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Il governo di Fitto

Post n°133 pubblicato il 15 Giugno 2009 da nrj2008
 

 

Sarà di certo l'andazzo da qui alla fine, quando finalmente si saprà il nome del nuovo presidente. Poi, tutti a mare a ristorarsi, vincitori e vinti, dimenticando per un po' il voto e i veleni. Per ora, però, è così: botte, risposte, contro-botte, contro-risposte. La campagna elettorale s'intossica, e dopo le uscite di ieri del sottosegretario Alfredo Mantovano e del ministro Raffaele Fitto, arrivano le repliche del centrosinistra. I due salentini esponenti del governo centrale, a margine della riunione convocata dal candidato Antonio Gabellone per ribadire i punti del programma, avevano attaccato con una certa asprezza Massimo D'Alema, presente a sua volta in provincia di Lecce per sostenere Loredana Capone. Una frase in particolare deve aver indispettito le file dello schieramento di centrosinistra, quella pronunciata da Fitto: "Qualcuno menzioni a memoria cos'ha fatto D'Alema per il Mezzogiorno". E giù altri affondi, compreso quello di Mantovano su una presunta, e vecchia, questione che vedrebbe al centro D'Alema e la Banca del Salento. Apriti cielo. La parlamentare del Pd Teresa Bellanova ed il senatore Alberto Maritati oggi tuonano e contrattaccano: "Diteci cos'ha fatto piuttosto l'attuale governo".

E giù con la questione 275 ed il nucleare, ma anche con affondi su Silvio Berlusconi e altri argomenti. "Quale messaggio vuol far passare il capo del governo ai giovani? Che le minorenni devono essere disponibili con gli ultrasettantenni?", attacca Teresa Bellanova. "Mi sorprendo di Mantovano e delle sue frasi diffamatorie su D'Alema", calca la mano Maritati. Che dice: "Il centrodestra dovrebbe guardare in casa propria, vista l'alleanza a Taranto con Giancarlo Cito, un pregiudicato, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Neanche nella Sicilia degli anni bui accadevano queste cose. Il centrodestra va predicando vittoria, ma forse tradisce nervosismo". Insomma, non si risparmiano le stilettate, specie sulla 275, per la quale "ancora non ci sono i soldi, nonostante quello che dice Fitto", rammenta Teresa Bellanova, e sul nucleare. "Berlusconi ha detto che il nucleare in Puglia non si farà, nonostante tutti gli studi fatti finora dimostrino come siano la nostra regione e la Liguria considerati i siti ideali. Ha specificato che le centrali saranno fatte all'estero. Vorremmo ricordare a Berlusconi che viviamo in una repubblica, non in un impero", dice ancora la parlamentare del Pd, "e che nel nostro parlamento si discutono le questioni italiane. "Forse si faranno in Albania?", si chiede poi Maritati. "Ma l'Albania dista 75 chilometri da noi".

E ancora, come in un vortice, il senatore, già sottosegretario alla Giustizia con il governo Prodi, spara sulle "ronde del Nord, intrise di razzismo: come fa il cattolicissimo Mantovano ad accettarle? Si è preferito togliere la benzina a carabinieri e polizia per finanziarle. Altro che sicurezza in Italia. L'immigrazione illegale aumenta, nonostante azioni inumane, come il respingimento delle barche". Senza dimenticare le quote latte. "Il governo ha scippato soldi destinati al Sud per finanziare l'illegalità, pagando le multe degli allevatori del Nord che hanno fatto i furbi rispetto alle direttive della Comunità europea". Insomma, tanta carne a cuocere, per rispondere al centrodestra per le rime. Un governo, quello di Berlusconi, che il centrosinistra reputa sostanzialmente antimeridionale. E per motivare questo assunto, Teresa Bellanova snocciola una serie di dati.

"Vogliamo rispondere con i fatti e agli attacchi. Il governo D'Alema - sostiene la parlamentare -, il 16 aprile del 2000, firmò un'intesa istituzionale di programma con l'allora presidente della Regione, Distaso. Furono destinati alla Puglia 817 milioni di euro. Distaso decise di dividere quelle risorse in quattro linee d'intervento: il 40 per cento per i trasporti e la viabilità, il 30 per cento per la politica delle acque, il 15 per cento per lo sviluppo locale ed un altro 15 per cento per i beni culturali. Chi conosce il Salento e la Puglia sa che le opere realizzate negli ultimi otto anni derivano dalle risorse stanziate dal governo D'Alema. Con il governo D'Alema si adottò per la prima volta lo strumento del credito d'imposta ed il bonus per l'occupazione nel Mezzogiorno. Due strumenti automatici per le imprese - prosegue - che creavano nuova occupazione al Sud. Fu il governo Berlusconi, successivamente, a snaturate quello strumento e ad estenderlo anche al Nord, ovviamente togliendo risorse al Mezzogiorno".

