L’ultima sigaretta la fumo in piedi su un gradino, al terzo piano. Io abito al quarto.
Stamattina, nelle scale, c’era il sole, che accarezzava il marmo. Adesso il neon freddo delle plafoniere fa un po' di luce, e si avverte il rumore di un cassone che si riempie di nuovo, dopo lo sciacquone.
Gorgoglia l’acqua, piano, sommessamente.
Quando salgo, di notte, non prendo mai l’ascensore. Faccio le scale a piedi, fino alla mia porta.
Una volta abitavo al terzo piano. Poi mi sono trasferito al quarto. Ho cambiato dimora soltanto una volta, nella mia vita, ma sono rimasto sempre nello stesso palazzo. Non bisogna andare lontano per cambiare. Bastano anche due rampe di scale.
“Sono io l'artefice del mondo”, penso, mica tanto convinto.
Esistono miliardi di pianeti, in giro. Sono uno di questi, né bello né brutto, ma, in ogni caso, un pianeta diverso da tutti gli altri. Un pianeta che, adesso, fuma in santa pace, prima di andare a letto.
Quando sei solo nella tromba delle scale, a quest’ora tarda della notte, lontano dai clamori del giorno, può capitare di sentirti un Titano. Il cuore si riempie di buoni propositi. Ed un rivolo d’acqua, che scorre lento, ti parla sottovoce, e sembra che ti sussurri in un orecchio un mistero.
Inviato da: nicoletta17
il 11/03/2009 alle 22:00
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il 03/01/2009 alle 23:26
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il 25/01/2008 alle 22:23
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il 16/01/2008 alle 09:40
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il 02/10/2007 alle 22:31