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Naradém’ a tùnisi

La lingua sarda di Baunei (Ogliastra)

 
 

 

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PANIGGEDDOS - MUCCADORES - TRATTABUCCUS

Post n°18 pubblicato il 25 Novembre 2010 da narademiatunisi
 

 

  parole mancanti
________________________________________________________
imbruncilau = si dice di fazzoletto allacciato sotto il mento o davanti alla bocca
muccadore = fazzoletto da naso
scuguggiare o iscuguggiare= scoprire, scoperchiare

 

PANIGGEDDOS
Fra tutti i paesi della sardegna Baunei è forse uno
dei pochi che ha conservato l'uso appropriato
di denominazioni diverse per definire quello che,
con un'unica generica parola, in italiano si chiama
FAZZOLETTO.

Fazzoletto in italiano è, infatti, quello per il capo,
sofisticatamente ribatezzato da pochi anni
FOULARD alla francese.

Fazzoletto, in italiano, si chiama anche quello per il naso.
Da qualche anno usato solo se di carta,
e ormai per brevità ribattezzato “tempo” o “scottex”
a seconda dell'intensità del raffreddore.....
_____________________________________________________

Vediamo a Baunei, che varietà di definizioni:
il fazzoletto usato come copricapo si chiama
PANIGGEDDU.
che potrà essere ERRICCAMAU o meno.a seconda di chi lo porta
se a portarlo sarà una vedova non avrà nessun ricamo o un ricamo in tinta.
 

Le varianti nell'indossarlo non sono poche:

PANIGGEDDU IMBRUNCILAU
nelle sue due varianti:
paniggeddu imbruncilau per le vedove
che avvolge il mento passando davanti alla bocca,


 

e imbruncilau, semplicemente allacciato sotto il mento in modo
da lasciare scoperte le labbra.


 

PANIGGEDDU SCAPPIAU,

 

 

 

quando invece si tiene slegato

PANIGGEDDU A LONGU
usato solo dalla sposa il giorno dello sposalizio

PANIGGEDDU PINNIGAU IN CUCCURU
usato dalle donne affaccendate in attività sedentarie
oppure accaldate. Vi chiederete perchè se hanno caldo
lo ripiegano ma non lo tolgono.
Non ci deve stupire, ancora molte donne a Baunei
lo usano sempre, anche quando stanno in casa e anche in piena estate.


PANIGGEDDU ACCAPPIAU A INFATTU
cioè legato dietro la nuca,
usato sempre da donne affaccendate, ma in attività
molto movimentate, come impastare, chinarsi per terra
a raccogliere le olive o a vendemmiare etc..

Io ricordo che prima le giovani donne portavano dei fazzoletti 
di un colore molto chiaro, quasi un color cammello chiaro,
poi credo sia caduto in disuso, visto che le giovani non usano più
su paniggeddu.

Un tempo le donne anziane usavano SU TRUBBANTE,
io lo ricordo bene, era di un bellissimo colore rosso,
(il mio colore preferito fin da piccola),
e lo portavano arrotolato come un turbante,
sotto una specie di mantello di panno nero
di forma quadrata, bordato e senza frange,
che si chiamava SU COLORE,
credo di aver passato molti anni della mia infanzia a
chiedere perchè si chiamasse COLORE quando
il mantello era sempre nero,
anche la risposta era sempre la stessa e non mi piaceva:
anche il nero è un colore!
______________________________________________

Il fazzoletto da naso a Baunei, molto appropriatamente,
si chiama  MUCCADORE, oppure PANIGGIOLEDDU

 

In quanto a precisione a Baunei ci differenziamo
da altri posti della Sardegna.
In moltissimi paesi, infatti, la parola MUCCADORE
viene usata per tutti i tipi di fazzoletto, da quello
che si usa come copricapo a quello che si usa come tovagliolo.

A proposito!
Udite, udite!!!!

a Baunei il tovagliolo si chiama TRATTABUCCU.

