Creato da tuacyrano il 25/11/2011

Tua Cyrano

piccante quanto basta, ma anche con un retrogusto un po' amaro ...

 

 

AnimalosaMente IO

Post n°39 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Faccio le fusa come una gatta,
azzanno come una pantera,
struscio come una pitonessa,
scalpito come una puledra
e se serve faccio persino i dispetti come una scimmia,
pungo come una vespa,
e come un'istrice mi chiudo se qualcosa non mi quadra
son velenosa come una vipera
e curiosa come una gazza ...

però da una vita il mio nome è Lupa
e come i lupi un po' schiva, ma senza mai dimenticare il branco

vivo la mia vita.

 
 
 

Tradimenti

Post n°38 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Cos'è il tradimento in una coppia?

... un modo intrigante per dire

"pensavamo di colmarci, ma non è così!"

[Come La Paprika]

 
 
 

Cuore di bancomat

Post n°37 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

"ci hanno abituati a credere

che la prostituta è quella donna che

vende il suo corpo sopra un marciapiede,

ecco perchè ignoriamo che molte

sono sedute dietro ad una scrivania o

hanno la fede al dito."

 
 
 

non bussare

Post n°36 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

"Non lo spegni il mare,

quando la notte brucia"

 
 
 

Velatamente incomprensibile

Post n°35 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

"corre la notte su di noi,

mentre la nebbia ci nasconde dal mondo,

e rende irraggiungibili"

AnimadellaLUpa

 
 
 

Cercando me

Post n°34 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

Cercando di te
ho consumato la mia vita,
tra storie in salita
e provvisorie verità;
il tempo è pieno di sorprese
e qualche volte ci assomiglia,
si sogna e si sbaglia
e ci si spegne sempre un po'.
Cercando di te
in ogni donna che ho incontrato,
ho sempre inventato
passioni grandi più di me;
ma son tornato sempre solo
a medicarmi le ferite,
convinto ogni volta
che non ti avrei trovata mai.
Capita che poi
quando non hai voglia più di crederci,
ti cade addosso un'emozione,
cresce prepotente e senza regole e d'un tratto
torni a vivere.
Comincia da qui
il secondo tempo della vita mia
e tutto quello che sarà,
è ancora da scrivere.
Non mi sveglierò
con un sorriso sconosciuto accanto,
sempre straniero in ogni letto,
col mio cuore sconfitto
cercando di te.
Cercando di te
nelle maree che ho attraversato,
ho sempre incontrato
troppe parole e poco amore,
tu parli poco e non prometti
ma sai scaldare le mie notti
e quando mi manco
sono sicuro che ci sei.
Ora che sei qui
mi sorprende a perdere abitudini
che non avrei cambiato mai,
questa confusione che mi fa sentire vivo,
me la merito.
Comincia con te
il secondo tempo della vita mia
e tutto quello che vorrò
è solo pretenderti.
Svegliarmi con te,
con questa faccia forse un po' sgualcita,
da notti bianche per amore,
per fatica o dolore,
ma vivendo con te.

dedicatami nel 2007 da Jack

 
 
 

Angel & Tanghera

Post n°33 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

già ... oggi avrei proprio bisogno di un muro. ;-)

"Angel perchè a me non son spuntate le ali?"
"... perchè sei condannata ad amarmi Tanghera!"

"Angel, perchè tu non mi ami?"
"perchè sei buona, brava ma brutta!"

"Angel ma cosa stai dicendo?! Se mi dici così mi fai piangere ..."

"Non è un problema mio Tanghera,
io ho altre anime a cui pensare ..."

"e a me chi ci pensa Angel?"

"... cazzo vuoi che me ne fotta, io ho le ali!"

"MA ANGEL SEI UN ANGELOOOO ... non puoi dire le parolacce!!!"

"HAI RAGIONE TANGHERA, VADO A SCOPARE E TORNO!"

"ATTENTO CHE NON TI FACCIANO DEL MALE ANGEL,

vedi che è piena di gente che ti fa del male sulla terra"

"da chi credi abbia imparato scemotta?"

"... e che ne so Angel, mica posso sapere tutto ..."

"ho imparato da chi me ne ha fatto!"

"E ti han dato allora le ali?"

"Ok Tanghera, sei prorpio idiota allora, a te daran l'aureola!!!"


"Angel, hai preso i preservativiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"
"no, tanto già vengoooooooooooooo"

"Angel, ma hai fatto presto?"
"qui, te la danno subito tanghera!"
"meno male, ero in pensiero per te!"

