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I "COMPAGNI CHE SBAGLIANO" 2

Post n°392 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da hotcigar

Come volevasi dimostrare, quel ricettacolo di marmaglia varia e di spostati di ogni ordine e grado che sono i cosiddetti "centri sociali", sono in subbuglio a causa degli arresti dei brigatisti operati dalla polizia ("caccia alle streghe", la chiamano loro).

Ma, mentre i centri sociali più antichi e smaliziati, come il Leoncavallo, si chiamano fuori, i due più "duri e puri" come il Vittoria di Milano (protagonista della guerriglia di corso Buenos Aires) e il Gramigna di Padova (nota malapianta da estirpare, la gramigna), si producono in proclami deliranti, degni dei migliori esempi di "cretinismo di sinistra".

I fascisti rossi, gli sprangatori che chiamano se stessi "pacifisti", chiedono la scarcerazione immediata dei "compagni arrestati", compilando interessantissimi volantini a sostegno dell'eversione armata, con slogna da anni 70, come il seguente:

Terrorista è lo Stato della reazione, non i compagni che lottano per la rivoluzione. Libertà immediata per i compagni arrestati. Oppure: E' iniziata la caccia alle streghe. Libertà agli operai in galera. Libertà per tutti i comunisti rivoluzionari.

E altre consimili amenità, degne di un "come eravamo (coglioni)" di trent'anni fa.

 Accusano lo Stato di essere, lui, terrorista (ma per favore, l'avete vista la faccia di Prodi?) e concionano - more solito - di "oscure trame" volte ad infangare quel gregge di candidi agnellini che bazzicano i succitati luoghi di aggregazione per delinquenti e drogati.

Accusano il Governo di avere "inscenato" questa "farsa" per sabotare la "pacifica manifestazione di Vicenza" ("una provocazione politica della magistratura"). E per dimostrare quanto questo loro bizzarro teorema sia aderente alla realtà, hanno deciso di parteciparvi con la "sacrosanta" intenzione di menare le mani, sprangare poliziotti, incendiare e/o distruggere auto, negozi o bancomat. Tutto il repertorio, insomma, della tipica "manifestazione per la pace" in salsa no global. Perlomeno, no global all'italiana.

Inutilmente il premio Nobel Dario Fo, che in passato si è sempre dimostrato fin troppo comprensivo con questa feccia, ha esortato gli "agnellini" di cui sopra a restarsene a casa e non andare a Vicenza a rompere - tra le altre cose - anche le scatole a chi vorrebbe davvero manifestare pacificamente. Un appello accorato a cui si sono accodati anche i "reggibordone" di sempre dei centri sociali, ovvero Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.

Nulla da fare, Vittoria e Gramigna saranno a vicenza, armati di tutto punto per manifestare, con il consueto garbo e l'usuale grazia, tutto il loro disappunto per l'ampiamento della base americana e - last but not least - per "gli ingiusti arresti di compagni da parte delle forze della reazione".

Prudentemente, la città ha deciso di "blindarsi". Scuole, uffici e negozi chiusi. Ospedali in stato d'allerta.

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Commenti al Post:
yama_san
yama_san il 15/02/07 alle 11:40 via WEB
staremo a vedere ... fino a che punto lo stato saprà tutelare i propri cittadini.
(Rispondi)
Silverdart
Silverdart il 16/02/07 alle 00:25 via WEB
Del tutto d’accordo per la manifestazione di Vicenza, ma siamo proprio sicuri che il popolo dei centri sociali questa volta non abbia ragione riguardo della “provocazione della magistratura”? Non è per caso che la volpe rossa Bocassini, in un difficile momento del governo di Prodi, gli abbia voluto lanciare una andreottiana “ciambella di salvataggio” saldando, in una solidale atmosfera antiterroristica, maggioranza e opposizione attorno ad un Amato eroe del giorno? O forse un doppio colpo, rinvigorire un governo asfittico con troppi problemi di stabilità e nel contempo tirare un colpo di avvertimento al Silvio, per inibirne con una inventata intimidazione “terroristica” l’iperattività politica in un momento cruciale per il governo, nel momento più propizio per l’attesa spallata? La Bocassini è sempre piena di risorse. Vedremo dall’andamento del processo, dal tipo di condanne e dalla durata delle detenzioni (sempre che i presunti colpevoli non siano prosciolti). Saluti, sd
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