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Un blog creato da manichiuse il 09/08/2008

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Grand Hotel

Post n°48 pubblicato il 07 Giugno 2010 da manichiuse
Foto di manichiuse

ARENZANO

Questa e' la veduta dal grand hotel del paesotto dove finalmente ho trascorso un lungo w.e. con la persona che di piu' ho trascurato....me stessa!

Le prime impressioni di questo paesotto ligure non sono state del tutto positive ovvero il paesello era saturo di giovani, buio con pochi alberghi evidenti da poter pernottare...Tuttavvia al mattino ho avuto una migliore impressione di quello che poteva offrire per trascorrere in solitudine e tranquillita' questo luogo.

 Mi piace abbastanza ma non certo per la balneazione poiche' la spiaggia non solo e' con sabbia tagliuzzente ma e' una marea di persone, un ammasso di carne al sole...le spiagge non sono poi cosi' ampie e il numero delle persone che le frequenta ne fanno un luogo non certo accogliente e spazioso.

La gente appare di societa' media bassa con la forzata e acquisita apparenza e attitudine dei "benestanti", assai differente da Finale e logicamente Nizza e Mentone.

Direi peggio di Roseto degli Abruzzi dove la gente sembrava piu' genuina nel comportamento ovvero "sono" e non "appaiono" come sembrava in Arenzano nell'osservarli dal terrazzo dal ristorante ove ho pranzato. Il Grand Hotel ove ho soggiornato poi non aveva niente del GRAN...solo i prezzi...

Uno dei vantaggi e' il trovarsi a poche ore dalle grandi citta', e il lungo piazzale al centro del paese offre un posto grazioso ove trascorrere qualche tempo senza essere disturbati.

Estratto da:http://www.arenzano.info/

"Arenzano è qui, allo sbocco delle autostrade che provengono dal nord. Una porta aperta sulla Riviera di Ponente, fuori dalle nebbie verso il sole e il mare.

Situata in una posizione strategica, in un arco di terra protetto a nord dalle colline che lentamente salgono alle cime più alte, ricche di una stupenda vegetazione mediterranea.

Arenzano gode di un clima temperato per la maggior parte dell'anno, con giornate di sole per quasi tutto l'inverno, che la rendono adatta ai lunghi soggiorni nella stagione invernale.

E quando arriva la bella stagione Arenzano fa sfoggio di un'ampia e curata spiaggia, moderne attrezzature balneari, alberghi, bar, ristoranti adeguati a un buon tenore di vita che la rendono particolarmente gradita agli ospiti italiani e stranieri. "

 
 
 

RITORNA IL CALDO...

Post n°47 pubblicato il 30 Maggio 2010 da manichiuse
Foto di manichiuse

Briancon
Ieri 29 maggio era per me una data importante e credo lo rimanga per molto tempo e l'ho ricordata serenamente perche' ero in compagnia di un caro vero amico molto colto e gentiluomo che mi ha permesso di visitare la cittadina di Briancon e passeggiare lungo parte della fortezza principale ora in fase di ristrutturazione. Dal paese sembrava abbandonato a se stesso con i tentativi di ristrutturazione dei tetti interrotti...ma raggiunta la fotezza, anche se chiusa per ragioni di sicurezza, e' stato possibile vedere la parte posteriore ove la ristrutturazione e' in corso e la presenza di una gru da' la speranza che i lavori continueranno!
L'arte della costruzione originale si presenta austeramente elegante e testimonia la capicita' degli uomini del tempo a potenziare l'elemento naturale roccioso facendo si' che esso appaia come parte della costruzione...una continuita' della natura nell'edificio costruito dall'uomo. 
estratto da:viaggi.virgilio.it/fortezze_unesco
A pochi chilometri dal confine con l’Italia divisa dal Colle del Monginevro, la regione francese delle Hautes Alpes è il luogo ideale per chi ama la montagna e il fresco anche d’estate. Proprio questa zona è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per 12 siti costituiti da fortezze, come Mont-Dauphin, e da città fortificate, come Briançon, tutte architettate da Vauban sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole.
Briançon è una deliziosa cittadina che si trova in mezzo a cinque valli circondata da mura e caratterizzata al suo interno da stradine strette e scoscese, costeggiate da deliziosi negozi e bistrot - (fort du chateau). Tutt’intorno è protetta da alte montagne su cui, nel XVII secolo, sono state costruite 15 fortezze,Forte de tetes - costruzione di difesa principaleil vicino Fort des Salettes costruito da Marchal Berwich e il Fort Randouillet  che servivano per difendere la regione dalle invasioni straniere. La città è anche una meta gettonatissima nella stagione invernale. Da qui parte la funivia che porta ai 250 km di piste da sci del comprensorio di Serre Chevalier.
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REVIGLIASCO

Post n°44 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da manichiuse
Foto di manichiuse

UN CASTELLO IN ATTESA....