[Angel ride e Tanghera lo accarezza]

"Angellll"
"Che haiiii scassapalle"

"mi fa male il cuore"

"sarà un infarto Tanghera"

"mi stai dicendo che muoio Angel?"

"no, no stai tranquilla"

"sei sempre il solito cattivo, fanculo Angel!"

 

NOTA: tangheranera era il mio nickname ... di allora

 
 
 

Tattiche

Post n°32 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Cadere nelle provocazioni è sinonimo di stupidità,

saperle assecondare cosa di pochi.

 
 
 

Senza mezze stagioni

Post n°31 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

Sono una emiliana dal temperamentocaldo, che crede all'amore quanto bastama non rinuncia mai al fuoco della passione -credo fermamente che quando la passione esplode,quando ha il piacere e diciamolo purel'onore, di incontrarne una altrettantoselvaggia e vera, stiamo detonando un' indimenticabileHiroshima dei sensi che tutto può esseretranne che scordata o sbiadita nel tempo.Sempre più si rinuncia alla femminiltà e con lei decadefascino, malizia, seduzione.Sempre più viene meno la virilità maschile fatta dicacciatori, seduttori che ti fan sentire la loro forza emotivae carnale.La femmina ed il maschio mai rinunceranno hai loro ruoli!... perchè mai nessuno conoscerà come loro la magia e forzadi un trasporto selvaggio!... in loro emozioni tormentate le avvertiremo in uno sguardo,la capteremo persino in una innocente carezza, la coglieremoin una presa e persino dentro ad una finta e falsa arresa.Corpo, mente, anima, cuore si uniscono - serrano con l'altrapersona e in un solo istante ci troveremo ad essere un'unicacrezione fatta di una lussuria cosmica e improponibile nellealtre molteplici forme di contatto.Certamente ci si può amare in mille modie alcuni tutto trasudano tranne che sentimenti,la passione è animalosità, è istinto allo stato puroed inspiegabilmente sigilla con l'amore anche un incontronato pochi attimi prima dal nulla e senza passato -Se vivi la passione vivraidue bocche che si consumano, vivono, mordono e nutrono,due corpi che scivolano tra il ruvido di una capricciosa pelle viziosaed il vellutato di una lussuriosa madida epidermide.I corpi si cavalcheranno ovunque e dovunque come onde impazzitecontro uno scoglio, scivolandosi addosso, dentroferendosi pure per troppa foia per non aver avuto il tempodi domandarsi dove era comodo o meno possedersi e prendersi -il caldo della pelle come ardente fuoco brucierà ogni paura,ogni solitudine e anche se non sarà amore eterno riuscirà a portartiall'inferno e paradiso in un unica soluzione facendotiprovare qualcosa che resterà come un tatuaggio marchiatoa fuoco dentro l'anima ...Oh si! ho bisogno di questo ioho bisogno di esserci, perdermi e ritrovarmi,di odori, profumi, essenze e fragranze che fottonoi miei cinque sensi,ho bisogno di emozioni, sensazionie, frequenze e sintonieche penetrano la mia animae di una carne che non è solo pelle ed ossama fatta anche di vibrazioni, pulsazioni ...che parte dal cuore come un infarto,e attraversa la mente come un ictus,che morde il midollo come un tumoreoh si! io amo così ...ma non ditemi che è bello, perchèamare carnalmente e visceralementemette paura e solo se entrano in giocouna vera femmina ed un vero maschiotutto questo si realizza,perchè loro non sono meccanici robottini,non son fatti di circuiti ripetitivio bit che rischiano di impazzire perchè ingolfati.Loro sono carne viva che tutto vuoletranne che spegnersi, loro sono sana folliache nel sentirsi morire ad ogni ansimarerinasce e si rigenera con più potere,questi due sono in realtàchi ognuno ha dentro sèma che non è così facile far riemergeredal essere umano, sempre più spesso fattonon di istinto ma scontento,da depravazione e non voracità.Così sono se vi pare ...e di non esser qualunquista ne son fierasia per me, che per chi ho amato ed amo,amo esser sedotta e sedurre ioe all'amore non voglio rinunciarenemmeno se dicono e so che poi finisceo farà del male.

