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« il nostro primo giorno insiemePAROLE AFFILATE »

PROSPETTIVA OBLIQUA

Post n°2 pubblicato il 17 Marzo 2007 da liberamente0dgl

La diagnosi di Mutismo Selettivo è fatta, finita, confezionata su misura per mia figlia. E' un regalo a sorpresa. Apriamo il pacco e spuntano una bicicletta e un bigliettocon scritto.... "pedala!" peccato che noi non sappiamo nemmeno ancora usare il triciclo. 

Oscillo con cadenza regolare di circa 50 minuti tra accettazione e rifiuto della diagnosi. Inspiegabilmente non passo attraverso la negazione ma forse è perchè il primo sito visitato al riguardo sembrava parlasse esattamente di mia figlia, neanche l'avessero spiata in questi 4 anni e l'avessero poi sbattuta in prima linea in rete. 

Da questo momento in avanti cambia la mia prospettiva e si fa obliqua, si trasformano i miei orizzonti e le mie aspettative riguardo Lisa (così la voglio chiamare) si capovolgono. 

Se fino a una manciata di ora fa la vedevo strana, diversa, anomala rispetto ai bambini della sua età ora invece è improvvisamente diventata geniale e molto avanti ....rispetto alla sua malattia.

Il suo mutismo è poco selettivo se paragonato al DSM-IV, ai criteri clinici di definizione e mi accorgo con grande sollievo e un pizzico di gioia, che non so dire da dove io tiri fuori, che ha fatto molto Lisa per avvertirmi, per chiedermi aiuto, per raccontarmi il suo disagio ma soprattutto per curarsi. Non più tardi dell'altro ieri mi ha chiesto di comprarle un microfono ed io, cretina, le ho perfino detto no trovandolo un oggetto inadeguato alle mie aspettative di gioco. Stamattina ovviamente le ho comprato un mini impianto karaoke e pianola e lei, felice, ancora adesso sta cantando e tenendo conferenze micorfono alla bocca ... ovviamente solo in presenza mia e del nostro cane ma credo sia prematuro aspettarsi di meglio. Lisa si arrabbia perchè il microfono non è ben amplificato, perchè non riesce a farsi sentire fino al Polo dice e aggiunge che lei, sì, che sa parlare bene.

Lisa si cura con astuzia e con l'intelligenza che io non ho avuto nel negarle in prima battuta quel regalo. 

e le altre frasi? quelle che mi diceva e che io non riuscivo a decifrare? tutti i suoi messaggi lanciati? Che me ne faccio adesso che per me rappresentano la misura del mio senso di colpa?

"mamma, io VOGLIO parlare ma mi vergogno" 

"mamma NON CI RIESCO, non so perchè non riesco a parlare"

"a cinque anni tutti  i bambini parlano? allora anch'io a cinque anni parlerò"

Ho parecchio su cui lavorare.

 
 
 
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