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Toccata e fuga... in Val Fiscalina!

Post n°138 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da mtbstefo

E' passato più di un anno dalla mitica ascensione in maglianera allo Strudelkopf: l'appuntamento di fine stagione con le Dolomiti non può più essere rimandato…
Occhi puntati quotidianamente sull'evoluzione del meteo e mente fissa sul ricordo di panorami, canederli e weiss conditi da immancabili risate… A distanza di una settimana le previsioni meteo, inizialmente sconfortanti,  mostrano una tendenza al miglioramento per il w-e del 22-23 ottobre. E' prevista un'ondata di maltempo e freddo a metà settimana, ma una corrente anticiclonica sembra voler prendere il sopravvento e ripulire completamente il cielo per sabato 22… E' la volta buona: ci sarà freddo… ma a quello si troverà rimedio!
Le adesioni tardano ad arrivare: a parte gli impegni o altre impossibilità del momento, è il rigido clima alpino a inibire i potenziali partecipanti…
Non mollo… e, giorno dopo giorno, i dubbi iniziali di alcuni si trasformano addirittura in proposte sui possibili percorsi; la carica è in aumento, al punto tale che all'ultimo momento si lascia travolgere anche il 4° elemento... e il numero minimo è raggiunto… è fatta!
E' già Giovedì… e non resta molto tempo per i preparativi; le webcam mostrano le ultime imbiancate sui possibili obbiettivi… ma le previsioni (ora attendibili) decretano la più desiderabile delle situazioni (relativamente a questo periodo) con un incoraggiante "molto soleggiato"!
Venerdì, ore 19:15, inizia il carico dell'ammiraglia. Alle 19:30 siamo tutti in vettura in direzione Reggiolo-Rolo, con 4 bici sul tetto… una vera e propria vela con la quale solcheremo la A22 del Brennero fino a Bressanone, alle porte della Val Pusteria.
A parte un breve tratto di coda in prossimità di Affi, il viaggio fila più che liscio e varchiamo il casello di Bressanone pochi minuti dopo le 22. Il primo obbiettivo è trovare un posto in cui celebrare il rito di apertura della trasferta: 4 weiss e magari qualcosa da mettere sotto ai denti,  ma non è cosa facile a quest'ora… Decidiamo di fermarci a Brunico, fiduciosi in un brindisi alla rinomata Stube della Forst: niente da fare… chiusa per ferie! Tentiamo in un altro locale… ma la cucina è chiusa da un quarto d'ora: niente da fare, qui non si fanno eccezioni. Quasi rassegnati a una spaghettata in casa, tentiamo in una pizzeria ormai vuota: chiedo senza alcuna speranza se fanno ancora da mangiare e, quasi ridendo, la gentile cameriera ci fa accomodare in sala. Pizza, oltretutto buona, e weiss… spettacolo!!!
Ripartiamo alla volta di Monguelfo. Man mano che risaliamo la valle la colonnina di mercurio si abbassa sempre più; in compenso la temperatura del gruppo è in netto rialzo…
Arrivati a Monguelfo, una volta sistemate le bici in garage, scarichiamo la diligenza e ci ritiriamo al calduccio… Tra una chiacchiera, un nocino e uno sguardo ala cartina.. non si va a letto prima delle 2:30… ma non è un problema, la sveglia è puntata per le 8:30, anche perché bisognerà aspettare che la temperatura raggiunga almeno gli zero gradi!
Niente da segnalare durante le (poche) ore di sonno… se non il roboante sottofondo regalatoci dal 4° elemento…
Sabato, ore 8:15. Il sole filtra già tra le fessure delle serrande. Sul terrazzo, mentre il termometro segna un interessante -3,9°C, il Picco di Vallandro con le sue striature bianche di neve mi dà il buongiorno…
Caffettino, vestizione e nel giro di neanche mezz'ora siamo nel garage a "sellare i cavalli". Ci dirigiamo subito alla ricerca di un bar: rapida colazione, una breve commissione del Gallo, quindi imbocchiamo finalmente la ciclabile della Val Pusteria, direzione San Candido. Già… dopo varie consultazioni e valutazioni, si è deciso di andare verso Sesto, quindi nell'incantevole Val Fiscalina.
L'aria è gelida, ma nei tratti esposti al sole, si riesce a stare abbastanza bene. Nel tratto più aperto della valle, tra Monguelfo e Villabassa, spira un gelido venticello… ma ben presto, dopo la salitella all'imbocco della Val di Braies, le gambe e tutto il corpo vanno in temperatura…
Proseguiamo sulla ciclabile fino a Dobbiaco Nuova, dove imbocchiamo la ciclabile alta per San Candido, un'incantevole stradello tra i boschi; l'ombra tanto ricercata nei mesi estivi si rivela pian piano una vera e propria insidia, provocando i primi geloni a mani e piedi… ma ormai siamo già a San Candido, sotto la pista Baranci. Seguiamo le indicazioni per Sesto e di lì a poco riprendiamo il bosco: stavolta la strada è in salita… ragion per cui il freddo (costante) dà meno fastidio.
Finalmente raggiungiamo l'abitato di Sesto: nel tratto che collega il paese alla successiva frazione di Moso la ciclabile si immerge in verdi prati coronati da boschi di conifere, sovrastati a loro volta da spettacolari massicci rocciosi e ardite guglie. Ha inizio lo spettacolo. A Moso, all'imbocco della Val Fiscalina, seguiamo le indicazioni del percorso ciclabile… una meravigliosa stradina sterrata che con rampe apparentemente dolci (in realtà con pendenze variabili tra il 10 e il 13%) ci porta alla quota dell'ultimo parcheggio. Di lì in avanti è delirio puro: sovrastati dall'imponenza dei Tre Scarperi, si procede in direzione sud-est, puntando la ruota anteriore verso il fondo valle, ai piedi di Sua Maestà Cima Una.