 
 
 

Le colpe dell'amore

Post n°30 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

 
Cos'è l'amore?
"non si può fare uno schiavo di una persona libera, perchè una persona libera è libera anche in prigione"
La libertà non si trova nelle circostanze esterne: la libertà alberga nel cuore.
Amare significa vedere una persona, una situazione, un oggetto per ciò che è realmente, non per quello che lo immaginate.
E dare a quella persona, quella situazione, o a quell'oggetto la risposta che merita.
E' praticamente impossibile affermare che una persona ama se, non è nemmeno in grado di vedere le cose.
Ma cosa ci impedisce di vederle?
Il nostro condizionamento.
I nostri concetti, le nostre categorie, i nostri pregiudizi, le nostre etichette e proiezioni che abbiamo ricavato dalla nostra cultura ed esperienze passate.
L'impresa di vedere è la più ardua che un essere umano possa intraprendere, perchè richiede una mente attenta e disciplinata.
La maggior parte della gente, invece, prerisce crogiolarsi nella propria pigrizia mentale piuttosto che prendersi la briga di vedere ogni persona o cosa nella sua attuale freschezza.

... se guardate dentro alle vostre storie d'amore vi accorgerete che poi in realtà sono molto simili tra loro, hanno tra di loro qualcosa che le accomuna specialmente per quanto riguarda la fine del rapporto, ma perchè la fine del rapporto? semplice perchè noi appena diciamo di esserci innamorati o amare qualcuno in realtà ne amiamo il finale e quindi inneschiamo inconsapevolmente un ordinio solo per il gusto di giungere all'esplosione ... Non ditemi che son folle, non lo sono affatto.
prendiamo per esempio una donna che sceglie sempre uomini che la maltrattano, sarà possibile che s'innamora solo di persone così? certo, le cerca senza saperlo, se non fossero così non si legherebbe, ma perchè?
perchè in sè lei ritiene di non meritare rispetto, qualcosa le ha inculcato che non le spetta e quindi se incontrerà un uomo amorevole, delicato e che la rispetta non lo sentirà adeguato e sfuggirà a lui per ripararsi tra le braccia di uno che poi non la rispetterà.
Giunta ad un certo punto, si stancherà, si dirà che lo lascia perchè non la rispetta in realtà si è solo abituata a quella situazione e si rimette in cammino per incontrare qualcosa di simile ma nuovo.
Ma è l'uomo che non la rispetta il problema? Oh, no! il suo problema è pensare di non essere degna del suo rispetto - mentre chi non la rispetta ritiene che ha bisogno di non rispettare per sentirsi rispettato, ecco cosa li ha fatti avvicinare, legati ...

il viversi il rispetto come qualcosa che non è dovuto!

ed ora a voi meditare sulle vostre storie ... e iniziate a chiedervi cosa non va in voi perchè la responsabilità di ogni cosa che facciamo non è vero che appartiene agli altri, ma sempre e solo esclusivamente a noi!

 
 
 

I morsi dell'amore

Post n°29 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

... sono modi di vedere le cose,

non necessariamente devono essere condivisi,

ma se "a letto" il morso viene a meno,

per come sono

"mi sento davanti alla fine o dentro a un momento sbagliato ."

 
 
 

Maria: la femmina del quartiere

Post n°28 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

 

Per chi vive da diversi anni nel mio quartiere credo sia impensabile

non avere mai notato "Maria", per me che son cresciuta guardandola

dalla finestra poi impossibile non ricordarla. Oggi ho scritto un post

dicendo che è mia intenzione ogni tanto parlare di chi mi passa per

la testa e stamattina incontrando dopo tanto suo marito non ho

potuto riavvolgere come una moviola gli attimi che ho condiviso

con lei, magari solo osservandola mentre cantava e stendeva

sul balcone.

Maria oggi avrebbe 65 anni, quindi quando ero bambina era nel

pieno della sua femminilità, dico femminilità e non età perchè nel

tempo mi è sempre apparsa identica. Arrivava dal sud e con lei

portava un temperamento caldo e passionale, che sbandierava

fiera insieme ai suoi capelli lunghi e mori ed il suo culo che per

quanto perfetto sembrava parlare. Si era sposata in Emilia

lasciando alle spalle e giù la sua famiglia e con quel uomo un

po' strambo aveva avuto due figli maschi.


Credo che ogni uomo l'abbia almeno una volta desiderata,

ogni donna temuta e ogni ragazza guardata come una star

e forse nel suo piccolo lo era davvero.


Maria era una donna che faceva parlare non solo per le sue

scollature o stese dei panni avvolta in un mini sottoveste,

era chiacchierata perchè dove faceva la spesa non era solita

pagare in contanti ma natura, era additata perchè ad una

certa ora usciva da casa accompagnata dal marito e rientrava

con il taxi alle prime luci dell'alba, lasciando i figli con una

vecchia tata. Ma Maria era anche una che ogni tanto vedevo

dietro la finestra piangere e che quando incontravo al bar mi

guardava dritta negli occhi e mi diceva "se trovo chi ha

inventato il vizio gli sparo senza pensarci su!"

fumava, amava i bei vestiti, la bella vita e suo marito

che a sua volta amava le belle auto


e che di lavorare mica ne aveva voglia.


