Creato da: luppo2 il 24/01/2006
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Italia

Post n°596 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da luppo2

MILANO (Reuters) - Anche l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, gli imprenditori Diego Della Valle, Emilio Gnutti e Carlo De Benedetti furono spiati dall'organizzazione di ex dirigenti Telecom che secondo la procura di Milano raccoglieva illecitamente informazioni riservate.

E' quanto dichiara Marco Bernardini -- uno degli indagati, ex investigatore privato ed ex funzionario del Sisde, grazie alle cui rivelazioni si è arrivati agli arresti di ieri -- in un estratto di un verbale di interrogatorio del 29 novembre 2006, contenuto nell'ordinanza con la quale il Gip di Milano Giuseppe Gennari ha disposto nuovi provvedimenti restrittivi.

In particolare, nel passaggio dell'interrogatorio citato, Bernardini dichiara di essersi "occupato di svolgere incarichi investigativi" nei confronti di dirigenti, finanzieri e politici quali "Carla Cico, Dantas, Fratelli Decclesia, Vittorio Nola, Al Walid, Bisignani, De Benedetti, Diego Della Valle, Gnutti, Mucchetti, Marco Squattriti e Tremonti".

Per quanto riguarda l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, Bernardini ricorda che "la richiesta proveniente dalla Telecom era quella di riuscire a procurare un contratto stipulato tra Tremonti e Bossi presso un notaio . Tuttavia non riuscì ad evadere la richiesta".

Ieri il gip ha ordinato l'arresto del manager di Telecom Italia ed ex responsabile dell'Information Security della società, Fabio Ghioni, del giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini e del consulente dell'azienda telefonica Rocco Lucia, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura milanese sulla raccolta illegale di informazioni riservate da parte di ex dirigenti Telecom.

L'ordinanza ha disposto anche un nuovo ordine di custodia cautelare -- il terzo per lui dall'avvio dell'inchiesta -- per Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza Telecom, in carcere dal 20 settembre scorso.

Nei confronti di Sasinini e Lucia sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato contenute nelle ordinanze di custodia sono associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto d'ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione.

Fra gli episodi contestati nelle ordinanze agli arrestati di oggi, dicono le fonti, spicca anche un "attacco informatico" al computer dell'ex amministratore delegato di Rcs Vittorio Colao e a quello del giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti.

Tavaroli viene considerato il principale indagato nell'inchiesta sui dossier abusivi condotta dai pm milanesi Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi, che vede decine di indagati con le ipotesi di reato, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreto di ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.

 
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luppo2
luppo2 il 19/01/07 alle 21:37 via WEB
Intercettazioni: richiamo GaranteLettera a Csm, uffici giudiziari adottino misure tutela dati (ANSA)-ROMA,21 GIU- Nel pubblicare le intercettazioni, la stampa si attenga a tutti i principi del codice per la protezione dei dati personali, dice il Garante. La prescrizione dell'Autorita' per la protezione dei dati personali e' contenuta in un provvedimento di carattere generale adottato oggi all' unanimita' dopo le polemiche seguite alle inchieste su 'Calciopoli' e su Vittorio Emanuele di Savoia. Il Garante ha anche inviato una lettera al Csm perche' tutti gli uffici giudiziari si attivino in tal senso. (22/06/2006). Beh, allora non è solo "Bush" chi fa intercettazioni delle comunicazzione...
(Rispondi)
 
