Tua Cyrano
piccante quanto basta, ma anche con un retrogusto un po' amaro ...
- PRIMA di CLICCARE ABUSA ... prova a leggermi!
- Non permettere ad un msg. privato di dirti chi devi bannare ...
Post n°39 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
Faccio le fusa come una gatta, vivo la mia vita. |
Post n°38 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Post n°37 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Post n°36 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Post n°35 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Cercando di te |
"Angel perchè a me non son spuntate le ali?" vedi che è piena di gente che ti fa del male sulla terra"
NOTA: tangheranera era il mio nickname ... di allora |
Post n°32 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Sono una emiliana dal temperamentocaldo, che crede all'amore quanto bastama non rinuncia mai al fuoco della passione -credo fermamente che quando la passione esplode,quando ha il piacere e diciamolo purel'onore, di incontrarne una altrettantoselvaggia e vera, stiamo detonando un' indimenticabileHiroshima dei sensi che tutto può esseretranne che scordata o sbiadita nel tempo.Sempre più si rinuncia alla femminiltà e con lei decadefascino, malizia, seduzione.Sempre più viene meno la virilità maschile fatta dicacciatori, seduttori che ti fan sentire la loro forza emotivae carnale.La femmina ed il maschio mai rinunceranno hai loro ruoli!... perchè mai nessuno conoscerà come loro la magia e forzadi un trasporto selvaggio!... in loro emozioni tormentate le avvertiremo in uno sguardo,la capteremo persino in una innocente carezza, la coglieremoin una presa e persino dentro ad una finta e falsa arresa.Corpo, mente, anima, cuore si uniscono - serrano con l'altrapersona e in un solo istante ci troveremo ad essere un'unicacrezione fatta di una lussuria cosmica e improponibile nellealtre molteplici forme di contatto.Certamente ci si può amare in mille modie alcuni tutto trasudano tranne che sentimenti,la passione è animalosità, è istinto allo stato puroed inspiegabilmente sigilla con l'amore anche un incontronato pochi attimi prima dal nulla e senza passato -Se vivi la passione vivraidue bocche che si consumano, vivono, mordono e nutrono,due corpi che scivolano tra il ruvido di una capricciosa pelle viziosaed il vellutato di una lussuriosa madida epidermide.I corpi si cavalcheranno ovunque e dovunque come onde impazzitecontro uno scoglio, scivolandosi addosso, dentroferendosi pure per troppa foia per non aver avuto il tempodi domandarsi dove era comodo o meno possedersi e prendersi -il caldo della pelle come ardente fuoco brucierà ogni paura,ogni solitudine e anche se non sarà amore eterno riuscirà a portartiall'inferno e paradiso in un unica soluzione facendotiprovare qualcosa che resterà come un tatuaggio marchiatoa fuoco dentro l'anima ...Oh si! ho bisogno di questo ioho bisogno di esserci, perdermi e ritrovarmi,di odori, profumi, essenze e fragranze che fottonoi miei cinque sensi,ho bisogno di emozioni, sensazionie, frequenze e sintonieche penetrano la mia animae di una carne che non è solo pelle ed ossama fatta anche di vibrazioni, pulsazioni ...che parte dal cuore come un infarto,e attraversa la mente come un ictus,che morde il midollo come un tumoreoh si! io amo così ...ma non ditemi che è bello, perchèamare carnalmente e visceralementemette paura e solo se entrano in giocouna vera femmina ed un vero maschiotutto questo si realizza,perchè loro non sono meccanici robottini,non son fatti di circuiti ripetitivio bit che rischiano di impazzire perchè ingolfati.Loro sono carne viva che tutto vuoletranne che spegnersi, loro sono sana folliache nel sentirsi morire ad ogni ansimarerinasce e si rigenera con più potere,questi due sono in realtàchi ognuno ha dentro sèma che non è così facile far riemergeredal essere umano, sempre più spesso fattonon di istinto ma scontento,da depravazione e non voracità.Così sono se vi pare ...e di non esser qualunquista ne son fierasia per me, che per chi ho amato ed amo,amo esser sedotta e sedurre ioe all'amore non voglio rinunciarenemmeno se dicono e so che poi finisceo farà del male. |
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Post n°29 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Per chi vive da diversi anni nel mio quartiere credo sia impensabile non avere mai notato "Maria", per me che son cresciuta guardandola dalla finestra poi impossibile non ricordarla. Oggi ho scritto un post dicendo che è mia intenzione ogni tanto parlare di chi mi passa per la testa e stamattina incontrando dopo tanto suo marito non ho potuto riavvolgere come una moviola gli attimi che ho condiviso con lei, magari solo osservandola mentre cantava e stendeva sul balcone. pieno della sua femminilità, dico femminilità e non età perchè nel tempo mi è sempre apparsa identica. Arrivava dal sud e con lei portava un temperamento caldo e passionale, che sbandierava fiera insieme ai suoi capelli lunghi e mori ed il suo culo che per quanto perfetto sembrava parlare. Si era sposata in Emilia lasciando alle spalle e giù la sua famiglia e con quel uomo un po' strambo aveva avuto due figli maschi.
