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Va bene cosė . . .

Va bene così...

Non era esattamente ciò che mi aspettavo per la chiusura della stagione...

Sabato mattina, ore 8:00. Nubi basse... ma anche poca luce che filtra dall'alto: non piove ancora, ma le funeste previsioni per questo week-end cominciano a materializzarsi. Ma non sono le nuvole a preoccuparmi... semmai la temperatura, che alle 9:00 inchioda il termometro ancora sulla tacca dei 6° C!
Non ho ancora deciso dove andare... l'unica certezza è che cercherò di sfruttare al meglio questo apprezzatissimo "regalo di compleanno" e che mi accontenterò di quanto il meteo concederà...
Parto alle 9:15 circa e mi dirigo verso Dobbiaco percorrendo la classica ciclabile di fondovalle. Arrivato a Dobbiaco, rinuncio ad una prima ipotesi che vedeva come possibile meta la zona di Sesto e, intravedendo timidissime schiarite in fondo alla Val di Landro, viro verso sud imboccando l'omonima ciclabile.
L'aria è ancora fredda e uno strano senso di affanno appesantisce le pedalate nonostante la pendenza sia ancora minima...

Giunto all'imbocco della valle della Rienza mi fermo per una foto:

Imbocco Valle della Rienza: le tre Cime sono visibili solo nel modellino...

... non che il panorama di questa mattina meriti una sosta... è solo un modo per immortalare questo momento... e per prendere fiato, perchè in forma proprio non mi sento...
Dopo la breve pausa rimonto in sella e mi sembra di stare decisamente meglio. Filtra qualche timido bagliore di sole da sud, ma alla mia sinistra, là dove vorrei portarmi, è ancora tutto coperto. Proseguo e, all'altezza di Carbonin, decido di girare verso Misurina.
Non appena superato il confine regionale (Alto Adige / Cadore) cambia la musica di sottofondo: con grande sorpresa ammiro un manto stradale nuovo di zecca che esalta le mie rumorose (e faticose...) Nobby Nic! Verso i 1.700 m della Val Popena si aggiunge al peso dell'affanno un vento gelido che mi costringe a indossare l'antivento.
Giunto al bivio Misurina / Tre Cime è assolutamente impossibile resistere e il manubrio gira da solo imboccando la strada che sale verso il Lago d'Antorno, quindi al Rifugio Auronzo.
Il tratto che precede il Lago di Antorno è letteralmente massacrante: il freddo e la forte pendenza mi costringono a ingranare il "rampichino"..... Comincio a pensare che salire a 2.400 mt in queste condizioni potrebbe essere un azzardo...

Lago d'Antorno (1900 mt circa): Tre Cime? Niente da fare...

Dopo una breve sosta al Lago d'Antorno, provo a ripartire e mi sembra di stare meglio. Proseguo senza forzare e inizio a prendere un buon ritmo... sembra che ci siamo!
Dopo un paio di km, più o meno a 1.950 mt di altitudine, comincio a sentire uno strano ticchettio sull'antivento e noto alcune goccioline sullo schermo del navigatore.... sta nevicando!
Proseguo per altri 100 mt e, superata la quota di 2.000 mt, la situazione comincia a degenerare: le nuvole si abbassano sempre più e il freddo comincia a farsi veramente pungente... La tentazione di proseguire fino al Rif. Auronzo è fortissima, ma prevale la volontà di non voler rovinare questa comunque bella giornata...
Oltretutto il freddo si è impossessato dei miei piedi e, in particolare, non ho più sensibilità in quello destro...
Un paio di foto...

Verso il Rifugio Auronzo, a circa 2.100 mt di altitudine: la situazione è in netto peggioramento...

... e comincia pure a nevicare!

...e, facendomi forza, giro la bici e inizio tremante la discesa.
Arrivato al bivio per Misurina la neve si trasforma in pioggia. Mi fermo vicino a una baracca di legno e indosso l'ultima giacca asciutta rimasta nello zaino: il freddo ormai ce l'ho dentro... se non altro eviterò di prenderne dell'altro!
Il ritorno è tutto fuorchè divertimento... ma solo voglia di tornare a casa, fare una doccia calda e mettermi a tavola...
Ripenso a quello che avrei potuto fare se ci fosse stato bel tempo.... alla soddisfazione che avrei potuto provare salendo alle Tre Cime in queste condizioni... all'ipotetico tentativo di avviarmi sul sentiero verso la forcella Lavaredo... ma forse è giusto così e tutto sommato sono contento di accettare questo limite, il confine tra le mie possibilità e ciò che la Montagna ha concesso, almeno per oggi.
Arrivederci al 2011...

Alla fine ho percorso 70 km esatti e circa 1.200 mt di dislivello e, per compensare la delusione, mi sono buttato su questo...


"Mezze lune di patate ripiene di gallinacci con burro fuso, gallinacci, formaggio grigio di Sesto fuso ed erba cipollina" [by Chef Oberhammer di Aufkirchen - Dobbiaco]