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Nebbie in Cispadana

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Questione di tracciato.

Post n°3 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da laliberamente
Foto di laliberamente

La discussione pubblica è iniziata.

Se da Gavello e San Martino Spino - data la lontananza dal tracciato - non si segnalano particolari questioni (anche se qualcuno ha insistito a chiedere come mai si presenti un progetto autostradale pieno di curve...), ieri sera a San Giacomo Roncole i toni sono stati diversi.

Purtroppo la sala messa a disposizione dal ristorante "Da Saul" si è rivelata, così come era facilemente intuibile alla vigilia, inadeguata per contenere tutti gli interessati. Provenienti anche dagli altri Comuni limitrofi, interessati dall'autostrada.

Tra presentazioni, filmati, mappe, domande e spiegazione il punto maggiormente critico è sembrato essere il tracciato.

Questioni sollevate nei giorni scorsi anche dai Comitati ambientali della Bassa e dalla sezione di San Felice di Italia Nostra in una lettera ai sindaci dell'Area Nord. Qui di seguito, riporto il testo per intero.

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COMITATO AMBIENTE E SALUTE DI RIVARA
COMITATO TUTELA E SALUTE MASSA FINALESE
COMITATO TUTELA DELLE VALLI DI GAVELLO E SAN MARTINO

COMITATO DI TUTELA STORICO-AMBIENTALE CAMURANA

SEZ. DI SAN FELICE SUL PANARO DELL'ASS.NE ITALIA NOSTRA

         Lo scorso 13 dicembre presso il Castello di Mirandola, l’Unione dei Comuni dell’Area Nord ha presentato ufficialmente il progetto dell’Autostrada Cispadana ai gruppi consiliari dell’Unione ed ad una nutrita rappresentanza del mondo economico-finanziario. Tra gli spettatori però vi erano anche diversi cittadini, preoccupati dei reali effetti di questo importante progetto.

Stiamo parlando di persone comuni, che avrebbero voluto esprimere un parere  (e non solo sull’aspetto economico), e che, invece, hanno provato profondo rammarico nell’apprendere che il dibattito, tristemente a senso unico, era aperto esclusivamente alle associazioni di categoria ed ai membri delle Consulte e ai sindacati. Ma è bene ricordare che se anche nell’Area Nord non esiste una Consulta dell’Ambiente esistono altresì i comitati ambientali.

Il fatto ancor più triste è stato l’apprendere che l’approvazione del progetto dell’infrastruttura non avverrà nei singoli Consigli Comunali, ma solamente durante un Consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Area Nord, che si terrà nei prossimi giorni. Tutto ciò senza che sia mai stato organizzato un incontro pubblico con la cittadinanza.

Perché ai cittadini di Novi, che come quelli della Bassa dovranno fare i conti con questa nuova arteria, è stata data la possibilità di discutere e confrontarsi su un progetto tanto importante come la Cispadana, che cambierà equilibri e prospettive di questo territorio e delle vite di chi lo abita? A noi questa non pare proprio essere la partecipazione dal bassa invocata  da tanti politici e amministratori.

Stiamo parlando di un’arteria il cui primo progetto risale al 1963 e che nel tempo è passata da strada statale a superstrada a due corsie per senso di marcia, finendo poi col diventare (sempre sullo stesso corridoio!) un’autostrada regionale a pedaggio, con un transito previsto di 35.000 veicoli al giorno.

Un progetto importante e delicato, che comporterà un impatto notevole, capace di compromettere l’equilibrio ecologico di un territorio ancora fortemente votato all’agricoltura di pregio e ricco di percorsi naturalistici ed oasi ambientali create in collaborazione con gli Enti locali e finanziate dall’Europa.

Le immagini viste durante la presentazione ufficiale hanno infatti evidenziato un reticolo di nuove tangenziali e complanari di collegamento, che saranno costruite per “sostenere” l’attuale tracciato Nord, evidentemente troppo distante dai poli industriali dei vari Comuni, troppo a ridosso della città di Mirandola, rispetto al tracciato Sud, di cui si è soltanto parlato nei primi anni Novanta e che anche da un punto di vista economico sembra ancora oggi essere il più ragionevole.

E qui sta l’aspetto più controverso: Comuni e Regione hanno stabilito, forse giustificandosi col fatto che bisogna fare in fretta e che costerebbe troppo effettuare uno studio di fattibilità alternativo, che il corridoio di una superstrada si trasformasse in corridoio per un’autostrada, senza che venissero esaminate soluzioni alternative, che magari potevano essere più economiche e meno impattanti per l’equilibrio ecologico-ambientale e la salute dei cittadini.

Possono essere questi i presupposti per la costruzione di un’arteria così importante, che modificherà per sempre il territorio della Bassa come l’autostrada Cispadana?

Pensiamo proprio di no e riteniamo che prima di votare definitivamente questo progetto, i Sindaci avrebbero l’obbligo morale di far vedere ai cittadini le immagini a cui abbiamo accennato in questa lettera e di spiegare, ad esempio, ai mirandolesi che i cavalcavia dell’autostrada passeranno a novecento metri dal campanile del loro Duomo, o ai sanfeliciani che l’eventuale ubicazione di un casello autostradale nei pressi di Pavignane o alla Lumachina, comporterà la costruzione di diverse tangenziali, o ai finalesi perché il Casello di Canaletto è stato bocciato o ai concordiesi perché la autostrada deve passare a poche centinaia di metri dalle scuole medie e dal campo sportivo.

Nel 2008, a dieci anni dal Protocollo di Kyoto, pur consapevoli degli effetti cancerogeni dell’inquinamento, si decide di far passare un’autostrada (35.000 veicoli al giorno) a poche centinaia di metri da diversi paesi; la si fa passare lontano dai poli industriali della maggior parte dei comuni interessati e perciò si decide di risolvere i conseguenti problemi della viabilità, odierna e futura, ricoprendo la Bassa di tangenziali e complanari che porteranno altro traffico, inquinamento e scadimento della qualità della vita. Siamo davvero sicuri che i cittadini siano contenti di ciò che sta per accadere e/o che lo condividano sino in fondo?

Sarebbe un atto di coraggio e di grande saggezza politica iniziare una discussione pubblica, sia sul tracciato che sulle opere di mitigazione dell’impatto ambientale e per questo riteniamo doveroso che le SS.LL. in ogni caso rendano possibile l’indizione di assemblee pubbliche, durante le quali illustrare la Cispadana nei particolari ed eventualmente raccogliere indicazioni dai cittadini, così come in parte sta accadendo nelle frazioni del Comune di Mirandola.

 
 
 
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