ogni donna temuta e ogni ragazza guardata come una star e forse nel suo piccolo lo era davvero.
scollature o stese dei panni avvolta in un mini sottoveste, era chiacchierata perchè dove faceva la spesa non era solita pagare in contanti ma natura, era additata perchè ad una certa ora usciva da casa accompagnata dal marito e rientrava con il taxi alle prime luci dell'alba, lasciando i figli con una vecchia tata. Ma Maria era anche una che ogni tanto vedevo dietro la finestra piangere e che quando incontravo al bar mi guardava dritta negli occhi e mi diceva "se trovo chi ha inventato il vizio gli sparo senza pensarci su!" fumava, amava i bei vestiti, la bella vita e suo marito che a sua volta amava le belle auto
il suo vestire era bizzarro
quella di un politicante davanti ai suoi candidati.
strada perchè per lei esser detta puttana era una umiliazione che una femmina non può accettare, eppure sino all'ultimo dei suoi giorni non ha mai smesso di vendere piacere, anche quando la sua malattia l'ha costretta ad indossare una parrucca, per colpa della chemio che stava facendo per cercare di combattere il tumore ai polmoni, che poi se l'è consumata e portata ... si chiudesse, era davanti al bar come suo solito, con la sigaretta tra le dita e che non poteva nemmeno più tirare e respirare - "che hai nel sacchetto morettina?" mi chiese vedendomi uscire dal tabaccaio, sapeva il mio nome, eppure mi ha sempre chiamata così" "ossigeno quotidiano Marì" le dissi mostrandole tre pacchetti di sigarette. a morire, e prima di farlo si prendono pagato salato ogni tuo respiro"
per lei è scaduto e me lo dice senza ne commuoversi o sembrare triste. Che era forte si sapeva, ma così era davvero tanto. Forse sperava di corrompere con la sua bellezza anche qualche Santo, pensai per sdramattizzare.
nipoti staran comodi, ma io comoda ci son stata poco! mio marito lo lascio uscire, perchè povero, si deve trovare un'altra donna, mica può restare solo, lui senza compagnia non è nulla" non ha mai più avuto una donna fissa da quando lei non c'è più ... sorrido alzando lo sguardo tra le nubi e mentre lo saluto penso 'amore in casa tua non l'ha più fatto" mentre mi dice con la sua voce rauca "morettina di Maria vuoi dirmi che ce ne è un sola?" |
Post n°27 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
Se fossi un frutto sarei … melagrana Se fossi una festa sarei … vigilia di natale Se fossi una nazione sarei … Spagna Se fossi un elemento sarei … acqua Se fossi un giorno della settimana sarei … giovedì Se fossi una direzione sarei … sud Se fossi un articolo di arredamento sarei ... poltrona Se fossi una città estera sarei … Madrid Se fossi una città italiana sarei … Palermo Se fossi un materiale sarei … legno Se fossi un peccato sarei … lussuria Se fossi un liquido sarei … acqua Se fossi un uccello sarei … falco Se fossi un fiore sarei … quello della magnolia Se fossi un colore sarei … nero Se fossi un suono sarei … eco Se fossi una canzone sarei … tu si na cosa grande Se fossi un libro sarei … donne che corrono con i lupi Se fossi un oggetto sarei … stilografica Se fossi una parte del corpo sarei … mani Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei … Spirit Se fossi una forma sarei ... cerchio Se fossi una stagione sarei ... primavera Se fossi uno sport sarei … scherma Se fossi un cantante sarei … ornella vanoni ... e voi cosa siete? |
