ANARCO-COMUNISMO CRISTIANO
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LA TEOLOGIA DELLA LOTTA DI CLASSE:
LA RIVOLUZIONE COMUNIONISTA attraverso un quotidiano anarco-comunista mistico
(LA LOTTA DELL'ALLEANZA UGUALE-POPOLO DELL'UGUALE
CONTRO L'ALLEANZA ALTARE-CAPITALE,
CONTRO LE IPOSTASI DELL'AVERE E DEL POTERE,
CONTRO GLI ADORATORI DI MAMMONA)
E' UN ATTO LITURGICO,
PERCHE' E' LA PRASSI
DELL'ALLEANZA DIO-ULTIMI OGGI.
E' LA LOTTA PER IL REGNO DELL'UGUALE
NEL TEMPO E NELLO SPAZIO.
ECCO PERCHE' TRA I COMPITI
DEGLI INTELLETTUALI ORGANICI
ALL'EGEMONIA E AL COMANDO
DEL POPOLO DELL'UGUALE,
TRA I COMPITI DELLE ESISTENZE CONSACRATE
ALLA CITTA' DELL'UGUALE,
TRA I COMPITI DEI SACERDOTI
E DEI PROFETI DELL'UGUALE,
TRA I COMPITI DEL POPOLO DELL'UGUALE,
TRA I COMPITI DEL PROLETARITO PRECARIO,
C'E' L'ELABORAZIONE DI UNA TEOLOGIA COMUNIONISTA,
COME TEORIZZAZIONE DELLA PRATICA DEL MESSIA COLLETTIVO,
C'E' LA COSTRUZIONE DI UNA LITURGIA
DELLA LOTTA DI CLASSE
COMUNIONISTA.
IO HO VISSUTO
PER MODELLARMI,
(IMITATIO CHRISTI:
IMITAZIONE DEL CRISTO
DEI LAVORATORI,
DEI POVERI,
CHE SONO IL POPOLO DI DIO,
PERCHE' GIA' VIVONO IL REGNO DIO:
L'ESISTENZA DELLE SFRUTTATE/TI E DELLE OPPRESSE/I,
E',
SECONDO IL CRISTO,
LA CELEBRAZIONE
DELLA PRESENZA E DELLA VOLONTA'
DELL'UGUALE TRA NOI,
QUI ED ORA,
MENTRE LE CASTE E LE COSCHE,
I RICCHI E I POTENTI,
NE SONO LA NEGAZIONE VIVENTE,
SECONDO GESU'),
FEDELE
AL LIBERATORE DEGLI SCHIAVI,
FIN DA ADOLESCENTE,
QUANDO INCONTRAI IL VANGELO
SULLA MARINA DI AEQUA,
MI SONO COSTRUITO OGNI GIORNO,
DISCEPOLO DEL POPOLO DELL'UGUALE
DA LUNGHISSIMI ANNI,
COME UN INTELLETTUALE ORGANICO
AL
PROLETARIATO PRECARIO,
mi somo forgiato in qualunque tempo
e in qualunque stagione
come un teorico
della
RELIGIONE DEL PROLETARIATO
(tutto cio' che non appartiene
al SACRAMENTO
DELLA SOCIALIZZAZIONE
DELLE COSE,
DEI MESTIERI,
DEI POTERI
non viene dall'UGUALE,
ma viene dal
CULTO DELL'ANTI-UGUALE,
difatti L'AMORE DEL PROSSIMO
COME AMORE PER DIO
TROVA
NELLA LOTTA DI CLASSE
nell'ottica dell'anarco-comunismo cristiano,
NELLA POLITICA
RIVOLUZIONARIA,
COME FU PER IL CRISTO,
ERETICO ED EVERSORE POLITICO
- INRI -,
COME FU PER GLI ERETICI,
COME E' PER LA TEOLOGIA
DELLA RIVOLUZIONE,
LA PRASSI
E LA LITURGIA
PER LA MESSIANICA LOTTA
DEL POPOLO DELL'UGUALE,
PER L'UNITA'
DEL CORPO MISTICO,
PER LA CELEBRAZIONE
EUCARISTICA
DEL REGNO DELL'UGUALE
TRA NOI
QUI ED ORA).
Amen
profeta rosso
L'ANARCO-COMUNISMO MISTICO
(l'anarchismo cristiano è una corrente dell'anarchismo, fondata sul rifiuto dell'autorità (ecclesiastica o statale), sul rapporto diretto con Dio e sull'egualitarismo). COME ERA PER GESU', COME E' PER Lev Tolstoj, capostipite dell'anarchismo cristiano COME E' PER SIMONE WEIL (prima meta' del '900): Tommaso Muntzer (1500), Georges Tcholkov (autore nel 1906 del manifesto dell'anarchismo mistico), Karelin, Vladmir Soloviov, Agnia, Vassili Nalimov Victor Lebrun Dorothy Day, Ivan Illich,anni '70 (la restaurazione della contro-societa' del dono conviviale come regno messianico, come antidoto all'alienazione clerico-capitalistica: la rivoluzione come auto-liberta',organizzata collettivamente, dell'individuo altruista e collettivista,qui ed ora): una nuova prassi per il Proletariato Precario, nuovo messia collettivo).
