai mancare e poi tutto il resto: contorni vari, vino, acqua  frutta e infine, l'anguria rosso vivo già tagliata e posta in secchi con grossi pezzi di ghiaccio per gustarne tutta la bontà. Che casino, ma tutto nella normalità, ovvero, così facevano tutti e quando era ora di pranzo, in acqua non c'era più nessuno...tutti a magna'. Perché mi sono venuti in mente quei tempi? Quelle giornate che restano impresse per tutta la vita, riportano alla memoria uno spaccato del nostro vivere, dei nostri usi, costumi e abitudini. Oggi leggevo quanto accada prevalentemente sulle spiagge italiane per quanto riguardi il cibo: a parte  i tanti lidi che offrono fast food, self service, ristoranti, chi decide di buttar giù un boccone veloce, si serve di una bella insalata di riso: approntata in tanti modi, arricchita da pollo o frutti di mare e indi poscia, un macedonia di frutta. Visto come sono cambiati i tempi? Ho cercato di immaginare questa diffusa scelta della insalata di riso, negli anni '50, magari pensare a mio padre o a un mio zio o zia a cui venga proposta la pietanza che va di moda oggi. Beh, non vi riporto che tipo di reazione avrebbero potuto avere e non mi sentirei di dar loro torto: vuoi mettere un timballo al forno, una parmigiana, una bella fetta di anguria ghiacciata contro un'insalata di riso e una macedonia? E voi tifereste per cosa? Non fate come quelli che al mare vanno sul leggero e poi, a casa......boccaccia mia statti zitta!

 
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FACCIAMO SEMPRE DEL NOSTRO...PEGGIO!

Post n°3283 pubblicato il 23 Luglio 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Non ci sono più limiti, passa il tempo, i cattivi educatori hanno buon gioco e lasciano tracce perverse e impraticabili. A Ginosa Marina (TA)  è andato in onda l'ultimo atto di una normalissima giornata al mare: un sub incrocia una grossa tartaruga marina e che fa? Pensa bene di condurla in spiaggia altrimenti chi gli crederà mai del piacevolissimo incontro in mare? Ma ecco che a riva si raccoglie la solita folla di curiosi e così diventa una location per girare video, fare selfie e immortalarsi con la "caretta caretta" sconvolta e disorientata dal baccano e dalla gente che pressava l'incauto sub con il suo bel trofeo tra le braccia. A  Ginosa Marina, spiaggia bellissima della Puglia, è andato in onda lo scempio, lo spettacolo disgustoso che solo l'uomo approssimativo, incapace e egoista è capace di mettere su. Nessuno che abbia sprecato una parola, nessun rimprovero e nessun riguardo per l'animale: solo curiosità impellente, video e selfie come pane quotidiano. Di questo campiamo e così va la nostra vita: ma interrogarci sull'animale e le sue intenzioni, ci ha provato qualcuno? C'è stato chi abbia chiesto alla tartaruga: che ne dici? Ti disturbiamo se ti priviamo per alcuni minuti della tua preziosa libertà?  Alla fine ha vinto il buon senso (?) e quando non è servita più, l'hanno rimessa in acqua e la "caretta caretta", prima che qualcuno ci ripensasse, si è prodotta in un scatto da centometrista ed è corsa immediatamente verso il largo!  

 
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HEY MAFIOSO...