Post n°26 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perchè andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne soltanto la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada. felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo. inquinata, su una collina bruciata dall'estate, andare col vento di una barca e zigzagare per andar dritti. Andare lenti è conoscere le mille differenze della propria forma di vita, i nomi degli amici, i colori e le piogge, i giochi e le veglie, le confidenze e le maldicenze. Andare lenti sono le stazioni intermedie, i capistazione, i bagagli antichi e i gabinetti, la ghiaia e i piccoli giardini, i passaggi a livello con gente che aspetta, un vecchio carro con un giovane cavallo, una scarsità che non si vergogna, una fontana pubblica, una persiana con occhi nascosti all'ombra. Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti è ruminare, imitare lo sguardo infinito dei buoi, l'attesa paziente dei cani, sapersi riempire la giornata con un tramonto, pane e olio. Andare lenti vuol dire avere un grande armadio per tutti i sogni, con grandi racconti per piccoli viaggiatori, teatri plaudenti per attori mediocri, vuol dire una corriera stroncata da una salita, il desiderio attraverso gli sguardi, poche parole capaci di vivere nel deserto, la scomparsa della folla variopinta della merci e il tornar grandi delle cose necessarie. Andare lenti è essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia vanitosa, dentro la meschinità e ai sogni, fuori dalla scena principale e più vicini a tutti i segreti. agli inizi e alle fini, laddove si fa l'esperienza grande del mondo, appena entrati in esso vicini al congedo. Andare lenti significa poter scendere senza farsi male, non annegarsi nelle emozioni industriali, ma essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire. C'è più vita in dieci chilometri lenti a piedi che in una rotta transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante, un'ingordigia che non sa digerire. Si ospitano più altri quando si guarda un cane, un'uscita da scuola, un affacciarsi al balcone, quando in una sosta buia si osserva un giocare a carte, che in un volare, in un faxare, in un internettare. Questo pensiero lento è l'unico pensiero, l'altro è il pensiero che serve a far funzionare la macchina, che ne aumenta la velocità, che si illude di poterlo fare all'infinito. Il pensiero lento offrirà riparo ai profughi del pensiero veloce, quando la macchina inizierà a tremare sempre di più e nessun sapere riuscirà a soffocare il tremito. Il pensiero lento è la più antica costruzione antisismica. le casa, scoprire quando il loro ammucchiarsi diventa volgare, desiderare che dietro ad esse torni a vedersi il mare. Bisogna pensare la Misura che non è pensabile senza l'andare a piedi, senza fermarsi a guardare gli escrementi degli altri uomini in fuga su macchine veloci. Nessuna saggezza può venire dalla rimozione dei rifiuti. E' da questi, dal loro accumulo, dalla merda industriale del mondo che bisogna ripartire se si vuole pensare al futuro. I veloci, i progettanti, i convegnisti, i giornalisti consumano voracemente il mondo e pensano di migliorarlo. La lentezza sa amare la velocità, sa apprezzarne la trasgressione, desidera anche se teme (quanta complessità apre questa contraddizione!) la profanazione contenuta nella velocità, ma la profanazione di massa non ha nulla della sacertà che pure si annida nel sacrilegio, è l'empietà senza valore, un diritto universale all'oltraggio. Nessuna esperienza è più stolida della velocità di massa, della profanazione che non si sa.