C'E' UN ANARCHISMO MISTICO INDU': GANDHI,
UN ANARCHISMO MISTICO ISLAMICO CONTEMPORANEO: Hakim Bey e Yakoub Islam.
Una religiosita' rivoluzionaria CONTRO LA CHIESA DEL POTERE, LA CASTA SACERDOTALE ALLEATA DELLA CASTA POLITICA,DELLA CASTA ECONOMICA, DELLA CASTA INTELLETTUALE, DEL PALAZZO, CONTRO UNA RELIGIONE OPPIO DEI POPOLI E DEI POVERI, PER LA CHIESA E LA RELIGIONE DEGLI ULTIMI.
IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO
ACCETTAVA SOLO IL SACERDOZIO UNIVERSALE
DEI CREDENTI:
TUTTI I CREDENTI, OSSIA,
ERANO CONSIDERATI SACERDOTI:
NON ESISTEVA LA CASTA SACERDOTALE,
SE NON NELLA RELIGIONE DEL PALAZZO,
NELLA CHIESA DEL POTERE:
DI FATTI IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO
ERA LA RELIGIONE DEGLI SCHIAVI,
SECONDO GESU'.
TANTO E' VERO CHE IL NOSTRO RAPPORTO CON DIO
E' PRIMA DI TUTTO E SOPRATUTTO PERSONALE,
ANCHE COLLETTIVO,PERO',
DA POPOLO DI DIO.
BISOGNA DUNQUE RIPRISTINARE,
OLTRE ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA POLITICA
E ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA ECONOMICA
(COMUNIONE DEI BENI E DEI POTERI,
COME ERA NELLE PRIME SOCIETA' UMANE)
ANCHE LA DEMOCRAZIA DIRETTA RELIGIOSA,
COME ERA NELLA PRIMA COMUNITA' CRISTIANA:
NEGANDO LA PRATICA E LA TEOLOGIA DEL POTERE (ALLEANZA ALTARE-POTERE),
RITORNANDO ALLA PRATICA E ALLA TEOLOGIA MESSIANICA,
NEGANDO SIA LA PRATICA E LA TEOLOGIA TRADIZIONALISTA
(L'ALLEANZA TRONO-ALTARE,CHIESA-NOBILTA'),
SIA LA PRATICA E LA TEOLOGIA LIBERALE
(L'ALLEANZA ALTARE CAPITALE:CHIESA- BORGHESIA FINANZIARIA,
CLERICO-MASSONICA)
PER UNA PRATICA E UNA TEOLOGIA CRISTIANO-ANARCO-COMUNISTA,
PER UN'ALLEANZA DIO L'UGUALE-PROLETARIATO PRECARIO,
DIO-ULTIMI, COME ERA PER GESU',
IL MESSIA RELIGIOSO E POLITICO DEI POVERI,
IL SALVATORE E LIBERATORE DEGLI SCHIAVI.
Amen.
UN MOVIMENTO
PER LE COMUNITA'
ANARCO-COMUNISTE MISTICHE
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PER UNA TEOLOGIA DELLE ULTIME E DEGLI UMILI,
CONTRO LA TEOLOGIA DELLE CASTE E DELLE COSCHE,
PER UNA POLITICA DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
(SOCIALIZZAZIONE DEI POTERI)
CONTRO LA DEMOCRAZIA DIRETTA DELLE CUPOLE,DEI POTERI FORTI
(I LADRI DEL PLUS-POTERE),
PER L'ECONOMIA DELLA SOCIALIZZAZIONE DELLE COSE
CONTRO L'ECONOMIA DEI BANCHIERI,
DEGLI INDUSTRIALI,
DEI COMMERCIANTI
(I LADRI DEL PLUS-LAVORO),
PER UN'ARTE AL SERVIZIO DEGLI ULTIMI
E NON SOPRAMMOBILE E PIEDISTALLO DEI POTENTI,
PER UNA SOCIETA' DELLE UGUALI E DEI LIBERI,
CONTRO LA SOCIETA' DELL'AVERE E DEL POTERE,
DELLE CASTE E DELLE COSCHE.
