Creato da elsa.nightoflove il 31/05/2011

Night of love

"Se gli scrittori noir non sono assassini, non vedo perchè chi scrive racconti erotici dovrebbe essere per forza una donna poco seria ... " Elsa

 

 

Akihabara: la notte del peccato

Post n°27 pubblicato il 31 Marzo 2012 da elsa.nightoflove

Avevo iniziato a seguire l'azienda dei miei genitori molto giovane, e compreso
praticamente subito l'importanza di prendermi cura del mio fisico e del vestire. Insomma il tono che mi ero data da sempre, con il tempo m'aveva permesso di dare l'impressione che desideravo, ed era quello di essere non solo una che sapeva il fatto suo, ma anche ponendo ben nitida la mia impronta di donna in quello che era un mercato prevalentemente maschile. Non volevo mi accogliessero come una da riverire perché facente parte del sesso debole, tanto meno perchè la figlia del padrone, ma desideravo far sentire la mia presenza e che fosse stato ben chiaro che non ero lì per essere sedotta o abbindolata,  quel pizzico aristocratico che poi mi ero cucita addosso mi aiutava sicuramente a tenere lontani quegli uomini che nel frattempo si erano ripromessi di farsi una storia con me.
Da nessuno mi ero mai fatta dare del tu, dire Signora era quasi un obbligo
prima di pronunciare il mio nome e di questo mio padre ne andava tremendamente
fiero. Del resto rimanevo nonostante i miei quarant'anni sempre la sua bambina.

Anche se avevo girato il mondo, le mie vacanze erano sempre state finalizzate
al lavoro e persino i miei amori avevano dovuto accettare sempre i miei ritmi, fatti di riunioni sino a tarda sera, partenze con solo poche ore di preavviso e sbalzi
d'umore legati all'andamento degli investimenti fatti in borsa. Non a caso le mie storie non erano mai durate oltre un paio d'anni e ultimamente nemmeno avevo più tenuto in considerazione di riprovarci.
Questo mi rendeva un pizzico acida molto probabilmente, così almeno mi respirava la stra maggioranza della gente che mi incontrava, ma mai nessuno si era preso la libertà nemmeno per gioco di farmelo notare.
Così quando una sera, stavo per chiamare il taxi dopo l'ennesima riunione terminata allo scoccare della mezzanotte, rimasi colpita dalla sparata che un funzionario mi fece davanti alla porta del mio ufficio. Nessuno mi aveva mai rivolto la parola così, men che meno finito per dirmi che "ero in gamba e degna di tutta la stima, ma che il mio fare era odioso, acido e a lui insopportabile".
E "Puoi sempre cambiare lavoro" fu l'unica cosa che riuscì a dire lasciandomelo alle spalle.
Tornando a casa, le parole di Maurizio continuarono per un po' ad
attraversarmi il cervello come lame ma poi distesa nella mia vasca decisi che
il problema era il suo e che davvero se mi trovava così odiosa avrebbe potuto
andarsene a lavorare dalla concorrenza. Il mattino seguente, mio padre
mi fece dire che doveva parlarmi e che mi aspettava nel suo ufficio il prima
possibile, pensai volesse sapere della riunione della sera prima, invece mi
spiegò che voleva partissi il giorno dopo per Tokio e che sarei dovuta rimanerci minimo un mese perché gli agganci che avevamo trovato là era meglio se iniziavamo a coltivarli da subito per evitare qualche sgambetto. Era accaduto spesso che dovessi partire per un mese, ma quando mi disse che sarebbe venuto con me pure Maurizio trovai incomprensibile la sua scelta. Non ci fu modo di replicare e così 26 ore dopo
eravamo seduti sullo stesso aereo e scambiarci le prime parole non fu per nulla
facile. Da qualche parte però si doveva pur iniziare … Maurizio decise di non
chiedermi scusa, ma dirmi con tono scherzoso che in un mese di tempo forse
sarebbe stato in grado di migliore il mio comportamento.
Che mai dovevo fare, presi la cosa in ridere e gli permisi di darmi del tu
anche se la confidenza che si era preso era già abbastanza nonostante il lei
della sera prima. Maurizio nella prima settimana di permanenza a Tokio si
propose molto bene, gentile, attento e presissimo dal lavoro quanto me,
praticamente le nostre giornate erano vissute sempre insieme e solo il dormire
e i servizi igienici ci dividevano. Ogni tanto mi aveva fatto qualche domanda
sulla mia vita privata, nel frattempo raccontato praticamente tutta la sua.
insomma la confidenza tra noi pur se lentamente stava prendendo piede. La
seconda domenica trascorsa insieme mi disse che staccare per una sera ci
avrebbe fatto solo bene e che aveva pensato di portarmi in uno di quei centri
per massaggi per poterci rilassare un po'. Adoravo i massaggi, così non mi feci ripetere l'invito e mi affidai completamente a lui - fu un bel pomeriggio, trascorso a
fare shopping in attesa che arrivassero le 19, entrammo nel centro e dopo due
ore ne uscimmo messi a nuovo completamente. Ed ora se vuoi
andiamo in albergo, ci cambiamo e ti porto prima a cena e poi in un locale di

