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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi di Febbraio 2020
Non c'è che dire: sono questi i momenti in cui si misurano e si giudicano gli uomini. Siamo in piena emergenza, non ci sono e non dovrebbero esserci allarmismi inutili e dannosi, pertanto siamo tutti in ansia ma la vita continua, DEVE continuare e "piangersi" addosso non serve a nessuno. Come sempre, tuttavia, sono proprio queste situazioni che aprono nuove corsie sull'autostrada dell'indifferenza e dell'egoismo puro e cinico. Tutti chiedono gli strumenti essenziali per affrontare le emergenze, ma molti sono in difficoltà quando, non potendo recuperare "Amuchina" e Maschere protettive presso le farmacie o le parafarmacie perché esaurite, devono ricorrere ad altre fonti come la rete. E' proprio in rete che sciacalli e spacciatori, visto il momento molto favorevole, gettano la maschera e si rivelano per disonesti e approfittatori. Amazon è tra i primi a scioccare gli acquirenti con prezzacci fuori da ogni contesto: si parla di aumenti del 300/400 % in più. Improponibili prezzi che non trovano alcuna giustificazione. Il flacone dell'Amuchina da 80ml a 25 euro, mascherina anche a 200 euro. Evidente la trovata per far quattrini sulla pelle della gente. A parte i pochi coscienziosi venditori on line che mantengono i prezzi, tutti gli altri sono a proporre costi inammissibili e fuori da ogni logica. Grazie a tutti costoro che speculano, compiono atti di sciacallaggio e spacciano la loro serietà con misure che sono colpi bassissimi sferrati al buon senso e alla gente che non può far altro che acquistare! E' bene ricordare tutto ciò e quindi regolarvi di conseguenza: è il mercato che comanda, sarà sempre così e non cambierà mai. Ditelo ai nostri politici che fanno...a'mmuina!
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Eccone un'altra. Una notizia non originale, non così speciale e che resterà anonima nelle cronache, tanto non abbiamo la buona volontà per prenderla nella giusta considerazione. Parto dalla conclusione e dalle considerazioni finali: non recate mai con voi bambini e minori, sui mezzi pubblici la domenica! Beh, se tanto mi da tanto, e attenendomi alle conclusioni giudiziarie, questo sarebbe l'invito definitivo e precauzionale. Ora spiego la notizia, il suo svolgersi e le decisioni finali: nel 2018 su un mezzo pubblico diretto a Canazei nel Trentino, tra gli altri passeggeri v'è un nigeriano che nel mezzo del tragitto, tira fuori l'arnese e comincia a masturbarsi. Non è in disparte, attorno a lui vi sono altri passeggeri, seduti e/o in piedi. Tra lo sgomento generale per la squallida scena, c'è anche chi riesce a filmarlo durante le sue evoluzioni. Sale la protesta, uomini e donne sono allibiti, avvertono il conducente che a sua volta chiama la polizia denunciando quanto stesse accadendo sul suo mezzo. A fine corsa, il "falloso passeggero" viene arrestato e denunciato per atti osceni in luogo pubblico; in seguito i carabinieri fanno ulteriori indagini e scoprono che è in Italia senza permesso di soggiorno (?) e inoltre, trovano gli abiti che indossava nel filmato fornito del coraggioso passeggero. Prove schiaccianti che lo portano dinanzi al giudice che lo condanna alla pena di tre mesi per il reato ascritto. Si procede quindi in appello e qua scatta la notizia che fa rabbrividire: il grande principe del foro, il suo avvocato difensore, tira fuori dal cilindro i codici della nostra legge giudiziaria e tra una capriola con due salti e un carpiato triplo, convince la corte che nonostante il nigeriano abbia ammesso la colpa, il fatto è avvenuto una domenica mattina, alle ore 7.45 quando sul mezzo non c'era nessun bambino perché era domenica e non si va a scuola! Caduta così l'accusa degli atti osceni perché non c'erano bambini e quindi nessuna aggravante, è venuta fuori anche la solita melensa storia che il poveraccio non ci stava con la testa e pertanto la masturbazione è avvenuta no per problemi esibizionistici, ma per seri problemi mentali. Assoluzione piena e tutti casa felici (lui e l'avvocato) e scontenti (tutti gli altri). Allora, qui o cambiamo le leggi che ormai ognuno se le gira e se le interpreta a suo uso e consumo, oppure cambiamo gli...avvocati: troppo bravi, troppo furbi e troppo ligi alle leggi del nostro paese. Basta loro una lettura di un articolo del codice e sono pronti a cercare i cavilli necessari per voltare la frittata. Dei giudici non parlo più perché potete tranquillamente trarre le vostre ragioni se in possesso del vostro intelletto. Infine la cosa più importante e decisiva, rinnovo l'invito rivolto più su: non fate viaggiare mai sui mezzi pubblici i vostri figli minori, altrimenti un porco e maneggione signore potrebbe essere ...condannato per atti osceni!!!!