UNA NUOVA SINTESI RIVOLUZIONARIA:
IL COMUNIONISMO MISTICO:IL COMUNISMO D'AMORE
da Wikipedia
''Il rabbino qabbalista ortodosso Yehuda Ashlag ha sempre sostenuto la possibilità di conciliare la credenza religiosa con il comunismo libertario, basato sui principi della Qabbalah, che egli definiva "comunismo altruista". Ashlag sosteneva il movimento dei kibbutz e predicava l'edificazione di una rete di comuni internazionale autogestiti che, finalmente, distruggerebbe completamente il regime della forza brutale poiché «ogni uomo farebbe soltanto ciò che è giusto ai suoi occhi», ritenendo che non ci fosse niente di più umiliante e degradante per una persona che essere sottomessa alla forza brutale del governo.
Un rabbino ortodosso britannico, Yankev-Meyer Zalkind, è stato un anarchico-comunista ed un anti-militarista molto attivo, particolarmente vicino alle posizioni di Rudolf Rocker. Egli affermava che l'etica del Torah, se ben compresa, è molto vicino ai principi dell'anarchismo''.
LA PRASSI COMUNIONISTA
UNA SINTESI
TRA LA PRASSI
DELLA TEOLOGIA DELLA RIVOLUZIONE,
DEL MARXISMO RIVOLUZIONARIO,
DELL'ANARCHISMO,
DELL'ESISTENZIALISMO CRISTIANO,
DEL PERSONALISMO,
DELLO SPIRITUALISMO PERSONALISTICO,
DELLA PSICO-ANALISI,
DELLA NUOVA INTELLIGENZA
ARTIFICIALE.
LA CHIESA DEL PROLETARIATO PRECARIO
E' LA CHIESA,LA LITURGIA,LA TEOLOGIA DELL'UGUALE,
CONTRO TUTTI I DOGMI
CONTRO OGNI RITUALISMO,
OGNI INTEGRALISMO,
OGNI CLERICALISMO,
OGNI GERARCHIA,
OGNI POTERE,
IN NOME DEL LIBERO ARBITRIO
E DELLO SPERIMENTALISMO
DELLA PRASSI MISTICA.
LA RELIGIONE DEL PROLETARIATO PRECARIO
E' L'ADORAZIONE IN SPIRITO E IN VERITA'
DELLA SOCIALIZZAZIONE DELLE COSE,DEI MESTIERI,DEI POTERI
COME SEGNO DELL'UGUALE NEL NOSTRO QUOTIDIANO,
COME EUCARESTIA, CONDIVISIONE, DEL CORPO MISICO.
LA CHIESA DELL'ALLEANZA UGUALE-PROLETARIATO PRECARIO
E' L'INCARNAZIONE IN OGNI ESISTENZA
DELLO SPIRITO E DELL'ENERGIA DELL'UGUALE
IN OGNI ISTANTE,
COME PRASSI PER SCONFIGGERE
L'EGEMONIA E IL COMANDO DELL'ALLEANZA ALTARE-CAPITALE
NEL NOSTRO LAVORO.
LA CHIESA DELLO SPIRITO DELL'UGUALE
E' L'ASSEMBLEA DEL POPOLO DELL'UGUALE
NELLA TERZA ERA.
IL COMUNIONISMO MISTICO
(il passaggio dell'egemonia, nella lotta per lo Spirito dell'Utopia nella Storia, dalle prassi di Liberazione, alle prassi di Salvezza)
U N M O V I M E N T O
P E R L ' I N C A R N A Z I O N E
D E L L O S P I R I T O
DELL'UGUALE
N E L L A N O S T R A
E S I S T E N Z A,
N E L N O S T R O
L A V O R O .
N E L L A S O C I E T A'.
L A P R A S S I
C O M U N I O N I S T A
P E R
UNA,
CENTO,
MILLE
COMUNITA'
PER LA SOCIALIZZAZIONE
DELLE COSE,
D E I M E S T I E R I
E DEI POTERI
QUI ED ORA
COME INCARNAZIONE DELLO SPIRITO DELLA VITA
NELLA CITTA' DELL'UGUALE.
LA DIGNITA' DEI SINGOLI E DI UN POPOLO
VIVIAMO IN UN TEMPO IN CUI E' RARA
(DATA LA MENTALITA' ASSOLUTISTA, NEOFEUDALE, DELLA CLASSE DIRIGENTE religiosa,politica,economica...)
LA LIBERTA' INTELLETTUALE: POCHI HANNO IL CORAGGIO DI OPPORSI AL VERBO DEL POTERE, CHE RITIENE DI AVERE LE CHIAVI DEL VERO E DEL FALSO, DEL GIUSTO E DELL'INGIUSTO, E' RARA, NEL PALAZZO, L'ONESTA' CON SE STESSI O L'IDENTIFICAZIONE CON I DIRITTI DEI SINGOLI E DEI POPOLI: UNA GENERAZIONE INTERA E UN POPOLO INTERO, - I POVERI CRISTI - SONO UMILIATI NEL PAESE DELLE CASTE, NELLA CITTA' DEL CLERICO-POTERE MASSONICO.
