...in me...

Post N° 198

... da saperiDoc.it

..."Gli effetti dell'attività convulsiva durante la gravidanza sulla salute fetale sono di scarsa rilevanza se le convulsioni sono isolate e di breve durata.

Se viceversa le convulsioni si manifestano come tonico-clonico recidivanti, stato di male epilettico o parziali complesse i danni fetali risultano gravi e comprendono aborto spontaneo, ipossia fetale e bradicardia, che possono portare alla morte fetale. In nati da donne che avevano avuto una crisi convulsiva nel 1° trimestre di gravidanza è stato osservata una frequenza di malformazioni tre volte più alta di quella relativa a donne epilettiche senza crisi nel 1° trimestre.

La presenza di epilessia materna determina un incremento del 25% dell'incidenza di malformazioni fetali rispetto alla popolazione generale costituita dalle donne in gravidanza. Se le madri con epilessia assumono farmaci antiepilettici il rischio di malformazioni fetali aumenta di due-tre volte.
Diversi meccanismi sono stati proposti per spiegare la teratogenicità dei farmaci anticonvulsivi. Alcuni farmaci (ad esempio la fenitoina) formano dei metaboliti di cui è riconosciuta la embriotossicità. Un aumento critico dei radicali liberi può aumentare il rischio di morte perinatale, di ritardo della crescita intrauterina e di malformazioni.

Un altro meccanismo che sembra implicato nella teratogenicità associata all'utilizzo di farmaci antiepilettici è costituito da un deficit di acido folico. Nelle madri trattate con fenitoina, carbamazepina e barbiturici si osserva una riduzione del livello di acido folico che può raggiungere il 90%."