 

Questo nome io lo trovo bellissimo,
non serve andare a scavare nei dizionari etimologici,
TRATTARE vuol dire GRATTUGGIARE, mentre BUCCU,
è certamente una distorsione di BUCCA = bocca.

Certamente sì, perchè buco in sardo non si dice buccu,
ma si dice STAMPU..

TRATTABUCCU...
onomatopeico forse?,
rende proprio l'idea di quello che si è inventato il nome
dopo essersi pulito il muso con una foglia di fico..
mi sembra di sentire il rumore di una foglia di fico su
delle labbra screpolate dal sole e dalla fatica.

Ammirata davanti a questa varietà di denominazioni
e a tale stupefacente proprietà di linguaggio,
mi viene da pensare:
se fosse esistita all'epoca la CARTA IGIENICA,
come l'avrebbero chiamata?
 

 

 

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/11/10 alle 18:19 via WEB
Voglio farti i complimenti per questa iniziativa veramente importante. Purtroppo il mio dialetto parlato tradisce il poco utilizzo fatto nell'infanzia ma mi è sempre piaciuto e quindi anch'io mi sono accorto subito che nel dizionario del volume di Calia mancavano diverse parole. Oggi ti scivo per un termine che io ho sentito usare solo da mia madre una diecina d'anni fa. Parlava a casa con una sua amica e per giustificare l'aiuto reciproco che c'è sempre stato tra le nostre due famiglie mi ha detto: "Chin issasa semus stettias sempre de amistade". Pur avendo capito il senso, alla mia richiesta di cosa volesse dire, l'altra persona subito mi ha detto "di grande amicizia": segno questo che era un termine che prima si usava e che purtroppo è andato perso. Auguri per questo lavoro. Tonino Porcu
 
narademiatunisi
narademiatunisi il 30/11/10 alle 00:57 via WEB
Ciao Tonino, ti ringrazio tantissimo per aver deciso di intervenire, e ti ringrazio ancora di più perchè sei IL PRIMO che riesce a mandarmi un commento anzichè una mail. In molti purtroppo mi scrivono di non riuscire a lasciare commenti in questo spazio. AMISTADE questa parola anche per me è familiare, anche se poco usata nel dialetto di oggi, è anche una parola in uso nella lingua spagnola, traccia evidente, quindi, della lunga dominazione spagnola che la Sardegna ha vissuto. Come ben saprai sono moltissime le parole spagnole nel nostro dialetto. AMISTADE vuol dire amicizia. A me sembra che questa parola dia un significato un po'più intenso alla parola amicizia, ci leggo il senso di "amicizia solidale", ma forse la mia impressione è influenzata dall'uso che di questa parola si fa nelle canzoni sudamericane legate alla lotta sociale. Certo è che anche in Sardegna, quando il benessere non era così diffuso, l'aiuto reciproco e la solidarietà erano fondamentali per superare alcuni momenti particolari della vita, sia nella gioia che nel dolore (matrimoni, lutti etc..) grazie ancora
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
danilo il 15/10/12 alle 14:15 via WEB
Trattabuccu nn si dice a baunei mà bensì a tortolì .....
 
 
narademiatunisi
narademiatunisi il 31/10/12 alle 11:29 via WEB
Scusa Danilo, ma di dove sei? quanti anni hai? io sono vecchietta e trattabuccu l'ho sempre sentito a Baunei, l'occidentalizzazione che ci ha travolto lo ha seppellito una ventina di anni fa, ma chiedi ai tuoi vecchi parenti e avrai conferma. Scoprirai anche che "sa patata fritta" prima era "friggia", che "sa tovaglia" non esisteva, che "su pollo" non era ancora configurato nella mente dei consumatori di precotti, etc.. etc... grazie per il commento, ho recuperato solo oggi la password di questo blog,e sono felice di inaugurarlo con questi ultimi due commenti. Scriverò un post sull'argomento. ciao
 
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