NOI CHIAMIAMO LE ANIME
AD INSORGERE
GANDHIANAMENTE
CONTRO I NEMICI
DELLO SPIRITO DELL'UGUALE,
CONTRO L'ATEA ALLEANZA
ALTARE-CAPITALE.
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IL COMUNIONISMO MISTICO
L'ANARCO-COMUNISMO MISTICO
(IL COMUNITARISMO COMUNISTA E PERSONALISTICO)
SI PONE COME RISPOSTA
ALLA DOMANDA:
-QUALE TEORIA
NEL POST-SOCIALISMO ? -.
E' UNA RIVOLUZIONE SOGGETTIVA ED OGGETTIVA,
PERMANENTE, TOTALE E GLOBALE,
E' LA RIVOLUZIONE DELLA PRASSI DELL'UGUALE,
DELLA PRATICA E DELLA TEORIA
DELL'ALTRUISMO E DEL COLLETTIVISMO
E' LA RIVOLUZIONE DELLA PRATICA E DELLA TEORIA,
QUI ED ORA E SEMPRE,
DELLA SOCIALIZZAZIONE
DELLE COSE E DEI POTERI
PERSONALI E COLLETTIVI
CONTRO LA PRATICA E LA TEORIA
DELL'AVERE E DEL POTERE,
DELL'EGOISMO E DEL CAPITALISMO,
E' LA RIVOLUZIONE DELLA PRATICA E DELLA TEORIA
DELLA VERITA'
CONTRO LA FALSITA' E L'IPOCRISIA NOSTRA E ALTRUI,
DELLE CASTE E DELLE COSCHE,
E' LA RIVOLUZIONE DEI BISOGNI E DELLE LIBERTA'
MORALI,
SOCIALI,
INTERPERSONALI,
FISICHE,
QUI ORA
E DOVUNQUE,
E PER SEMPRE,
E' LA RIVOLUZIONE DEL BENE,
DEL GIUSTO,
DEL VERO,
DEL BELLO,
E' LA LITURGIA DELL'UGUALE,
E' LA CHIESA DELL'UGUALE,
MADRE E PADRE DI TUTTI.
E' LA PRASSI DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA
PERSONALE E COLLETTIVA,
E' LA RIVOLUZIONE
DELLA RELIGIONE DEL PROLETARIATO PRECARIO,
E' LA SOCIALIZZAZIONE DELLE COSE E DEI POTERI
COME SEGNO,
COME EUCARESTIA,
COME SACRAMENTO
DEL PANE E DEL VINO COMUNITARIO,
COME MESSA IN OGNI ISTANTE DEL QUOTIDIANO,
COME INCARNAZIONE DELL'UGUALE NEL LAVORO AGAPICO
CONTRO L'APOSTASIA DELLE CASTE E DELLE COSCHE,
E' LA TEOLOGIA DELLA RIVOLUZIONE IPOTETICO-DEDUTTIVA,
SPERIMENTALE,
CONTRO OGNI FONDAMENTALISMO
E OGNI CLERICALISMO O CONVENTUALISMO,
PERCHE' LO SPIRITO SANTO,
LO SPIRITO DELL'UTOPIA DELL'UGUALE,
DELL'INCARNAZIONE DELL'UGUALE NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
(DA PARTE DI OGNI DONNA E OGNI UOMO,
CHE SCELGA NELLE SUE OPERE,
NEI SUOI PENSIERI,
NELLE SUE PAROLE
LA CONDIVISIONE,
IL REGNO DELL'UGUALE),
SOFFIA DOVE E QUANDO VUOLE,
SENZA NESSUNA DELEGA A NESSUNA CASTA E A NESSUNA COSCA:
E' LA LOTTA DI CLASSE PER L'UGUALE
COME SCELTA DEL LIBERO ARBITRO QUOTIDIANO.
E' LA LOTTA PER IL REGNO DI DIO,
COME REGNO DELL'UGUALE,
COL PROLETARIATO PRECARIO,
IL MESSIA COLLETTIVO VISIBILE,
IL POPOLO DI DIO,
CROCIFISSO DALLE CASTE E DALLE COSCHE,
MOVIMENTO DELLE COMUNITA' COMUNIONISTE ORGANIZZATE,
IN UNA LOTTA PER LA SALVEZZA E LA LIBERAZIONE MESSIANICA.
