MILANO (Reuters) - Anche l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, gli imprenditori Diego Della Valle, Emilio Gnutti e Carlo De Benedetti furono spiati dall'organizzazione di ex dirigenti Telecom che secondo la procura di Milano raccoglieva illecitamente informazioni riservate.
E' quanto dichiara Marco Bernardini -- uno degli indagati, ex investigatore privato ed ex funzionario del Sisde, grazie alle cui rivelazioni si è arrivati agli arresti di ieri -- in un estratto di un verbale di interrogatorio del 29 novembre 2006, contenuto nell'ordinanza con la quale il Gip di Milano Giuseppe Gennari ha disposto nuovi provvedimenti restrittivi.
In particolare, nel passaggio dell'interrogatorio citato, Bernardini dichiara di essersi "occupato di svolgere incarichi investigativi" nei confronti di dirigenti, finanzieri e politici quali "Carla Cico, Dantas, Fratelli Decclesia, Vittorio Nola, Al Walid, Bisignani, De Benedetti, Diego Della Valle, Gnutti, Mucchetti, Marco Squattriti e Tremonti".
Per quanto riguarda l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, Bernardini ricorda che "la richiesta proveniente dalla Telecom era quella di riuscire a procurare un contratto stipulato tra Tremonti e Bossi presso un notaio . Tuttavia non riuscì ad evadere la richiesta".
Ieri il gip ha ordinato l'arresto del manager di Telecom Italia ed ex responsabile dell'Information Security della società, Fabio Ghioni, del giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini e del consulente dell'azienda telefonica Rocco Lucia, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura milanese sulla raccolta illegale di informazioni riservate da parte di ex dirigenti Telecom.
L'ordinanza ha disposto anche un nuovo ordine di custodia cautelare -- il terzo per lui dall'avvio dell'inchiesta -- per Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza Telecom, in carcere dal 20 settembre scorso.
Nei confronti di Sasinini e Lucia sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato contenute nelle ordinanze di custodia sono associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto d'ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione.
Fra gli episodi contestati nelle ordinanze agli arrestati di oggi, dicono le fonti, spicca anche un "attacco informatico" al computer dell'ex amministratore delegato di Rcs Vittorio Colao e a quello del giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti.
Tavaroli viene considerato il principale indagato nell'inchiesta sui dossier abusivi condotta dai pm milanesi Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi, che vede decine di indagati con le ipotesi di reato, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreto di ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.
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il 15/03/2009 alle 19:26
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