Akihabara che desidero farti conoscere, che ne pensi?" Rispondendo prima

ancora che lo chiedessi, che mi avrebbe spiegato a cena il locale dove

voleva portarmi subito dopo. Andammo a mangiare in uno dei ristoranti migliori
e arrivati ormai a fine cena mi disse che anche se la sua opinione di me non
era cambiata ancora tanto, era certo fossi una di quelle donne curiose ed
intelligenti a tal punto da non scandalizzarmi oramai di nulla e che l'unica
cosa che desiderava mi ripetessi era che eravamo lontani dall'Italia e che
nessuno ci conosceva, pertanto dovevo vivermi quella notte per come meritava.
Quasi un'ora ci volle per arrivare al locale, ma fare tardi non sarebbe stato
un problema visto che di lavorare se ne sarebbe parlato solo nel pomeriggio
dell'indomani, insomma Maurizio aveva calcolato tutto e quindi
con serenità assaporai la città nel pieno della notte, con tutte le sue luci
ed odori.
Ad un certo punto finalmente il taxi si fermò davanti ad un locale, era
praticamente impossibile non capire che era particolare, ma solo dopo essere
entrata mi spiegò che mi aveva portata dentro ad un privè e che non dovevo
assolutamente preoccuparmi se non mi andava di fare del sesso, perché avremmo
potuto persino berci solo qualcosa e poi venircene via. Cercai di non far
notare che la cosa mi aveva un po' lasciata sconcertata, ma allo stesso tempo sapevo che non sarebbe accaduto nulla che mi avrebbe scandalizzata e che quel che mi premeva era solo non dovermi trovare con le mani di qualcuno addosso senza che lo desiderassi.
Mi portò subito al banco a bere qualcosa, era evidente che avevo bisogno di
qualcosa che mi alleggerisse dall'ingresso in quel posto. Attorno a noi si
aggiravano donne del luogo, seminude, tutte molto giovani e in attesa di un
cenno, gli uomini giapponesi invece se ne stavano quasi tutti a guardare nelle
varie stanze gli stranieri mentre si davano da fare. Vicina a Maurizio intanto
si era messa una bella Giapponese, ogni tanto lo accarezzava nella parte
intima aspettando di capire se era disposto a fare del sesso con lei. Maurizio non