UTILIZZANDO LA PRASSI DEL CRISTIANESIMO, DEL BUDDISMO, DELL'ISLAMISMO, DELL'INDUISMO DEI POVERI,
NON QUELLO DEI RICCHI DEI POTENTI,
UTILIZZANDO, DUNQUE, LA TEOLOGIA DELLA RIVOLUZIONE (C,Torres, Malcom X) DELL'ANARCO-COMUNISMO (Marx,Mao,Lenin,Bakunin, Che Guevara), DELL'ESISTENZIALISMO (Heidegger) DELLA PSICOANALISI (Jung,Lacan, Binswanger); DELLA MULTI-INTELLIGENZA ATIFICIALE (Winograd e Flores).
E' L'ALLEANZA
UGUALE-PROLETARIATO PRECARIO
CONTRO L'ALLEANZA
ALTARE-CAPITALE
NEL REGIME NEO-ASSOLUTISTA
CLERICO-MASSONICO.
Amen
ANARCHISMO CRISTIANO
- ^ George Woodcock, Cap VIII: Il profeta in L'anarchia: storia delle idee e dei movimenti libertari, Milano, Feltrinelli Editore [1966],
- ^ Simone Weil, Réflexions sur les causes de la liberté et de l'oppression sociale, (in fr) Paris, Gallimard [1955],
- ^ Jim Forest, L'anarchica di Dio, Milano, Paoline [1989],
DA WIKIPEDIA.
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LE COMUNITA' EGUALITARIE E LIBERTARIE ZAPATISTE (prima parte)
Post n°1979 pubblicato il 07 Settembre 2012 da poetamistico
Le comunità zapatiste, un esempio di nuove forme di governo. Javier Sicilia: i movimenti antisistema possono restare uniti ai margini dello Stato Hermann Bellinghasen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 1° gennaio. Gli attuali movimenti antisistema “possono restare uniti in profondo dialogo ai margini dello Stato e della sua economia”, come hanno fatto le comunità zapatiste “creando forme pedagogiche e di governo”, ha affermato Javier Sicilia durante la terza giornata del Seminario Internazionale di Riflessione ed Analisi che si sta svolgendo in questa città. Il poeta Javier Sicilia ha fatto riferimento ai “nuovi poveri” dalla certezza che il cambiamento avverrà solo se “non si metterà il vino nuovo negli otri vecchi”. Paragonando i movimenti zapatista e quello di Paz con Justicia y Dignidad, ha rimarcato le loro similitudini, perché “nascono dall’idea che si possono trasformare le condizioni imposte dallo Stato”. Sono, ha detto, “forme nuove che preludono a quello che si sta sviluppando nel presente disastro”. Comunità zapatiste esempio di nuove forme di governo. 2 gennaio 2012 di Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo La Jornada – Lunedì 2 gennaio 2012 Le comunità zapatiste, un esempio di nuove forme di governo. Javier Sicilia: i movimenti antisistema possono restare uniti ai margini dello Stato Hermann Bellinghasen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 1° gennaio. Gli attuali movimenti antisistema “possono restare uniti in profondo dialogo ai margini dello Stato e della sua economia”, come hanno fatto le comunità zapatiste “creando forme pedagogiche e di governo”, ha affermato Javier Sicilia durante la terza giornata del Seminario Internazionale di Riflessione ed Analisi che si sta svolgendo in questa città. Paulina Fernández e Gustavo Esteva, da riflessioni ed aspetti molto diversi, hanno concordato con Sicilia riguardo la sua valutazione dell’esperienza di autonomia e governo zapatista come elemento di grande esemplarità in questo momento in cui, avrebbe sostenuto più tardi – anche se di persona – Pablo González Casanova, “il 99 percento vincerà”. Nella prima sessione è stato letto un breve messaggio di Marcos Roitman, inviato da Madrid, che oltre ad esprimere la sua “adesione” al seminario, ha ribadito il suo appoggio all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), “arma del pensiero critico” per avere la giustizia, la libertà e la democrazia, rendendo possibili alternative ai governi dei mercati nel mondo. Con una dura descrizione critica della rapacità dei politici di tutti i partiti e del ruolo distorto dei partiti nella pratica democratica come puro business, Paulina Fernández, che studia da vicino il funzionamento reale e quotidiano dei governi autonomi zapatisti, ha criticato con dati ed esempi queste due forme diverse e non conciliabili di esercitare le responsabilità di governo e rappresentanza. Ha raccontato l’esperienza “del compa Jolil” e le motivazioni che l’hanno portato a partecipare ad un consiglio municipale autonomo, opponendola alle scandalose cifre che ci costano i politici e governanti, con i loro stipendi e benefits, sia per incarichi di rappresentanza che di governo o struttura di partito. Migliaia di milioni di pesos, la decomposizione e la mancanza di impegno sono la dimostrazione “di quello di cui è fatta la democrazia che ci hanno imposto”, in un paese profondamente disuguale. All’opposto c’è l’esperienza del “compa” indigeno, che la ricercatrice ha potuto accompagnare e conoscere durante i due anni in cui è stato “consejo“, come le comunità