In 25 anni non l'ho mai vista invecchiata


le sue mani e i suoi piedi sempre curati,


i suoi capelli corvini e lucidi brillavano come schegge di diamante

il suo vestire era bizzarro


stravagante o elegante a seconda di come si svegliava


e la sua parlantina era senza dubbio paragonabile a

quella di un politicante davanti ai suoi candidati.

Era proprio bella da far male Maria, bella e controccorrente,


una che sapeva il fatto suo e che certo non si vendeva sulla

strada perchè per lei esser detta puttana era una umiliazione

che una femmina non può accettare, eppure sino all'ultimo

dei suoi giorni non ha mai smesso di vendere piacere,

anche quando la sua malattia l'ha costretta ad indossare

una parrucca, per colpa della chemio che stava facendo

per cercare di combattere il tumore ai polmoni, che poi

se l'è consumata e portata ...

Ed io la ricordo ancora pochi giorni prima che il suo sipario

si chiudesse, era davanti al bar come suo solito, con la

sigaretta tra le dita e che non poteva nemmeno più tirare

e respirare - "che hai nel sacchetto morettina?" mi chiese

vedendomi uscire dal tabaccaio, sapeva il mio nome,

eppure mi ha sempre chiamata così"

"ossigeno quotidiano Marì" le dissi mostrandole

tre pacchetti di sigarette.

"non posso farti la paternata io, sappi solo che ti aiutano

a morire, e prima di farlo si prendono pagato salato

ogni tuo respiro"


Mi fermo a fare due parole con lei, mi racconta che ormai il tempo

per lei è scaduto e me lo dice senza ne commuoversi o

sembrare triste. Che era forte si sapeva, ma così era

davvero tanto. Forse sperava di corrompere con la sua

bellezza anche qualche Santo, pensai per sdramattizzare.

Mentre la saluto, mi prende per un braccio e mi dice


"sai morettina, ho fatto tanti di quei soldi che pure i miei

nipoti staran comodi, ma io comoda ci son stata poco!

mio marito lo lascio uscire, perchè povero, si deve trovare

un'altra donna, mica può restare solo,

lui senza compagnia non è nulla"

Stamane mentre esco di casa lo incontro per caso, è solo,

non ha mai più avuto una donna fissa da quando lei

non c'è più ... sorrido alzando lo sguardo tra le nubi

e mentre lo saluto penso

"Maria ti avrà portata a vendere l'amore ma dopo di te l

'amore in casa tua non l'ha più fatto"

accendo la sigaretta e mi sembra di sentirla ridere,

mentre mi dice con la sua voce rauca

"morettina di Maria vuoi dirmi che ce ne è un sola?"

... esatto Marì, una sola e sola pur se di tanti!

 
 
 

Se fossi ...

Post n°27 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

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Se fossi un frutto sarei … melagrana
Se fossi un gelato sarei … alla noce

Se fossi una festa sarei … vigilia di natale

Se fossi una nazione sarei … Spagna

Se fossi un elemento sarei … acqua
Se fossi un mese sarei … luglio

Se fossi un giorno della settimana sarei … giovedì
Se fossi un orario del giorno sarei … la mezzanotte
Se fossi un pianeta sarei … luna
Se fossi un animale sarei … lupa

Se fossi una direzione sarei … sud

Se fossi un articolo di arredamento sarei ... poltrona

Se fossi una città estera sarei … Madrid

Se fossi una città italiana sarei … Palermo

Se fossi un materiale sarei … legno
Se fossi un sapore sarei … agrodolce
Se fossi un profumo sarei … papavero del tibet

Se fossi un peccato sarei … lussuria
Se fossi un personaggio storico sarei … Maria de' Medici

Se fossi un liquido sarei … acqua
Se fossi un albero sarei … salice piangente

Se fossi un uccello sarei … falco
Se fossi un arnese sarei … un bisturi

Se fossi un fiore sarei … quello della magnolia
Se fossi un evento atmosferico sarei … temporale
Se fossi una creatura mitologica sarei … Medea
Se fossi uno strumento sarei … sax

Se fossi un colore sarei … nero
Se fossi un'emozione sarei … un brivido
Se fossi una verdura sarei … un carciofo