Post n°3282 pubblicato il 22 Luglio 2019 da monellaccio19
 
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L'irremovibile Vittorio Feltri non trova pace, non riesce a scrollarsi di dosso le sue fisse, i suoi dogmi e le sue strampalate idee. Ancora un attacco a noi "sudici" sul suo quotidiano, a causa del blocco della legge sull'autonomia. Per il nord, per la Lombardia e il Veneto, sarebbe una conquista unica, un'ambizione politica e sociale che si trascina da anni e che solo con il traino di uno politico fratello di sangue come Salvini, potrebbero realizzare. Se perdessero questa grande occasione, sarebbe difficile tornare sull'argomento a meno che non si proceda in modo uniforme, omogeneo e utile per tutte le regioni italiana. Comunque Feltri rode, si infiamma e ci offende come sia solito fare quando gli mancano gli argomenti. Noi siamo l'erba maligna da estirpare, siamo quelli brutti, sporchi e cattivi che vanno isolati perché risolvano da soli i problemi che alienano e inibiscono per essere quindi all'altezza dei nordici: macchine esemplari di civiltà, di economia, di assoluta capacità amministrativa; loro vogliono fare tutto da soli senza pensare ad uno stato, ad una nazione poiché vogliono essere loro, stato e nazione senza dar conto a nessuno. Mi fermo qui, la questione è profonda e non si discute scrivendo due righe in un post. E' ovvio che quando si parli in questi termini, si generalizzi e si facciano fasci di erba enormi: al sud tutti mafiosi, a Napoli tutti camorristi, a Bari tutti borseggiatori ecc.ecc. Insomma è l'agg. il pron. il sost. "TUTTI" che viene usato in modo  sconsiderato  e  scorretto. McDonald's  dall'inizio di luglio ha costellato le città austriache con un cartellone pubblicitario che è scorretto e irricevibile: giocando sul termine "mampfen" (abbuffarsi), promuove un nuovo panino "Bella Italia". Il gioco delle parole  è creato da: "Fur echte Mampfiosi", ossia, giocando appunto sulla battuta, il panino per veri golosi (o mangioni) oppure il panino per veri mafiosi! In Austria evidentemente, per spingere a mangiare un bel panino ricco e buono, sospettano che siano tutti mafiosi, qualunque sia la regione d'appartenenza,  tutti mafiosi e tutti candidati per essere additati tali per accedere ad un panino che sarà anche buono e succulento, ma perché insinuare, apostrofare e accomunare tutta la clientela con  la mafia? Non si può pensare nemmeno ad una svista, considerando che l'app usata da Mac Donlad's per informare e aggiornare i suoi clienti, esordisce in tal guisa "Hey mafioso...". Il direttore Feltri comprende il senso di una etichetta appiccicata addosso a quegli italiani colpevoli solo di essere...italiani? Per una parte di connazionali che non sono come tutti gli altri, perché dobbiamo patire un trattamento offensivo, aberrante e stupidamente di parte? Gli italiani del nord hanno piacere a scendere al sud per le vacanze e per il turismo in genere, sono felici e sanno godere di tutto quel che possiamo loro offrire ma durante l'inverno, guarda caso, c'è sempre una parte che dileggia il sud. Come funziona questo giocattolo? E il prima gli italiani...a cosa serve?

 
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COLPITA E AFFONDATA

Post n°3281 pubblicato il 20 Luglio 2019 da monellaccio19
 
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Sapete tutti quanto sia coriacea e irremovibile la nostra Meloni con le sue idee. Donna di ferro, politica con il pelo sullo stomaco, non ha remore se deve sostenere a spada tratta le sue convinzioni "errate o sbagliate" che siano. Uno dei suoi chiodi fissi come sapete, sono gli extracomunitari: li vede dappertutto e la sua vista si annebbia deviando verso il cervello. "Lercio" testata giornalistica di gran rispetto specializzata in fake e affini, ci informa circa una poderosa svista della Giorgia che dal titolone ha impressionato molto per la sua crudeltà: la figlia era nella vasca da bagno che giocava come fanno tutti i bambini con un barchetta (la vedete in foto) e lei insospettita dal gioco, ha pensato  a male. Ha pensato: "Vuoi vedere che giocando, giocando, la piccola sta trasportando una cinquantina di negri e senza dare nell'occhio li conduce a Lampedusa? Beh, accecata dalla rabbia e presa dalle sue solite fissazioni indelebili, ha affondato il battello e non si sa ancora con quale mezzo: siluro, attacco aereo o altro! La reazione della figlia è stata immediata: "Pianto a dirotto...a dire nove e a dir dieci!". Voto per la Meloni? A dir...due!

 
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