Ringrazio Sergio S., per avermela fatta conoscere ... e nel riproporla in questo blog, lo bacio. |
Post n°25 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
Come una furia, mi hai braccata sulla scalinata, afferrando con veemenza i miei fianchi. Sfidando il mio tormento per te e bramandone la mia arresa. Nell'avvertire il mio falso pudore scivolare al suolo con i miei abiti, lievitava la tua smania indecente. Come un'onda impazzita, urtavi contro il mio desiderio, per poi come una freccia scoccarmi dentro, centrando impaziente la vorace fame di noi. I tuoi colpi imperterriti, senza tregua, sfrecciavano tiranni nel mio intimo, oramai inchinato ai tuoi più perversi desideri e spudoratamente ingordi di te. |
Salve. Tutti saranno d'accordo sul fatto che fare all'amore o fare sesso (più meccanico) sia un qualcosa di piacevole. E ci mancherebbe. Non a caso,l'Intelligenza organizzata che manovra dietro i meccanismi della Natura deve, per forza di cose,creare un qualcosa di gratificante, per garantire il continuum delle specie viventi. E così fu. Ma vogliamo mettere l'attrazione fisica sullo stesso piano di quella mentale? Il se-ducere della mente è altra cosa. E come c'insegnano i nostri cari latini, seducere significa ducere verso sé, ovverosia guidare verso sé, portare l'altro nel "nostro mondo". Quindi è un qualcosa che va oltre il discorso fisico. Ognuno di noi farebbe carte false per trovare qualcuno che parli la stessa lingua: la propria anima contro un'altra anima affine, nudi, imperfetti ma belli in quanto autentici, senza l'interposizione di alcuna maschera e artefatto o ideologia.
La scienza ha ormai individuato da tempo che l'anno successivo alla nascita è fondamentale: è durante questo arco critico, infatti, che i geni portano alla sintesi delle proteine che generano innumerevoli sinapsi,veri e propri network del nostro cervello; mentre le esperienze (e qui la madre è basilare) influenzano la creazione e il rafforzamento di tali "reti". Insomma, senza saperlo, siamo esclusivamente il frutto del bebé che eravamo. E come si fa a incontrare un nostro consimile? Questo lo ignoro. Però di un fatto sono sicuro: se due consimili si trovano dirimpetto si riconoscono all'istante (o quasi). Perché prima subentra la curiosità, poi il piacere del confronto; e, alfine, la sazietà e la felicità di una mente compenetrata. Per la precisione, seducenti e sedotti. A mente sazia. Hola! by sergioemmeuno |
Post n°23 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Post n°21 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
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Post n°20 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
Macerie ovunque, nasconderle non è possibile e vedi le stradine piene di volontariato fatto di molti che aiutano solo per dar pace a coscienze sempre pronte a sporcarsi. Qualcuno grida "tutto serve", mentre io calcio pezzi di me. Non mi servono protagonisti, voglio gente che ami davvero io. Non cerco gente che arriva, solo per poter dire io c'ero. Io ho bisogno di gente che corra a fari spenti, che scavi quando al buio nessuno li vede. ... pelle ruvida, su ruvida pelle ... dove di tutto c'è bisogno, tranne che di menzogne ed egoismi travestiti da perversi meccanismi. Mi tiro così su le maniche e inizio a scavare dentro me. Devo ritrovarmi, voglio almeno ritrovare un mio sorriso. A testa bassa continuo il mio lavoro, non voglio aiuti che si aiutino, non cerco platee che applaudono, ne comizi sovversivi fuori piazza. Voglio purezza e lealtà, voglio pensieri puliti, educatori coerenti. Voglio indietro i miei sogni di bambina sola, una voce mitraglietta che faccia da barriera, voglio qualcosa che sappia di sogni infiniti, cerco ME. |
AREA PERSONALE
CHIAMATEMI LU
non amo ne i cara, ne i tesoro,
men che meno
amica mia
se scritti da chi non conosco bene
o bene mi conosce. LU è praticamente
perfetto, è il diminutivo di LUPA
ed io questa sono, da sempre
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OCCHI DI GHIACCIO
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"e gli occhi han preso il colore del cielo
a furia di guardarlo
e con quegli occhi ciò che vedevi
nessuno può saperlo."
Mentre urli alla tua Donna
c'è un uomo che desidera parlarle all'orecchio.
Mentre umili, offendi, insulti e sminuisci la tua Donna
c'è un uomo che la corteggia
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BEATA INGENUITà ... MA LO SARà?
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o una persona"
o ti stanno proteggendo
o ti stan tenendo lontano
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che a volte la metà
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