Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Maggio 2020

LA SINDROME DEL METRO

Post n°3565 pubblicato il 21 Maggio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Ieri sera, sul tardi,  sono sceso per depositare la spazzatura nei cassonetti. La strada era deserta, avevo da percorrere una quindicina di metri per raggiungere i contenitori, pertanto mi guardavo attorno con circospezione e precedevo guardingo, quando d'un tratto, vedo giungere dalla parte opposta alla mia un tizio con delle buste in mano. Non mi sono preoccupato più di tanto, le buste in una mano mi hanno tranquillizzato e ho presunto fosse diretto anche lui ai cassonetti. Il nostro incedere era simile per cui ho previsto che saremmo giunti più o meno insieme: infatti a meno di due/tre metri, ci siamo fermati contemporaneamente e ognuno, come se recitassimo un ruolo in una pièce teatrale, ha invitato l'altro a procedere con un gesto della mano per dire: "Si accomodi, prego!". Indossavamo entrambi la mascherina e i guanti, avremmo potuto magari avvicinarci insieme anche perché tra carta, plastica, organica e inorganica, probabilmente non avremmo avuto bisogno degli stessi contenitori. Vi ho raccontato alla men peggio e in un modo chiaro e inconfondibile, cosa sia la nuova malattia che ormai si sia impadronita di tutti noi: "La sindrome del metro". Non se ne può più, è un continuo parlare, discutere di metri: video, foto, filmati, disegni, cartelli, appositi segni a terra e limiti contrassegnati con nastri colorati, sono lì a indicare il rispetto del dio "METRO". Pare che non vi sia nessuno che viva senza un metro in tasca: a rollino o pieghevole, tutti a prendere misure, tutti a far calcoli e a disporre i locali, i luoghi e le attività a misura prevista dalle norme. Il bello è che non tutti parlano delle stesse misure: c'è chi fa riferimento a un metro, chi parla di due metri, poi vi sono i mezzi pubblici, vi saranno le spiagge, è un tourbillon di numeri sparati e applicati in modo diverso a secondo dei posti e luoghi, dei parchi, delle città e delle spiagge. Però il metro è sempre presente: materialmente o inteso come unità di misura riconosciuto in tutto il mondo, non possiamo vivere senza il metro. Io me lo sogno la notte, ormai sarà una mania pensarci, rispettarlo e adorarlo come un simbolo sacro, un totem che dobbiamo tenere presente sempre e ovunque. Ci mancava, avevamo bisogno di crearci un nuovo "idolo" e ci siamo muniti tutti del rollino: in tasca o appeso alla cintura dei pantaloni c'è un metro per ogni italiano adulto. Ma perché poi? Beh, se c'è da prendere una misura in un qualunque contesto, alla domanda: "C'è per caso qualcuno che abbia un metro?". Saremo tutti pronti a porgere il nostro. Sarà un po' come: "Scusi ha da accendere?". E vai con gli accendini a volontà! Se non è sindrome questa...non saprei cos'altro possa esserlo. Comunque ciò che accentua maggiormente la sudditanza all'orpello, sono le diverse disposizioni da applicare, le cazzate che ogni giorno si riferiscono in proposito e la confusione generale che si insinua e circola malignamente per tutti: c'è disorientamento e incertezza su tutto e il metro da applicare non è mai certo. Su un punto v'è certezza assoluta e prendetene nota: ricordate che c'è da mantenere la distanza di due metri dalle cazzate che ogni giorno siamo costretti a recepire e somatizzare. Quindi tenetevi a due metri e sarete al sicuro. Specie per quelle che scrivo io e nel caso indossate la mascherina, sarò più tranquillo quando le scriverò!

 
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CHIUDIAMO UN OCCHIO O LI APRIAMO ENTRAMBI?