zapatiste definiscono chi svolge funzioni di governo. Senza retribuzione economica né bisogno di “sapere” governare, gli indigeni partecipano per elezione delle loro comunità a strutture di delibera e decisioni collettive, la cui unica ragion d’essere è il servizio. Fernández ha denunciato “l’impudicizia” di molti dei politici che si presentano senza aver reso conto delle funzioni svolte in precedenza, o con ancora carichi pendenti. “Cercano la nomina che li protegga dalle loro precedenti malefatte”. “Tutti i compagni svolgono tutte le attività”, ha poi sottolineato. Praticano un “governo differente”. Ha visto lavorare “al potere” Jolil per due anni, dove “è cresciuto come zapatista e come persona, senza corrompersi”. Attribuisce questo risultato agli obiettivi chiari della lotta dell’EZLN e delle comunità che, “senza arrendersi”, mantengono “la solidità morale dell’organizzazione zapatista”. Condizioni di vita e organizzazione sociale. All’opposto c’è l’esperienza del “compa” indigeno, che la ricercatrice ha potuto accompagnare e conoscere durante i due anni in cui è stato “consejo“, come le comunità zapatiste definiscono chi svolge funzioni di governo. Senza retribuzione economica né bisogno di “sapere” governare, gli indigeni partecipano per elezione delle loro comunità a strutture di delibera e decisioni collettive, la cui unica ragion d’essere è il servizio. Nella prima sessione è stato letto un breve messaggio di Marcos Roitman, inviato da Madrid, che oltre ad esprimere la sua “adesione” al seminario, ha ribadito il suo appoggio all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), “arma del pensiero critico” per avere la giustizia, la libertà e la democrazia, rendendo possibili alternative ai governi dei mercati nel mondo |
| "Nonostante la guerra che stiamo soffrendo, i nostri morti e i nostri detenuti, noi zapatisti non ci dimentichiamo ciò per cui lottiamo e quale è la nostra principale bandiera nella lotta per la democrazia, la libertà e la giustizia in Messico: quella del riconoscimento dei Diritti dei popoli indios. Per l'impegno preso dal primo giorno della nostra insurrezione, oggi torniamo a mettere in primo piano, al di sopra della nostra sofferenza, al di sopra dei nostri problemi, al di sopra delle difficoltà, l'esigenza che si riconoscano i Diritti degli indigeni con un cambiamento nella Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani che assicuri a tutti il rispetto e la possibilità di lottare per ciò che appartiene loro: la terra, il tetto, il lavoro, il pane, la medicina, l'educazione, la democrazia, la giustizia, la libertà, l'indipendenza nazionale e una pace degna." dalla Quinta dichiarazione della Selva Lacandona, EZLN, luglio 1998 | | | | | | Lo Stato più povero di tutto il Messico
"Non chiediamo denaro, vogliamo poter gestirci.
| | Lo Stato più povero di tutto il Messico | | | | | Più di 10.000 comunità indigene mancano di acqua potabile, fognature, elettricità, buone strade, comunicazioni e abitazioni. In un’abitazione indigena vivono mediamente sei o più persone; si tratta generalmente di una capanna di circa 16 metri quadri, quasi sempre con il pavimento di terra battuta. Il 75% delle circa 16.000 località rurali del Chiapas è privo di fognature e in molti villaggi non arriva la corrente elettrica, nonostante questo stato produca il 30% dell’energia elettrica di tutto il Messico. La maggior parte delle Comunità si trova in punti inaccessibili, in quanto solo il 20% delle strade del Chiapas sono asfaltate. In tutto il Messico solo il 22% della popolazione lavoratrice è contadina, mentre nel Chiapas lo è il 60%. Sempre nel Chiapas, il 20% della popolazione che lavora non guadagna denaro. Il 40% non arriva a guadagnare 30 pesos al giorno (meno di tre dollari americani); un altro 21% guadagna meno di 60 pesos al giorno. Il Chiapas è al primo posto per quanto riguarda la mortalità infantile: tra il 12% e il 18% dei bambini indigeni muore di malattie curabili come la diarrea o la denutrizione cronica. Nelle comunità indigene la denutrizione infantile arriva fino all’80%. È rara in Chiapas una famiglia indigena che non conti 3 o 4 bambini morti prima dei 5 anni. Le principali cause di mortalità nelle zone emarginate sono tubercolosi e denutrizione. La media statale è di un medico ogni 1132 abitanti, ma nelle zone indigene è decisamente inferiore: nei 17 Municipi autonomi del Chiapas, se escludiamo i volontari, c’è solo un medico. torna su "Non chiediamo denaro, vogliamo poter guardare l’orizzonte" Gli zapatisti si sono organizzati in Comunità essenzialmente sulla base della storia, dei legami familiari e della lingua che caratterizza