Creato da PetitFiorellino il 16/08/2010
ci son treni che non ripassano...
 

 

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Ritorno allanormalità.

Post n°46 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da PetitFiorellino

Certe volte ho bisogno di stare da sola.
Per ascoltare la mia voce interiore, invece delle rassicurazioni esterne, e capire cosa dice realmente il mio istinto.
Chissà se ci azzecca.
Io sono paranoica.
Paranoica e piena di nevrosi.
Penso sempre che tutti se ne andranno, che mi lasceranno.
Perchè non sono abbastanza.
E...bè, poi passa.
Almeno in apparenza.
E' che impazzisco se le cose non vanno come dico io.
Perchè poi divento insicura, e se divento insicura mi metto sulla difensiva, e se mi metto sulla difensiva divento aggressiva, e solitamente è a quel punto che mando tutto a puttane.
E' perchè mi sforzo troppo.
E non è così che bisognerebbe andare.
Le cose dovrebbero accadere, spontanemente.
Bisognerebbe seguire il corso degli eventi, non cercare con tutte le proprie forze di far andare tutto esattamente secondo i piani, perchè così si rischia di diventar scemi, ma del tutto.
E poi, nonostante io stia abbastanza bene adesso, e abbia tante cose nuove per la testa, rivedere Emme dopo...vediamo...- oddio, solo 20 giorni?sembrava un secolo di più - comunque dopo le feste, inizialmente non mi ha fatto effetto.
Ero così concentrata a notare tumulti interiori, che sono rimasta del tutto indifferente.
Quindi ho abbassato la guardia.
E, ovviamente, SBOM! Tra capo e collo, il colpo arrivò.
Io me ne stavo tranquilla a fare le mie cose per i fatti miei, con un amico.
(Okay, amico è una cazzata.Un ex intrallazzo, va bene?Che differenza volete che ci sia?Non c'era bisogno di specificare, date retta a me)
E lui era con un suo amico, alle mie spalle.
(E stavolta dire amico non è una cazzata, almeno così suppongo)
Sentivo la sua voce, e quindi ho alzato al massimo il volume della musica dell'ipod. Perchè mi deconcentra più un suo sussurro, che la musica assordante che mi esplode nei timpani.

Ma comunque.

Ho proseguito serena, per la mia strada.
L'ho incontrato un paio di volte, freddezza totale, al solito.
Da parte mia e da parte sua.
Io con un bel sorriso stampato in faccia, lui con la consueta espressione sofferente, di un uomo che, per sua stessa scelta, è logorato dalle fiamme.
E anche qui, tutto normale.
Ma dietro tutta questa dannata indifferenza...qualcosa.
Sguardi.
Sguardi insistenti.
Sguardi che ti trapassano.
Sguardi furtivi, che sono come paletti nel cuore.

E' peggio di prima.
Peggio.
Quando mi ha salutata, è stato come se il tempo si fosse fermato.
Ho sentito distintamente il suo respiro nell'orecchio.
Le sue labbra sulla mia guancia.
Il rumore attutito del suo bacio.

Un suono maledettamente familiare.

E ho sentito distintamente che non sono state sensazioni soltanto mie.
Qualcosa è passato tra noi come una scarica elettrica, e con quella la consapevolezza che non sono stata l'unica a sentire tutte quelle cose.
Cazzo.
Deve passare.
E' che quegli sguardi sono una droga, ormai.
Un'assuefazione peggiore di quella da eroina.

Corrosa da dentro.

 
 
 
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