Post n°3564 pubblicato il 20 Maggio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Ritengo che per la scelta dei libri scolastici, specie per scuole primarie e secondarie di primo grado (dalla fine delle elementari ai tre anni di media), siano coinvolti insegnanti e rappresentati delle famiglie: insieme e con piena condivisione, si provvede a definire quali testi scegliere. Presumo anche che tutti diano una scorsa ai libri per entrare nel merito e assumersi una certa responsabilità etica e morale. Se c'è da evitare qualcosa nelle varie scelte, sono gli stereotipi, ossia quelle frasi contenenti pregiudizi applicati a persone, cose e luoghi. Se ne parla da tanto e purtroppo, se nelle letture di libri in genere, un adulto se ne fa una ragione e legge con coscienza e proprietà di cognizione, in libri che devono essere letti e maneggiati a scuola da bambini, la situazione si fa delicata e inaccettabile. Un deputato della Repubblica Italiana che si interessa a questi problemi, ha scovato libri di testo per bambini dove appiano stereotipi insopportabili e improponibili per i giovanissimi alunni. Un paio sono particolarmente sotto la lente di ingrandimento dell'onorevole: un giochino che vedete su in alto, dove vi sono alcune frasi da completare e i ragazzi si cimentano per accoppiare, secondo il loro giudizio e seguendo la logica, ogni finale di frase scritto a destra. Beh, apprendere e insegnare che il periodo esatto per: "Lucia è troppo grassa..." sia: "...per indossare la minigonna" è scorretto! Vedete i segni tracciati per accoppiare correttamente le frasi, quindi non v'è altra soluzione che completare così: "Lucia è troppo grassa per indossare la minigonna". L'altra frase invece prevede una proposizione esplicita e la si deve concludere con una proposizione implicita. "Rossella è così bella da sembrare un angelo...mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la guarda". Questi i due rilievi posti in evidenza su Facebook e su questo credo vi sia molto da discutere. La Azzolina, il nostro Ministro dell'Istruzione, subito ha preso posizione sul problema posto dal deputato: "La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto e all'uguaglianza..." Beh, magari gli insegnanti insegnano e tessono la loro educazione per formarli, ma evidentemente c'è chi rema contro e non solo sui libri. Siamo tutti coinvolti o no? Sul tema si è scatenate la dialettica pressante e poco elegante: c'è chi sia d'accordo nel prestare attenzione a non fornire ai ragazzi questi spunti che facilmente sfociano negli stereotipi più arroganti e offensivi; di contro invece, c'è chi ormai non pone più questo genere di problema perché ormai la situazione già da tempo, tracima incontenibilmente e porre barriere diventa sempre più difficile in una società che diventa  sempre più incontrollabile. I social viaggiano alla velocità della luce e la comunicazione in genere non si pone codesti problemi, cosa si potrebbe fare?  I ragazzi vivono la loro vita fuori controllo, almeno una gran parte, e puntualizzare su libri di testo le eventuali falle, fa ridere pensando a tutto ciò che assimilano e recepiscono. E allora? Lasciamo perdere e che tutto vada così come capita, oppure dobbiamo insistere? E  se insistiamo perché dovremmo prenderci le critiche di coloro che hanno già visto tutto...oltre il loro naso? Costruttori o disfattisti? 

 
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DESTRA-SINISTRA: TEMA SEMPRE ATTUALE

Post n°3563 pubblicato il 19 Maggio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