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Lo so, sto facendo il partigiano, un endorsement per la mia città, ma ho le mie buone ragioni. La frase è celebre, è un detto che tutti conoscono: in italiano sicuramente sì, in dialetto un po' meno visto che tanti dei nostri attori locali, poeti e studiosi del nostro dialetto, la propongono ognuno a modo suo e lo spacciano per verace dialetto nostrano. Uno poi, per ragioni artistiche e per essere recepito con facilità, nel lungo tempo, ha letteralmente storpiato il nostro bel dialetto per porgerlo alla portata di tutti con le sue esibizioni artistiche in teatro, in tv e al cinema: mi riferisco a Lino Banfi che barese non è mai stato! Originario di Andria (da un po' di tempo nemmeno più parte della provincia di Bari), il suo dialetto vagheggiava tra Andria e Canosa e quindi nessun nesso con il nostro. Sappiate che da noi in Puglia, basta spostarsi di pochi kilometri e i dialetti cambiano. Comunque l'ho scritto in italiano tanto comunque è un proverbio popolare che nel tempo sono certo passerà sotto la protezione dell'UNESCO: "Espressione tipica dialettale con un significato preciso, attendibile e accertato", insomma un patrimonio da difendere. Veniamo quindi, dopo il preambolo introduttivo, alla ragione per cui riavvicino Parigi a Bari con buona pace di chi nel tempo abbia avuto modo di constatare le tante affinità culturali, linguistiche e popolari con la capitale parigina. Conoscerete presumo i "Bouquinistes", sono i librai che operano sul lungoSenna per circa tre kilometri, servendosi di particolari banconi che poggiano a ridosso della spalla in muratura del fiume. Storicamente fanno parte della cultura francese, un simbolo incancellabile e perenne nel tempo, i librai vendono libri, riviste, quadri e tanto altro ancora. Il materiale usato e il più ricercato: pezzi introvabili, libri per amatori e cultori, un viavai di parigini e turisti sempre alla ricerca affannosa di pezzi rari, libri antichi e tante curiosità interessanti. A Bari, Serge D'Oria presidente della "Alliance Française di Bari", ha proposto un angolino della celebre "passeggiata commerciale francese tra i bouquinestes" in un locale in pieno centro città. La proposta è la stessa, stessa presentazione tipica con i famosi cassonetti verdi e tanto materiale amatoriale, antico e usato che sta già richiamando molti curiosi. Una iniziativa molto bella, un tentativo per richiamare Parigi e il lungoSenna, quindi una ulteriore affinità per il gemellaggio ormai consolidato con la capitale francese...bisognosa del mare! L'assessore alla cultura, esaltandosi per la proposta, ha pensato bene di aprire una strada nuova e portare nel giusto contesto il lavoro dei librari a cielo aperto.