" Grazie all'intesa istituzionale del 2000 - prosegue nella sua disamina la parlamentare - l'allora presidente della Regione, Fitto, fece una convenzione con l'Anas, nel 2003, per l'adeguamento di numerose strade, destinando 346 milioni, di cui 327, come certificato dalla ragioneria dello Stato, derivano dall'intesa istituzionale di programma dell'aprile 2000. Con il governo D'Alema fu istituito il prestito d'onore per i giovani. Molti di loro hanno avuto nel Mezzogiorno l'opportunità di misurare le loro competenze potendo contare su un poderoso sostegno pubblico. Fu con il governo D'Alema che vennero finanziati per la prima volta nel nostro Paese i patti territoriali per l'agricoltura, settore fondamentale per l'economia del Mezzogiorno e della nostra provincia. I dati Svimez comunicati due giorni fa - continua Teresa Bellanova - dicono che la Puglia, in termini di crescita, nonostante la crisi, in termini di produzione e di ricchezza è seconda solo al Trentino-Alto Adige, grazie alla politiche pubbliche attivate sotto il governo di centrosinistra, ed in particolare con la presidenza dell'onorevole Massimo D'Alema".

"Il ministro Fitto - aggiunge - che ieri, in tono piuttosto arrogante, ha pensato di dare lezioni, dovrebbe rispondere della sua presenza nel governo e di quello che non è stato dato al Mezzogiorno. I dati dicono: saccheggio di risorse. Venti miliardi di euro tagliati dal fondo per le aree sotto-utilizzate, e non è una denuncia dei parlamentari del Pd. La Corte dei conti - spiega -, nella sua relazione annuale, a pagina 7, dice che le risorse che dovevano servire per il riequilibrio territoriale sono utilizzate dal governo per coprire le spese ordinarie. Il governo di cui fa parte il ministro Fitto ha tolto 20 miliardi al Sud per pagare l'Ici per i redditi alti, per far fronte all'operazione Alitalia, per pagare le quote latte di 700 allevatori del Nord che hanno seguito l'indicazione della Lega e anziché attenersi alla normativa europea, hanno pensato di continuare nell'elusione e nel non rispetto delle norme condivise. Con il ministro Fitto - attacca ancora - sono stati tagliati da parte del governo Berlusconi 141 milioni di euro destinati a bonificare i siti inquinanti. Con il governo D'Alema era stato avviato il Piano operativo nazionale per la ricerca e la competitività, con Berlusconi le risorse sono state tagliate. E' stato eliminato il credito d'imposta per l'innovazione e la ricerca, le imprese che oggi vogliono farsi trovare pronte di fronte alla ripresa, hanno bisogno di immettere al loro interno una poderosa quota d'innovazione e ricerca. Questo governo dice alle imprese che non è un suo problema".

Ma non solo. Teresa Bellanova è un fiume in piena, ed attacca Fitto anche sotto altri punti. "E' stato eliminato il credito d'imposta per i progetti industriali innovativi per il Mezzogiorno. Basta vedere l'articolo de "La Padania" che in prima pagina diceva: 'Finalmente è stato tolto un privilegio per il Sud'. Forse il ministro Fitto dovrebbe leggere un po' di più", ironizza. "Con questo governo sono stati tolti 20 milioni di euro destinati al Basso Salento con l'accordo quadro fatto dalla Regione Puglia dal vicepresidente Sandro Frisullo e l'allora ministro Bersani. Il senatore Maritati ha dovuto presentare al Senato un emendamento per re immettere quelle risorse. Il centrodestra - sottolinea - ha risposto con un emendamento che porta i 20 milioni a 5. Ho ripresentato la settimana scorsa l'emendamento, così come Maritati, per riportare 20 milioni di euro fondamentali per riposizionare il settore tessile-calzaturiero nell'area di Casarano e Tricase".

"Il governo attuale ha tagliato l'Irap prevista dal governo precedente che dava alle imprese del Mezzogiorno 10 milioni di euro per la creazione di nuova occupazione. Ogni impresa, per ogni nuova assunzione di personale femminile, aveva diritto a 10mila euro. Il governo attuale - conclude -, dice di aver finanziato la strada 275, con lettera mandata dal ministro Fitto al presidente della Provincia Giovanni Pellegrino. Noi abbiamo controllato e ancora questa mattina sul sito del Cipe, cosa che invitiamo tutti a fare, la delibera, a quella voce, porta una cifra: zero euro".

FONTE LECCE PRIMA


 
 
 
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