era indifferente al fascino delle orientali, eppure continuava a non cedere alle

avance della donna, sino a che lei chiese se pure a me poteva interessare lei e permettersi di provarci pure con me. Feci cenno di no, ma lui le rispose che se fosse stata in grado di farmi cambiare idea l'avrebbe pagata profumatamente perché riteneva avessi bisogno di lasciarmi andare. Non se lo fece ripetere due volte, del resto era lì per fare soldi quella donna. Mise le sue mani sulle mie spalle, poi mentre io cercavo di spiegare a lui che non era il caso, iniziò a giocare con i miei capelli, sfiorando il mio collo con le labbra e qualche volta anche con la lingua mentre si avvicinava all'orecchio. Lasciarmi andare era difficile, ma allo stesso tempo quasi impossibile vista la tenacia, e appena socchiusi i miei occhi un solo attimo, lei mi prese per mano e mi portò dentro ad una stanza con pochissime luci e un letto rotondo immenso.
Cercai Maurizio con lo sguardo senza vederlo, evidentemente non ci aveva
seguite per lasciarci sole. Mi spogliò e iniziò a passarmi la lingua ovunque,
faceva ogni gesto con dolcezza e calma, ed il mio corpo dopo essersi
arreso completamente prese a dare netti segnali di incontenibile desiderio,
solo allora vidi sulla porta Maurizio mentre ci osservava e la sua mano
sfiorarsi di continuo sui pantaloni. vide che lo avevo visto e vedendo che non
mi fermavo prese a venire verso noi, si inginocchio vicino al mio viso e mi
sussurrò che dietro a quei muri v'erano diversi uomini e donne che mi stavano
guardando e masturbando perché eccitati. non so come lo guardai, so solo che poco dopo la donna lo aveva completamente denudato e portato tra noi, senza nemmeno accorgermene stavo facendo non l'amore, ma sesso a tre, tutto si svolgeva con naturalezza e solo quando lei ci lasciò soli compresi
che stavo facendo sesso lontano dall'Italia, ma che lui se ne sarebbe poi
tornato con me. Non potevo però fermare più nulla, il mio corpo era un fremito continuo e lo desiderava.
Prese a sfregarsi contro il mio corpo, le sue mani si insinuarono tra le mie
cosce con decisione, la sua lingua era instancabile e ogni mordicchiarmi sembrava un attimo prima sapere dove desideravo lo facesse e con quale intensità doveva accanirsi sulla mia carne. La donna nel frattempo era tornata da noi per dirci che
il pubblico stava gradendo il nostro giocare e che qualcuno aveva persino
chiesto se poteva partecipare. Risposi un categorico "NO" mentre Maurizio
rispondeva che avrebbero potuto solo accarezzarci. Poco dopo entrarono tre
donne e tre uomini, si inginocchiarono semi nudi ai piedi del letto, dove lui
mi stava prendendo da dietro e dicendomi in continuazione di guardarci nello
specchio che avevamo davanti. Una donna come una pantera scivolò sul letto e
prese a leccare i tacchi e le mie scarpe, mentre credo il suo lui iniziava ad
accarezzarmi le gambe e interno cosce, mentre mi possedeva avevamo mani
ovunque, e più vedeva la gente eccitata e più i suoi colpi si facevano intensi,
non lo so quante volte arrivai all'orgasmo, so solo che uscendo dal locale ero
piacevolmente sfinita. Il taxi ci stava riportando in albergo e lui per un po'
non disse nulla, aspettava
che fossi io a parlare ed era certo che lo avrei fatto prima del nostro
arrivo. ma cosa mai avrei potuto dire, cosa poteva esserci ancora da aggiungere
ad una serata simile. Bussai al vetro dell'autista, chiesi se era possibile
bere qualcosa di fresco. Uscì il carrello dello champagne nel ghiaccio
fluosforescente e dopo aver allungato a lui un calice dissi solo un banale
"grazie"
Vuoi scendere a fumare? Perché no risposi, una sigaretta ci stava bene!
Fumammo mentre il sole iniziava a sorgere e una volta risaliti in auto gli chiesi come mai avesse avuto un'idea così e specialemente perché dopo quel che pensava di me fosse stato certo che la mia reazione non sarebbe stata diversa. "vivo d'istinto" fu l'unica sua risposta, forse a pensarci bene era la più ovvia. In quel momento compresi che il mio istinto lo avevo fatto tacere da tanto e che forse avrei dovuto capire
che di solo lavoro non si vive, mi avvicinai a lui, sbottonai la sua patta e
presi ad accarezzare il suo pene, poi scesi con la bocca sulla sua erezione e liberai la mia lingua sul suo glande, assaporando ogni suo nervo e vena, la mia gola era riempita del suo prepotente desiderio e sentire la sua mano spingermi sulla testa mi eccitava da impazzire. Scendevo e salivo sul suo arnese famelica, il suo odore mi rendeva come indiavolata, più scendeva dentro alle pareti della mia bocca e più
desideravo sentirlo sprofondare sino all'ugola, mi piaceva sentire il vuoto del respiro,
quel senso di strozzatura che mi portava a dover risalire per riprendere aria,
come una ossessa continuavo a succhiarglielo, e desideravo di poter finalmente assaggiare il suo sperma dalla prima all'ultima goccia.

