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Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2009 da Enrico.rega
Semplicemente voglio riportare le pubblicazioni delle maggiori testate giornalistiche.
Il testamento biologico non esiste più. La volontà non più vincolante Con 150 voti a favore 123 contrari e 3 astenuti il ddl sul testamento biologico passa l’esame del Senato. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Udc, contrari Pd e Idv. A favore, in dissenso dal loro gruppo, per ragioni diverse, hanno votato i senatori del Pdl Ferruccio Saro, Lucio Malan, Laura Bianconi, Marcello Pera e Antonio Paravia. Nell’opposizione voto di dissenso dal gruppo dai senatori Pd Claudio Gustavino ed Emanuela Baio. Ora il testo passa all’esame della Camera.
Biotestamento, il sì del Senato: La Dat non sarà vincolante L'emendamento sulla Dat. In mattinata il Senato aveva approvato tutti gli articoli del ddl. Non prima di dare spazio all'ultima polemica. Stavolta su un emendamento, targato Udc, che limita moltissimo la dichiarazione anticipata di trattamento da parte del paziente. In questo modo la Dat non sarà più vincolante. L'obbligatorietà sparisce dal provvedimento con un emendamento a prima firma Antonio Fosson, approvato dall'aula con 136 voti favorevoli e 116 contrari. Le Dat erano state rese vincolanti dopo una dura battaglia in Commissione, che aveva sollevato non poche polemiche nella maggioranza. E a palazzo Madama arriva anche una decisa marcia indietro anche sulla durata della Dat. Sarà di 3 anni, e non più di 5, come invece era stato deciso dalla Commissione Sanità. "Ci fermiamo alla non obbligatorietà - sottolinea Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori Pdl - per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche". Evidente il malcontento dell'opposizione, a partire dal senatore Pd Ignazio Marino che punta il dito contro la proposta di modifica targata Udc. "E' una presa in giro per i cittadini - incalza anche Felice Casson (Pd) - Le loro dichiarazioni anticipate diventano carta straccia". Bio-testamento, il Senato approva il ddl L'approvazione dopo il botta-risposta tra il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ed esponenti dell'opposizione oggi in Aula al Senato durante la votazione del ddl, in merito all'articolo 5 del provvedimento che prevede che le Regioni assicurino l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo persistente. La versione iniziale del ddl prevedeva infatti che tale assistenza rappresentasse "livello essenziale di assistenza", dunque a carico dello Stato. L'articolo 5 è invece passato con una riformulazione proposta dal relatore Raffaele Calabrò, nella quale si afferma che «il ministro del lavoro di intesa con la conferenza permanente, adotta le linee guida cui le regioni si conformano nell'assicurare l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo permanente». Una riformulazione che «stravolge» il senso dell'articolo, aveva attaccato duramente in Aula il senatore Lusi del Pd: «Avete ribaltato sulle regioni - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - un problema dello Stato in relazione ai livelli essenziali di assistenza. Avete modificato l'impianto del testo originario. Così si lascia tutto alle possibilità delle regioni e le famiglie avranno risposte diverse a seconda della regione». |
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