Creato da dea_mendicante il 27/03/2008
di latta. baffi di latta.

Area personale

 
 

Contatta l'autore

 
Nickname: dea_mendicante
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 120
Prov: EE
 

FACEBOOK

 
 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

 
hyerogliphicalunagiallabluSignoraquasiperbeneskeggia66MalaMemoireebenezer.le.pagesmaltorossoVper_letterasignorina.ellemissmarchSmokinDollfragoleenuvolePapaveriSparsil.archivista
 

Ultimi commenti

 
ottobre e novembre son passati con due saltelli e così...
Inviato da: l.archivista
il 02/12/2008 alle 14:46
 
già..le ragazze sartine che non sprecano i fili. loro...
Inviato da: dea_mendicante
il 09/10/2008 alle 22:50
 
quei petali potranno appassire ma le ragazze sartine...
Inviato da: l.archivista
il 09/10/2008 alle 19:57
 
di cuore, ringrazio. ;)
Inviato da: dea_mendicante
il 04/10/2008 alle 15:47
 
un fiore tra i fiori
Inviato da: l.archivista
il 03/10/2008 alle 20:52
 
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« La mia donnaTu che mi chiami Tulipano »

Odori

Post n°9 pubblicato il 25 Agosto 2008 da dea_mendicante

Vorrei. Incontrarci in un luogo né mio né tuo. Giungervi insieme e insieme ripartire. Questo mi risparmierebbe il supplizio di dover restare.
Sono sempre io a restare; tu sei quello che parte. Che arriva dimora sbrana presidia a volte invade, e poi se ne va. Percorri il perimetro della mia stanza dando una fugace occhiata alle mie cose - come se non fossero un riverbero di me; scompigli coperte e lenzuola del mio letto – come se non fosse la mia umida alcova; riempi le sedie e il pavimento dei tuoi panni – fino a far scomparire i miei; in un minuto sei già nudo e mi attiri a te. 
Letto sfatto, biancheria sparsa tra camera bagno e soggiorno, biancheria sporca, pregna di umori, biancheria da raccogliere e ficcare nel cestello della lavatrice, al più presto senza troppo aspettare. Altrimenti gli odori satureranno l’aria, e masticherò odori nei giorni a venire, quegli odori sessuali così incolpevoli e così devastanti, annidati negli anfratti, che esalano dai recessi del mio corpo e mi inchiodano al ricordo, alla fustigazione del ricordo, al vuoto e alla solitudine del presente, e all’esorcismo non riuscito della mancanza.  Non sono sicura di poter resistere all’impatto con gli odori. Gli odori sono così resistenti.
La stanza i vestiti, e la pelle, poi: ogni sua sporgenza cavità anfratto è impregnato di odori. Gli odori divaricano le gambe della memoria e non puoi sottrarti dallo sprofondare in essa.
Gli odori sono segni di una assenza e spesso tracce di un dolore. Gli odori di questa stanza in questa mattina tarda già quasi meriggio sono un’istigazione alla violazione della propria integrità fisica.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963