Se fossi un suono sarei … eco
Se fossi una macchina sarei… jaguar

Se fossi una canzone sarei … tu si na cosa grande
Se fossi un film sarei … le fate ignornati

Se fossi un libro sarei … donne che corrono con i lupi
Se fossi un cibo sarei ... le tagliatelle di mia nonna
Se fossi una parola sarei ... fottiti/fottimi

Se fossi un oggetto sarei … stilografica

Se fossi una parte del corpo sarei … mani
Se fossi un'espressione del viso sarei … curiosità
Se fossi una materia scolastica sarei … storia

Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei … Spirit

Se fossi una forma sarei ... cerchio
Se fossi un numero sarei … otto

Se fossi una stagione sarei ... primavera

Se fossi uno sport sarei … scherma
Se fossi un mestiere sarei … calzolaio

Se fossi un cantante sarei … ornella vanoni
Se fossi un indumento sarei … guepiere
Se fossi una pietra sarei ... onice

... e voi cosa siete?

 
 
 

Pensare veloci. Camminare lenti.

Post n°26 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine

vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo,

perchè andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne

soltanto la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare

il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia

le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in

momento la strada.

Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere

felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani

senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce,

è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli

affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando

son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un

pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e

della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo,

da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è fermarsi su un lungomare, su una spiaggia, su una scogliera

inquinata, su una collina bruciata dall'estate, andare col vento di una barca

e zigzagare per andar dritti. Andare lenti è conoscere le mille differenze

della propria forma di vita, i nomi degli amici, i colori e le piogge, i giochi

e le veglie, le confidenze e le maldicenze. Andare lenti sono le stazioni

intermedie, i capistazione, i bagagli antichi e i gabinetti, la ghiaia e

i piccoli giardini, i passaggi a livello con gente che aspetta, un vecchio

carro con un giovane cavallo, una scarsità che non si vergogna, una

fontana pubblica, una persiana con occhi nascosti all'ombra.

Andare lenti è rispettare il tempo,

abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con

desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati

sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti è ruminare,

imitare lo sguardo infinito dei buoi, l'attesa paziente dei cani,

sapersi riempire la giornata con un tramonto, pane e olio.

Andare lenti vuol dire avere un grande armadio

per tutti i sogni, con grandi racconti per piccoli viaggiatori, teatri

plaudenti per attori mediocri, vuol dire una corriera stroncata da

una salita, il desiderio attraverso gli sguardi, poche parole capaci di

vivere nel deserto, la scomparsa della folla variopinta della merci e

il tornar grandi delle cose necessarie.

Andare lenti è essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia

vanitosa, dentro la meschinità e ai sogni, fuori dalla scena

principale e più vicini a tutti i segreti.

Andare lenti è il filosofare di tutti, vivere ad un'altra velocità, più vicini

agli inizi e alle fini, laddove si fa l'esperienza grande del mondo,

appena entrati in esso vicini al congedo. Andare lenti significa poter

scendere senza farsi male, non annegarsi nelle emozioni industriali,

ma essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che

attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene

riempire. C'è più vita in dieci chilometri lenti a piedi che in una rotta

transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante,

un'ingordigia che non sa digerire.

Si ospitano più altri quando si guarda un cane, un'uscita da scuola,

un affacciarsi al balcone, quando in una sosta buia si osserva un

giocare a carte, che in un volare, in un faxare, in un internettare.

Questo pensiero lento è l'unico pensiero, l'altro è il pensiero che

serve a far funzionare la macchina, che ne aumenta la velocità, che

si illude di poterlo fare all'infinito.

Il pensiero lento offrirà riparo ai profughi del pensiero veloce, quando

la macchina inizierà a tremare sempre di più e nessun sapere riuscirà

a soffocare il tremito.

Il pensiero lento è la più antica costruzione antisismica.

Bisogna sin da adesso camminare, andare a piedi, guardare lentamente

le casa, scoprire quando il loro ammucchiarsi diventa volgare, desiderare

che dietro ad esse torni a vedersi il mare. Bisogna pensare la Misura

che non è pensabile senza l'andare a piedi, senza fermarsi a guardare

gli escrementi degli altri uomini in fuga su macchine veloci. Nessuna

saggezza può venire dalla rimozione dei rifiuti. E' da questi, dal loro

accumulo, dalla merda industriale del mondo che bisogna ripartire se

si vuole pensare al futuro. I veloci, i progettanti, i convegnisti, i giornalisti

consumano voracemente il mondo e pensano di migliorarlo. La lentezza

sa amare la velocità, sa apprezzarne la trasgressione, desidera anche

se teme (quanta complessità apre questa contraddizione!) la profanazione

contenuta nella velocità, ma la profanazione di massa non ha nulla della

sacertà che pure si annida nel sacrilegio, è l'empietà senza valore, un

diritto universale all'oltraggio. Nessuna esperienza è più stolida della

velocità di massa, della profanazione che non si sa.

