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VAL DI FASSA BIKE: « si fa dare del Voi . . . »

Post n°136 pubblicato il 12 Settembre 2011 da mtbstefo

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Dopo l'impresa della DSB, perchè non riesco a definirla diversamente pensando al mio allenamento sulle lunghe distanze, che apparentemente poteva "chiudere" questa fantastica stagione... ho dovuto fare i conti con due "tacche" non proprio facili da scalfire sulla canna della Scalpitante...

In Valtellina, a fine Luglio, ho ritrovato per il secondo anno consecutivo un percorso decisamente duro, al punto da mettermi in crisi nonostante la preparazione "speciale" di Luglio (DSB + qualche altro giretto in Val Pusteria): 30 km con i crampi... un'esperienza difficile da dimenticare!

In Val di Fassa, al rientro da un mese "in altura" con migliaia e migliaia di metri di dislivello nelle gambe (sia pedalati che camminati), nonostante la cautela e la "riverenza" maturate leggendo recensioni, racconti e comunque cercando di memorizzarne l'ardito profilo altimetrico... mi sono trovato a spendere tutte le riserve possibili e immaginabili! Beh... forse non proprio tutte; a giudicare da come sto oggi... forse si poteva "osare" qualche dente di pignone in meno nelle ultime salite... ma è la storia del "senno di poi" e comunque, sia ben chiaro, a me va bene così!

Di tutte le cose lette e delle aspettative su questa gara... mi sento di rivedere un'unica considerazione: il famigeratissimo e temutissimo "Lusia" (o, più precisamente, Cima Le Cune).
E' vero... è un "salitone" ininterrotto di circa 7 km e 1.000 m di dislivello, piazzato per di più all'inizio della gara; ma, tutto sommato, essendo praticamente tutto pedalabile e piuttosto regolare, non l'ho trovato assolutamente più duro del Monte Elmo. E' vero... la strada si impenna a pochi metri dallo start, ma è altrettanto vero che in quella frazione della prova si hanno a disposizione, benchè ancora un po' freddi, tutte le forze possibili!
Anche la seconda salita (Pociacie), con quella terribile cementata iniziale, si è fatta temere parecchio sui vari forum (e anche dal vivo confesso che fa un certo effetto...), ma dopo quello strappo ammazza-gambe la strada si inerpica molto molto regolarmente fino al secondo GPM... per di più all'ombra di un bel bosco (che ieri era preziosa quasi come l'acqua...)!
La vera difficoltà della gara, a mio modesto parere, si cela all'ombra (in realtà molto rara) dei due "denti" finali: due dislivelli consecutivi di circa 500 m di per sè non dicono molto... ma se affrontati intorno a mezzogiorno (con il termometro inchiodato a 31°C a Moena) con in tasca solo gli spiccioli rimasti dai primi due GPM... beh, la storia cambia decisamente!

Ma veniamo ai dettagli di questa rovente pedalata nel cuore delle Dolomiti, una prova condotta per lunghi tratti "in solitaria", nel senso che, a parte le "ammucchiate" iniziali sull'Alpe di Lusia,  spesso mi sono trovato a salire o scendere per strade forestali completamente deserte...
Il preambolo, sicuramente degno di essere ricordato, è il viaggio insieme a Roberto, Massimo, Tiziano e il mitico Busco... ma come non citare la piacevole cena tipica condita con le immancabili battute di Umberto e Gino: indescrivibili e, soprattutto, irripetibili!
Domenica mattina la sveglia suona alle 6:00... anche (mi dispiace...) per quelli che, iscritti al percorso Classic, partiranno un'ora dopo di noi: colazione, vestizione.. e siamo già alle macchine per mettere a punto l'assetto dei mezzi. Logisticamente siamo piazzati alla perfezione, con albergo e "officine mobili" nelle vicinanze della griglia di partenza; nonostante ciò riesco a dimenticare in auto il kit con gli attrezzi, per cui mi tocca uscire dalla griglia e correre a rimediare a neanche 10' dal via!
Ore 9:05. Start! Musica a tutto volume, il serpentone si stende sulle strade di Moena e si allunga sull'attacco dell'Alpe di Lusia. La strada si stringe sempre più e la pendenza, sommata a un fondo lievemente smosso, obbliga a mettere giù il piede... Non c'è niente di più fastidioso in questa fase così concitata...
Ben presto si imbocca la forestale, decisamente più ampia, e le cose si sistemano.
La salita è regolare e, a parte un breve tratto con fondo molto smosso e scivoloso, percorro i 7 km che portano a Le Cune con meno fatica del previsto.
Sosta d'obbligo: è passata circa 1 ora e 15' dalla partenza, e uno spuntino ci vuole... Preparo pure una borraccia con sali e magnesio: il caldo comincia a farsi sentire... e non voglio rischiare i crampi che mi hanno devastato negli ultimi 30 km della GF Alta Valtellina!
Discesa molto ripida, infastidita da frequenti e pericolose cunette infossate e da una doppia cementata da affrontare con molta attenzione...
Poco prima della micidiale cementata di esordio delle Pociacie incontro Paola: percorreremo più o meno insieme tutta la salita, fino a quando non troviamo Andrea fermo a lato della strada forestale. Ripartiamo in tre e raggiungiamo l'agognato ristoro del 2° GPM. Decido di fermarmi per una sosta fisiologica e per un altro breve spuntino, mentre Paola e Andrea proseguono; quando rimonto in sella mi ritrovo solo... E' la compagnia ideale per questa ennesima prova, in fin dei conti quella di tante soddisfazioni che mi sono tolto quest'anno sui pedali!

