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Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà

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Il giorno dopo ...

Post n°9 pubblicato il 26 Marzo 2009 da Enrico.rega

Testamento biologico

 


Semplicemente voglio riportare le pubblicazioni delle maggiori testate giornalistiche.

L'unità             

Il testamento biologico non esiste più. La volontà non più vincolante

Con 150 voti a favore 123 contrari e 3 astenuti il ddl sul testamento biologico passa l’esame del Senato. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Udc, contrari Pd e Idv. A favore, in dissenso dal loro gruppo, per ragioni diverse, hanno votato i senatori del Pdl Ferruccio Saro, Lucio Malan, Laura Bianconi, Marcello Pera e Antonio Paravia. Nell’opposizione voto di dissenso dal gruppo dai senatori Pd Claudio Gustavino ed Emanuela Baio. Ora il testo passa all’esame della Camera.

Pera ha votato contro perchè, secondo lui, non era necessario legiferare su questa materia, visto che «dall'articolo 2 della Costituzione si ricava il divieto all'eutanasia e dall'articolo 32 si ricava il divieto all'accanimento terapeutico». Di Baio e Gustavino, senatori teodem del Pd, invece hanno dato il loro via libera al ddl: la prima sostiene di averlo fatto perché «il testo afferma in modo chiaro il valore principe della vita anche nel momento in cui è in condizioni di difficoltà». Gustavino lo apprezza perché «non lascia alcuno spazio all'eutanasia».

Di certo, entrambi non sono d'accordo con le parole dette in Aula dalla capogruppo dei democratici, Anna Finocchiaro, secondo la quale questo ddl «è fondato sul tradimento e su parole ingannevoli». Spiega la Finocchiaro: «Il suo titolo dice “Disposizioni in materia di dichiarazioni di volontà anticipate”, e dunque gli italiani sono portati a credere che chi esprimerà una propria volontà, sia essa quella che chiede di essere mantenuto in vita artificialmente il più a lungo possibile, sia quella di finire la propria vita naturalmente, questa volontà sarà rispettata. Non è così: quelle dichiarazioni di volontà – prosegue Finocchiaro – non sono vincolanti, potranno essere comunque disattese e il tradimento arriverà nel momento della maggiore debolezza, quando non ci sarà più la possibilità di dire “no” e dire “sì”». «Voi – incalza la capogruppo Pd – vi state arrogando il diritto di sostituirvi a ciascun uomo, di scambiare la sua volontà con la vostra. Nessuno, niente, vi autorizza salvo la vostra prepotenza. Non vi autorizza la Costituzione, che state allo stesso modo tradendo e non vi rendete conto, proprio voi che vi chiamate Popolo delle libertà, (la vostra, suppongo) di quanto il pensiero cattolico democratico seppe, in quell'articolo 32 della Costituzione, difendere la libertà e la dignità umana (così intimamente connesse da non poter essere scisse) contro l'orrore e la violenza della volontà di Stato nell'imposizione di pratiche sanitarie sui corpi».

Il testo approvato in Senato, infatti, porta con sè un emendamento dell'Udc, che cancella, di fatto, la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat) per i medici. Secondo il relatore Raffaele Calabrò si trattava di «tener conto delle valutazioni del medico» visto che ci possono essere progressi della medicina che vano presi in considerazione e ha definito il testamento biologico «non rigido» e sottoposto alla valutazione del medico. Una modifica, che per il senatore del Pd, Ignazio Marino, avrà una sola conseguenza: quella che qualsiasi dichiarazione del malato sarà «ormai del tutto priva di senso». Inoltre, un altro emendamento approvato all'articolo 4 prevede che le dichiarazioni anticipate di trattamento hanno validità per un periodo di tre anni e non più di 5 anni, come era stato deciso in Commissione Sanità. Infine, le Regioni dovranno assicurare assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo persistente, come previsto dall'articolo 5 del ddl.

 

la repubblica

Biotestamento, il sì del Senato: La Dat non sarà vincolante

L'emendamento sulla Dat. In mattinata il Senato aveva approvato tutti gli articoli del ddl. Non prima di dare spazio all'ultima polemica. Stavolta su un emendamento, targato Udc, che limita moltissimo la dichiarazione anticipata di trattamento da parte del paziente. In questo modo la Dat non sarà più vincolante. L'obbligatorietà sparisce dal provvedimento con un emendamento a prima firma Antonio Fosson, approvato dall'aula con 136 voti favorevoli e 116 contrari. Le Dat erano state rese vincolanti dopo una dura battaglia in Commissione, che aveva sollevato non poche polemiche nella maggioranza. E a palazzo Madama arriva anche una decisa marcia indietro anche sulla durata della Dat. Sarà di 3 anni, e non più di 5, come invece era stato deciso dalla Commissione Sanità.

"Ci fermiamo alla non obbligatorietà - sottolinea Gaetano Quagliariello, vice presidente dei senatori Pdl - per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche". Evidente il malcontento dell'opposizione, a partire dal senatore Pd Ignazio Marino che punta il dito contro la proposta di modifica targata Udc. "E' una presa in giro per i cittadini - incalza anche Felice Casson (Pd) - Le loro dichiarazioni anticipate diventano carta straccia".

L'opposizione protesta.
Anche la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro parla di "finzione": "Agli italiani - dice rivolgendosi al Pdl - avete spiegato che questa era una legge per poter scrivere il proprio testamento biologico, ora gli dite che invece non contano più niente. Mi pare che ormai il contrasto con l'art. 2 della Costituzione sia solare e il ricorso ai giudici e alla Consulta sarà inevitabile". Durissimo il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero: "E' un governo che ricorda Pinochet. Liberisti in economia, clerico-fascisti sui diritti civili". Protestano i parlamentari Idv che si sono presentati nella sala lettura di palazzo Madama, con appesi al collo cartelli con su scritto 'referendum', 'testamento ideologico', 'testamento-bioillogico'.

Dopo il voto la polemica continua. "E' un manifesto ideologico incostituzionale" attacca Barbara Pollastrini del Pd, mentre la radicale Emma Bonino parla di "una pagina nera". Per la capogruppo Pd in commissione sanità Dorina Bianchi parla di vittoria "degli estremismi".

il tempo

Bio-testamento, il Senato approva il ddl

L'approvazione dopo il botta-risposta tra il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ed esponenti dell'opposizione oggi in Aula al Senato durante la votazione del ddl, in merito all'articolo 5 del provvedimento che prevede che le Regioni assicurino l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo persistente. La versione iniziale del ddl prevedeva infatti che tale assistenza rappresentasse "livello essenziale di assistenza", dunque a carico dello Stato. L'articolo 5 è invece passato con una riformulazione proposta dal relatore Raffaele Calabrò, nella quale si afferma che «il ministro del lavoro di intesa con la conferenza permanente, adotta le linee guida cui le regioni si conformano nell'assicurare l'assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo permanente».

Una riformulazione che «stravolge» il senso dell'articolo, aveva attaccato duramente in Aula il senatore Lusi del Pd: «Avete ribaltato sulle regioni - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - un problema dello Stato in relazione ai livelli essenziali di assistenza. Avete modificato l'impianto del testo originario. Così si lascia tutto alle possibilità delle regioni e le famiglie avranno risposte diverse a seconda della regione».

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