 

Ringrazio Sergio S., per avermela fatta conoscere ...

e nel riproporla in questo blog,

lo bacio.

 
 
 

Sulle scale

Post n°25 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Come una furia, mi hai braccata sulla scalinata,

afferrando con veemenza i miei fianchi.

Sfidando il mio tormento per te e bramandone la mia arresa.

Nell'avvertire il mio falso pudore

scivolare al suolo con i miei abiti,

lievitava la tua smania indecente.

Come un'onda impazzita, urtavi contro il mio desiderio,

per poi come una freccia scoccarmi dentro,

centrando impaziente la vorace fame di noi.

I tuoi colpi imperterriti,

senza tregua, sfrecciavano tiranni nel mio intimo,

oramai inchinato ai tuoi più perversi desideri

e spudoratamente ingordi di te.

 
 
 

La potenza della seduzione della mente

Post n°24 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

Salve. Tutti saranno d'accordo sul fatto che fare all'amore o fare sesso

(più meccanico) sia un qualcosa di piacevole. E ci mancherebbe.

Non a caso,l'Intelligenza organizzata che manovra dietro i meccanismi

della Natura deve, per forza di cose,creare un qualcosa di gratificante,

per garantire il continuum delle specie viventi. E così fu. Ma vogliamo

mettere l'attrazione fisica sullo stesso piano di quella mentale?

Il se-ducere della mente è altra cosa. E come c'insegnano i nostri cari

latini, seducere significa ducere verso sé, ovverosia guidare verso sé,

portare l'altro nel "nostro mondo". Quindi è un qualcosa che va oltre

il discorso fisico. Ognuno di noi farebbe carte false per trovare

qualcuno che parli la stessa lingua: la propria anima contro un'altra

anima affine, nudi, imperfetti ma belli in quanto autentici, senza

l'interposizione di alcuna maschera e artefatto o ideologia.

 

La scienza ha ormai individuato da tempo che l'anno successivo alla

nascita è fondamentale: è durante questo arco critico, infatti, che i

geni portano alla sintesi delle proteine che generano innumerevoli

sinapsi,veri e propri network del nostro cervello; mentre le esperienze

(e qui la madre è basilare) influenzano la creazione e il rafforzamento

di tali "reti". Insomma, senza saperlo, siamo esclusivamente il frutto

del bebé che eravamo.

E come si fa a incontrare un nostro consimile? Questo lo ignoro. Però

di un fatto sono sicuro: se due consimili si trovano dirimpetto si

riconoscono all'istante (o quasi). Perché prima subentra la curiosità,

poi il piacere del confronto; e, alfine, la sazietà e la felicità di una

mente compenetrata. Per la precisione, seducenti e sedotti.

A mente sazia.

Hola! 

by sergioemmeuno

 
 
 

Vieni avanti se non sei cretino

Post n°23 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

La provocazione è uno degli strumenti più efficaci

per ottenere l'attenzione di chi mostra indifferenza ...

Barbara Ferigo
 
 
 

Amorevolmente t . . . .

Post n°22 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano
 

"Amorevolmente tro.." è stato tra gli ultimi post di un diario che ho deciso di chiudere anni fa, e che ho poi riproposto sempre, in quanto è parte di me.

A pensarci bene sono nata in una famiglia fuori dalle righe - ritornando indietro nel tempo, tra i ricordi rivedo una vecchia zia che nella classifica delle divorziate in Italia era tra le prime 10 - preceduta da uno zio del 1908 internato nel manicomio di Imola perchè s'era rifiutato di andare ad uccidere altri uomini come lui ...
Fossero vissuti oggi sarebbero stati una "normalissima" divorziata e lui un apprezzabile obiettore di coscienza, a quei tempi invece eran ben altro:

una donna poco seria e un pazzo.

Già! Far scelte simili ai tempi della guerra nel Bel Paese era qualcosa che faceva scalpore, in realtà erano semplicemente persone che pensavano oltre al "suo tempo."
Gli schemi non son quindi mai stati ben accetti dentro le mura di casa mia, v'e nel sangue la necessita e voglia d'esser liberi ad ogni costo. Per questo ritengo di esser stata una di quelle giovani adolescenti che ha bruciato rapidamente le sue tappe in ogni senso e circostanza - all'età di undici anni con l'arrivo del mestruo non scoprì solo che stavo crescendo e diventando donna ma anche della mia sessualità!
Tra le amiche mi espirmevo senza troppi giri di parole o pudori e ricordo con gran limpidezza quel loro ostinarsi a fingere che certi istinti non rientravano nella loro quotidianità.