ciascuno degli indigeni (gli indigeni parlano lingue fra di loro incomprensibili e in Messico esistono 62 gruppi etnici differenti). Tali Comunità sono dotate di forme di organizzazione nello stesso tempo semplici, efficaci e partecipative. Ciò è naturalmente facilitato dall’esiguo numero di persone che costituisce ciascuna Comunità (mediamente, alcune centinaia), ma trova il suo fondamento in una concezione del potere radicalmente differente da come possiamo immaginarcela. Tutte le cariche sono elette in forma diretta e assembleare, e non esistono partiti politici perché ciascuno nel corso dell’assemblea ha la possibilità di difendere le proprie idee e posizioni. Il mandato dei rappresentanti così eletti può essere revocato in qualsiasi momento dal popolo.Se volessimo sintetizzare con una frase l’idea che sta alla base della gestione della "cosa pubblica" nelle Comunità zapatiste, una delle definizioni migliori è certamente mandar obedeciendo, cioè comandare ubbidiendo, dove l’ubbidienza si sottointende totale nei confronti del popolo e vincolata al rispetto sacro per la parola data nell’assunzione di ogni incarico Ma le Comunità indigene così organizzate non sono fra di loro isolate e neppure la lingua costituisce un ostacolo insormontabile; al contrario, gli indigeni si coordinano fra di loro nei Municipi autonomi, tramite rappresentanti che nella maggior parte dei casi parlano anche in Spagnolo Castigliano; a loro volta i Municipi di una determinata zona si riuniscono periodicamente nelle assemblee dell’Aguascalientes di appartenenza. Tali riunioni sono particolarmente difficili da organizzare per le distanze significative che separano le diverse Comunità (ore o giorni di cammino). Solo alcune Aguascalientes possiedono un camion o un furgone, che non può evidentemente bastare alle esigenze di tutti. Inoltre gli spostamenti a piedi espongono continuamente i rappresentanti delle Comunità alle incursioni dei paramilitari (spesso conclusesi con assassinii e ferimenti gravi, quando non in vere e proprie stragi) e ai controlli invasivi e intimidatori da parte dell’Esercito Federale e dei corpi di polizia.La forma di coordinamento degli zapatisti è di tipo piramidale; la base della piramide (le Comunità) costituisce in senso forte l’oggetto e il soggetto del sistema economico, sociale e politico All’interno dei Municipi autonomi tutti gli aspetti della vita sociale sono organizzati attraverso specifiche Commissioni elette in modo assembleare dalle Comunità che rappresentano. Come esempio emblematico, prenderemo in considerazione l’organizzazione del Municipio Autonomo Ernesto Che Guevara, appartenente all’Aguascalientes di Morelia, che si trova nei pressi della città chiapaneca di Altamirano. L’analisi delle strutture descritte diventerà occasione per approfondire le condizioni di vita delle popolazioni indigene e le enormi differenze con i valori predominanti nelle cosiddette democrazie occidentali, come, per esempio, il rispetto e la tutela delle risorse naturali o la funzione centrale degli anziani e delle donne nella società. torna su
Consejo Autónomo Il Consiglio Autonomo è eletto da tutta la popolazione e il suo mandato varia a seconda delle decisioni espresse in ciascuna località. Suo compito è coordinare il lavoro delle differenti Commissioni impegnate nell’organizzazione di ambiti specifici di interesse pubblico, come l’educazione, la sanità e la giustizia. "Comandare ubbidendo" concretamente significa che la popolazione esprime i propri bisogni e il Consiglio Generale li analizza cercando di soddisfarli con la collaborazione di tutte le sottocommissioni. Come gli zapatisti ebbero modo di rilevare più volte in occasione delle visite della III Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani, i Governi Federale e Statale comandano senza consultare il popolo, neppure sulle questioni che riguardano più da vicino le realtà locali. Una delle difficoltà maggiori che il Consiglio deve affrontare è quella di rendere e mantenere il Municipio autosufficiente sotto ogni aspetto, in quanto ogni aiuto che possa venire dal Governo si è sempre dimostrato irrispettoso delle loro usanze e tradizioni, quando non è strategicamente utilizzato per corrompere l’unità delle Comunità creando conflitti e discriminazioni. Diverso è l’atteggiamento delle Comunità nei confronti degli aiuti provenienti dalla società civile nazionale e internazionale, i quali vengono generalmente accolti con favore; fanno naturalmente eccezione le associazioni e le ONG filogovernative, vero e proprio strumento contro-rivoluzionario. Gli zapatisti, infatti, preferiscono morire di fame e di malattie