E' vero, critichiamo e giudichiamo a prescindere, ma per la serie "Non ci facciamo mancare nulla", siamo a cercare ogni motivo per chiacchiere, pronti ad etichettare persone, fatti e avvenimenti del nostro quotidiano. Gaber, se mi stai ascoltando da lassù, scusami se ti importuno: "Visto che non potresti scendere quaggiù tranquillamente e spontaneamente, del resto LUI non ti accorderebbe assolutamente una libera uscita anche di poche ore, per favore potresti aggiornare la tua famosa e sempre verde composizione "Destra-Sinistra", affinché tu possa rivedere il testo sempre attualissimo e  aggiungere questo dilemma: "La mascherina toglierla è di destra, e tenerla è di sinistra?". Ormai senza distinzione politica non si è nessuno e c'è chi ci invita a far caso: quelli di destra la mascherina la portano al collo, altri appena sopra il mento e la bocca libera. Mentre quelli di sinistra, la indossano rigorosamente secondo le regole e non derogano. Sin dal parlamento si nota questo dettaglio e ancora una volta abbocchiamo e se il caso vuole, distinguiamo. Caro Giorgio come ci manchi, tu che sin dal 1994 proponesti un brano atipico ma perfettamente consono per tutte le stagioni, tu che capisti prima di tutti cosa stava accadendo nel nostro paese, fotografasti la nostra società e la nostra politica con profonda satira e tanta ironia. La cultura del paese, lo stato sociale, ti indussero a comprendere come la nostra identità politica si smarriva e si perdeva nei tanti rivoli della confusione nata proprio nei due schieramenti che rappresentavano la nostra posizione politica e si accingevano a  generare la grande baraonda che sarebbe divenuta nel tempo, la "normalità" del nostro paese. Oggi se siamo costretti a porci la domanda se le mascherine poste regolarmente siano di sinistra, mentre sono di destra, quelle poste in basso al di sotto della bocca, allora vuol dire che il vuoto politico sia reale e non aiuta a governare questo paese.  Con i tanti se, i moltissimi ma e le innumerevoli uscite estemporanee e barcollanti, ci fanno capire come questa flotta di persone, fervida e credente solo nella poltrona e il 27 del mese, non è formata da politici con tanto di certificato di garanzia, sono ondivaghi secondo dove tira l'aria migliore e il sapere che tutto questo Gaber l'aveva intuito e previsto sin dal 1994, ci fa capire che non sappiamo cogliere i momenti cruciali della storia e nello stesso tempo ci rende sempre più disinteressati, più apatici e meno presi dal fervore tipico della politica sanguigna, schietta e genuina. Mi sa tanto che moriremo tutti "diversamente" democristiani...né di qua, nè di là. Esattamente in mezzo! Là dove non c'è la verità.

 
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GIOCHI PREZIOSI E VACCINI....ALL'ORIZZONTE?

Post n°3562 pubblicato il 18 Maggio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Da oggi siamo in piena fase due, scattano altre misure e si comincia a respirare quell'aria di libertà che ci mancava da un bel po': nuove aperture, meno restrizioni per alcune categorie artigianali e commerciali. Il 25 maggio ancora ulteriori permessi e per gli inizi di giugno, lo  svincolo "totale" delle limitazioni. Le regole restano, le misure imposte devono essere rispettate e l'uso delle mascherine sarà, con eventuali guanti, l'ultima difesa che dovremo conservare con il rispetto delle opportune distanze tra di noi. Poi, man mano e secondo i risultati che conseguiremo, potremo andare avanti in tal guisa aspettando l'arrivo di un vaccino che spazzi via completamente questa "intrusione" atipica e mortale di un virus che in tutto il modo finora ha mietuto oltre 300.000 morti e il dato tende ad aumentare. C'è insomma da tirare un po' il fiato, ci sono i presupposti per muoverci e riprendere lentamente la nostra vita. Non vorrei però interrompere questo fragile e breve momento di "serenità" appena creato con la descrizione di come saranno i prossimi giorni; c'è da essere vigili e sperare che tutto vada nel verso giusto tranquillizzandoci sul futuro prossimo venturo. Oggi 18 maggio, si riunisce l'Assemblea generale della OSM (Organizzazione della Sanità Mondiale), ovvero, i ministri della salute dei 194 stati membri, riceveranno l'appello sottoscritto da 140 personalità mondiali dei quali non sto a farvi l'elenco, ma vi sono personaggi importantissimi e rispettati su tutto il pianeta compresi ex capi di stato e di governo, medici e premi Nobel, per chiedere alla OSM che i governi e le case farmaceutiche si impegnino formalmente a garantire che vaccini, test diagnostici e terapie siano gratuiti ed equamente distribuiti a tutti e in tutti i paesi del mondo. Vi chiederete perché questa ufficiale richiesta presentata da 140 personaggi molto noti e figure che contano nel mondo sociale, politico e scientifico? Per una ragione semplicissima e della quale molti hanno avuto strani presentimenti: l'azienda Sanofi, casa farmaceutica francese molto nota, ha promesso che appena pronto, il suo vaccino sarà dato prima alla America. E naturalmente questo annuncio, ha spaventato un po' tutti. Non dimentichiamo cosa siano le case farmaceutiche: macchine mangiasoldi che "ricattano" abilmente le popolazioni e fanno dei loro medicinali più importanti e ambiti, oggetti di "valore" esclusivo. In casi di pandemie che coinvolgono tutto il pianeta, si parla ovviamente di  "vaccino del popolo" e non potrebbe essere altrimenti. Se globalizzazione doveva essere, lo sia preoccupandosi di tutti indistintamente. Ecco quindi questo folto e pressante gruppo che proprio per evitare scontri e tirate di giacchette, pone il caso nelle mani delle OMS: se vale ancora qualcosa, se questo consesso di 194 paesi serve a tutelare e proteggere tutti i terrestri di qualunque nazionalità, deve impedire assolutamente i giochi di potere, i sottobanco tra potenti e politici "invadenti". Pensate che per vaccinare la metà della popolazione mondiale più povera, circa 3.7 miliardi di persone, occorrerebbe meno di quanto le 10 majors multinazionali mondiali del farmaco, guadagnano in quattro mesi. Parliamo di miliardi come fossero noccioline e in questo caso, sarebbero guai seri se costoro che sono in concorrenza, ma al momento giusto sanno fare cartello, dovessero decidere per mero egoismo e puro business, di gestire il vaccino utile a tutti, in modo becero e maledettamente ingiusto. Infine uno dei 140 firmatari, ha rammentato che c'è un principio che inibisce l'accordo sui diritti di proprietà intellettuale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, che consente di scavalcare e non considerare codesta proprietà intellettuale in tempo di emergenza sanitaria. Tutto ciò è già accaduto in tempo di epidemie, di AIDS e attacchi all'antrace avvenuti in America. Insomma, il vaccino non è ancora pronto (?), ma tutti siano vigili per evitare manovre che possano mettere in ginocchio i più deboli. E come diceva Seneca a proposito di invenzioni, di priorità personali e di protezione dei diritti d'autore: "Le idee migliori sono proprietà di tutti". Capito Sanofi?