Il taxista aveva rallentato la corsa, io accellerato il ritmo su di lui, era ormai

questione di poco, la sua cappella stragonfia e quasi violacea annunciava l'esplosione quasi imminente della sua copiosa lavala, la sua mano a quel punto fece per farmi risalire, segno che oramai era pronto a godere, ma io non volli togliermi
da dove stavo, e nel sentire il suo liquido in gola provai la stessa
sensazione di un orgasmo, da quella sera io e Maurizio dormimmo nella stessa
camera, forse dormire non era la parola più giusta,
non tornammo più al locale, ma di certo avevamo trovato il modo per
presentarci più sereni ai nostri incontri di lavoro, qualche volta in pubblico
mi dava rientrando in Italia pure del tu, ma era nulla in confronto a quello
che mi diceva tra le lenzuola.

 
 
 

Sorella Luna, Fratello Sole

Post n°26 pubblicato il 12 Marzo 2012 da elsa.nightoflove

Questo racconto è basato sulla storia di un fratello e una sorella, ritengo

doveroso per correttezza evidenziarlo sin da ora ...

... incredulo si distese su di un fianco, non poteva credere che la donna

che stava chiedendo di toccarla fosse proprio sua sorella, insieme avevano

condiviso tanto, così sarebbe diventato tutto!

Sentiva rintronare nella sua mente le parole di lei, mentre lenta si denudava

senza imbarazzo, si era spogliata mille volte in sua presenza, ma mai aveva

osato dirgli qualcosa di simile - non era stupido, aveva compreso che dopo

la morte del suo compagno non aveva più voluto cercare altri uomini e che

dopo anni trascorsi a procurarsi piacere da sola, aveva necessità di avvertire

calore sul suo corpo. Comprendeva pure che ripiegare sugli amici più stretti

non era per via della sua immagine una buona idea, ma scegliere che

a farle da cavaliere dei sensi fosse lui che era suo fratello lo lasciò strabiliato.

D'impeto avrebbe dovuto girarsi e andarsene, a trattenerlo invece fu l'istinto

animale. Era nonostante gli anni ancora molto bella, ben curata in ogni minuzia.

La bocca carnosa era già di per sè un invito e spesso si era trovato a pensare

che qualsiasi uomo davanti a tanta armonia e morbidezza non sarebbe

stato in grado di restarne indifferente. In quel frangente poi diventava

impossibile visto che per l'eccitazione continuava a passarvi su la lingua e

mordicchiarsi il labbro inferiore di continuo. Allungò così la mano per

accarezzarle il volto, con le dita giocò qualche attimo sulla sua bocca,

mentre avvertiva il corpo di lei serpeggiare sul letto. I capezzoli erano

turgidi come mai ne aveva visti prima, sembravano gridare,

lo imploravano spudoratamente di non fermarsi. Dopo averli sfiorati,

decise di affrontarli con qualche pizzico, e vedendola innarcarsi, iniziò

a stringerli più forte quasi a volerli sbriciolare. Mugolava sotto le sue dita,

ormai non era più in grado di trattersi ed era ovvio volesse altro,

prese così a mordeli, leccarli mentre la sua erezione strusciava famelica

tra le cosce di lei. Slacciò così i pantaloni e come una spada infuocata

iniziò ad avvicinarsi all'incestuoso pertugio ormai dischiuso e pronto ad

accoglierlo. Lento si spinse dentro lei, poi i colpi presero ad essere sempre

più decisi ed intensi, la bocca di lei per l'eccitazione era divenuta ancor

più superba ed invitante e lui non riuscì a nasconderle che desiderava

sentirla anche solo per pochi attimi sulla sua capella.