Un bellissimo castello a sembianze odierne piu' di un grande casermone abbandonato e deturpato di molte delle sue bellezze originali...perche' non usarlo per ospitare bambini senza amore o anziani senza futuro???? Un pensiero forte e prepotente  il mio, di mantenere il passato ma di dare una forma al futuro, chissa' forse magari...MAI DIRE MAI!

 

 via della Ghiacciaia a Revigliasco Torinese

Via della Ghiacciaia rappresenta l’angolo più intimamente medievale di Revigliasco. Stretta e breve, leggermente in salita, richiama immediatamente alla mente immagini di altri analoghi vicoli medievali piemontesi.

Risistemata e valorizzata dopo il 1980, attualmente presenta diversi elementi architettonici risalenti ai secoli XIV e XV. In particolare, sulla facciata del palazzo che ospita gli uffici postali, spicca una bassa finestra ad arco gotico a cui si affianca un portone anch’esso con arco a sesto acuto.

Altre porte e finestre medievali arrichiscono il tracciato della via: sotto un balcone si affacciano due belle finestre "guelfe", con una semplice cornice rettangolare in cotto; non è escluso che un tempo fossero impreziosite da una crociare, sempre in cotto, che ne divideva la luce in quattro settori più piccoli, così come si vede in molteplici esempi su tutto il territorio piemontese.

La via deve il suo nome all’esistenza di una grande ghiacciaia. Queste costruzioni erano un tempo utilizzate come celle frigorifere; ubicate sotto il livello del suolo, stivate di neve e di ghiaccio durante l’inverno (tramite aperture collocate presso la sommità), esse permettevano la conservazione dei cibi durante il resto dell’anno. Grandi opere in laterizio, in genere venivano realizzate a forma di uovo o di botte.

Il notevole esempio di ghiacciaia visibile a Revigliasco è databile ai secoli XVII - XVIII e si presenta in buone condizioni di conservazione. Fino agli anni ‘50 del XX secolo era ancora utilizzata dal macellaio di Revigliasco per conservare le carni, con le stesse antiche modalità seguite nei secoli passati. (http://www.prolocorevigliasco.it/via-ghiacciaia.htm)

Oggi chiamata via Massimo d'Azeglio...il quale visse qui durante la sua giovinezza e luogo ove fu scomunicato per il suo comportamento non attinente alla societa' di quel tempo...uno dei tanti ribelli dichiarato tale solo perche' vissuto in un'epoca differente...oggi non sarebbe ribelle anzi forse sarebbe un "angioletto".

 
 
 

Moncalieri

Post n°43 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da manichiuse
Foto di manichiuse

L'altra domenica ho deciso di andarmene a vedere il castello di Moncalieri. Da tempo ci volevo andare, certamente non sola, ma le promesse di altri non mantenute vanno realizzate da te stessa e allontanare dalla mente chi di fandonie ci vive.

Seduta sulla panchina all'inizio del parco ammiravo Torino. La veduta di qui non e' alletante...una citta' troppo costruita e dall'aspetto disordinato.

Il castello, ancora non aperto dall'incendio di alcuni anni fa, si innalza solitario senza visite e ancora un esemplare dello spreco economico della nostra societa' di non fare ma di dire tanto tanto troppo...

Quattro donne turiste inglesi anche loro desiderose di vedere il castello e farsi una passeggiata nel parco presto vi rinunciarono perche' desolatamente vuoto di presenze umane dava un senso di insicurezza e inospitabilita'.

Al contrario la piazza antica di Moncalieri, bellissima e ristrutturata, offriva un che di mistico e signorile.

Seduta al bar alla destra del Municipio immaginavo come poteva essere nel periodo medioevale e rinascimentale...quante donne, come me, avevano amato un uomo non ricambiate e burlate del loro sentimento; quanti uomini avevano lavorato per la loro famiglia senza mai otteere cio' che volevano e la serenita' interiore. Osservando i presenti al bar sorridevo al pensiero di come il "farsi vedere meglio di come si e'" e' una prerogativa del ventesimo secolo. Questo comportamente sembrava fuori posto in un luogo come questo...o forse non lo era??? Ripensando al medioevo, in particolare, tutto era sotto un cappello di falsita' ipocrisia e arrivismo dei benestanti, perbenismo, abusi incondizionati del potere e della mente...forse oggi siamo la loro reincarnazione???