- per lunghi anni pensai d'esser quella accellerata, forse "malata" e solo dopo decenni alcune di loro si decisero a confidarmi che provavano e facevano esattamente ciò che io dicevo senza mettermi alcun problema.
Per quanto mentalmente libera non ero e son mai stata una disposta a gettarmi tra le braccia del primo che incrociavo, ma non aver problema a parlar di masturbazione apertamente faceva di certo più vociferare nelle case e piazze che i pomp... fatti in ultima fila in un cinema buio di molte mie amiche.
Crescendo non ho mai però voluto venir meno alle mie idee e convinzioni, non l'ho fatto nemmeno per salvaguardare l'immagine di brava madre, moglie o amante. Il parere altrui mi ha sempre interessato poco e quando mi ha fatto male non era certo per l'offesa che conteneva in sè, se mai a ferirmi era perchè proveniva da chi mi conosceva da vicino per chi ero veramente e frutto magari di un mio "no".

Guardando indietro di 30 anni, mi rivedo quattordicenne alle prese con la prima compagnia del paese, dove come se fosse una missione puntualmente trascorrevo il tempo dietro a quelle persone che iniziavano ad avere i problemi con l'eroina, dove impeccabilmente nel provar di cercarli prima che si facessero nei luoghi più isolati ci trovavo le mie amiche a far sesso con il primo che le faceva un complimento.
Il tempo passa, da allora ne è passato non poco e quando oggi le rincontro mi soffermo a guardarle, mi chiedo cosa mai faranno dentro ai loro abiti, sotto alle capigliature aggiustate da una parrucchiera poche ore prima, cosa precede o segue la domenica in Chiesa o si nasconde dietro alle feste di piazza. Mi diverte guadarle mentre osservano le mie scollature, mentre parlano dei miei mariti, del mio ripartire da zero ogni volta, della mia presenza in certi locali notturni e persino di chi in quel momento cammina o è seduto al mio fianco.
"La libertà ha un caro prezzo" diceva mia nonna e più gli anni si aggiungono alle mie spalle e più mi accorgo di quanto sacrosante fossero quelle parole. Avverto da sempre il peso dei pettegolezzi su di me solo per il gusto di dire "sai quella ..." -
solo per poter parlar di sconcezze senza mettesi in ballo ma invece di offendermi ho sempre percepito questo atteggiamento come il frutto più avariato della loro repressione.

Quella che poi sarei e sono io però è in realtà una donna che ha amato tanto e sin da bambina, una che mai ha accettato di far sesso solo per risolvere una grana economica o per garantirsi un livello lavorativo più alto senza merito, ho fatto tutto questo senza mai nascondere che amo far sesso e persino godere da sola se mi gira, ma mai tanto per, e questo di me chi ci ha provato lo sà.

Per quanto libera ho sempre avuto un padrone e quel padrone è stato e sarà sempre il mio cuore. A lui non ho mai saputo dire di no, quando mi diceva "lo ami" non conocevo barriere, limiti o perbenismi, slegavo i cavalli e via che partivo. Non mi mettevo il problema di fottere con chi amavo ovunque, ne che potessero per certi versi vedermi o sentimi e quando amavo - ma amavo così tanto da riuscir a desiderare ogni cosa pur di vedere sul viso di chi amavo i segni dell'appagatezza, intrecciata all'amore - Non ho mai incontrato per questo una perversione che riuscisse a spaventarmi o così "sporca" da farmi retrocedere o rinviare, perchè in quel bisogno animalesco che v'è in me da sempre la parola amore ha sempre avuto il previlegio di essere la prima, l'unica.
Per questo non ho mai usato un preservativo ...
per quanto utile e salutare, era ed è qualcosa che non faceva al caso mio, fottere per amore comportava ad accettare ogni cosa e pur se può non esser condiviso da molti, per amore son sempre stata disposta sia a diventar madre, che a morire.

Qualcuno sostiene il mio modo di pensare malsano, di malsano per come vivo la mia sessualità e l'amore ci vedo il dare me stessa senza provar nulla o rinunciarvi per la paura di avere un dito puntato contro.