Mi sento in forma e affronto con sicurezza questo secondo discesone, che nell'ultimo tratto erboso ricalca una pista da slalom gigante... con tanto di bandierine!
Attraverso le vie lastricate di Pozza e, appena fuori dal caseggiato, su una strada bianca che comincia a risalire il versante del 3° GPM vengo assalito da un attacco di crampi ad entrambi i quadricipiti. Rivedo in un attimo il "film" della Valtellina. Mi cade lo sguardo sul Garmin: mancano su per giù 30 km... è panico!!! Innesto immediatamente il rapporto più agile e non smetto di pedalare; bevo e pedalo, bevo e pedalo... Pian piano la morsa si allenta e con molta cautela, terrorizzato dall'incubo di dover convivere con questa ulteriore insidia fino alla fine, mi avvicino pian piano alla prima delle due ultime ed interminabili salite della giornata.

331_02

La terza salita si abbatte sulle mie gambe, appena estratte dalle fauci dei crampi, pure con l'inganno: all'inizio della salita un cartello giallo indica "lunghezza 5,00 km, dislivello 400 m, pendenza media 7%". Lì per lì di gran conti a mente non ne ho fatti... ma, dopo circa 2 km pedalati con pendenze rilevate tra il 16% e il 19%, ho cominciato a chiedermi come avessero fatto a calcolare la pendenza media... mah!
Sono esausto e sto spingendo al "minimo sindacale" con un timidisimo "26-36", più per la paura di innescare nuovamente i crampi che per la stanchezza... quando finalmente la strada inizia a spianare e mi ritrovo in un grande spiazzo a 1.700 m di quota. A fianco di una poderosa catasta di tronchi è allestito il 4° ristoro. Scendo dalla bici, la appoggio alla catasta e, dopo essermi servito al banchetto, mi siedo per 5' abbondanti all'ombra dei tronchi. Mancano ancora 20 km e, soprattutto, una salita... che alla fine chiamerò "la salita", una sorta di rampa di lancio asfaltata che risale il versante della Malga Panna, dritta come un fuso, spietatamente senza tornanti!
Il copione è sempre lo stesso: guardo la salita e i biker che arrancano zig-zagando sul muro bitumato, innesto il rapporto più agile e, a testa bassa, inizio la mia arrampicata... Devastante, ma devastante è soprattutto il pensiero di dover scalare altri 300 m e un fatidico tratto con una mostruosa pendenza dichiarata del 29%!
In realtà, dopo la Malga Panna, la forestale spiana leggermente e, a parte la rampa lastricata al 25-30% di pendenza (che, senza nemmeno pensarci, percorro a piedi), raggiungo il 4° GPM senza grossi problemi.
Non mi tornano i conti sull'altimetro: 2.660 m risaliti contro i 2.760 dichiarati... dove sono i 100 m che mancano all'appello?! Non mi fido della strada che spiana e pian piano inizia a scendere... tant'è che al primo uomo del servizio che incontro chiedo: "siamo sicuri che è finita la salita?!" e lui risponde "sì! Vai... è tutta discesa!". Godo... e dopo una paio di stretti tornanti mi ritrovo su una ripida discesa infestata da grosse pietre, radici e bruschi cambi di direzione. Le gambe si rilassano (beh... per modo di dire, perchè è assolutamente sconsigliabile cercare di stare in sella), ma inizia un faticoso lavoro di braccia... e soprattutto di testa!
la discesa sembra non finire più... tanto che i freni grugniscono come porci al macello e l'odore acre delle pasticche roventi mi si attacca in gola. Sfinito dai continui sobbalzi, imbocco una ripida stradina asfaltata con visuale piuttosto ampia: mollo i freni per dare un po' di sollievo ai dischi... mi cade l'occhio sul Garmin: 62 km/h! Vi metterete a ridere... ma per me è troppo, soprattutto in quelle condizioni!
Finalmente sono a Moena e inizio l'avvicinamento al traguardo sulla bella ciclabile che costeggia il torrente. Non stacco gli occhi dall'altimetro, nel timore di ritrovarmi prima o poi, in questi ultimissimi km, quei 100 m di salita che non fanno tornare i conti... Fortunatamente questa salita non esiste e, imboccato il pavè transennato nella zona pedonale di Moena, mi lancio a tutta verso l'agognato striscione d'arrivo: è fatta!

Il resto della squadra è piazzato sulla spianata di un bar, proprio a fianco dell'arrivo. Li raggiungo e non faccio in tempo ad appoggiare la bici che mi ritrovo seduto con una bella weiss in mano!
Il clima è euforico: mentre mi raccontano dell'exploit di Tiziano (li ha letteralmente "messi dietro" tutti, inclusi i ns. "élite" con le ruotone...) il Busco taglia il traguardo ed è subito gran festa...

Che dire... ancora una volta gran compagnia... gran posto... gran giornata di sole (forse un po' troppo calda) e, modestia a parte, un bel "tresette" nel circuito Nobili MTB 2011 (scelte e completate 7 prove su 7  e... un inaspettato 7° di cat. in ordine di km totali, classifica peraltro inesistente... ma il numero faceva comodo per completare la battuta... ), iniziato il 13 marzo con la pioggia battente di Monteriggioni e coronato con le dorate Dolomiti della Val di Fassa...
Chiedere di più... sarebbe stato chiedere troppo.


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• Guarnitura: C'dale Hollowgram SI 36-22
• Cassetta pignoni: Shimano XTR 11-36
• Cambio ant.: Shimano XTR 2011
• Cambio post.: Shimano XTR 2011
• Comandi cambio: XTR 2011
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