 

STORIA DEL CASTELLO

Le origini del Castello di Moncalieri risalgono al XIII secolo; ampliato nella seconda metà del Quattrocento da Jolanda de Valois e, successivamente, sul finire del Cinquecento da Carlo Emanuele I, il Castello deve l'impianto attuale alle trasformazioni attuate nel corso del XVII secolo da Padre Costaguta ed Amedeo di Castellamonte per volere di Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia. Attualmente è sede del 1° Battaglione Carabinieri "Piemonte", ad eccezione dei tre appartamenti reali in consegna alla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte. L'appartamento della Principessa Maria Letizia e quello di Re Vittorio Emanuele II, completamente restaurati, sono aperti al pubblico dal 1991.

Tuttavia dopo l'incendio avvenuto due anni fa, il castello rimane ancora tuttora chiuso!!!

 
 
 

Abbazia di Vezzolano

Post n°42 pubblicato il 21 Settembre 2009 da manichiuse
Foto di manichiuse

http://www.comune.asti.it/turismo/itinerari-turistici/abazzia-vezzolano.shtml

Sorrido nel vedere la foto dell'Abbazia che ho oggi visitato perche', mentre rivedevo il mio post precedente ho constato una vaga somiglianza alla costruzione della mia veranda in UK! Stranamente questa forma di veranda e' raramente usata solo la parte esagonale di solito viene eretta ma IO la volevo fatta cosi'!

Nel visitare con guida l'Abbazia mi e' venuta in mente anche una parallelita' con il templio della concordia in Agrigento...

Ovvero Il tempio rappresenta il passaggio tra le credenze pagane e quelle cristiane quando all'interno del templio furono innalzate le mura, prima rappresentazione in epoca romana di quelle che dovevano poi divenire chiese.

L'Abbazia rappresenta, nell'osservarla, il passaggio dall'epoca romana a quella mediovale non solo in quanto alla strutta composta di misti architettonici ma anche dall'uso che il narcese ha avuto nei secoli.

Dapprima funzionava come separatore tra non batezzati e battezzati (cristiani) piu' tardi invece come separatore della gerarchia sociale; ovvero i poveri all'entrata e i nobili e ricchi  e i clerici nella chiesa...

Forse l'inizio di una nuova era di farisei che oggi e', se pur nascosta, molto dilagante?

O forse perche' mentre nell'epoca iniziale di vita dell'Abbazia si veniva ad essere battezzati da adulti e in epoche piu' tarde tutti venivano battezzati da neonati quindi l'abbazia non poteva ospitare tutti??? Vorrei credere a questa seconda ipotesi ma purtroppo dal medioevo in poi l'esempio di vera cristianita' e' andato piano piano scemando...

Un'altra considerazione elaborata dalla mia mente e' stata sul bassorilievo dei patriarchi antenati della Vergine...la guida ci ha spiegato che erano antenati patriarchi di Giuseppe (padre putativo di Gesu'). Non si conosce bene la vita e famiglia della Vergine e tantomeno di Giuseppe quindi non si e' capito bene dalla spiegazione quale dei due venisse da Davide. Se fosse Giuseppe mi sono chiesta che centrava GESU' di essere discendente di Davide quando Giuseppe non era neppure suo padre biologico! Certo avrebbe piu' senso che fosse la Vergine la discendente di Davide e conseguentmente GESU' sarebbe effettivamente un discendente di Davide!

Un sorriso mi spunto' sul viso quando mi e' stato detto che su uno delle "parete" di origine araba morena  provenienti dalla spagna c'era scritto il nome di allah e maometto... Fu l'ignoranza del capomastro oppure una voluta impronta lasciata in segno di come l'essere umano di aggancia alla futilita' delle differenti credenze per uccidere l'un l'altro quando in effetti siamo una miscuglio di esseri tutti uguali???

Ed infine una sensazione di pace e serenita' ove il passato e' incapsulato per rendere il presente niente altro che una ripetizione di pensieri e emozioni vissute da antenati mai conosciuti ma che ci appartengono nel cammino verso il momento che tutti un giorno raggiungemo siano ricchi, poveri, saggi, stupidi, malvagi, buoni, e che 'realisticamente e' rappresentato dagli affreschi nel chiostro: il giorno della nostra morte.

 
 
 
 

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