Non se lo fece ripetere, sguillò sotto il suo corpo e pochi secondi dopo

se ne stava a quattro zampe, a spolpare l'arnese del fratello.

Era davvero un gran pompinara - pensava mentre sentiva il suo glande

sfiorarle l'ugola, per un'attmo avrebbe pure desiderato goderle in gola,

ma il motivo per cui tutto quello era iniziato era che lei aveva necessità

di essere posseduta da un uomo, quindi la girò e dopo averla afferrata ai fianchi

prese a cavalcarla come era doveroso fosse montata una purosangue

come lei ... come loro.

 
 
 

Nobili perversioni

Post n°25 pubblicato il 04 Marzo 2012 da elsa.nightoflove

--- in costruzione ---

[racconto che sto scrivendo con ...... ]

 
 
 

in punizione

Post n°24 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da elsa.nightoflove

Seduta al pc, scambio qualche parola con una persona che da

qualche giorno mi intriga sessualmente, visto che non accade

spesso me lo gusto in ogni sua sfumatura. Quando mio marito

mi chiede qualcosa sono frettolosa nel rispondere ed evidentemente

la cosa lo incuriosisce e mi inzia a gironzolare attorno per comprendere

cosa mi distrae. Ha capito che chiudo delle finestre, quindi

si mette dietro di me in piedi e finge di guardare la televisione.

Appena ho un attimo dove son di nuovo sola davanti al monitor, pur se

a malincuore avviso che chiudo e spengo tutto.

Le nostre figlie sono già in camera da un po', forse dormono, mi sembra

pure strano visto che sua figlia ogni volta che dorme da noi non prende

mai sonno facilmente, ma oggi per lei è stata una giornata particolarmente

piena di imepgni e può essere pure che sia crollata.

Mi cambio, con l'intenzione di andarmene a dormire, non ho voglia

di vedere la tivù, nemmeno leggere e l'unica cosa che davvero mi sarebbe

andata ho dovuto spegnerla proprio quando iniziava a scaldare la mia

parte di donna passionale e se vogliamo pure perversa. Entro in camera,

lui dovrebbe visto il tempo che mi sono trattenuta in bagno essere

già da un po' sotto le coperte, invece lo sento dietro le spalle, chiude

la porta e non contento da persino un giro di chiave. Spegne la luce e accende

la lucetta rossa che è sul comò. Poi si avvicina e inizia a toccarmi, mentre lo

fa mi sussurra che avrebbe preferito non mi fossi lavata la parte intima.

La sua bocca mi susurra un sacco di cose, tra queste che mentre ero al

pc all'improvviso avevo cambiato espressione. Non mi permette di dire nulla,

mi dice solo che l'espressione da maiala che vedeva lo ha portato a desiderarmi

e che ora vuol giocare con me. Mi invita a mettere un completino leopardato

che mi ha regalato qualche settimana addietro, dice che se metterò le calze a

rete lo ecciterebbe ancor di più. Mentre indosso quel che mi ha chiesto, dalla mia

scarpiera sceglie un paio di zatteroni che uso rararmente perchè troppo

volgari. A in testa qualcosa, ma ancora non mi è facile capire cosa.

Salgo sui trampoli e vado verso lui come mi chiede. Mi guida sul lettone,

mi fa mettere a quattro zampe, prende un polso e lo lega alla ringhiera del letto,

e poi lega l'altro. Non amo mi si leghi se non sono già partita di testa, lui lo sa,

lo sa benissimo, quindi cosa voglia fare lo comprendo sempre meno. Si alza  e

mette la lampadina rossa per terra, davanti alla ringhiera del letto, la posizona

in modo che rifletta contro lo specchio che ho davanti. Insomma il mio viso

è in primo piano di riflesso. Mi fa indietreggiare con le ginocchia,

le mie braccia sono tese, in asse con la mia schiena. Chiedo cosa vuole fare,

ma non mi risponde e continua a frugare nella cassapanca dove teniamo i

gioci per adulti che abbiamo comprato durante i vari anni della nostra convivenza.

