nautilus4wright

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Rivelazioni.

Quel giorno fu straordinario.

La noia era arrivata ad essere pura,

senza maschere si era dipinta come idea totale e

trasfigurata esattamente in quello in cui ero affondato.

La barca era affondata nella calma piatta più suggestiva

che avessi mai visto e anche immaginato.

Neanche un ricordo di onda.

Il mare era una superficie assolutamente oliosa,

che avvolgeva senza inerzia lo scafo e si estendeva flebile e vaga all’infinito…

non fino all’orizzonte…

La linea dell’orizzonte era scomparsa,

fusa senza alcuna interruzione con il cielo..

Eravamo uno scafo bianco con vele sudate di umidità

 al centro di un foglio bianco assoluto.

Le ombre erano dissolte in chiaroscuri deboli e le parole restavano impigliate alla rete dello stupore.

 Silenzio.

la vela appesa come un rito futile all’albero,

il fiocco crollato contro le sartie come un lenzuolo nel profondo della notte.

Ogni pesce sulla superficie era svelato per quelle increspature solitamente segrete nel mare vivo.

Dov’è il mondo?

 Dov’è lei?

Dove sono?

Accendo una sigaretta e la getto subito in acqua per vederla spegnersi…

così giusto per provocare un po’ chi dorme.

Perché mare ti riposi,

perché dormi ignorando il mondo,

 sei così sicuro di avermi fra i tuoi spasimanti da ignorarmi così..

Non mi conosci!

Corro a prua,

salgo sul pulpito e mi tuffo di testa cercando di ferire l’immobilismo…

tutto attorno una vertigine di bolle.. poi di nuovo calma.

Accidenti.

Torno sulla barca e scruto le mie mani.

Sono un po’ stanche.

Guardo i miei piedi, implorano un po’ di pace.

Sfioro la pelle e mi racconta che sta faticando.

Va bene.

Abbandono tutti voi e mi metterò a pensare a voce alta.

Ascolto il mio pensiero e qualcuno mi sussurra all’orecchio..

 “sei solo.”

Mi volto di scatto… è una coccinella.

La guardo e mi rivela la verità.

“ora Sei solo.”

 Sorrido

 e aspetto il vento.

La coccinella vola via… o forse non si posò mai.