E se si insediassero sul lungomare di Bari i famosi librai creando appositi bouquinistes, servendosi di strutture più o meno simili a quelle del lungo Senna, avremmo o no, con il mare alle spalle, la realizzazione definitiva del nostro antico adagio popolare: "Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari"? Non male l'idea assessore alla cultura....ci pensi su e ci faccia sapere!
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"Troppo vecchio e taccagno", beh se proprio dobbiamo dirla tutta, niente di nuovo sotto il sole! Questa signora quarantenne, l'attrice Meital Dohan, è la compagna di Al Pacino: insieme dal 2018 e con una differenza d'età piuttosto considerevole, i due hanno troncato la loro unione e per diritto di cronaca, confermo che lei abbia lasciato lui motivando e argomentando la sua dolorosa "decisione". Comincerei con il ribadire un dato fondamentale, ovvero, per stare insieme bisogna essere necessariamente in due! Detto ciò passerei ad un altro elemento significativo: la loro situazione di coppia non mi sembra poi tanto diversa dai tanti, tantissimi altri accoppiamenti presenti specie nel mondo dei vip, dei divi e dei ricchi sfondati. La domanda nasce spontanea anche se ognuno di noi fosse disposto a non attendersi una precisa risposta: "Perché stare insieme quando vi sono 36 anni di differenza tra una lei e un lui?". Legittima come domanda e la risposta ognuno di noi, se la elabora per proprio conto traendone le conclusioni. Dal canto mio, presumo che l'attrazione non sia fatale, ma occasionale e opportunistica. Non credo di aver scoperto la macchinetta per tagliare il burro, ma un minimo di aspettativa dovrebbe riferirsi quanto meno ai benefici che una donna, in questi casi, possa attendersi. L'attrice israeliana, cosa si aspettava? Un compagno focoso, sessualmente in forma e amante compito e puntuale? Oppure, sperava, come tutte più o meno, in un bel rapporto tendente al platonico ma non troppo, e più strettamente legato alla...beneficenza? Per la serie "io sto con te ma tu dedicami non solo l'attenzione, ma i benefici concreti della mia fedele vicinanza! Fammi ricca, fammi vedere che ci tieni a me e mi farai felice". A questo condizioni Al ha immediatamente recepito, forte e chiaro, il messaggio di Meital e si è prodigato in questi due anni circa di unione, mandandole mazzi e mazzi di fiori ricchi e costosi. Vabbè, farà anche piacere ricevere continuamente fiori, ma le opere di bene a quando? Ragà, è inutile girarci attorno, queste sono le situazioni e di amore e sesso, con quei dati anagrafici, non se ne parla nemmeno, pertanto l'unica soddisfazione in cui rifugiarsi, sarebbe vivere alla grande alle spalle dell'uomo maturo e disponibile ad "arricchire" la compagna! "Difficile stare con uno così vecchio.." ha concluso l'attrice: "...non c'è gusto e alla fine si chiude il rapporto". Più chiaro di così non si può: condurre una vita insieme a un uomo in tal guisa, non porta alla piena soddisfazione, non comporta doni e regali costosi e da vantare in giro per il mondo, insomma, non fa tendenza e attira pure le critiche: "Ma come? Ti metti con Al Pacino e ricavi solo mazzi di fiori?". Bella vita vero? Magari uno pensa che talvolta non debba capitare di scendere così in basso e trascinare invece la storia, solo sull'opportunismo e la convenienza. Ma a volte il giocattolo non funziona proprio così. Stimo Pacino come attore e non mi sento, in qualità di ragazzo anziano, di criticarlo per la sua "taccagneria" come lei abbia sostenuto. Al ha mangiato la foglia e con i mazzi di fiori ci ha messo pezze su pezze. Lei si è convinta è ha cambiato direzione sperando di far valer il suo mazzo personale con altri ben disposti a fare salti tripli carpiati nonostante l'età. La musica non cambia e non cambierà mai per queste "piattilografe" in cerca di...spazi aperti e facili da conquistare! Aveva ragione Flaiano: "Amore? Mah...forse col tempo, conoscendoci peggio".
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