Sale sul letto e si siede dietro me, ha messo dei cuscini sotto al sedere per

riuscirmi a guardare il viso allo specchio. Non è ancora contento, scende dal letto

e blocca pure i miei piedi. Non mi eccita tutto questo, non so perchè ma non

riesco a lasciarmi andare. Mi ripete che avrebbe voluto non mi lavassi, lo fa

mentre mi passa sull'intimo un frustino, poi ad un tratto mi lascia andare

un paio di colpetti sulle natiche e mi dice che "devo restare immobile e in

silenzio." Dico che va bene, e lui mi sferra un'altro colpetto con il frustino,

questa volta non sul culo, ma tra la mia fessura velata dall'intimo che ha

scelto. "Perchè non mi rimostri la faccia da zoccola che avevi prima in sala?"

cerco di girare la testa, ma il frustino mi ricolpisce tra le cosce. Ok, devo stare

ferma e immobile, però evidentemente quel viso non riesco a riproporlo,

perchè mi ripete la cosa altre cinque o sei volte.

Attende un minuto e mi dice che forse è meglio

se mi concentro un po'. Si versa un po' di whishy nel bicchiere e dopo averci

bagnato il frustino dice che vuole che lo lecchi, lo so che mi darà un'altra

frustata, mi vien però normale dirgli che questi giochi a freddo non mi

hanno mai eccitata. "Pensa a quello che ti eccitava al computer allota" mi dice,

mentre passa le sue mani sotto i miei seni e li stringe.

Finalmente inzio a capire qualcosa, desidera infatti che condivida cosa stavo

vedendo in salone mentre lui guardava la televisione. Non direi mai che

ero con un uomo su messanger, troppo geloso, se prorpio me lo chiederà

dirò che vedevo un film su Tube8. In realtà però penso a quello che mi stavo

scrivendo con quel porcello del mio amico e al solo pensare la mia testa parte

ed il mio corpo inizia a prendere fuoco. "Brava, la mia Elsa! vedo con piacere

che stai ritornando ad avere la faccia che avevi prima" - mentre lo dice,

si avvicina dietro, struscia la sua eccitazione sul corpo e mi cala l'intimo a

mezza gamba. A quel punto mi mostra il vibratore più grande che abbiamo

comprato, uno di quelli che non uso praticamente mai perchè troppo grande,

lo accende e lo lascia vibrare sulla mia schiena. Prende l'altro più piccolo e

dopo averlo acceso lo mette vicino all'altro. Torna a sorseggiare il suo whisky

e poi accende quello corto ma tozzo nero. Certo che stasera è strano davvero

penso mentre non so se lasciarmi andare del tutto o meno. "Sai a cosa pensavo

prima?" con la testa dico no e questa volta non mi concede di essermi mossa,

con due dita lascia andare un colpo secco sul culo e di riflesso oltre vibrare

per un po' per il colpo ricevuto, gridacchio un "ahiaaa".

"Vuoi svegliare le bimbe troia!" mentre me lo dice, lascia andare un altro colpo

sull'altra natica, non trattengo nemmeno il secondo "ahiaa" ma effettivamente

se continuo rischio davvero di svegliarle. Sta per darmi il terzo colpo, abbasso

istintivamente il culo. Mi accarezza la schiena dicendomi che ho fatto bene a

scansarlo perchè avrei urlato più forte. A quel punto prende il fallo nero lo

avvicina alla mia bocca e mi dice che è meglio che lo tengo tra i denti,

perchè son poco ubbidiente e lui non ha intenzione di essere troppo permissivo

questa notte.

Sorseggia altro whisky, di nuovo ancora, non è ubriaco, ma la lucidità

non è tra le migliori. Prende il fallo che spesso uso per masturbarmi e dopo

avermi insalivato il dietro senza troppi complementi me lo fa entrare tutto dentro

in un colpo, mi piace esser presa da dietro, ma come si comporta non mi

permette di rilassarmi e godermi nulla.