Giustifico l'animale per mancanza di mani. Accetto chi sa separare cuore e sesso, qualsiasi decisione altrui, ma su me tutto questo non ha mai funzionato - ne mai funzionerà, da sempre sostengo ne valga del mio essere femmina e credo sia il pensiero antagonista più interessante alla mia mente libertina e ne vado così fiera della mia femminilità che ogni volta che ho avuto davanti l'amore, fare ed essere la peggior tro.. del mio uomo era l'unico titolo nobiliare che mi si addiceva e preferivo.
Alcune per esser troie devon svuotare miriadi di coglio.. a me è bastato solo esser sfacciatamente femmina, e in quel femmina ho dato sempre il meglio di me e forse ci ho giocato così bene da esser confusa con chi per esser tro.. ha bisogno d'entrare in un privè indossando una maschera o da chi sedendosi a cena con figli e marito ha ancora l'utero che cola miscele di sperma che son frutto di una giornata multi prolifera.
Certo che a guardar ora indietro di pensieri me ne vengono davvero milioni, ma tra i tanti che percepisco attorno a me, ci respiro una profonda solitudine, anni ed anni di matrimoni mal tollerati o vissuti da perfetti sconosciuti o infelicemente rassegnati.
Ma che ci posso fare se il mio utero porta i battiti del mio cuore, se ho bisogno di avere sopra o sotto qualcuno che sento come una mia seconda pelle, se mi piace vedere il suo sperma sul mio corpo come perle di meraviglioso color avorio, se adoro leccare il suo sapore come uno dei piatti più prelibati che mai abbia assaggiato ... già che ci posso fare se di chi amo nulla mi schifa e sentendo colare su di me gocce di pipì non mi sento una latrina ma un'anima profodamente sua, profonda come il ricordo della pipì delle mie figlie quando all'improvviso bagnavano il mio abito mentre le tenevo orgogliosamente in braccio tra la gente ...


by LU
[lo specifico già da ora, questo mio scritto non vuole essere un giudizio alle persone come può in certi attimi sembrare. Non sono nessuna per giudicare male quel che altre fanno, ma sono abbastanza per dire che non mi appartiene e tanto meno mi piace]

 
 
 

Marchesa de Merteuil

Post n°21 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

"Sono nata per dominare il vostro sesso e per vendicare il mio"

 
 
 

RicercandoMi

Post n°20 pubblicato il 27 Novembre 2011 da tuacyrano

Macerie ovunque,

nasconderle non è possibile

e vedi le stradine piene di volontariato

fatto di molti che aiutano solo per dar pace

a coscienze sempre pronte a sporcarsi.

Qualcuno grida "tutto serve",

mentre io calcio pezzi di me.

Non mi servono protagonisti,

voglio gente che ami davvero io.

Non cerco gente che arriva,

solo per poter dire io c'ero.

Io ho bisogno di gente che corra a fari spenti,

che scavi quando al buio nessuno li vede.

... pelle ruvida, su ruvida pelle ...

dove di tutto c'è bisogno,

tranne che di menzogne

ed egoismi travestiti da perversi meccanismi.

Mi tiro così su le maniche

e inizio a scavare dentro me.

Devo ritrovarmi,

voglio almeno ritrovare un mio sorriso.

A testa bassa continuo il mio lavoro,

non voglio aiuti che si aiutino,

non cerco platee che applaudono,

ne comizi sovversivi fuori piazza.

Voglio purezza e lealtà,

voglio pensieri puliti,

educatori coerenti.

Voglio indietro i miei sogni di bambina sola,

una voce mitraglietta che faccia da barriera,

voglio qualcosa che sappia di sogni infiniti,

cerco ME.

 
 
 

 

AREA PERSONALE

 

CHIAMATEMI LU

non amo ne i cara, ne i tesoro,

men che meno

amica mia

se scritti da chi non conosco bene

o bene mi conosce. LU è praticamente

perfetto, è il diminutivo di LUPA

ed io questa sono, da sempre

 

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OCCHI DI GHIACCIO


"e gli occhi han preso il colore del cielo
a furia di guardarlo
e con quegli occhi ciò che vedevi
nessuno può saperlo."

 

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Mentre urli alla tua Donna

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Di me si è detto tanto, che sono una randagia, una ribelle, 'na folle ed una schiva - si è detto praticamente troppo, ma ancora per fortuna non è tutto ... abbiate quindi pazienza e vi fornirò nuovi aggettivi per descrivermi, poi che sian veri o meno poco importa, quel che conta si dice "è che se ne parli!". Io intanto, seduta davanti al mio portatile, scrivo quel che penso e mi passa per la mente.
 
 

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