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a 20 anni dalla scomparsa del mito della POP ART.

Post n°13 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da Isanen

Il 22 febbraio 1987, Andy Warhol, padre della Pop art, moriva improvvisamente in ospedale per una banale operazione al pancreas. Figura centrale nell'arte del XXesimo secolo, divenne famoso per aver convertito oggetti quotidiani e di consumo in icone e per le serigrafie con i ritratti di Marylin Monroe, Jacqueline Kennedy, Elizabeth Taylor, Mao. Alla morte, il suo patrimonio fu valutato in 700 milioni di dollari.

 

Nato a Pittsburgh il 6 agosto 1927 come Andrew Warhola, figlio di immigrati Slovacchi di etnia Rutena, studiò arte pubblicitaria all'università di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York dove cominciò a collaborare con riviste come "Vogue" e "Glamour". La Grande Mela offrì a Warhol la possibilità di entrare in contatto con i pionieri della Pop Art americana, fra i quali il gallerista Leo Castelli che lo introdusse presso altri artisti d’avanguardia.
Nella Pop art, l'epica viene sostituita dal quotidiano e la produzione di massa viene elevata al rango di oggetto di cultura. Insomma, è annullata la separazione tra arte "alta" e arte "bassa".
Convinto che l'arte dovesse essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale, nei primi anni ’60 Warhol realizzò le bottiglie della "Coca-Cola" e le lattine della "Campbell’s Soup", ma furono le serigrafie a imporlo a livello mondiale, da quella, celeberrima, di Marylin Monroe e Jacqueline Kennedy, Elizabeth Taylor, Mao.
Nel 1963 fondò “Factory”, lo studio che divenne anche un punto di riferimento per gli artisti e gli intellettuali newyorkesi dell’epoca. Il 3 giugno 1968, un'artista frequentatrice della Factory, Valerie Solanas, sparò ad Andy Warhol e al suo compagno di allora Mario Amaya. Entrambi sopravvissero all'accaduto, anche se Andy Warhol riportò gravi ferite e da allora ridusse drasticamente le sue apparizioni in pubblico. Negli anni ’80 collaborò con Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Francesco Clemente. Warhol si cimentò anche col cinema, producendo oltre 60 film sperimentali, nella musica popolare e nella scultura, riproponendo in tre dimensioni alcuni suoi lavori serigrafici più famosi.
Morì a New York, durante un intervento chirurgico andato male.

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per me era davvero un mito e un precursore artistico del secolo in cui stiamo vivendo...voi che ne pensate??

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