NUNTEREGGAECCHIU.it

Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà

Creato da Enrico.rega il 25/03/2009

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

Enrico.regamikele0906grandcapitanostefano6680fronteverdeoriondoropattikiarigvirdislorenzomx2LaSacerdotesssafrafry72ipersurrealistartluciatessitoreSoffia.il.Ventolory6767
 

Ultimi commenti

RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« La RedazioneRiprendiamo da qui »

Enrico Regaiolli

Post n°6 pubblicato il 25 Marzo 2009 da Enrico.rega

Credo che un minimo di presentazione sia doverosa.

Vivo da 28 anni a Roma, attualmente a pochi esami dalla Laurea in Giurisprudenza presso la seconda università di Roma, Torvergata.  Allo studio alterno un lavoro part time presso un ente privato.

Poche passioni, ma intense, caratterizzano la mia vita. Una di queste è la musica: ritengo sia elemento essenziale nell'accompagnare le immagini della vita, ma detesto qualsiasi forma musicale commercialmente prodotta. Propendo molto per il significato dei testi e per il contenuto diretto.

Mi reputo una persona schietta e profondamente sincera, onesta. Non offro mai la possibilità di dubitare sul mio conto. Spero non sia mai accaduto. Amo le conversazioni serie e profonde, quelle grazie alle quali alla fine di una serata si avverte qualcosa di nuovo e profondo. Amo scherzare, ma con gusto. Detesto le continue forme di scemenza qualsiasi forma esse assumano. 

Amo gli amici, con i quali condivido quanto più possibile. Amo la vita e la donna, che forse verrà.

Amo le persone oneste, semplici, fatte di valori e concretezza. Non ho alcun tipo di pregiudizio nei confronti di razze, sesso, culti, culture. Tutto è dimostrabile, anche il contrario, sempre.

Adoro gli animali, detesto chi commette del male nei loro confronti.

Personalmente vivo un momento delicato. Nel mio più recente passato ho subìto la perdita del babbo, persona assolutamente spontanea e grande lavoratore, con la quale non ho mai avuto un rapporto semplice. Soltanto oggi mi accorgo, però, di quanto quel raaporto fosse tuttavia sincero e importante. Ho vissuto gli ultimi 6 anni di vita dietro la sua malattia, condividendo le paure e le gioie, ma soprattutto un destino inevitabile.

Sono convinto che questo mondo, l'Italia prima di tutto, abbia bisogno di crescere, civilmente e culturalmente. Avverto pesantemente le difficoltà di questo popolo, che lotta o pensa di lottare, ma rimane sempre sullo stesso gradino. Ritengo che vi sia tanta, troppa ignoranza. Quell'ignoranza il cui termine significa proprio "ignorare" a causa di una pigrizia mentale ed intellettuale, quella per cui i pensanti fuggono altrove.

Avverto immobilità e paralisi, generale. Avverto uno stato di soggezione ed omertà nei confronti della sfacciataggine con cui la nostra cultura e la nostra civiltà viene ogni giorno sempre più defraudata dei suoi valori, spingendo sotto la melma la testa dell'Italia e del suo Popolo.

Guardo al mio Paese, ma i miei occhi sono rivolti anche al di fuori di esso dove dinamiche senza più alcuna ragione e razionalità governano il mondo ed i popoli.

Quanto detto, non voglio soffermarmi di più, basta per affermare che in questo momento vorrei poter lasciare quanto di meglio io sia in grado di fare.

Un piccolo passo verso la dignità.

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963