Ora ha il vibro grande, me lo fa passare ovunque sul corpo,

i miei capezzoli duri lo portano ad alzarsi dal letto e uscire dalla stanza,

tarda a tornare e mi spaventa l'idea che qualcuna si alzi e si affacci alla porta

perchè mi troverebbe come mai vorrei. Torna delle molette da bucato,

non si è preoccupato che qualcuna entrasse perchè in realtà era nella stanza

affianco alla nostra e questo mi fa tirare un sospiro decisamente di sollievo.

Continua di nuovo a passare il vibo su capezzoli, il seno pende verso il materasso

e quando vede che più di così i capezzoli non diventano turgidi, ci mette

le mollette, due per parte. Sono nuove e mi fanno un male incredibile, poi scende

e visto che a regalarmi l'intimo è stato lui, decide di tagliarmi il perizoma,

la sua testa è tra le mie gambe, la sua lingua mi penetra e pettina il pelo,

avvicina la punta del dildo alla mia natura, continua a sfiorare il clitoride

e poi si mette in ginocchio dietro di me, mi guarda dallo specchio, mentre

le sue dita stanno dandomi piacere, riprende il dildo, abbassa la vibrazione

con il telcomando e mentre lo avvicina alla mia tana, mi dice "visto che il mio

cazzo non ti basta, ho pensato di usare questo!" - dico con la testa NO

un paio di volte, però a lui non interessa, lento lo fa entrare e mentre lo

mette sempre più dentro continua a ripetermi che  "pensare ad un

altro cazzo oltre al suo mi potrebbe aiutare". La mia mente prende

a pensare a mille cose, penso pure alle foto che ho visto sul pc e capisco

che senza saperlo è di quelle che è geloso. Ora il dildo

entra senza farmi troppo male, non posso nemmeno fingere, perchè scorre

così bene dentro che sarebbe impossibile far credere che non mi piace.

Continua a fottermi con quel dildo e stavolta mette le roteazioni al massimo,

mentre continua a ripetermi che ora è soddisfatto perchè rivede la stessa

faccia da troia che avevo prima al pc e per rivederla aveva bisogno di

avere più uomini addosso. Si tocca sino a godermi sulla schiena,

mentre con l'altra mano tiene il dildo e ogni tanto muove quello dietro.

E' stata proprio strana questa notte, penso mentre mi toglie il vibro grosso,

poi quello dietro, lascio così andare quello che ho tra i denti, ma ignoro

che non ha ancora voglia di liberarmi polsi e caviglie, credo scherzi quando mi dice

che vuole resti così aperta e sporca di lui per un po', un po' che dura

almeno un'altra mezz'ora e che ad un certo punto ho temuto durasse tutta

la notte, e mentre mi guardava così bloccata, ogni tanto mi ripeteva che

sarebbe piaciuto anche ad altri vedermi così indifesa e punita, ma che era

certo che sapessero che ero la troia che lui stava guardando.

 
 
 

La tua bocca ancora

Post n°23 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da elsa.nightoflove

Dopo essermi asciugata i capelli, mi tuffo nel letto,

sono così stanca che nemmeno apro un libro e mi dico

che mi addormenterò a breve. Sento la mente che inizi a

staccarsi dal quotidiano, sento che sta girovangando nello spazio

dei sogni e ancora non so dove mi condurrà questa notte. Ad unn tratto

avverto qualcosa di strano, quel che avverto è una mescolanza di qualcosa

che sembra reale e non, una apparizione direi ... vedo avvicinarsi a me una bocca,

una bocca che conosco, che mi ha colpita in particolare ultimamente,

l'uomo ha una pelle vissuta, il suo respiro sa di fumo. Avverto le sue dita tra

i capelli, mi sfiorano il viso, può sembrare una carezza, in realtà l'energia

che avverto è molto più intensa. All'improvviso percepisco ogni cosa di lui, è

così prerompente che non potrebbe essere altrimenti. Apro gli occhi, non sto

sognando più, eppure lui è ancora vicino a me, continuo infatti a sentirne la

presenza e mi accorgo che stare ferma nel letto non mi è possibile. Le gambe

alternano attimi che si stringono tra loro e altre che si schiudono come per volersi

aprire e permettere a lui di intrufolarsi sui miei desideri.

