Creato da liberamente0dgl il 16/03/2007
chi ha paura del silenzio?
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

nonuccidereelisadelmedico99gilberto.pozzitatakatiangecaerny1962mamymusesilenziodgl11loredana.pilatializziPSICOALCHIMIEillipanmkybortyhadhiyaopalelis
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« PROSPETTIVA OBLIQUAPICCOLE INDIFFERENZE QUOTIDIANE »

PAROLE AFFILATE

Post n°4 pubblicato il 18 Marzo 2007 da liberamente0dgl

"Non capisco signora come lei possa avere ignorato la situazione, come possa aver finto di non vedere, come abbia potuto nascondersi di fronte al problema"

Così mi ha detto la signora che, bravissima, ha individuato la malattia e le ha dato il nome appropriato, mi domando però perchè non abbia potuto mettere un poco della sua competenza nel riconoscermi un minimo di comprensione umana. Io non ho finto di non vedere, non ho colpevolmente chiuso gli occhi, non ho ignorato il problema, semplicemtente NON AVEVO CAPITO.

Prima della signora tre specialisti in tre anni non avevano capito Lisa, tre insegnanti in venti mesi avevano, in buona fede, trovato Lisa solo eccessivamente timida e non saprei dire in quanti tra amici, parenti, vicini di casa e conoscenti abbiano ignorato come me la gravità della situazione, sono mamma non psicologa e da sempre cerco di capire Lisa, interpretarla, assecondarla o meno secondo coscienza. Il mutismo selettivo è subdolo in quanto tale, selettivo appunto, Lisa sta parlando, sta giocando, sta camminando con me ma improvvisamente si inceppa. Cosa puoi pensare? Hai tempo per pensare? O forse cerchi solo di rispondere alla situazione tentando di riportare Lisa  fuori dal suo silenzio. Chiedi, ti informi, ma se tutti intorno ti dicono di aspettare, se gli esperti ti propongono la terapia familiare perchè è lì il problema, tu è lì che ti concentri a lavorare. 

Ieri siamo andati a cena con amici. Lisa ha parlato. Non è un miracolo, accade, è capitato anche in passato solo ci vogliono determinate condizioni.

"Ciao Lisa come stai bene con le scarpe nuove" approcciandola così si accendono i motori; non è una domanda aperta, non ci si aspetta che Lisa risponda e questo è l'inizio migliore. Lisa mostra le scarpe tenendo basso lo sguardo e la conversazione scivola altrove. Aspettiamo che si liberi un tavolo e Lisa ha il tempo di trovare le proprie coordinate di tempo e luogo, si guarda intorno, esplora il locale, prima con gli occhi poi con il corpo mentre noi conversiamo del più e del meno e lei non è chiamata ad intervenire. lo farà lei quando si sentirà di farlo e troverà il suo modo. Lisa mi chiama e mi dice di dare ai nostri amici i disegni che nel pomeriggio ha preparato per loro. Sono su post it e ciascuno di noi nel riceverli, oltre a ringraziare, li attacca sui propri vestiti. Lisa è felice, sorride e ci guarda. Soddisfatta si sente già dentro la nostra comunicazione.

"Che bella borsa hai Lisa, chissà quante cose ti sei portata ". Lisa sorride ancora, orgogliosa e rilassata sente che nessuno si aspetta che lei risponda, si siede al tavolo e mostra i suoi tesori, anelli, nastrini colorati, mollette per i capelli. E' questo che la fa star bene, il sentire che non si sta parlando con lei per strapparle una parola ma per il solo piacere di farlo. Lisa a tavola ride, gioca prima da sola poi, poco a poco, con Giorgia la mia amica. Giocano con le mani, gli occhi, le smorfie ma ancora senza parole affilate come quelle che richiedono risposte. Lisa va e viene dal tavolo all'acquario in ingresso, un tempo non si sarebbe mai allontanata dal sola, dice che un pesciolino l'ha salutata poi decide che è tempo di entrare nei nostri discorsi e ancora una volta lo fa a suo modo. Apre un pacchetto di grissini, mi chiede di offrirli ai nostri amici poichè lei è troppo distante da loro. Se in quel momento le domandassi di alzarsi a andare lei a portarli interromperei la delicatezza magica della situazione. Lisa si bloccherebbe, abbasserebbe lo sguardo, incrocerebbe le braccia e si rifiuterebbe non solo di falro ma anche di continuare a giocare. Eseguo quindi. Ciascuno di noi nel ricevere il prorio grissino ringrazia ma non fissa Lisa per vederne la reazione, prosegue oltre, tra parole e bocconi di pizza quattro stagioni. Lisa c'è. La situazione creatasi è perfettamente adatta a lei e lei si sente del tutto adeguata alla situazione. Mi alzo per andare al bagno, torno e trovo Lisa seduta accanto a Giorgia a conversare. Ancora niente domande aperte, solo spunti che Lisa coglie per parlare. Ci alziamo e usciamo, decidiamo che ci saluteremo dopo, Lisa apprezza la scelta, non le chiederemo un saluto diretto, shiftiamo, trasliamo verso un dopo per lei rassicurante. Lisa sceglie di compiere il tragitto tra il ristorante e l'auto fianco a fianco a Giorgia, da adesso in poi, amica sua. Al momento di salutarci è molto tardi, Lisa ormai dorme beata in auto. 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963