 
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ORA E' IL MOMENTO DI SALVARE...IL COSO!

Post n°3561 pubblicato il 16 Maggio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

C'è un campo, un settore dove nessuno ci può battere sul piano della fantasia, della intraprendenza e del cazzeggio...utile! Come ci mettiamo d'impegno noi, nessuno mai. E' il segreto della sopravvivenza, della voglia di fare comunque e sempre. Appassiremmo nell'ozio, nella instabile inoperosità se così non fosse. Sapere che non ci si ferma davanti a niente è anche uno stimolo, un sollecito invito per chi sfiduciato non riesce nemmeno a connettere le sue potenzialità con l'istinto creativo. "Salva il coso" è l'oggetto dei desideri, un oggettino fashion e glamour firmato Coveri e realizzato, pronto sul mercato, dalla sera alla mattina. Mettete in rete Francesco Coveri e Francesco Facchinetti che cazzeggiano durante la quarantena e voilà, viene fuori l'invenzione...inutile, ma da possedere perché non si sa mai nella vita. Volete sapere a cosa serva il coso? A non toccare nulla in piena quarantena! Oggetto piccolo, pratico, ideato da Dj Francesco e disegnato, realizzato e posto sul mercato da Coveri. Realizzato in alluminio 70.75 roba da ingegneria aerospaziale, ha la funzione di essere un gancio, un cavatappi e per come sia stato realizzato, può servire a qualunque impellenza "covidiana". Toccare una maniglia, spingere un tasto o un bottone, aprire porte, portiere e portoni, renderlo necessario per uso personale, insomma, tante applicazioni per evitare di "toccare". Sappiamo come sia una delle principali cause di diffusione del virus il toccare, sfiorare qualunque oggetto e in questo senso l'uso del "coso" resta insostituibile. Quando un domani non saremo più afflitti da questi problemi di contagio, resterà un portachiavi carino e griffato, un cavatappi a portata di mano. Materiale molto solido, si può tenere in tasca, si può appendere alla cintura e sarebbe sempre con noi.  10.000 pezzi pronti per la vendita e un modo non solo per fare soldini, ma per intraprendere a beneficio di tutti. Fossimo sempre all'opera, l'ingegno degli italiani non avrebbe bisogno di nessuno che venga a dirci cosa fare. Sogno a occhi aperti? Vedo troppo lontano? Mah....

 
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