Nel frattempo tra le lenzuola sono ormai completamente spogliata, i miei capezzoli

desiderano i suoi pizzici, i suoi morsi, la punta della sua lingua e la sua

bocca che sa di fumo e passione. Potrei abbandonarmi al piacere che mi fa

percepire sempre più forte. Sento le sue dita disegnare il contorno delle mie labbra,

le sfiora per scrutare la morbidezza e poi con tatto e decisione le spinge dentro

alla mia gola, cerca la mia lingua, la mia saliva, vuole persino godersi la profondità.

Malizioso le muove su e giù dentro la mia bocca, mentre io osservo la sua

che ne esprime piacere, godimento allo stato puro. Non dirò di continuare, per come

si muove non intende di certo fermarsi prorpio ora. Tra le gambe sento fuoco che non

si placa e il piacere ha ormai inumidito l'indumento intimo, l'ultico che indosso.

Passo le mie dita sul pube, sfioro i mei peli che sento come stizziti e che pretendono

di essere liberati da quel pizzo che li tiene ancora intrappolati. Tutto questo mi sta

sfiancando, cedervi però è un po' come arrivare ad un traguardo che non vorrei

giungesse ancora. Scendo così dal letto, mentre raggiungo il mio studio indosso la

vestaglia di raso color glicine, i miei capezzoli sono così rigonfi che pare siano

intenzionati a trafiggere il tessuto che indosso.

Accendo una sigaretta sperando di rallentare la brama indomabile che mi ha rapita,

penso pure di accendere il portatile e scrivere una email dove confesso la smania che

di lui da due ore non mi sta dando tregua. Invece mi siedo sul divano, prendo dalla

mia cassapanca il mio vibratore preferito e ...

lenta lo faccio scivolare dentro me -  fra il mio desiderio e la mia voglia

di abbandonarmi a quello che ormai non so più se è solo il mio volere.

Il mio gioco nervuto color viola, vibra, rotea dentro me, ogni centimetro che

immergo e risale dalla carne sbocciata e stillante, aumenta il mio ansimare,

non ho più voglia di resisere, d'arginare la mia estasi,

ho bisogno di lasciar esplodere il mio orgasmo,

desidero poter respirare a pieni polmoni la mia stanza

e specialmente far riassorbire quel qualcosa che mi ha rapita per ore ...

infuocandomi come da tempo non mi accadeva più.

 

 
 
 

ULTIMI COMMENTI

buon 2013...
Inviato da: mar.rosso2
il 02/01/2013 alle 05:05
 
buone feste a te e ad Elsa..:))*
Inviato da: mar.rosso2
il 23/12/2012 alle 03:40
 
senza dubbio non c'è differenza su quel che leggi, se...
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 20:06
 
non voglio l'uomo oggetto, ne essere oggetto per lui,...
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 19:57
 
Purtroppo sì
Inviato da: elsa.nightoflove
il 19/08/2012 alle 19:47
 
 

QUESTO BLOG ...

 

racchiude una serie di racconti erotici

da me scritti, nulla di speciale direi,

tranne il fatto che è una passione che

coltivo da anni.

Ho tolto amici e la possibilità

di vedere chi mi visita per evitare

qualsiasi problema. Mi auguro solo

che le persone

che passeranno da qui, non decidano di

farmelo chiudere, ma in tal caso, avranno solo

fatto cancellare quel che poi in altre

piattaforme da anni è pubblicato.

Nulla di grave quindi, tranne la probabilità

che l'ipocrisia spesso ha la meglio e la

repressione fa spesso guardare le cose

più naturali in modo solo "sporco".

Si dice che

"nulla è osceno tranne l'interpretazione!"

siate quindi cauti a giudicare male

e se riuscite siate sufficientemente maturi

per dirvi che esistono post

molto più offensivi e subdoli

celati dietro la parola AMORE.

A chi resta dico grazie, a chi

se ne esce ... arrivederci, a chi

si scandalizza vorrei dire

"per cosi poco?" ma il poco

poi cos'è se non si sa cosa

sia la vita senza piacere?

 

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