Val Fiscalina

Il sole e il panorama mozzafiato rendono quasi inavvertibile il freddo e in men che non si dica arriviamo alla Capanna di Fondovalle, oggi ribattezzata Rifugio Drei Zinnen (Tre Cime). Siamo a quota 1.550 m, può sembrare poco…. ma con queste temperature ci si può accontentare!

Tre Scarperi

Il sole scalda che è una meraviglia… tant'è che, una volta cambiati e rivestiti, decidiamo di pranzare all'aperto. Brindisi di rito con freschissima weiss, quindi si dà inizio ad una vera abbuffata di piatti tipici: un mega tagliere di salumi e formaggi, quindi canederli di formaggio pressati sul insalata di crauti e uova con speck su patate saltate… libidine allo stato puro!!!

a tavola!

tagliere

Ben presto il sole si nasconde dietro a Cima Una… e improvvisamente la temperatura crolla, al punto tale che siamo costretti a ritirarci all'interno del rifugio per il caffè.
Sono ormai le 14:30 ed è purtroppo ora di lasciare questo paradiso terrestre. Ci rivestiamo, indossando tutto l'abbigliamento a disposizione… quindi, imbacuccati come se dovessimo affrontare una spedizione polare, ci avviamo sulla discesa che riporta verso l'abitato di Moso, dove finalmente, uscendo dall'immensa ombra di Cima Una, ritroviamo il sollievo del sole.
Foto ricordo con alle spalle il paradiso della Val Fiscalina… poi via verso la Val Pusteria.

foto ricordo

Val fiscalina

Una volta arrivati a Dobbiaco, per evitare di percorrere la stessa strada dell'andata e per cercare di sfruttare il più possibile gli ultimi raggi di sole, decido di passare sul versante nord della valle, risalendo fin quasi a Santa Maria (Aufkirchen) e ridiscendendo poi a Villabassa.
Alle 16:30 siamo già in casa, con i "cavalli" già caricati sull'auto: una doccia veloce e poco dopo le 17:00 siamo già diretti verso l'autostrada: un tempismo perfetto. Ci sta pure una sosta da Lanz, all'uscita della Val Pusteria, per un caffè, una fetta di torta e l'inizio delle battute che ci accompagneranno per tutto il viaggio di ritorno da questa ennesima, ma ogni volta unica, avventura.
Grazie a tutti!

Alla fine ci siamo sparati quasi 63 km e 900 m di dislivello, tutti rigorosamente "intorno allo zero"... ma cosa sono i numeri in confronto a ciò che ancora rimane impresso nei nostri occhi?!

Qui la traccia gps...

 
 
 
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