curabili, piuttosto che scendere a compromessi nella difesa dei propri diritti. Il rapporto con gli aiuti della società civile "degna" non si configura, per scelta precisa degli stessi indigeni, come un semplice intervento assistenziale, bensì come una vera e propria collaborazione basata su progetti il cui scopo è quello di contribuire all’autonomia e all’autodeterminazione delle popolazioni. Di qui l’importanza cruciale della formazione sul campo e della fornitura di strumenti e macchinari al fianco dei pur necessari interventi di emergenza. La vita quotidiana degli esponenti del Consiglio Generale è particolarmente impegnativa, in quanto si tratta di persone che solitamente ricoprono cariche di responsabilità anche all’interno della Comunità di provenienza, oltre che essere madri e padri di famiglia. L’attività di rappresentanza, infine, viene vissuta da parte loro con un ulteriore senso di responsabilità, derivante dalla chiara consapevolezza di pesare sulla restante popolazione per il proprio sostentamento. Tale considerazione può essere compresa appieno solo se si ricorda che nelle Comunità zapatiste ancora oggi si muore di fame o ci si ammala per malattie legate a carenze nell’alimentazione. torna su Comisión de Tierra y Territorio La Commissione che si occupa di Terra e Territorio ha il compito di curare le risorse naturali presenti nel Municipio, essenzialmente terra, acqua, alberi e campi coltivati. La terra viene coltivata tramite i cosiddetti "lavori collettivi", che vedono il coinvolgimento di donne, uomini e bambini. Non si pensi però a situazioni di "sfruttamento del lavoro minorile", come lo chiameremmo noi italiani, poiché ciascuno dà il proprio contributo in funzione dell’età e delle condizioni fisiche; nello stesso tempo non bisogna dimenticare che, poiché uno degli obiettivi principali è sopravvivere, l’apporto di ciascuno è indispensabile. A ciò si aggiunga che nelle Comunità zapatiste lo spazio riservato al gioco e all’educazione è centrale nella vita dei bambini Le coltivazioni preminenti e pressoché uniche sono quelle di mais, fagioli e caffé, cui si aggiungono quelle degli ortaggi. Quando si pensa a mais, fagioli e caffé si deve considerare che, a differenza di come siamo abituati a pensare, in Messico ne esistono decine di varietà diverse. La biodiversità della zona chiapaneca, su cui torneremo nell’articolo in cui si parlerà del Plàn Puebla-Panamà, è infatti elevatissima. Le circa 200 specie di mais oggi sono in pericolo di estinzione a causa della coltivazione illegale di mais transgenico (maggiormente produttivo e resistente). Anche la coltivazione dei fagioli è in pericolo: una multinazionale è riuscita a brevettarne una specie (naturale, non geneticamente modificata) e chiunque voglia coltivarla deve pagare i "diritti d’autore", così come chi viene scoperto a coltivarla senza permesso subisce pesanti pene pecuniarie. Le Comunità più fortunate possiedono polli, tacchini e maiali, che è facile vedere scorazzare liberi nell’abitato. Queste risorse alimentari, ove presenti, insieme a mais, fagioli, verdura e frutta, costituiscono gli alimenti base e tradizionali delle Comunità. Ciò ha comportato problemi quando alle Comunità, sopratutto quelle degli sfollati a causa del conflitto, sono stati offerti aiuti alimentari in scatola da parte di organismi internazionali. I cibi confezionati sono stati e vengono tuttora visti con sospetto e generalmente rifiutati. La terra non è di proprietà di nessuno perché è di tutti i membri del Municipio. Questa negazione esplicita della proprietà privata continua a scontrarsi con gli interessi dei proprietari terrieri e dei contadini messicani che invece, incoraggiati dal Governo, puntano a una progressiva e individuale acquisizione della terra; per non parlare della continua pressione alla privatizzazione di terre e risorse naturali attuata dalle grandi multinazionali, come si vedrà chiaramente quando parleremo del Plàn Puebla-Panamà. I frutti del lavoro nei campi vengono distribuiti in base alle differenti necessità della popolazione. Anche gli alberi vengono tagliati quel tanto che basta per le case o per altri bisogni del Municipio. è assolutamente proibito vendere la legna. Come dicono gli zapatisti, ogni risorsa naturale no es negocio, es vida (non è un business, è vita). La Commissione di Terra e Territorio stabilisce anche quali siano i luoghi che devono essere conservati intatti, luoghi dove non è consentita neppure la coltivazione. Controlla, infine, che nei campi coltivati non si faccia uso di fertilizzanti o pesticidi chimici, porque matan la vida. |
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