luppo2
luppo2 il 20/01/07 alle 14:53 via WEB
Era il "proprietario di controllo" di Telecom Italia ossia Marco Tronchetti Provera, a trarre benefici diretti dell'attività di raccolta illegale di informazioni predisposta da dirigenti ed ex dirigenti del gruppo italiano coinvolti in una serie di operazioni coperte dai vertici dell'azienda telefonica. E' la conclusione a cui giunge il gip milanese Giuseppe Gennari nell'ordinanza con cui ieri ha disposto l'arresto del manager Telecom Italia Fabio Ghioni, dell'ex giornalista di Famiglia Cristiana Guglielmo Sasinini e del consulente dell'azienda telefonica Rocco Lucia, e ha notificato un nuovo ordine d'arresto - il terzo - a Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza Telecom Italia in carcere dal 20 settembre, che secondo i magistrati aveva un ruolo preminente nel gruppo accusato di aver creato una centrale di spionaggio ai danni di aziende concorrenti, imprenditori, giornalisti e uomini politici. Conclusione alla quale Tronchetti Provera risponde con una nota in cui, ricalcando le dichiarazioni di ieri, ribadisce la sua "totale estraneità alle vicende connesse alla illegittima creazione di dossier" e dice che adirà le vie legali nei confronti di chi lede la sua onorabilità. Il giudice, nell'ordinanza di 213 pagine letta da Reuters, definisce le operazioni di dossieraggio "attività che inequivocabilmente rispondevano a una logica di tipo aziendale... evidentemente e univocamente dettate da una distorta ed illegale ratio di tutela ed incremento del patrimonio aziendale". "Né è pensabile che Tavaroli - si legge ancora - si sia esposto a rischi quali quelli di cui oggi deve sopportare i costi, senza una definita ed esplicita copertura da parte dei vertici aziendali". Tronchett: Estraneo ad attività illegali. Io stesso vittima dossier In una nota diffusa in serata, Tronchetti Provera, presidente di Pirelli e primo azionista indiretto di Telecom Italia, di cui è stato presidente sino al settembre 2006, "ribadisce con forza che non ha mai, durante la presidenza Telecom Italia o di Pirelli e neppure prima, dato incarico alcuno per lo svolgimento di attività illegali". "Sottolinea che - continua il comunicato - come più volte apparso sulla stampa, egli stesso e i suoi famigliari hanno subito controlli illegali al pari degli altri soggetti coinvolti in queste vicende". "L'emersione delle attività illegali sopra menzionate - prosegue - è peraltro anche dovuta al contributo alle indagini della Magistratura dato dalle società Telecom Italia e Pirelli per sua diretta disposizione". "Marco Tronchetti Provera - conclude - si riserva infine di adire le vie legali nei confronti di coloro i quali abbiano fatto o continuino a fare dichiarazioni gravemente lesive della sua onorabilità". La vicenda che ha condotto ai nuovi arresti di ieri è quella, fra l'altro, degli attacchi informatici nel 2004 ai computer dell'allora amministratore delegato di Rcs Vittorio Colao e del giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti, dopo una serie di articoli scritti sulla Pirelli, e lo spionaggio dello stesso giornalista e di Rosalba Casiraghi, all'epoca revisore e sindaco di Rcs. Le ipotesi di reato a carico degli arrestati sono associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto d'ufficio, accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione. Gip: "Logiche a beneficio del proprietario di controllo" Tavaroli nei suoi numerosi interrogatori ha comunque sempre sostenuto di aver agito all'insaputa dei vertici aziendali. "Qui ci troviamo di fronte a una gravissima intromissione nella vita privata delle persone e a un tentativo di captazione occulta di dati e notizie riservate - scrive il gip nell'ordinanza di arresto - Mossa da logiche puramente partigiane, nella contrapposizione tra blocchi di potere economico e finanziario". "Logiche che tendono a beneficiare non già l'azienda come tale ma colui che, in un dato momento storico, ne è proprietario di controllo", dice il giudice. "Leggendo le pagine del dossier riservato su Colao... - continua l'ordinanza - si ha la netta sensazione che l'obiettivo finale di tutte queste attività fosse quello di anticipare mosse finanziarie e politiche non gradite a qualcuno e predisporre le necessarie contromisure, giovandosi del ricorso a metodi radicalmente illeciti". "Che Ghioni facesse tutto questo di sua iniziativa, lo si è detto, è palesemente inverosimile; che Tavaroli gestisse pratiche di questo genere nel suo singolare interesse è, parimenti, altamente improbabile", conclude il gip Gennari. In un altro punto dell'ordinanza il giudice dice che "la Security del gruppo Telecom-Pirelli sotto la guida ispirata di Tavaroli" si era tramutata in una "vera e propria fabbrica di dossier personali". "Della questione Rcs si occupava direttamente Tronchetti" "Si è visto che l'attività giornalistica di Mucchetti, così come la sua nomina a vice direttore ad personam del Corriere della Sera, aveva destato specifico fastidio in Telecom Italia e precisamente alla persona del suo presidente Tronchetti Provera - precisa il giudice nell'ordinanza - Si è infine visto che lo stesso amministratore delegato di Rcs Colao era espressione, all'interno degli assetti proprietari di Rcs, della cordata opposta di quella riferibile a Tronchetti Provera". "Questo per concludere che non era certo il dottor Ghioni ad avere specifico interesse a controllare le mosse di Mucchetti e di Colao - si legge nel documento giudiziario - Tanto è vero che della questione Rcs si interessava direttamente Tronchetti Provera". Il giudice Gennari , manager della Value Partners, società che prestò consulenza a Telecom, che dice a verbale che "verso gennaio-febbraio 2005 ricevetti in tarda serata una telefonata da parte di Tavaroli sul mio cellulare, e questi mi riferiva che mi avrebbe citato nel contenuto di un rapporto sull'argomento Rcs, destinato a Tronchetti". Altri obiettivi: Espresso, Repubblica, De Benedetti e anche il garante Nell'ordinanza il gip elenca poi i risultati di alcune delle attività di indagine, fra cui una perquisizione del maggio 2006 a carico di Tavaroli, nella quale, scrive, "viene rinvenuto un appunto manoscritto in cui, sotto la dicitura 'Targets' (Obiettivi), si leggono i nomi delle case editrici Rizzoli, Rcs e delle testate Espresso, Il Mondo, Repubblica". Ma non solo. "Sempre nel corso della medesima perquisizione - scrive il magistrato - viene rinvenuto un report, con la indicazione Riservato e dedicato interamente a Vittorio Colao" che conteneva "notizie di carattere evidentemente personale o familiare su Colao, considerazioni sulla provenienza politica di Colao nonché sul fatto che lo stesso Colao, su mandato del banchiere [Giovanni] Bazoli [all'epoca presidente di Banca Intesa], sarebbe stato impegnato a favorire la ascesa di Mucchetti all'interno del Corriere". Nel documento in cui il giudice riassume le risultanze dell'inchiesta che vede finora decine di indagati, si elencano una pluralità di altri soggetti spiati fra cui spiccano fra gli altri, l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti e gli imprenditori Diego della Valle, Emilio Gnutti e Carlo De Benedetti. A finire al centro dell'attenzione di quella che il giudice ha definito la "fabbrica dei dossier", si legge nell'ordinanza, finirono anche i vertici dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, che inflisse nel 2004 una pesante multa a Telecom. Oggi intanto Fabio Ghioni, arresto ieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, mentre è scattata la sospensione automatica dall'Albo dei giornalisti per Guglielmo Sasinini, agli arresti domiciliari. (° fonte Reuters)
(Rispondi)
 
autores
autores il 25/04/07 alle 16:37 via WEB
Scusa,come si fa a essere protetti da quelli che hai fatto arrestare e licenziare,quando tutti sono disposti solo a morire,essere ex,indagati,incriminati,lavorare per il terrorismo, processati,licenziati,ammazzati,arrestati,e fare lo scndalo piu' scandalo esistente al mondo?
(Rispondi)
 
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